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C on l’estate (e le ferie) che si avvicinano, il proble- ma di scarsità di perso- nale all’ospedale Cardi- nal Massaja si farà certa- mente più impellente, tenendo con- to che si parte da una situazione già difficilissima, per l’impossibilità ad assumere, a causa del giro di vite da- to dalla Regione. L’Asl nei giorni scorsi ha annunciato di aver chiesto una deroga per poter introdurre nuove figure professionali, ma, nel- l’attesa della risposta, non c’è nes- sun ottimismo tra le fila di medici e infermieri. Tanto che il sindacato Nursind (da tre anni attivo ad Asti, 400 iscritti, guidato dal segretario provinciale Gabriele Montana) , sul- la recente notizia della riduzione di posti letto a Medicina B, lancia un allarme più generale: «La carenza del personale all’interno dell’azien- da - spiega Nursind - non è limitata a un posto vacante di dirigente medi- co come si dice. In verità tutto il comparto sanitario soffre già da al- meno due anni di una grave carenza di personale, situazione aggravata dalle varie delibere regionali con ta- gli alla spesa e al personale, in parti- colare a quella del 31 maggio che prevede il blocco totale delle assun- zioni fino al 2015». Rivela Montana: «Nello specifico già solo nei due reparti Medicina si conta una carenza di nove unità in- fermieristiche arrivando ad avere 45 infermieri invece di 54 come pre- visto dalla stessa Regione». E non solo: secondo i conti di Nursind, in tutta l’azienda il livello di copertura dei posti non arriva all’80 per cento, con punte di disagio particolari tra in- fermieri e ostetriche. «A conti fatti, tra infermieri e ostetriche mancano circa cinquanta unità in tutta l’azien- da tra aspettative, gravidanze, pen- sionamenti e mobilità; la quasi totali- tà del personale infermieristico ha raggiunto mediamente un totale di circa 150 ore di lavoro straordinario e, vista la dotazione organica, sarà im- possibile recuperarle e/o richiederne il pagamento». Oltre al personale in- fermieristico, anche quello denomi- nato OSS è ai minimi termini. Sulla questione nei giorni scorsi era intervenuto anche il parlamenta- re astigiano Massimo Fiorio (Pd), che ha chiesto all’Asl di avere un elenco esatto delle varie carenze di organico e in Consiglio regionale anche Angela Motta (dello stesso partito) si è fatta portatrice di una analisi in cui spiega come sia evidente «il fallimento della riforma avviata da Cota». E ancora, puntando il dito contro i possibili aumenti delle quote di assi- stenza per non autosufficienti «era il 50 per cento a carico di famiglie o Co- muni e salirà al 60», parla anche del turn over. «Un blocco non sostenibile – dice l’esponente del Pd - . Lo hanno ben presente i direttori di Asl e Aso che stanno premendo per essere ascoltati dalla commissione Sanità, consapevoli che, senza il sostegno alle loro richieste di deroga al blocco del turn over, saranno costretti a chiusu- re di servizi». “In corsia Massaja manca il 20% del personale” Denuncia il sindacato Nursind: in estate situazione insostenibile ENRICA CERRATO ASTI La vasta «piazza interna» dell’ospedale Massaja di Asti

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  • Con l’estate (e le ferie) chesi avvicinano, il proble-ma di scarsità di perso-nale all’ospedale Cardi-nalMassaja si farà certa-

    mente più impellente, tenendo con-to che si parte da una situazione giàdifficilissima, per l’impossibilità adassumere, a causa del giro di vite da-to dalla Regione. L’Asl nei giorniscorsi ha annunciato di aver chiestouna deroga per poter introdurrenuove figure professionali, ma, nel-l’attesa della risposta, non c’è nes-sun ottimismo tra le fila di medici einfermieri. Tanto che il sindacatoNursind (da tre anni attivo ad Asti,400 iscritti, guidato dal segretarioprovinciale GabrieleMontana) , sul-la recente notizia della riduzione diposti letto a Medicina B, lancia unallarme più generale: «La carenzadel personale all’interno dell’azien-da - spiegaNursind - non è limitata aun posto vacante di dirigente medi-co come si dice. In verità tutto ilcomparto sanitario soffre già da al-meno due anni di una grave carenzadi personale, situazione aggravatadalle varie delibere regionali con ta-gli alla spesa e al personale, in parti-colare a quella del 31 maggio cheprevede il blocco totale delle assun-zioni fino al 2015».Rivela Montana: «Nello specifico

