jehan de grieviler e narciso

3
JEHAN DE GRIEVILER E NARCISO La fortuna medievale de1mito di Narciso e stata, in anm recentt. oggetto dt vivo e fecondo interesse. Net rtsultato un sostanziale arricchimento sia della enciclopedica summa appron- tata, nel 1967, da Louise Vinge sia della piti limitata ricerca contemporaneamente condotta da Frederick Goldin.’ La messe di allusioni a Narciso cosi raccolta potra ormai essere accresciuta solo da modeste spigolature. Un’allustonea Narciso su cui, per quanto neso, non e stata finora richiamata I’attenzionee contenuta neljeu-parer the vede fronteggrarst Jehan de Marl] e Jehan de Grieviler (R. 861 e 770. inc. “Or coisisies, Jehan de Grieviler”).2 La “question drlemmatique” posta, in quest0 jewpart;, da Jehan de Marli suona (utilizzo, per comodita espositiva, la parafrasi approntata dagh edrtori del Recueif): “Preferez-vous jouir constamment de votre amie dans vos r&es ou la posseder reellement un seul jour de votre vie ?“.3 Dopo aver scelto, nella seconda strofa. la seconda alternativa Jehan de Grieviler sostiene, nella quarta strofa. the chi al vif deduit anteponga il dormu et duser non pu6 the essere uno stolto.4 Alle rimostranze di Jehan de Marli the, nella terza e nella quinta strofa, magnifica la lunga. inestinguibile gioia onirica e svilisce il momentaneo, caduco soulas Jehan de Grievtler risponde scomodando, nella sesta strofa, Narciso Si legga (vv. 41-48): Matstre Jehan, vous voles resambler Chel Narctsu dont on va tant parlant, Qui la mort eut par son ombre mirer; 44 Autant vaut cou que vous m’ales contant: Songiers ne vaut a amours tant ne qant, Mais qant d’ami est amie sentte. Autres dedms tant cuer ne glorefie, 48 Bien 1’0s prover. Per coglier portata e implicazioni dt questa a prima vista inattesa allusione a Narciso giova riflettere attentamente sul tessuto dialettico ordito, nella quarta e nella sesta strofa, da Jehan de Grieviler. Rinunctare al vlfdeduit per bearsi alla contemplaztonedi un’immagme onirica e, aveva detto Jehan de Grieviler nella quarta strofa, da stolti: e aveva aggiunto: per sincerar- sene. basta mterrogare la ~o~~rn~~~r~ opbzio (cfr. infatti, al v. 26, “tout me tenront a sachant”) e prestar fede all’esperienza (cfr. mfatti i vv. 31-32: chiunque accetti di esfw endormi en CC& daserie puo far esperienza del fatto the “al resvillier n’aouiert on fors envieid’enst muser”16 Jehan de Grievrler sa the Narcrso si bee alla contemplazione della propria rmmagme ritlessa. non di una immagine omrrca; e Jehan de Grieviler sa anche the Narciso giunse cosi. sognando ad occhi apertiysmo alla morte (cfr. mfatti il v. 43: ‘I.. .la mort eut parson ombre mirer”). Perch& allora Jehan de Grteviler scomoda, per denigrare la parte sostenuta da Jehan de Marli, Narciso? A questa domanda e possibtle dare, credo, una sola risposta: perch& per Jehan de Grieviler tra il sogno ad occhi aperti di Narciso e il sogno ad occhi chiusi magnificato da Jehan de Marli la differenza e. evtdentemente, solo di grado. Chi prediliga il sogno ad occht chiusi e stolto e andra quindt. al moment0 de1 risveglio, incontro all’amara disillusione dichiarata dar qui sopra citt. vv. 3 l-32; Narctso fu stolto in sommo grado e quindi, sognando ad occhi aperti, andb incontro alla morte. Cosi si spiegano I vv. 41-42: “Maistre Jehan. vous voles resambler/chel Narcisu .” Jehan de Marli sy e soltanto incamminato sulla strada the Narciso. con incoscienza davvero straordinaria, percorse tine m fondo; cio nonostante. Jehan de Marli e (stante I’identita della strada) a pieno dirttto assimilabile a Narcrso. L’allustone a Narciso SI dimostra, per denigrare la parte sostenuta da Jehan de Marl]. efficacissima. Che I’immagine amata da Narciso fosse rrflessa e the l’immagine prediletta da Jehan de Marli sia invece onirica e, per Jehan de Grieviler. evidentemente irrilevante. Cio the importa e the anche un’immagine onirica e. esattamente come un’immagine riflessa, incor- porea e, qumdi, intangibile (cfr. infattr, per le implicazioni dell’incorporeita, i vv. 45-48, da gustare ricordando quanto Jehan de Grievtler aveva affermato, ner esolicare la sua scelta. nella seconda strofa, vv. 14- 16: “Par maintes fois ai ma dame song&;/ pour le sentir fu amours coumenchie, / si veul finer”). A quest0 modo l’esempio dt Narciso tinisce con I’attaaliarsi perfettamente alla parte sostenutaha Jehan de Marl] (cfr. mfatti il v. 44: “autant vaut c&t que vous m’alts contant”): proprio perch& amo, con tenacia paradossale (tino a morirne!) un’immagine incorporea e. quindi, mtangibile Narciso formsce una brillante ed efticacisstma dimostrazione per assurdo della veridicim della parte sostenuta da Jehan de Grievrler. Come si vede. Narctso interviene. nella sesta strofa, per confermare autorevolmente la Neophilologus 71 (1987) 467-469

