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Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari N TIZIARIO DOSSIER FABBISOGNO SANITARIO N.1 | MARZO 2014 PEDIATRI IN PRIMA LINEA FOTORACCONTO ALBERTO OLIVETI. PRESIDENTE ENPAM L’INTERVISTA CANDIDATI A CONFRONTO BARI E SEVIZI SANITARI Notiziario N. 1/2014- Marzo 2014 - Rivista Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale DL. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1, comma 1, CNS di Bari - Filiale di Bari - Reg. n. 50 del 7/8/76 del Tribunale di Bari - Associato USPI - Anno XXV - Contiene I.P. Medici alla ricerca di un futuro GIOVANI? LARGO AI

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Marzo 2014 | Notiziario | 3

Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari

N TIZIARIOdossier fabbisogno sanitario

n . 1 | M A R Z O 2 0 1 4

PEDIATRIIn PRIMA LInEA

FOTORACCOnTOALBERTO OLIVETI.PRESIDEnTE EnPAM

L’InTERVISTA

CAnDIDATI A COnFROnTO

BARI E SEVIZISAnITARI

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Medici alla ricerca di un futuroGIOVANI?

LARGO AI

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Marzo 2014 | Notiziario | 5

E D I T O R I A L E

GIOVANI MeDICI, AVANTI.

IL FUTURO è VOSTROd i F i l i p p o A n e l l i , P r e s i d e n t e d e l l ’ O M C e O d e l l a P r o v i n c i a d i B a r i

Il prossimo 14 giugno si terrà a Bari il Con-

vegno nazionale FNOMCeO “I giovani e

la professione medica”, organizzato in col-

laborazione con l’OMCeO di Bari. L’evento,

fortemente voluto dall’Ordine nella nostra

città, intende fare il punto sulle tematiche

più attuali che investono il mondo della pro-

fessione, con conseguenze sociali e culturali

importanti.

Il primo aspetto di cui si discuterà è quello

legato all’avvio alla professione, ai meccani-

smi di accesso alla Facoltà e di definizione

dei posti per le singole Università e per le

Scuole di specialità. Il problema più evidente

da questo punto di vista consiste in una pro-

grammazione basata su dati anagrafici, ov-

vero su quanti medici entrano in età pensio-

nabile. In una società complessa andrebbero

invece individuati una serie di indicatori che

tengano conto della situazione sociale e del

reale fabbisogno del territorio. Andrebbero

valutati quindi il rapporto tra popolazione,

numero di ospedali, posti letto, presenza dei

servizi territoriali, attività libero professionali,

nonché le componenti epidemiologiche, in

modo da basare anche il fabbisogno delle di-

verse specializzazioni sulle patologie più dif-

fuse nella popolazione del singolo territorio.

Un secondo aspetto è quello legato all’esi-

genza di favorire un accesso dei medici al

mondo del lavoro intorno ai 27 anni, antici-

pando quindi l’ingresso rispetto alla situa-

zione attuale. In Germania i medici entrano

nel mondo del lavoro a 26 anni, in Francia e

Inghilterra tra i 26 e i 28 anni, mentre in Italia

riescono ad accedere alla professione solo

tra i 31 e i 32 anni. La libera circolazione dei

medici, così come dei pazienti, fa dell’Europa

un unico grande mercato in cui i professioni-

sti del nostro paese devono confrontarsi con

francesi, inglesi, tedeschi... In un contesto di

questo genere è importante che entrino nel

mercato del lavoro alla stessa età dei loro

colleghi europei. Inoltre, in ambito scientifi-

co, è noto che la produttività di un ricercatore

è più alta proprio nei primissimi anni, quando

è più giovane.

Si può ottenere questo obiettivo, da un lato

riducendo la durata della scuola superiore a

4 anni – un percorso che il MIUR speri-

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menterà dall’anno prossimo in diverse scuole

d’Italia, tra cui il liceo Orazio Flacco di Bari

– anticipando così l’ingresso all’Università,

dall’altro portando il corso di laurea in medici-

na da 6 a 5 anni come propone a tutti gli Stati

membri la direttiva pubblicata il 31 dicembre

scorso sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione

Europea. Un’ulteriore anticipazione dell’in-

gresso nel mondo del lavoro si può ottenere

mediante la Laurea abilitante, un percorso di

abilitazione integrato con l’ultima anno di for-

mazione che è allo studio della FNOMCeO,

che dovrebbe consentire di conseguire con-

testualmente laurea e abilitazione, eliminan-

do i “tempi morti”.

Tutti questi provvedimenti, insieme all’alline-

amento della durata delle scuole di specialità

a quella degli altri paesi europei, dovrebbero

portare i nuovi medici a entrare nel mondo

del lavoro intorno ai 27-28 anni.

Occorre inoltre ripensare l’organizzazione del

Corso di formazione in Medicina Generale

che andrebbe razionalizzata, in modo da eli-

minare un inutile allungamento dei tempi. Va

anche rivisto l’importo della borsa di studio,

che è inferiore rispetto a quella degli specia-

lizzandi e comporta una serie di incompatibi-

lità che impongono ai singoli medici di dover

vivere con meno di 800 euro al mese per tre

anni. Un reddito che li colloca al di sotto della

soglia di povertà.

