notarnicola

98
La promozione delle abilità sociali: La promozione delle abilità sociali: proposte di intervento nella scuola proposte di intervento nella scuola Alessandra Notarnicola Dipartimento di Psicologia Università degli Studi di Bari E mail [email protected]

Upload: iva-zigghyova-martini

Post on 07-Jan-2017

359 views

Category:

Internet


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: notarnicola

La promozione delle abilità sociali: La promozione delle abilità sociali: proposte di intervento nella scuolaproposte di intervento nella scuola

Alessandra NotarnicolaDipartimento di Psicologia

Università degli Studi di BariE mail [email protected]

Page 2: notarnicola

SKILLSTREAMINGSKILLSTREAMING==

INTEGRABILITAREINTEGRABILITARE

IL PROCESSO DI ABILITAZIONE, SVILUPPO DI COMPORTAMENTI, COSTITUISCE UN “SUPPORTO”

ESSENZIALE AL PROCESSO PIU’ AMPIO DELL’INTEGRAZIONE SOCIALE

Page 3: notarnicola

La socialitàLa socialità

Stare in rapporto costruttivo e reciprocamente gratificante con l’altro

È l’indicatore critico, il vero specchio, della maturazione del carattere e della personalità globale del bambino

• OPINIONE COMUNE: Il rapporto interpersonale si apprende ma non si insegna; si costruisce e si modella poco a poco grazie a continui processi di apprendimento

Page 4: notarnicola

Quando tutto funziona….Quando tutto funziona….

L’insegnante ha un ruolo indiretto

interviene come ATTORE SOCIALE nel flusso delle relazioni della classe, in via incidentale, con un ATTEGGIAMENTO

NON INVASIVO; DI ATTESA

Page 5: notarnicola

Ma quando qualcosa si Ma quando qualcosa si inceppa?inceppa?

Page 6: notarnicola

I bambini “problema”I bambini “problema”Soggetti che, non possiedono un repertorio sufficiente di abilità sociali e affrontano i fatti normali della vita quotidiana con immaturità,

aggressività o eccessiva remissività (Quay, 1979).

I comportamenti disfunzionali• interferiscono con il benessere personale del

soggetto e con lo sviluppo di soddisfacenti interazioni sociali

• Sono emessi in quantità eccessiva

Page 7: notarnicola

Legge sull’educazione dei Legge sull’educazione dei ragazzi handicappati ragazzi handicappati

94/14294/142“L’educazione dei ragazzi handicappati deve avvenire “L’educazione dei ragazzi handicappati deve avvenire

contemporaneamente e nello stesso ambiente di quella contemporaneamente e nello stesso ambiente di quella dei normodotati…”dei normodotati…”

L’INSERIMENTO NON ASSICURA L’INTEGRAZIONE

Un’ottima modalità per aumentare le probabilità che l’integrazione abbia successo è quella di insegnare direttamente agli alunni le cosiddette abilità sociali

Page 8: notarnicola

A chi si insegnano le abilità A chi si insegnano le abilità sociali?sociali?

Bambini normodotati con disturbo del comportamento

(= trovano gratificazioni in comportamenti o ruoli

disadattivi)

Bambini/persone con handicap mentale

(= difficoltà strutturali ad avviare gli apprendimenti sociali, carenza di abilità)

Page 9: notarnicola

Perché non tutti apprendono un Perché non tutti apprendono un comportamento sociale accettabile?comportamento sociale accettabile?

1. Lo studente non sa qual’è il comportamento giusto da emettere (mancanza di modelling o flessibilità comportamentale)

2. Egli lo sa, ma non ha mai provato ad emetterlo (mancanza di rinforzo)

3. Le sue condizioni emotive inibiscono l’emissione del comportamento desiderato

Page 10: notarnicola

COME?COME?

Alcuni preferiscono esortare i propri alunni a “comportarsi bene”, anziché insegnare loro a stabilire una positiva interazione

reciproca. È strano chiedere ad uno studente di leggere bene prima di avergli

insegnato l’abilità necessaria per farlo (Morse, 1982)

Page 11: notarnicola

Come?Come?INTERVENIRE IN

NEGATIVO:

•vincoli, divieti

•sollecitazioni moralistiche a “non fare”

•“spogliare” autoritariamente di comportamenti disadattivi

INTERVENIRE IN POSITIVO:

• Offrire alternative comportamentali praticabili, con programmazione competente in modo che sia il bambino stesso a spogliarsene gradatamente da sé

Page 12: notarnicola

Perché insegnare le abilità Perché insegnare le abilità sociali?sociali?

• Facilita l’integrazione sociale• In età evolutiva, previene il disadattamento

scolastico, la delinquenza e la non accettazione dei pari

• In età adulta previene i problemi di adattamento

• Rafforza lo sviluppo della personalità

Page 13: notarnicola

Chi dovrebbe insegnare le abilità Chi dovrebbe insegnare le abilità sociali?sociali?

• Insegnanti curricolari e di sostegno• Operatori sociali• Psicologi• Consulenti didattici (pedagogisti)

Page 14: notarnicola

LA PROPOSTA METODOLOGICA LA PROPOSTA METODOLOGICA DI McGINNIS E COLL.DI McGINNIS E COLL.