    già solo nei due reparti Medicina siconta una carenza di nove unità in-fermieristiche arrivando ad avere45 infermieri invece di 54 come pre-visto dalla stessa Regione». E nonsolo: secondo i conti di Nursind, intutta l’azienda il livello di coperturadei posti non arriva all’80 per cento,

    con punte di disagio particolari tra in-fermieri e ostetriche. «A conti fatti,tra infermieri e ostetriche mancanocirca cinquanta unità in tutta l’azien-da tra aspettative, gravidanze, pen-sionamenti e mobilità; la quasi totali-tà del personale infermieristico haraggiunto mediamente un totale dicirca 150 ore di lavoro straordinario e,vista la dotazione organica, sarà im-possibile recuperarle e/o richiederneil pagamento». Oltre al personale in-fermieristico, anche quello denomi-nato OSS è ai minimi termini.Sulla questione nei giorni scorsi

    era intervenuto anche il parlamenta-re astigianoMassimo Fiorio (Pd), cheha chiesto all’Asl di avere un elencoesatto delle varie carenze di organicoe in Consiglio regionale anche AngelaMotta (dello stesso partito) si è fattaportatrice di una analisi in cui spiegacome sia evidente «il fallimento dellariforma avviata da Cota».E ancora, puntando il dito contro i

    possibili aumenti delle quote di assi-stenza per non autosufficienti «era il50 per cento a carico di famiglie o Co-muni e salirà al 60», parla anche delturn over. «Un blocco non sostenibile– dice l’esponente del Pd - . Lo hannoben presente i direttori di Asl e Asoche stanno premendo per essereascoltati dalla commissione Sanità,consapevoli che, senza il sostegno alleloro richieste di deroga al blocco delturn over, saranno costretti a chiusu-re di servizi».

    “In corsia Massaja mancail 20% del personale”

    Denuncia il sindacato Nursind: in estate situazione insostenibile

    ENRICA CERRATOASTI

    La vasta «piazza interna» dell’ospedale Massaja di Asti

  • SANITÀ. IL PD LANCIA L’ALLARME: «ORA I SERVIZI SONO A RISCHIO»

    La scure sul personale Asl“Nel 2013 tagliati tre milioni”LaRegione riduce la spesa peril personale delle Asl piemon-tesi. Nei prossimi tre anni, perdimostrare allo Stato che ilPiemonte sta attuando il pianodi rientro del debito sanitarioaccumulato, bisogna rispar-miare 138 milioni di euro neicosti per i dipendenti, per leconsulenze, per i medici spe-cialisti convenzionati e per icontratti atipici. Come tuttele Asl piemontesi, anchequella di Biella, in base ai tet-ti di spesa stabiliti dalla giun-ta Cota, dovrà risparmiare il2,7 % sul personale. A partireda quest'anno, quando potràspendere 104.978.000 euro(2,9 milioni di euro in menodel 2012).