Upload: roberto-crespo

Post on 06-Jul-2016

213 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

JEHAN DE GRIEVILER E NARCISO

La fortuna medievale de1 mito di Narciso e stata, in anm recentt. oggetto dt vivo e fecondo interesse. Net rtsultato un sostanziale arricchimento sia della enciclopedica summa appron- tata, nel 1967, da Louise Vinge sia della piti limitata ricerca contemporaneamente condotta da Frederick Goldin.’ La messe di allusioni a Narciso cosi raccolta potra ormai essere accresciuta solo da modeste spigolature.

Un’allustonea Narciso su cui, per quanto neso, non e stata finora richiamata I’attenzionee contenuta neljeu-parer the vede fronteggrarst Jehan de Marl] e Jehan de Grieviler (R. 861 e 770. inc. “Or coisisies, Jehan de Grieviler”).2 La “question drlemmatique” posta, in quest0 jewpart;, da Jehan de Marli suona (utilizzo, per comodita espositiva, la parafrasi approntata dagh edrtori del Recueif): “Preferez-vous jouir constamment de votre amie dans vos r&es ou la posseder reellement un seul jour de votre vie ?“.3 Dopo aver scelto, nella seconda strofa. la seconda alternativa Jehan de Grieviler sostiene, nella quarta strofa. the chi al vif deduit anteponga il dormu et duser non pu6 the essere uno stolto.4 Alle rimostranze di Jehan de Marli the, nella terza e nella quinta strofa, magnifica la lunga. inestinguibile gioia onirica e svilisce il momentaneo, caduco soulas Jehan de Grievtler risponde scomodando, nella sesta strofa, Narciso Si legga (vv. 41-48):

Matstre Jehan, vous voles resambler Chel Narctsu dont on va tant parlant, Qui la mort eut par son ombre mirer;

44 Autant vaut cou que vous m’ales contant: Songiers ne vaut a amours tant ne qant, Mais qant d’ami est amie sentte. Autres dedms tant cuer ne glorefie,

48 Bien 1’0s prover.

Per coglier portata e implicazioni dt questa a prima vista inattesa allusione a Narciso giova riflettere attentamente sul tessuto dialettico ordito, nella quarta e nella sesta strofa, da Jehan de Grieviler. Rinunctare al vlfdeduit per bearsi alla contemplaztonedi un’immagme onirica e, aveva detto Jehan de Grieviler nella quarta strofa, da stolti: e aveva aggiunto: per sincerar- sene. basta mterrogare la ~o~~rn~~~r~ opbzio (cfr. infatti, al v. 26, “tout me tenront a sachant”) e prestar fede all’esperienza (cfr. mfatti i vv. 31-32: chiunque accetti di esfw endormi en CC& daserie puo far esperienza del fatto the “al resvillier n’aouiert on fors envieid’enst muser”16