• APPRENDIMENTO STRUTTURATO: METODO ATTIVO DI SOCIOTERAPIA

EDUCATIVA

Page 15: notarnicola

L’APPRENDIMENTO STRUTTURATOL’APPRENDIMENTO STRUTTURATO

Assunto di baseAssunto di base

IL FARE = potere dirompente sul piano cognitivo

l’apprendimento sociale si veicola tramite l’attività del soggetto, oltre che per mezzo

di ristrutturazioni cognitive interne

Page 16: notarnicola

L’APPRENDIMENTO STRUTTURATOL’APPRENDIMENTO STRUTTURATOModello psicoeducativo di tipo comportamentale Modello psicoeducativo di tipo comportamentale

per l’insegnamento delle abilità socialiper l’insegnamento delle abilità sociali

ARTICOLAZIONE IN 4 FASI

• MODELING (cosa fare)• ROLEPLAYING (come fare)• FEEDBACK (perché farlo)• GENERALIZZAZIONE (quando farlo)

Page 17: notarnicola

IL MODELINGIL MODELINGApprendimento per imitazione =

Cosa fare

1. L’apprendimento per osservazione2. L’effetto di inibizione e disinibizione3. L’effetto di facilitazione comportamentale

Ottimo strumento per insegnare nuovi comportamenti

Page 18: notarnicola

IL MODELING:IL MODELING: FATTORI FONDAMENTALI FATTORI FONDAMENTALI

• LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO-esperto, di prestigio, ricompensato

• MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DEL MODELLO-modo chiaro, pochi dettagli, gradualità di difficoltà (fading), persone diverse

• CARATTERISTICHE DELL’OSSERVATORE-Consapevole, simile, ricompensato

Page 19: notarnicola

IL MODELING: IL MODELING: LA LETTERATURALA LETTERATURA

Efficace con bambini e adolescenti

• Studi su Aggressività (Bandura et al., 1961)

• Studi su Amicizia• Studi su Creatività• Studi su Condivisione

Page 20: notarnicola

IL MODELINGIL MODELINGCOSA FARE?COSA FARE?

• SCENETTA DAL VIVO eseguita dai due conduttori

• Illustrare i passi comportamentali (singoli comportamenti) che compongono un’abilità nella giusta sequenza

• Attinenza con vita reale• Indicare su tabellone i passi• Presentare almeno 2 esempi per ogni

abilità

Page 21: notarnicola

• Situazioni attinenti alla vita reale• Il modello è rinforzato• Tutti gli esempi portano a risultati positivi• Vanno riprodotti tutti i passi• Non presentare più di un’abilità alla volta

PENSARE AD ALTA VOCE = PENSARE AD ALTA VOCE = MODELING VERBALEMODELING VERBALE

IL MODELINGIL MODELINGPRINCIPI GUIDAPRINCIPI GUIDA

Page 22: notarnicola

MODELING VERBALEMODELING VERBALE• è una NARRAZIONE, mette in luce il

processo cognitivo che sottende l’esecuzione dell’abilità

=PENSARE AD ALTA VOCE

Page 23: notarnicola

IL MODELING: IL MODELING: Condizione necessaria ma non sufficienteCondizione necessaria ma non sufficiente

Dà risultati positivi solo a breve termine

Page 24: notarnicola

IL ROLE PLAYINGIL ROLE PLAYINGLa situazione in cui viene richiesto ad un individuo di simulare un ruolo (comportarsi

in un certo modo) mai sostenuto in precedenza, oppure se il ruolo è già

proprio, esercitarlo in circostanze diverse da quelle usuali (Mann, 1956)

• Grande efficacia nel modificare in senso adattivo i comportamenti del soggetto

Page 25: notarnicola

IL ROLE PLAYINGIL ROLE PLAYINGFATTORI FONDAMENTALIFATTORI FONDAMENTALI

• La scelta dello studente di partecipare• Il suo coinvolgimento• La capacità di improvvisare• La presenza costante di una ricompensa

dopo che l’azione è stata compiuta

Page 26: notarnicola

IL ROLE PLAYING IL ROLE PLAYING LA LETTERATURALA LETTERATURA

• ESPERIMENTO-TIPO: – DIFENDERE UNA CONVINZIONE

• STUDI SU:• Frequenza scolastica• Abilità sociali• Accettazione dei bambini handicappati• ecc

Page 27: notarnicola

ROLE PLAYINGROLE PLAYINGCOME?COME?

Dopo la presentazione del modello, avviare una discussione sul rapporto tra l’abilità osservata e ciò che succede nella vita quotidiana riferendosi

al

FUTURO

Il role playing anziché riprodurre i fatti del passato deve cercare di rappresentare ipoteticamente la

situazione futura

Page 28: notarnicola

• Attore (scelto dal conduttore o volontario)• Co-attore (scelto dall’attore)• Scena (ambiente fisico, fatti, umori,

personaggi)• Osservatori (indizi percettivi, passi

comportamentali• Conduttori

ROLE PLAYINGROLE PLAYINGCOME?COME?