Un terzo aspetto decisivo per il futuro della

professione è l’esigenza – sempre legata alla

programmazione – di evitare che dalla Facol-

tà di medicina escano medici che non han-

no la possibilità di iscriversi né alla scuola di

specialità, né al Corso in Medicina Generale.

Accade infatti oggi che una parte di medici

rimanga in una sorta di limbo, senza la possi-

bilità di seguire alcun corso di formazione, né

di accedere ad alcun percorso professionale,

poiché il numero di borse è inferiore rispetto

ai laureati.

Occorre per esempio studiare dei percorsi di

formazione-lavoro extra borse di studio, che

coinvolgano strutture accreditate. Attraverso

questi ospedali di insegnamento i medici po-

trebbero ottenere dei contratti di formazione

Percorsi formativi, accesso alla professione, borse di studio, definizione

del fabbisogno, nuova previdenza. Questi i temi al centro del Convegno

nazionale FNOMCeO del 14 giugno prossimo a Bari

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lavoro totalmente a carico degli enti accredi-

tati, aumentando così il numero delle borse

di studio disponibili.

Un quarto aspetto al centro del dibattito sulla

programmazione è legato poi alla necessità

di correlare i posti letto al numero di specia-

lizzandi all’interno di un sistema ospedaliero

che è profondamente cambiato. La spending

review e la riorganizzazione degli ospeda-

li per intensità di cura e non più per reparti

comportano infatti una redistribuzione dei

posti all’interno di strutture basate sulla lo-

gica dell’equipe, di cui bisogna tenere conto

nel momento in cui si analizza il fabbisogno.

Un quinto argomento al centro del conve-

gno sarà quello del mutato profilo anagrafi-

co della classe medica, con una componente

predominante di donne e un’età sempre più

avanzata, che non possono che avere riflessi

sulla modalità di esercizio della professione.

La “questione di genere” - circa i 2/3 dei me-

dici iscritti all’Ordine di Bari tra i 30 e i 34

anni sono donne – fa avvertire in modo più

acuto per esempio il problema dell’ingresso

tardivo nel mondo del lavoro, che per un me-

dico donna ha forti ripercussioni su un’even-

tuale maternità e quindi sulla vita personale

oltre che su quella professionale. Lo sposta-

mento dell’età anagrafica lavorativa sempre

più avanti, comporterà invece la presenza di

un numero crescente di medici anziani che

non potranno svolgere alcune mansioni e

quindi un ripensamento dell’organizzazione

del lavoro all’interno delle strutture sanitarie.

Last but not least, si parlerà di previdenza:

i giovani che entrano oggi nel mondo del

lavoro vanno incontro ad una tutela pensio-

nistica non adeguata. Si tratta di un deficit

che andrà colmato con iniziative integrative,

come il famoso secondo pilastro previden-

ziale, e con un cambiamento profondo a li-

vello culturale.

Questi i temi del convegno del 14 giugno

prossimo, che rappresenta un’occasione

strategica per riportare Bari al centro del di-

battito sul sistema sanitario e sulla formazio-

ne dei futuri medici, nel momento cruciale di

grandi cambiamenti che stiamo vivendo.

CONVEGNO NAZIONALE FNOMCEO “I GIOVANI E LA PROFEssIONE MEDICA”

organizzato in collaborazione con l’oMCeo di bari – bari, teatro Petruzzelli, 14 giugno 2014 dalle ore 8.30 alle ore 14.00. al convegno interverranno il Ministro della ricerca e istruzione, stefania giannini e il Ministro della sanità, beatrice Lorenzin, il sottosegretario alla Pubblica istruzione sen. angela d’onghia, il sottosegretario al Lavoro sen. Massimo Cassano, oltre ai Presidenti degli ordini dei Medici di tutte le provincie italiane, i dirigenti delle organizzazioni sindacali.il giorno prima – 13 giugno – bari ospiterà in mattinata presso l’ordine dei Medici il Comitato Centrale della fnomceo, mentre nel pomeriggio si riunirà il Consiglio nazionale dei Presidenti degli ordini.in contemporanea con il Comitato Centrale si terrà il Consiglio europeo delle federazioni nazionali degli ordini dei Medici di tutte le nazioni aderenti all’Unione europea.

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La Ricerca in Italia, pur esprimendo validi

esponenti di valore internazionale, riveste

un ruolo di Cenerentola, a seguito di inter-

venti governativi che hanno progressivamen-

te ridotto in maniera sempre più significativa

le risorse messe a disposizione della stessa.

L’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoia-

tri della Provincia di Bari vuole dare risalto

all’opera quotidiana che tanti giovani medici

svolgono nell’ambito della Ricerca ed incen-

tivarne il lavoro.