    Nel 2014 il tetto scenderà a103.053.000 euro e nel 2015 a102.368.000 euro. Come faràBiella, che negli ultimi 3 anniha perso circa 60 dipendenti, arisparmiare ancora? Ridurrele consulenze non è una viapercorribile, perché il diretto-re dell'Asl Gianfranco Zuliandice che quelle esistenti sonofornite gratuitamente da Fon-dazioni (si pensi alla Tempia oall'Angelino), senza le quali ilproblema della spesa del per-sonale si sarebbe presentatogià in passato. L'unica chance,

    perZulian, è essere degli «atten-ti calcolatori» per trovare unequilibrio tra i pensionamenti, ilblocco regionale del turn over ela necessità di chiedere deroghealla Regione per assumere figu-re indispensabili (come si è fattodi recente per 3 operatori socio-sanitari e circa 10medici e si è inattesa di una risposta daTorino)restando dentro al tetto di spesaimposto. La riforma Fornero haallungato l'età pensionabile e di-minuito il numero di chi esce dal

    mondo del lavoro. Qualcuno cheva in pensione però c'è: nel 2013circa 200 dipendenti in tutta lasanità piemontese,meno di 10 inquella biellese. «Certo, si rispar-mia perché chi se ne va non puòessere rimpiazzato - dice Zulian-.Maci sono reparti, soprattuttoquelli per le emergenze, in cuinon possiamo permetterci di es-sere a corto di personale. A finemaggio abbiamo potuto assu-mere 4 infermieri». E se calcola-re per non sforare il tetto non

    bastasse (ma Zulian spera di sì),l'alternativa sarebbe riorganiz-zare il lavoro e gli orari dei di-pendenti. Sul tema interviene ilconsigliere regionale Pd GianniWilmer Ronzani che, come con-seguenza della politica del ri-sparmio, vede il blocco di alcuniservizi e condizioni sempre piùpesanti per i dipendenti: «Conl'apertura del nuovo ospedale laRegione avrebbedovuto aumen-tare le risorse per il personale,non diminuirle».

    Spendingreview

    La Regioneha ridotto

    la spesasanitaria

    di 138milioni

    Biellanel 2013

    dovràfare

    a manodi 2,9 milioni

    per ilpersonale

    FRANCESCA FOSSATIBIELLA

  • Sant’Anna

    “Impossibile persinoandare in bagno”La Terapia Intensiva Neonatale universitariadell’ospedale Sant’Anna è un’eccellenza dellaSanità in Piemonte. Ma la crisi del personalenon risparmia neppure l’eccellenza: «In un re-parto come il nostro - spiega Patrizia Corsa - ilrapporto tra infermieri e bimbi ricoverati do-vrebbe essere 1 a 2, un’infermiera ogni duebambini. Oggi ogni infermiere si occupa diquattro bimbi, quando non si arriva a sei o ot-to». Sei sono le infermiereattualmente in maternità.Se l’assistenza in repartonon ne risente «è sempli-cemente perché tutti noisiamo responsabili, ma ga-rantisco che ci sono mo-menti in cui anche andarein bagno è impossibile,senza contare che il nostroreparto si occupa in più del trasporto neonata-le: quando un neonato a rischio deve esseretrasferito da un ospedale a un altro uno dei no-stri infermieri sale in ambulanza e lascia quin-di scoperto in reparto un posto che deve esse-re coperto da un collega».

    Nella Tin universitaria del Sant’Anna, «gliinfermieri portano anche le provette di sangueper le analisi urgenti, soprattutto la notte, per-ché dopo una certa ora non c’è in servizio lasquadra che le ritira». Come se non bastasse,recentemente, le sale parto e quelle operatoriesono state ulteriormente allontanate, il che al-lunga in più i tempi dove il tempo è prezioso.

  • Asl To3

    “Mancano personee attrezzature”Alessandro Pompili è caposala all’Asl To3. Sioccupa di territorio, il famoso territorio chesecondo i piani della Regione dovrebbe esseresempre più centrale nella programmazione sa-nitaria. Invece? «Le poche risorse esistenti -dice Pompili - vengono dirottate negli ospedaliper far fronte alle carenze. È successo da poco,abbiamo dovuto spostare personale per copri-

    re i turni negli ospedali diPinerolo e Rivoli». La pa-rola d’ordine - dice il sinda-cato Nursing Up - è rispar-miare: «E non solo sul per-sonale - sottolinea il ca-posala dell’Asl To3: nel ter-ritorio inizia a mancareaddirittura la strumenta-zione: disinfettanti, farma-

    ci e presìdi vari». Un esempio: «In Odontoia-tria, al posto delle cannule per il lavaggio deidenti, utilizziamo aghi monouso tagliati».