Page 29: notarnicola

• Un alunno descrive una situazione in cui può rilevarsi utile l’abilità (attore)

• L’alunno sceglie un co-attore (simile alla persona con cui ha problemi)

• Fornisce informazioni sulla situazione reale• Si ripassano i passi (Tabellone)• Pensare ad alta voce• Si definiscono le responsabilità di ogni partecipante• Un conduttore aiuta l’attore indicando i passi sul

tabellone, l’altro osserva attore e partecipanti• Tutti gli alunni partecipano almeno una volta come attori• Un bambino non deve mai emettere comportamenti

indesiderati nel role playing

ROLE PLAYINGROLE PLAYINGPRINCIPI GUIDAPRINCIPI GUIDA

Page 30: notarnicola

IL ROLE PLAYING: IL ROLE PLAYING: Condizione necessaria ma non sufficienteCondizione necessaria ma non sufficiente

Dà risultati positivi solo a breve termine

Page 31: notarnicola

IL FEEDBACK INFORMAZIONALEIL FEEDBACK INFORMAZIONALE

Far presente all’alunno quanto egli ha saputo correttamente simulare un certo

ruolo e in che misura i comportamenti da lui emessi si sono avvicinati a quelli

corretti presentati dal modello

• RINFORZATORE = qualsiasi evento che aumenti la successiva probabilità di

emissione di un dato comportamento

Page 32: notarnicola

FEEDBACK INFORMAZIONALEFEEDBACK INFORMAZIONALEPERCHE’?PERCHE’?

Poiché l’A.S. è un approccio comportamentale il feedback deve riguardare comportamenti ben precisi

• Ascoltare le reazioni del co-attore• Ascoltare i commenti degli osservatori• Ascoltare i conduttori• Commenti dell’attore

SOLO CRITICHE COSTRUTTIVE E RINFORZI

Page 33: notarnicola

RINFORZATORERINFORZATORE1. TANGIBILE O MATERIALE es. denaro2. SOCIALE come la lode, l’approvazione3. AUTORINFORZATORE autovalutazione

Per avere efficacia il feedback informazionale dovrà comprendere tutti e tre i tipi di rinforzatore.

Il r. materiale è la base sulla quale funzionano i livelli superiori di r.

Lo scopo è quello di eliminare gradualmente quello tangibile e di mantenere costante quello sociale

Page 34: notarnicola

IL RINFORZAMENTOIL RINFORZAMENTOFATTORI FONDAMENTALIFATTORI FONDAMENTALI

• Tipo di rinforzatore• Tempestività del rinforzamento• Rapporto tra rinforzatore e risposta• Qualità e quantità• Possibilità di rinforzamento• Rinforzamento intermittente (o parziale)

Si otterranno dagli alunni le migliori prestazioni quando si daranno loro sufficienti occasioni di ricevere

immediatamente il rinforzatore più gradito, in quantità sufficiente, in un rapporto di causalità con il

comportamento da essi emesso e secondo un programma di rinformazamento intermittente

Page 35: notarnicola

SISTEMA DI RINFORZAMENTOSISTEMA DI RINFORZAMENTO• PROGRAMMA SISTEMATICO• TOKEN ECONOMY (gettoni SCAMO)

– Per aver rispettato regole– Per aver partecipato attivamente– Per esercizi a casa– Per aver impiegato l’attività in altri contesti

• PROGRAMMA DI RINF. INTERMITTENTE• EFFETTO-ONDA (> del rimprovero)

Page 36: notarnicola

1. Erogare il rinforzo se son stati eseguiti tutti i passi

2. Erogare il rinforzo immediatamente dopo azione

3. Rinforzare co-attore per disponibilità4. Garantire varie occasioni di role playing per

garantire a tutti di esser rinforzati5. Quantità del rinforzo=qualità dell’azione6. Rinforzare i miglioramenti

È importante che l’alunno ottenga risultati positivi

FEEDBACK INFORMAZIONALEFEEDBACK INFORMAZIONALEPRINCIPI GUIDAPRINCIPI GUIDA

Page 37: notarnicola

FEEDBACK INFORMAZIONALEFEEDBACK INFORMAZIONALE

Flessibilità comportamentale=

Insegnare alternative comportamentali da aggiungere al proprio repertorio di abilità

Page 38: notarnicola

IL RINFORZAMENTO: IL RINFORZAMENTO: Condizione necessaria ma non sufficienteCondizione necessaria ma non sufficiente