Jehan de Grievrler sa the Narcrso si bee alla contemplazione della propria rmmagme ritlessa. non di una immagine omrrca; e Jehan de Grieviler sa anche the Narciso giunse cosi. sognando ad occhi apertiysmo alla morte (cfr. mfatti il v. 43: ‘I.. .la mort eut parson ombre mirer”). Perch& allora Jehan de Grteviler scomoda, per denigrare la parte sostenuta da Jehan de Marli, Narciso? A questa domanda e possibtle dare, credo, una sola risposta: perch& per Jehan de Grieviler tra il sogno ad occhi aperti di Narciso e il sogno ad occhi chiusi magnificato da Jehan de Marli la differenza e. evtdentemente, solo di grado. Chi prediliga il sogno ad occht chiusi e stolto e andra quindt. al moment0 de1 risveglio, incontro all’amara disillusione dichiarata dar qui sopra citt. vv. 3 l-32; Narctso fu stolto in sommo grado e quindi, sognando ad occhi aperti, andb incontro alla morte. Cosi si spiegano I vv. 41-42: “Maistre Jehan. vous voles resambler/chel Narcisu .” Jehan de Marli sy e soltanto incamminato sulla strada the Narciso. con incoscienza davvero straordinaria, percorse tine m fondo; cio nonostante. Jehan de Marli e (stante I’identita della strada) a pieno dirttto assimilabile a Narcrso.

L’allustone a Narciso SI dimostra, per denigrare la parte sostenuta da Jehan de Marl]. efficacissima. Che I’immagine amata da Narciso fosse rrflessa e the l’immagine prediletta da Jehan de Marli sia invece onirica e, per Jehan de Grieviler. evidentemente irrilevante. Cio the importa e the anche un’immagine onirica e. esattamente come un’immagine riflessa, incor- porea e, qumdi, intangibile (cfr. infattr, per le implicazioni dell’incorporeita, i vv. 45-48, da gustare ricordando quanto Jehan de Grievtler aveva affermato, ner esolicare la sua scelta. nella seconda strofa, vv. 14- 16: “Par maintes fois ai ma dame song&;/ pour le sentir fu amours coumenchie, / si veul finer”). A quest0 modo l’esempio dt Narciso tinisce con I’attaaliarsi perfettamente alla parte sostenutaha Jehan de Marl] (cfr. mfatti il v. 44: “autant vaut c&t que vous m’alts contant”): proprio perch& amo, con tenacia paradossale (tino a morirne!) un’immagine incorporea e. quindi, mtangibile Narciso formsce una brillante ed efticacisstma dimostrazione per assurdo della veridicim della parte sostenuta da Jehan de Grievrler.

Come si vede. Narctso interviene. nella sesta strofa, per confermare autorevolmente la

Neophilologus 71 (1987) 467-469

468 Roberto Crespo - Jehan de Grieviler e Narciso

giustezza di quanto era gia state appurato, scomodando soltanto il qualunquistico buon senso. nella quarta strofa. Una simile utilizzazione de1 mito classic0 puo parere, al lettore moderno, quasi una profanazione. Ma occhi medievali avrebbero, se interrogati, giudicato altrrmenti la calzante dimostrazione per assurdo architettata, scomodando proprio Narciso, da Jehan de Grieviler. Per sincerarsene. basta riflettere sull’allusione a Narciso the. nel Roman de la Rose, Jean de Meun mette in bocca a Pigmalione.7

Essendosr innamorato dr una bellissima yrnage femminile da lui stesso scolpita, Prgmahone si sconforta (ed. Langlois, vv. 20851-20858; ed. Lecoy, vv. 20821-20828)?

J’aime une ymage sourde et mue. Qui ne se crole ne se mue Ne ja de moi merci n’avra. Tele amor. comment me navra? Qu’il n’est nus qui parler an oie Qui touz esbahir ne s’an doie. Or sur Je le plus fos du sicle! Que puis je fere an test article?