    Anche sul futuro dei Centri di AssistenzaPrimaria Pompili vede un punto interrogativo:«Quello di Avigliana dovrebbe partire dopol’estate, ma di fatto non sappiamo come saràorganizzato. Sonodue anni che viviamonell’at-tesa, e all’attesa ogni mese si aggiunge anche ildubbio che non ci paghino lo stipendio. Il Pie-monte nonpuò continuare a scaricare passiva-mente le colpe su Roma. Si faccia sentire!».

  • Asl To4

    “Pedine mosseda un posto all’altro”«Per far fronte alle carenze di personale pas-siamo sempre più sovente da un reparto all’al-tro, come pedine su una scacchiera. Ad esem-pio dalla Nefrologia alla Terapia intensiva car-diologica, senza considerare però che le com-petenze e le conoscenze sono completamentediverse».

    Antonio Scotece lavora all’Asl To4, dove al-cuni giorni fa si è tenuto ilconcorsone da 2.700 candi-dati (5 mila gli iscritti) perdieci posti soltanto. «Salta-re la pausa mensa è ormaidiventata la normalità, pergli infermieri - dice Scote-ce -: come se non bastassela nostra crisi di personale,però, ci tocca addiritturasostituire i tecnici di laboratorio, dalle 7,30 alle9,30, quando mancano i numeri sufficienti».Quello dei turni da garantire ad ogni costo è unnodo chiave della protesta di Nursing Up da-vanti alle Molinette: dalla Psichiatria territo-riale, ad esempio, gli infermieri vanno a coprireil reparto ospedaliero dove i turni sono sguar-niti». E in questa condizione spesso al limite siaggiunge anche la questione cooperative: «Inostri colleghi hanno contratti persino peggio-ri dei nostri, e spesso, per superficialità, nonconoscono neppure i loro diritti».

  • Città della Salute

    “Rimediano ai tagliaccorpando i reparti”«Al Cto tutti i servizi stanno lavorando al disotto dello standard. Proprio in questi giornisi sta decidendo quali reparti accorpare perfar fronte all’estate: un’Ortopedia verrà uni-ta certamente alla Chirurgia vertebrale».Ivan Bufalo, infermiere al pronto soccorsodel Traumatologico, descrive così la situa-zione frutto della mancanza ormai cronicadi personale. Ma la crisi non è soltanto del

    Dipartimento di emer-genza: «Al nuovo CentroGrandi Ustionati - diceBufalo - non è mai arriva-to l’okay alle assunzionipromesse: così sono uti-lizzabili soltanto otto deidodici letti a disposizio-ne». Lavorando anchesulle ambulanze del 118,

    Bufalo conosce un’altra faccia della stessamedaglia: «Nei piani della Regione c’eral’obiettivo di aumentare le ambulanze coninfermiere a bordo e diminuire quelle con lapresenza del medico. Sta accadendo esatta-mente l’opposto: sono gli infermieri a scen-dere dalle ambulanze perché manca il nu-mero sufficiente per garantire la presenzanegli ospedali». Così alcune ambulanze viag-giano oggi col medico, ma senza infermiere.«Come al solito - conclude Ivan Bufalo -aspettiamo. Facciamo passare l’estate e ve-dremo. Anche se l’impressione è che non ac-cadrà nulla».