L’evoluzione del comportamento è più stabile e duratura

MA

Affinché il r. risulti efficace i comportamenti da rinforzare devono comparire con una certa

frequenza ed essere sufficientemente adeguati

Page 39: notarnicola

LA GENERALIZZAZIONELA GENERALIZZAZIONE

• CONTESTO, MATERIALE DIDATTICO E PERSONALE EDUCATIVO

• SISTEMI DI RINFORZAMENTO

• SOVRAPPRENDIMENTO, RIPASSO ED ISTRUZIONI DIRETTE

Page 40: notarnicola

GENERALIZZAZIONEGENERALIZZAZIONE

LA COMPONENTE PIU’ IMPORTAMENTE DELL’APPRENDIMENTO STRUTTURATO

ESERCIZI A CASA• Gradualità = prima più semplici, poi via via

più complessi e impegnativi

Page 41: notarnicola

AMBIENTE FISICOAMBIENTE FISICO

REGOLA DEGLI ELEMENTI IDENTICI

Page 42: notarnicola

CONTESTO, MATERIALE DIDATTICO E CONTESTO, MATERIALE DIDATTICO E PERSONALE EDUCATIVOPERSONALE EDUCATIVO

• Impartire le istruzioni in ambienti naturali• Contesto più simile possibile al contesto naturale• Accorgimenti che aumentino la somiglianza tra

contesto educativo e naturale• Raccomandare ad insegnanti, genitori e pari di

rinforzare ogni abilità impiegata correttamente• Insegnare le abilità in diversi contesti attraverso

la simulazione di ruoli

Page 43: notarnicola

SISTEMI DI RINFORZAMENTOSISTEMI DI RINFORZAMENTO

• Erogare il r. immediatamente dopo l’azione desiderata

• Elargire il r. con programma intermittente• Ridurre la frequenza con cui viene

rinforzato il comportamento• Erogare r. naturali

Page 44: notarnicola

SOVRAPPRENDIMENTO, RIPASSO SOVRAPPRENDIMENTO, RIPASSO ED ISTRUZIONI DIRETTEED ISTRUZIONI DIRETTE

• Ottenere il sovrapprendimento attraverso l’esercizio, le simulazioni, compiti a casa

• Sottrarre sistematicamente le istruzioni ed un eventuale ripasso

• Istruzioni dirette• Fornire occasioni

Page 45: notarnicola

COMPITI A CASACOMPITI A CASASCHEDA ESERCIZI PER CASA

Studente…………….. Data…………….

Abilità.…………………………………….

Passi: 1 2 3

4

Con chi?

Quando?

Cosa è accaduto?

Come ho fatto?

Perché?

Page 46: notarnicola

MODALITA’ DI VALUTAZIONE PER MODALITA’ DI VALUTAZIONE PER LA FORMAZIONE DEI GRUPPILA FORMAZIONE DEI GRUPPI

Tecniche per selezionare gli studenti e le abilità sociali specifiche da potenziare, in modo da suddividere i diversi studenti in gruppi per progettare un insegnamento

individualizzato

Page 47: notarnicola

• Ad insegnanti e/o operatori sociali• Genitori• Bambini stessi

MODALITA’ DI VALUTAZIONE PER MODALITA’ DI VALUTAZIONE PER LA FORMAZIONE DEI GRUPPILA FORMAZIONE DEI GRUPPI

Page 48: notarnicola

• Interviste (per bambini o adulti)• Questionari (auto o etero-valutazioni)• Osservazioni (dal vivo o per analogia)• Scale di valutazione comportamentale• Rilevazioni sociometriche (classifiche e

valutazioni dei pari)

MODALITA’ DI VALUTAZIONE PER MODALITA’ DI VALUTAZIONE PER LA FORMAZIONE DEI GRUPPILA FORMAZIONE DEI GRUPPI

Page 49: notarnicola

PER LO STUDENTE

“Mi riesce facile ascoltare quando qualcuno mi sta parlando?”

“Quando ne ho bisogno so chiedere aiuto?”

“Ringrazio chiunque mi abbia fatto un piacere?”

PER GLI INSEGNANTI

ASCOLTARE: lo studente sembra ascoltare quando qualcuno parla o si sforza di capire cosa viene detto?

CHIEDERE AIUTO: lo studente capisce quando ha bisogno di aiuto e sa poi chiedere aiuto in modo garbato?

RINGRAZIARE: lo studente ringrazia gli altri per essere stato aiutato o perché gli è stato fatto un favore?

SITUAZIONE PROBLEMATICA:…………………………………………

SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE ABILITA’ SOCIALIABILITA’ SOCIALI

1 2 3 4 5

Quasi mai

Raramente

Ogni tanto

Spesso Quasi sempre

Page 50: notarnicola

TABELLA RIASSUNTIVA DELLE TABELLA RIASSUNTIVA DELLE ABILITA’ SOCIALIABILITA’ SOCIALI

Page 51: notarnicola

PER LA VALUTAZIONE PRE E POST…PER LA VALUTAZIONE PRE E POST…

• SCHEDA RICAPITOLATIVA DEI PROGRESSI

• SCHEDA DI PADRONANZA DELLE ABILITA’

Page 52: notarnicola

LA FORMAZIONE DI UN GRUPPO DI LA FORMAZIONE DI UN GRUPPO DI APPRENDIMENTO STRUTTURATOAPPRENDIMENTO STRUTTURATO

GRUPPI RISTRETTI

Omogeneità dei deficit

5-8 alunni

2 insegnanti-capigruppo

dirigere osservareil role playing

GRUPPI NUMEROSI

Intera classe

Prevenzione

Sottogruppi

Osservazione per tutti

Page 53: notarnicola

I CONDUTTORI DEL GRUPPOI CONDUTTORI DEL GRUPPO

DUPLICE COMPITO

CONDUZIONE OSSERVAZIONE

ABILITA’