A lenire per un attimo un si comprensibile sconforto e il ricordo dr Narciso (ed. Langlois, vv. 20873-20888; ed Lecoy, vv. 20843-20858):

Si n’ain je pas trop folement, Car, se I’escriture ne ment. Maint ont plus folement ame. N’ama jadis ou bois ram&. A la fonteme clere et nure. Narcrsus sa propre figure, Ouant cuida sa saif estanchier? N’onques ne s’an pot revanchier, Puis an fu morz, selonc l’estoire, Qui oncor est de grant memoire. Don sui Je mains fos toutevois, Car, quant je veil], a ceste vois Et la praign et I’acole et bese. S’an pms mieuz souffrir ma mesese; Mes cil ne poait avoir cele Qu’il veait en la fontenele.

Come si vede, anche per il Pigmalione di Jean de Meun (come per Jehan de Grieviler) Narciso raggiunse il colmo della stoltizia perch& amo un’rmmagine mcorporea. Infattr: Pigmalione si considera meno folle (e piu fortunatot)g di Narciso perch6 l’oggetto de1 suo amore e. benche inanimato, almeno corporeo e, quindi, tangibile.

L’euisodio di Piamahone e uassibile anche di letture mu sotisticate: a aual uunto si nossa. nell’esegesi. giungere tesaurizzando quanto il Roman de’la Rose, nella sua supkrba interezza; esibisce e stato brillantemente drmostrato da Thomas D. Hill e da Daniel Poirion.*” Ozioso sarebbe, credo, cercare nel nostrojeu-part! profondita di pensiero simih a quelle the si celano nel Roman de la Rose.” Chi non voglia esnorsr al rischro di vrolentare. con eseaesi gratuite e. quindr, prevaricanti 11 dettato di Jehan de Marli e Jehan de Grieviler dovra dinque obliare tutti gli “elixirs du sentiment complexe appele aujourd’hui le narcissisme”.12 Per Jehan de Grrevrler Narciso non e altro the il prototipo dell’amante the “spem sine corpore amat”.r3

Universitci di Leidu

Note

ROBERTO CRESPO

I L. Vmge. The Narcissus Theme in Western European Literature up to the Early 19th Centurv. Lund. 1967: Fr. Goldm. The Mwror of Narcissus in the Courtlv Love Lvric. Ithaca. New York, 1967 (cfr. la recensione dt L. Vmgein Romance Philology, 2x11, 1969, pp. 574: 58 I ). M. Thrrv-Stassm. “Quelaues allusions medievales au theme de Narcrsse”. m Marche Romane, XX,. 1970. pp. 47-58; M. Thiry-Stassin et M. Tyssens, Nurclsse. Conte ovidien fianqars du XIIe .slPcle, Paris, 1976, soprattutto pp. 53-55; Y. G. Lepage, “Richard de

Roberto Crespo - Jehan de Grieviler e Narciso 469

Fournival et le mythe de Narcisse”. in Revue de I’liniversitfi d’otfawa, LII, 1982, pp. 238-246; S. Kay, “Love in a Mirror: an Aspect of the Imagery of Bernart de Ventadorn”, in Medwn Aevum. LII, 1983, pp. 272-285; L. Cuomo, “La novella dell’amore ritrovato ovvero Narciso e lo specchto della verita”, in Studr eproblemidi crittca testuale. XXI, 1980. pp. I 13- I53 e XXII. 1981, pp. 49-69. Su altro piano si pone la eco della descriztone ovidiana della fontana dt Narciso indivtduata da .I. R. Smeets, “La ‘Bible’ de Jehan et Ovide le Grant”. in Neophdolo- PUS, LVIII, 1974. pp. 22-33.

2. Recueil g&&d des jeux-partis francab publie par A. Langfors avec le contours de A. Jeanroy et L. Brandin, II, Paris, 1926, pp. 5-8 (d’ora in poi: Recueil). Per il ms. E cfr. R. Crespo. “Recuperi su un frammento ritrovato: il canzoniere francese E (Leida. Ltk 577)“. in Studi Medievali. serie terza, XVI, 1975. pp. 293-324 (per le correzioni da apportare al cappello e all’apparato del testo costituito nei Recueil si tengano present] soprattutto le pp. 295-296 e 315-316).

3. Ecco il testo della prima strofa (vv. l-8): “Or coisisies, Jehan de Grreviler: / avis vous ert tout ades en dormant / que vous ten& vostre amie au vis cler / nue en vos bras tout a vostre coumant. / saris plus avoir en trestout vo vivant, / u un seul jour en trestoute vo vie/ ares de li soulas et conpaignie / saris refuse?.