  • Il bilancio 2103 e i conti della SanitàIl bilancio della regione che sta preparando il vicepresidente Gilberto Pichetto deve tener contodella richiesta del Governo di ripianare già quest’anno il deficit sanitario di 864 milioni del 2007

    Regione, tagliati altri undici milioniDalgovernoarrivaunapartedeifondiperripianareildeficitdellasanitàmanonbastano,serveunamini-manovraLa giunta Cota ordina ai manager delle Asl di ridurre di 200 milioni in due anni le spese per il personale

    Parzialmente soddisfatto. Ilcommento del vicepresiden-te Gilberto Pichetto descri-ve l’umore che si respira nelpalazzo della Giunta regio-nale dopo che il ministerodell’Economia ha approvatoil decreto che stanzia pocomeno di 170 milioni per aiu-tare il Piemonte a rientraredal deficit sanitario accumu-lato negli anni 2006/2007.Quei soldi, infatti, permetto-no alla regione di limitarsi achiedere per il 2013 un con-tributo medio di 20 euro aipiemontesi anche se Pichet-to dovrà trovare nelle pieghedel bilancio regionale altri 11

    milioni e lo farà attraversoulteriori riduzioni della spe-sa. Quel che è certo che neiprossimi due anni aziendesanitarie e ospedali del Pie-monte dovranno tagliare laspesa per il personale di 200milioni, 120 e rotti nellestrutture ospedaliere e circa73,5 nelle aziende locali. Ieri,infatti la giunta regionale haapprovato, su proposta del-l’assessore alla Sanità, UgoCavallera, la delibera che fis-sa la riduzione annua del tet-to di spesa per il personaledipendente (lordo Irap) darendere operativo già nelcorso di quest’anno.

    I soldi del governoDel resto i margini di mano-vra per la giunta Cota non so-nomolti visto che alla fineRo-mamette a disposizione com-plessivamente 803milioni de-gli 864 necessari a ripianarequel deficit «con questo ulte-riore intervento il Governo ri-

    sponde alla richiesta avanzatanel corso del recente incontrodi Cota con il ministro Sacco-manni».Eaggiunge:Èevidenteche la copertura della differen-

    za, di circa 61 milioni, dovrà es-sere valutata concordementecon il Tavolo presieduto daldottor Massicci, con l’utilizza-zione di entrate regionali per

    circa 11milioni, oltre a 50milio-ni daaddizionale Irpef».Daqui,appunto, la soddisfazione par-ziale.Le parole di Pichetto con-

    fermano anche che ci sarannopochi margini di flessibilitàper i direttori delle aziendesanitarie nell’applicare il pro-gramma operativo 2013/2015.

    Personale, meno speseL’azienda ospedalieraCittà del-la Salute, ad esempio, da qui al-la fine dell’anno dovrà contene-re i costi per circa 10 milioni. Ele riduzioni continueranno an-che nel corso del 2014(poco piùdi 9 milioni) e anche nel 2015(quasi tre). In tutto 21 milioni e926mila euro.E in quella delibera c’è an-

    che una tabella per laAsl 1 chesubirà le riduzioni più signifi-cative l’anno prossimo (quasi2,5 milioni) ma che già que-st’anno dovrà limare 1 milionedi spesa per il personale. Econ i 721 mila euro program-mati per il 2015 la sommacomplessiva dei risparmi arri-va a 4 milioni e 291 mila euro.L’Asl 2 dovrà risparmiare il

    doppio, 8,2 milioni in tre annie, in questo caso più la metàdei risparmi (oltre 5 milioni) èprevista nel corso del 2013. E

    poi 1,429 milioni per l’Asl To 3;7,399 per la To 4 e 4,2 per laTorino 5.

    Turn-over addioL’assessorato alla sanità pensadi risparmiare questi soldi conla progressiva collocazione a ri-poso del personale che ha ma-turatoostamaturando ildirittoalla pensione. Di fatto vienepraticamente istituzionalizzatoil blocco del turn over.Aldo Reschigna, capogrup-

    po del Pd in Consiglio regiona-le, definisce «irrealizzabilequesto programma operativoa meno di non ridurre ulte-riormente i servizi sanitariper i cittadini». E spiega:«Non si può immaginare unesodo così massiccio dalla sa-nità pubblica senza prevedereuna progressiva sostituzio-ne». Nella delibera, però, sispiega che «l’obiettivo del con-tenimento della spesa può es-sere raggiunto tenuto contoanche del minor fabbisogno dipersonale derivante dal-l’esternalizzazioni dei serviziavvenuti tra il 2005 e il 2010».