GENERALI SPECIFICHEEntusiasmo, sensibilità,

empatia, abilità di comunicare

Conoscere il programma, saper guidare e programmare il role playng,

fungere da modello, fornire esempi, erogare rinforzo, affrontare i problemi di gruppo

Page 54: notarnicola

PARTECIPAZIONE DEI PARTECIPAZIONE DEI GENITORIGENITORI

• È importante coinvolgerli dall’inizio per sostenere la GENERALIZZAZIONE

• Attraverso: – Una lettera di consenso informato– il diario di casa– Un’udienza scolastica

Page 55: notarnicola

REGOLEREGOLE1. POCHE E CHIARE

–Stare composti–Prestare ascolto–Rispettare i turni

2. PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI

3. CONCRETE NON ASTRATTE

4. CARTELLONE

5. RIPASSO

Page 56: notarnicola

PROMEMORIA DI REGOLE DI GRUPPOPROMEMORIA DI REGOLE DI GRUPPO

Aspetta il tuo turno prima di parlare

Ascolta gli altri (guardali, non ridere,

non parlare)

Se sei irritato puoi allontanarti dal

gruppo

Stai composto

Ricordati di lasciar fuori dalla classe i

giocattoli

Page 57: notarnicola

STRATEGIE DIDATTICHESTRATEGIE DIDATTICHEPER FACILITARE LA PARTECIPAZIONE E PREVENIRE COMPORTAMENTI-PROBLEMA

1. Passare frequentemente da un’attività all’altra2. Evitare la noia non prolungando l’attività3. “Presenza”: consapevolezza del comportam.4. Creare un’atmosfera di gruppo positiva:

• Diversitrsi…imparando!

Page 58: notarnicola

FREQUENZA E DURATA DELLE FREQUENZA E DURATA DELLE SESSIONISESSIONI

• 3 VOLTE A SETTIMANA• 20-40 MINUTI• ALLA FINE DI OGNI GIORNO, 10 MIN

PER TRASCRIVERE LE ATTIVITA’

Page 59: notarnicola

SCHEDA DI CONTROLLO SULLE OPERAZIONI DI SCHEDA DI CONTROLLO SULLE OPERAZIONI DI PREPARAZIONE DEL GRUPPOPREPARAZIONE DEL GRUPPO

L’aula è preparata (sedie, lavagna, tabellone)L’ora e la durata sono programmate I capigruppo conoscono il programma I genitori e altri conoscono obiettivi e tecnicheTeacher skill checklist per ogni alunnoStudent skill checklist per ogni alunnoRegole del gruppo stabiliteProgramma di rinforzo stabilito e spiegato agli

alunni

Page 60: notarnicola

Menu’ di rinforzatoriMenu’ di rinforzatoriOGGETTI

Cibo (dolci, pop corn)Matite, carta,

adesivi, giornalini,

note positive al preside

ATTIVITA’Lavorare al PCUsare i colori

Temperare le matiteDipingere

Fare un intervalloSentire la musica

Usare il cronometro

Page 61: notarnicola

COME MOTIVARE GLI ALUNNICOME MOTIVARE GLI ALUNNI

• Dove e quando si terrà il gruppo (luogo speciale!)

• Scegliere le abilità da potenziare tenendo conto delle preferenze degli alunni

• Le prime = assicurano miglior successo• Rinforzare gli alunni ogni volta che l’abilità

viene impiegata

Page 62: notarnicola

FORMULAZIONE DEI PASSI FORMULAZIONE DEI PASSI COMPORTAMENTALICOMPORTAMENTALI

• Indicare il nome dell’abilità• Aiutare gli alunni a formulare i passi• Tabellone

Page 63: notarnicola

SESSIONE INTRODUTTIVASESSIONE INTRODUTTIVAPer incoraggiare alunni a partecipare alle attività di gruppo

e spiegare obiettivi

1. PRESENTAZIONI dei conduttori e partecipanti2. Illustrare le ABILITA’ SOCIALI3. Spiegare le procedure (modeling, role plaiyng,

feedback, generalizzazione)4. Definire regole del gruppo (PROMEMORIA)5. Spiegare il SISTEMA DI RINFORZO (menù)

E’ IMPORTANTE COINVOLGERE I RAGAZZI

Page 64: notarnicola

SESSIONE INIZIALESESSIONE INIZIALE• RIPASSARE REGOLE (PROMEMORIA)• RIPASSARE SISTEMA DI RINFORZO• COMPILARE UNA LISTA DELLE ABILITA’• RIPASSARE LE PROCEDURE DI

APPRENDIMENTO DELLE ABILITA’• SCOMPORRE L’ABILITA’ IN DIVERSI

PASSI PER RENDERLA PIU’ FACILE• PASSARE ALLA PRIMA ABILITA’

Page 65: notarnicola

SESSIONI SUCCESSIVESESSIONI SUCCESSIVE• COMMENTO DEGLI ESERCIZI A CASA• PRESENTARE NUOVA ABILITA’• FORMULARE I PASSI• MODELING• DISCUSSIONE DEL MODELING• ROLE PLAYING• FEEDBACK INFORMAZIONALE• COMPITI A CASA (GENERALIZZAZIONE)