4 Cfr. infatti i vv 27-28: “Qant mieus prisies le dormu et daser / que vif deduit, VOW ales assotant” (si aggiunga the 28 ” .vous ales assotant” si contrappone a 26 ‘I.. .tout me tenront a sachant”). Pressoche inutile ricordare the daser sigmfica “river”.

5. Nella terza strofa Jehan de Marli afferma (vv. 19-22) “k’assis vaut mteus longe joie a mener / qu’un soulas qui tost va defenisant. / Fine Amour fait son serf obei’ssant / hair tout cou dont puet estre perie”. Nella quinta strofa egli rtbadisce il gia detto (vv. 34-40): “. .or parles a loi de faus amant. / qant miex am&s vo bon tans tost user / et d’un moment avoir un de- lit grant / ke lone deduit qui ja n’ira faillant; / n’est pas amours, ams vient de ribaudie / qui qiert case dont puist estre amenrie /joie d’amer”.

6. Ecco la parafrasi det vv. 31-32 approntata dagli editori de1 Recueil: “au r&veil on est mecontent d’avoir ete la proie dune illusion”. Pressoche inutile ricordare the daserie sigmfica “reverie”.

7. SI avverta, a scanso di equivoct, the anche altri test] anterior1 o (di poco) posteriori a Jehan de Grieviler potrebbero qui esser chtamati incausa: cfr. infatti L. Vinge. op. cit., pp. 55- 90 e 345-353.

8. Le Roman de /a Rose par Guillaume de Lorrts et Jean de Meun, publie d’apres les manuscrits par E. Langlois, V. Paris, 1924; Guillaume de Lorris et Jean de Meun, Le Roman de IQ Rose, publie par F. Lecoy, III, Paris, 1970.

9 Che Pigmalione SI consideri pid fortunato di Narciso risulta dal fatto cheegh. constatata la tangibilita dell’ymage da lui amata, afferma, “s’an puis mieuz souffrn ma mesese” (ed Lanalois. v. 20886: ed. Lecov. v. 20856).

16 Th. D. Hill, “Narc&, Pygmahon, and the Castration of Saturn: Two Mythographi- cal Themes in the ‘Roman de la Rose”‘, in Studies in Phrlology, LXXI, 1974, pp. 404-426; D. Potrion, “Narcisse et Pygmahon dans le “Roman de la Rose”, in Es.ruw in Honor of Louis Frances Solano edited by R. J. Cormier and U. T. Holmes. Chapel Hill, 1970, pp. 153- 165. Cfr. anche J.-Ch. Payen. La Rose et I’lJropie, Paris, 1976, pp. 229-238

1 I. Quest0 non sigmfica, giova sottolineare. the 11 nostrojeu-parti sia distmpegnato. Uttle. m proposito, e tener presente quanto a piti riprese osservato sui parfrmens occttanici da Erich Kiihler (cfr. da ultimo Grundriss der romanwhen Llteraturen des Mrrrelalters. II: Les Genres Lyriques, tome I, fasctcule 5, Hetdelberg, 1979, pp. 16-32); per una lettura impegnata dt un

jeu-purti “zweier biirgerlicher Trouveres aus Arras” cfr. ora D Rieger. Miltelalferliche Lyrlk Frankreichs, II: Lleder der TrowPres, Stuttgart, 1983, pp. 236-237.

12. Cfr., in proposito. J. Frappier. “Variations sur le theme du miroir, de Bernard de Ventadour a Maurtce S&e”, in Cahiers de I’Association internatlonale des Prudes frayaises, XI. 1959, pp. 134-158, rist. in Histoire, m.vthes et synholes, Geneve, 1976, pp 149-167, poi E. Kohler, “Narctsse, la Fontame d’Amour et Guillaume de Lorris.” m L’humanrsme mPdr&valdans les httPratures romanes du XIIe au XIVe si6cle (Colloque organise par le Centre de Philologie et de Littiratures romanes de I’Universite de Strasbourg). Actes publies par A. Fourrier, Paris, 1964, pp. 147-166

13. Ovidio, Mefamorfosl, III, v. 417.