    MAURIZIO TROPEANO

    22milioni

    È la somma che il direttoregenerale della Città dellaSalute deve risparmiare

    sul personale

    170milioni

    È la somma che il governoha deciso di assegnare

    alla giunta Cotaper il deficit 2007

    50milioni

    È lasommache lagiuntaregionalepensadi

    recuperareaumentandol’addizionale Irpef2013

    PichettodeveconcordarelemisureconilministeroPdcritico:menoservizi

  • Tra gli infermieriin sciopero della fame“Digiuneremo finché l’assessore non ci ascolterà”La protesta: senza assunzioni non si va avanti

    È iniziato ieri mattina lo scio-pero della fame di RobertoAmerio, responsabile provin-ciale del sindacato infermieriNursing Up, contro il bloccodelle assunzioni «che sta met-tendo sempre più in ginocchiola Sanità ospedaliera e territo-riale». Durerà «finché le forzee i medici me lo permetteran-no», poi Amerio passerà il te-stimone a un altro infermieree lo sciopero proseguirà.

    Hanno scelto le Molinettecome luogo-simbolo, il princi-pale ospedale della Regione,per rilanciare la loro protestacosì clamorosa: «Le manife-stazioni fatte ovunque, le ri-chieste di incontro in assesso-rato non sono servite a nulla.Ma stavolta dovranno ascol-tarci», dice Claudio Delli Car-ri, segretario regionale del sin-dacato. «I pronto soccorso, lerianimazioni, i dipartimentichirurgici e medici, le pedia-

    trie... da quando c’è il bloccodelle assunzioni tutto il siste-ma è andato in crisi». Questavolta però «non arretreremodi un passo, proseguendo losciopero della fame fino a chenon avremo la certezza chevenga aperto un tavolo di trat-tativa in Regione».

    Molte le persone che ieri sisono avvicinate alla tenda delNursing Up firmando la loropetizione: «A tutti diamo il“Manifesto dei diritti violatidegli infermieri”: il diritto a la-vorare in sicurezza, il dirittoalla formazione continua, il di-ritto alle ferie, il diritto ad ave-re un orario di lavoro rispetto-so...». La Regione - accusa fral’altro Nursing Up - «bloccaogni tipo di assunzione men-tre alcuneAsl continuano a farsopravvivere i servizi utiliz-zando i gettonisti e pagandoli85 euro l’ora con turni da 14ore».

    La preoccupazione è per lecondizioni di lavoro e stress,

    ma anche per i pazienti: «Cisono reparti dove i turni sonodavvero massacranti, senzasosta, con riposi che saltano incontinuo, e questo vuol direanche rischiare errori legatialla stanchezza che porta alladisattenzione. Per questo mo-tivo definiamo la nostra prote-sta non “sindacale”ma “etica”,perché rispettare noi significarispettare il patto fatto con icittadini».

    Sul sito regionale del Nur-sing Up gli infermieri hannodeciso di raccontare passo apasso la protesta di fronte alleMolinette, compreso il bollet-tino medico di Roberto Ame-rio, il primo a iniziare lo scio-pero della fame. Sappiamo chela Sanità piemontese è a ri-schio commissariamento. Masenza un ricambio di persona-le presto chiuderanno moltiservizi. L’assessore Cavalleradeve rendersi conto di che co-sa ci aspetta».