Page 66: notarnicola

LE ABILITA’ SOCIALILE ABILITA’ SOCIALI5 SEZIONI5 SEZIONI

• Abilità prerequisite per la vita di classe• Abilità per fare o mantenere amicizie• Abilità di gestione delle emozioni• Abilità per controllare l’aggressività• Abilità per gestire lo stress

Page 67: notarnicola

LA SCELTA DELLE ABILITA’LA SCELTA DELLE ABILITA’• OBIETTIVO = favorire lo sviluppo globale

del ragazzo e soddisfare i suoi bisogni• Abilità importanti per genitori e insegnanti• Una disposizione favorevole da parte di

genitori, insegnanti e compagni incrementa la probabilità che tali abilità verranno rinforzate nella vita reale

Page 68: notarnicola

SEQUENZA DELLE ABILITA’SEQUENZA DELLE ABILITA’• Sempre raccordate con i bisogni immediati

dei ragazzi• Scegliere prima quelle che danno una

maggior probabilità di successo (amicizie, vita di classe ecc.)

Page 69: notarnicola

STIMOLI PITTOGRAFICI PER I STIMOLI PITTOGRAFICI PER I PIU’ PICCOLIPIU’ PICCOLI

GUARDA NEGLI OCCHI

ASCOLTA

FERMATI E PENSA

Page 70: notarnicola

PASSI COMPORTAMENTALIPASSI COMPORTAMENTALI• Ciascuna abilità viene scomposta mediante

TASK ANALYSIS in precisi PASSI COMPORTAMENTALI

• PRIMO PASSO = controllare impulsi, bloccare la reazione istintiva alla situazione conflittuale (contare fino a 5, fare 3 respiri…)

• PENSARE AD ALTA VOCE anche i passi che vengono formulati solo mentalmente (ad es. “pensa alle alternative”)

Page 71: notarnicola

1° sezione:1° sezione:Abilità prerequisite per la vita di classeAbilità prerequisite per la vita di classe

• Ascoltare• Chiedere aiuto• Ringraziare• Portare l’occorrente per la lezione• Seguire le istruzioni• Portare a termine un compito• Partecipare alla conversazione• Aiutare un adulto• Rivolgere domande• Ignorare le distrazioni• Correggere gli errori• Decidere cosa fare• Fissare un obiettivo

Page 72: notarnicola

Abilità prerequisite per la vita in Abilità prerequisite per la vita in classeclasse

• PORTARE A TERMINE UN COMPITO

PASSI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE

1. Chiediti: “ho finito il mio lavoro?”

Esercitarsi a rivedere tutte le parti del compito

2. Controlla tutte le domande per esserne sicuro

Ricordare agli alunni di completare le parti lasciate in sospeso

3. Quando sei certo di aver terminato, consegna

Rispettare le regole della classe per la consegna

4. Dì a te stesso “benissimo! Ho finito!”

Analizzare varie autoricompense

Page 73: notarnicola

2° sezione:2° sezione:Abilità per fare o mantenere amicizieAbilità per fare o mantenere amicizie

• Presentarsi agli altri• Avviare una conversazione• Concludere una conversazione• Partecipare• Osservare le regole del gioco• Chiedere un favore• Fare un complimento• Accettare un complimento• Proporre un’idea• Condividere • Chiedere scusa

Page 74: notarnicola

Abilità per fare o mantenere Abilità per fare o mantenere amicizieamicizie

• CHIEDERE SCUSAPASSI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE

1. Chiediti: ”devo chiedere scusa per quello che ho fatto?”

Spiegare che a volte si fanno cose di cui ci si pente e chieder scusa ci fa sentir meglio e che è importante essere sinceri

2. Valuta le scelte possibili:a. Chiedere scusa a voceb. Scrivere un biglietto

Spiegare quando è opportuno usare una delle due forme

3. Scegli il momento e il luogo opportuno

Spiegare come si sceglie luogo e momento opportuni

4. Agisci con sincerità in base alla scelta fatta

Spiegare linguaggio del corpo e mimica che esprimono sincerità

Page 75: notarnicola

3° sezione:3° sezione:Abilità di gestione delle emozioniAbilità di gestione delle emozioni

• Conoscere le proprie emozioni• Comunicare le proprie emozioni• Cogliere le emozioni altrui• Capire le emozioni altrui• Mostrare sensibilità verso gli altri• Controllare la propria collera• Affrontare la collera degli altri• Esprimere affetto• Affrontare la paura• Ricompensarsi

Page 76: notarnicola

Abilità di gestione delle emozioniAbilità di gestione delle emozioni

• CONTROLLARE LA PROPRIA COLLERAPASSI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE

1. FERMATI UN ATTIMO E CONTA FINO A 10

Spiegare che è importante concedersi il tempo necessario per calmarsi e riflettere

2. Valuta le scelte possibili a) dire al tuo interlocutore il

motivo perché sei arrabbiato b) uscire un momento c) fare un esercizio di

rilassamento

Spiegare come comunicarlo alla persona in modo che non si arrabbi a sua voltaGli alunni chiederanno all’insegnante di poter uscire un po’ (2-3 minuti)Gli alunni dovrebbero conoscere tecniche di rilassamento

3. Metti in pratica la scelta fatta Se la scelta non funziona, l’alunno dovrebbe tentarne un’altra

Page 77: notarnicola

4° sezione:4° sezione:Abilità per controllare l’aggressivitàAbilità per controllare l’aggressività

• Dar prova di autocontrollo• Chiedere un’autorizzazione• Reagire alle provocazioni• Evitare i guai• Non lasciarsi coinvolgere nei litigi• Problem solving• Accettare le conseguenze• Affrontare le accuse• Trovare un accordo

Page 78: notarnicola

Abilità per controllare l’aggressivitàAbilità per controllare l’aggressività

• REAGIRE ALLE PROVOCAZIONIPASSI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE

1. Fermati un attimo e conta fino a cinque

Spiegare che questa tecnica può aiutare l’alunno a mantenere l’autocontrollo

2. Valuta le scelte possibili a) ignorare la provocazione b) spiegare che cosa stai

provando in maniera educata e gentile

c) dare un motivo perché la persona smetta di provocare

Sottolineare che ignorare la provocazione per poco tempo non sempre funziona e si dovrà probabilmente perseverare in tale atteggiamento (es. allontananarsi)Se l’altro non smette si potrà suggerire all’alunno di riferirlo all’insegnante ecc

3. Metti in pratica la scelta fatta Se la scelta non funziona, l’alunno dovrebbe tentarne un’altra

Page 79: notarnicola

5° sezione:5° sezione:Abilità per gestire lo stressAbilità per gestire lo stress

• Affrontare la noia• Individuare la causa di un problema• Fare una rimostranza• Affrontare una rimostranza• Saper perdere• Avere spirito sportivo• Affrontare l’esclusione• Affrontare l’imbarazzo• Affrontare l’insuccesso• Accettare un rifiuto• Opporre un rifiuto• Rilassarsi• Affrontare la pressione del gruppo• Resistere al desiderio di prendere cose altrui• Prendere una decisione• Essere sinceri

Page 80: notarnicola

Abilità per gestire lo stressAbilità per gestire lo stress• SAPER PERDERE

PASSI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE

1. Dì a te stesso. “Qualcuno deve pur perdere, e non è così grave se non ho vinto”

Memorizzando questa affermazione l’alunno potrà controllare meglio i propri impulsi

2. Valuta le scelte possibili a) offrire il tuo aiuto a qualcuno b) fare qualcosa che ti piace c) fare un esercizio di

rilassamento

Proporre la propria collaborazione a insegnanti o genitori.Gli alunni dovrebbero fare un elenco delle attività piacevoliGli alunni dovrebbero aver appreso le tecniche di rilassamento

3. Metti in pratica la scelta fatta Se la scelta non funziona, l’alunno dovrebbe tentarne un’altra

Page 81: notarnicola

– Incentivare la consapevolezza del linguaggio del corpo proprio e altrui

– Scambio dei ruoli (per sviluppare empatia e gestire ansia)– Insegnamento diretto della generalizzazione (gestione della classe)– Modeling naturale dell’insegnante– Contrattazione delle contingenze (obiettivo e ricompensa vengono

CONTRATTATE)– Automonitoraggio (schede)– Monitoraggio dell’insegnante– Sostegno esterno e rinforzo naturale (preparare il terreno)– Diario di casa sull’esercizio delle abilità– Autoricompensa– Stimoli, segnali esterni (verbali, schede e poster promemoria)– Giochi sulle abilità sociali– Tabella dell’attività della settimana (disegni e premi)– Cartellina delle abilità sociali– Videotapes

STRATEGIE PER UN STRATEGIE PER UN APPRENDIMENTO EFFICACEAPPRENDIMENTO EFFICACE

Page 82: notarnicola

Grazie per la vostra Grazie per la vostra attenzione.attenzione.

Page 83: notarnicola

TECNICHE PER LA GESTIONE DEI TECNICHE PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO

1. Tecniche didattiche per prevenzione– Preparare programma e orario– Definire regole– Predisporre ambiente favorevole– Definire i limiti del comportamento

dell’alunno– Prompting (aiuto o suggerimento)– semplificazione

Page 84: notarnicola

TECNICHE PER LA GESTIONE DEI TECNICHE PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO

2. Tecniche per la gestione dei comportamenti lievi– Ignorare sistematicamente e rinforzo

contemporaneo per comp. appropriato– Controllo del comp. Tramite VICINANZA– Bloccare il comp. Tramite SEGNALI– Risvegliare l’interesse– Scaricare la tensione con l’umorismo– Ristrutturare il programma previsto– Eliminare fonti di distrazione– Riferimento ai valori del bambino– Allontanamento tattico (Fargli fare una pausa)– Valutazione obiettiva dei fatti

Page 85: notarnicola

TECNICHE PER LA GESTIONE DEI TECNICHE PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO

3. Tecniche di modificazione del comportamento

=IL RINFORZO POSITIVO

• SOCIALE (elogio, approvazione, attenzione)– Verbale e non verbale

• MATERIALE (ricompense concrete: MENU’)• SIMBOLICO (attestato, gettoni)• DI GRUPPO (ricompensa a tutti)