    [email protected]

    MARCO ACCOSSATO

    Un braccialetto blu simbolo della protestaBraccialetti blu al polso: è il segno visibile che gli infermieri hanno deciso di utilizzare durantel’intero periodo dello sciopero della fame per sensibilizzare anche i pazienti e le loro famiglie

  • INFERMIERE IN PRIMA LINEA. CON I COLLEGHI DAVANTI ALLE «MOLINETTE» DI TORINO

    “Digiuno per migliorare la sanità”Protesta del segretario provinciale di Nursing Up contro la politica della Regione

    «Basta essere presi in giro, daoggi non assumeremo più ci-bo fino a quando la sanità pie-montese non avrà delle rispo-ste serie dalla Regione». Ro-berto Amerio, segretario pro-vinciale del Vco di NursingUp, sindacato degli infermie-ri, da ieri ha deciso di arrivarea questo atto estremo per con-vogliare l’attenzione dell’opi-nione pubblica sui problemidei servizi sanitari.

    Con i suoi colleghi ha deci-so di digiunare e andrà avantia bibite zuccherate e cappuc-cini in attesa che si muovaqualcosa. Già ieri il gruppo,che ha installato una tendadavanti all’ospedale delle Mo-linette a Torino, ha ricevuto lasolidarietà di molti cittadini aiquali è stato donato il «brac-cialetto blu» simbolo dellaprotesta. «Più braccialetti bluci saranno in giro - sottolinea -è più forza avremo per essereascoltati. Noi stazioneremoqui davanti alle Molinette fino

    a quando non avremo delle ri-sposte. Intanto siamo soddi-sfatti perché abbiamo avutoparecchie adesioni. Qualcunoè arrivato anche da Verba-nia».

    Per Amerio questa formadi lotta era inevitabile: «Nellesedi istituzionali nessuno ciha dato ascolto e quindi oravogliamo parlare e coinvolge-re i cittadini. Sono problemiche riguardano tutti. Noi sia-mo qui a lottare per togliere ilblocco delle assunzioni, manello stesso tempo migliorarela qualità dei servizi sanitari.Se non si blocca il turn overtutti i nostri ospedali divente-ranno degli ospedali fantasmaperchè il personale non è suf-ficiente per dare delle rispo-ste ai pazienti». Secondo Nur-sing Up negli ospedali di Ver-bania e Domodossola manca-no almeno 40 persone tra in-fermieri e tecnici di laborato-rio: «Noi - continua Amerio -siamo consapevoli delle diffi-coltà economiche che il paesesta attraversando, tuttavia

    crediamo che esistano delle viedi mezzo che possono esserepercorse. All’ospedale di Verba-nia ultimamente sono andate inmaternità tre infermiere. E’chiaro che non essendo state

    sostituite i colleghi ora lavoranoin una situazione di sofferenzaper poter garantire il servizio.La stessa cosa succede nei re-parti di maternità e pediatria eal Dea». Per Amerio serve a po-

    FILIPPO RUBERTA’VERBANIA

    co lo sblocco operato dalla Re-gione per consentire l’assunzio-ne di 8 medici e 2 ostriche all’AslVco: «E’ una soluzione inade-guata, è come dare un’aspirinaa chi ha la broncopolmonite».

    Roberto Amerio, primo a destra, con i colleghi davanti alla tenda montata nell’area delle «Molinette»

    «Soltantocappucciniebevandezuccheratefinchénonarriverannorisposteconcrete»

    ASTI “In corsia Massaja manca il 20% del personale” (La Stampa Asti).pdfBIELLA La scure sul personale Asl “Nel 2013 tagliati tre milioni” (La Stampa Biella)TORINO "Sanità, piano di rientro sotto dettatura" (Giornale del Piemonte)TORINO “Impossibile persino andare in bagno” (La Stampa Torino)TORINO “Mancano persone e attrezzature” (La Stampa Torino)TORINO “Pedine mosse da un posto all’altro” (La Stampa Torino)TORINO “Rimediano ai tagli accorpando i reparti” (La Stampa Torino)TORINO Regione, tagliati altri undici milioni (La Stampa Torino)TORINO Tra gli infermieri in sciopero della fame (La Stampa Torino)VERBANIA "Diugiuno per migliorare la sanità" (La Stampa Verbania)