Page 86: notarnicola

TECNICHE PER LA GESTIONE DEI TECNICHE PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO

3. Tecniche di modificazione del comportamento

=IL MODELLAGGIO (Shaping)

• Nelle prime lezioni si rinforzano anche comp. imprecisi e approssimativi

Page 87: notarnicola

TECNICHE PER LA GESTIONE DEI TECNICHE PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO

3. Tecniche di modificazione del comportamento=

PIANI EDUCATIVI INDIVIDUALIZZATI

Fase 1: identificare comportamento-bersaglio da modificareFase 2: individuare comportamento adeguato-incompatibile

con quello bersaglioFase 3: Raccogliere dati di linea di baseFase 4: Scegliere un rinforzo adeguato (esame delle

preferenze)Fase 5: Stabile la frequenza di erogazione del rinforzo

(continuo vs intermittente)Fase 6: Controllare l’andamento delle modificazioni

comportamentali

Page 88: notarnicola

TECNICHE PER LA GESTIONE DEI TECNICHE PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO

3. Tecniche di modificazione del comportamento=

L’ESTINZIONE

Il principio è opposto a quello del rinforzo.Se un comp. non viene più rinforzato, si attenuerà

gradualmente in frequenza, intensità, durata poiché non esiste più una motivazione valida per attivarlo

Prima che una risposta si estingua è possibile che si intensifichi temporaneamente in frequenza (picco precedente l’estinzione)

Page 89: notarnicola

TECNICHE PER LA GESTIONE DEI TECNICHE PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO

3. Tecniche di modificazione del comportamento=

LA SOSPENZIONE DEL RINFORZO (TIME OUT)

È una tecnica di estinzione, con la quale si allontana il ragazzo da vari tipi di rinforzo positivo nel momento in cui altre forme di estinzione più blande non sortiscono effetti. Si usa solo in casi estremi, poiché con questo metodo si allontana dall’ambiente di apprendimento (luogo isolato)

Page 90: notarnicola

TECNICHE PER LA GESTIONE DEI TECNICHE PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO

4. Tecniche relazionaliCreare e mantenere un rapporto positivo

insegnate-alunno costituisce l’elemento fondamentale per ottenere una modificazione del comportamento dell’alunno

• Incoraggiamento empatico• Ridurre la sensazione di minaccia

(incoraggiare!)

Page 91: notarnicola

IL PERCHE’IL PERCHE’L’analisi funzionaleL’analisi funzionale

• Attribuire VALORE al comportamento problema

• Stabilire l’ALLEANZA con la funzione svolta dal comportamento problema

• Il comportamento problema, per quanto dannoso, strano o controproducente ha un valore funzionale per il soggetto

• Vantaggio solo a breve termine, poiché a lungo termine produce gravi danni

Page 92: notarnicola

IL PERCHE’IL PERCHE’L’analisi funzionaleL’analisi funzionale

• Accettiamo la funzione, perché legittima • Ma non la forma perché problematica• Aiutiamo la persona a manifestare la

funzione con forme positive di comportamento

Page 93: notarnicola

IL PERCHE’IL PERCHE’L’analisi funzionaleL’analisi funzionale

• TUTTI I COMPORTAMENTI HANNO UN FINE

• Valutare e interpretare le funzioni svolte dal comportamento problema

Es. “Rubare per ottenere oggetto desiderato”

“Piangere per attirare attenzione dell’insegnante preferita”

Page 94: notarnicola

Punto chiave dell’alleanza Punto chiave dell’alleanza psicoeducativapsicoeducativa

La convinzione che ogni comportamento svolga una sua funzione ci spinge ad

affinare i nostri strumenti di lettura delle dinamiche che avvengono nella situazione

portando rispetto per le motivazioni del soggetto

Page 95: notarnicola

Punto chiave dell’alleanza Punto chiave dell’alleanza psicoeducativapsicoeducativa

• Alleandoci con la funzione valorizziamo le intenzioni del soggetto e queste sono la sua parte più profonda, più vicina alle sue motivazioni e ai suoi bisogni

Page 96: notarnicola

Punto chiave dell’alleanza Punto chiave dell’alleanza psicoeducativapsicoeducativa

• Le funzioni sono tutte positive e accettabili?• No … le alleanze pericolose!• (Il bambino che aggredendo evita la

riabilitazione)• Stabilire che un comportamento è funzionale ad

un soggetto non equivale a giustificarlo (un bimbo che urla per attirare l’attenzione)

• interventi sul soggetto e le sue abilità comunicative e sul contesto: responsività e ascolto

Page 97: notarnicola

• È necessario ricercare funzioni attuali, presenti nelle varie situazioni del soggetto

Page 98: notarnicola

• L’AF osserva e valuta la CIRCOLARITA’ DELLE INTERAZIONI, delle comunicazioni e delle azioni-reazioni che coinvolgono il comp. probl. quello degli altri e il livello di stimolazione che il sogg. produce

ANTECENDENTI

COMP. PROBL

EFFETTICONSEGUENZE