Per questo ha istituito la Giornata della Ricer-

ca OMCeO Bari che sarà celebrata il giorno

21 maggio 2014. In quell’occasione si pro-

cederà alla consegna del Premio OMCeO

Bari per la Ricerca alle migliori pubblicazioni

scientifiche effettuate da giovani colleghi. La

cerimonia si terrà il 21 maggio 2014, alle ore

16.00, presso l’Aula Magna “G. De Benedic-

tis” della Facoltà di Medicina.

Chi volesse avere maggiori informazioni sul

bando può contattarmi all’indirizzo mail:

[email protected].

regoLaMento deL PreMio oMCeo bari Per La riCerCaPossono partecipare al Bando tutti i laurea-

ti in Medicina e Chirurgia ed Odontoiatria,

iscritti all’Ordine dei Medici Chirurghi ed

Odontoiatri della Provincia di Bari nati dal 1

gennaio 1974 in poi (età massima 40 anni).

Gli aspiranti dovranno presentare domanda

di partecipazione in carta semplice indirizza-

ta al Presidente dell’Omceo di Bari, ogget-

to “Premio OMCeO Bari per la Ricerca”, e

dovranno indicare, oltre a tutti i dati anagra-

fici compresi i recapiti ed il domicilio dove

l’Ordine potrà inviare ogni comunicazione,

anche l’elenco degli allegati presentati spe-

cificando il nome della pubblicazione e gli

autori.

I Candidati dovranno allegare alla domanda:

• Una Pubblicazione Scientifica su rivista na-

zionale o internazionale ovvero un capitolo

di libro o un testo monografico, inerente un

lavoro scientifico di peculiare interesse medi-

co o odontoiatrico.

• Una breve relazione dalla quale risulti chia-

ro il ruolo rilevante rivestito dall’autore/co-

autore nell’esecuzione dell’attività di ricerca.

Tale relazione dovrà essere rilasciata a firma

del responsabile della struttura di apparte-

nenza dell’aspirante.

• Un breve curriculum personale dal quale si

evinca la particolare predisposizione alla Ri-

cerca.

Il plico dovrà essere inviato esclusivamente

con le seguenti modalità:

• Con Raccomandata A.R.

• Presentato direttamente agli uffici dell’Or-

QUALCUNO SALVICeNeReNTOLA

P R e M I

Il prossimo 21 Maggio 2014, durante la Giornata della Ricerca, l’Ordine dei Medici

di Bari conferirà il Premio OMCeO Bari per la Ricerca, per evidenziare il lavoro

di molti giovani medici. In un paese che taglia i fondi ai ricercatori

di FRANCO LAVALLE

Franco Lavalle Vice-Presidente OMCeO

di Bari, membro del Centro Studi Documentazione e Ricerca FNOMCeO

[email protected]

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dine e con rilascio di ricevuta. La dottoressa

Capriati ne curerà l’acquisizione.

La domanda completa degli allegati dovrà

pervenire entro e non oltre il giorno 8 aprile

2014. Farà fede il timbro dell’ufficio postale

accettante.

I lavori saranno valutati, in maniera insinda-

cabile, da una Commissione istituita presso

l’OMCeO di Bari e così composta: Il Presi-

dente OMCeO con funzione di Presidente, il

Vicepresidente con funzione di Coordinato-

re, il Presidente CAO, il Preside della Facoltà

di Medicina e Chirurgia, il delegato alla Ri-

cerca per l’Università, il Direttore Scientifico

dell’IRCCS Oncologico di Bari, 3 professori

ordinari dell’Università di Bari (rispettivamen-

te per le discipline di Medicina, Chirurgia e

Servizi).

La Commissione sceglierà i migliori sei lavori

scientifici e tra questi verrà stilata una gra-

duatoria:

I Classificato: un assegno di euro 2.000,00,

una targa e pubblicazione del lavoro sul No-

tiziario dell’Ordine.

II Classificato: Un assegno di euro 1.000,00

e una targa.

III Classificati (ex aequo): un assegno di euro

500,00 e una targa per i quattro finalisti.

I sei lavori saranno illustrati, brevemente, dai

candidati alla presenza della Commissione,

di colleghi e familiari durante la Cerimonia di

consegna dei premi.

RICERCA ITALIANA. POChI sOLDI, MA sPEsI BENE?La rivista Nature ha recentemente riportato i dati di una ricerca del 2013 commissionata dal governo britannico a Elsevier sulla “Internatio-nal Comparative Performance of the UK Rese-arch Base”, secondo i quali i ricercatori italiani sarebbero molto efficienti. La quantità totale di ricerca prodotta è inferiore a quella di altri paesi europei di dimensione simile, come Fran-cia, Regno Unito e Germania. Però, nel nostro Paese abbiamo un buon rapporto tra risultati ottenuti e soldi spesi.

Possono partecipare al bando tutti i laureati iscritti all’Ordine sotto

i 40 anni

Il grafico esprime il GeRD ovvero la spesa in ricerca e sviluppo in rapporto al PIL

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ECM LOW COsT. CORsO DI FORMAZIONE INDIPENDENTE IN OCULIsTICADall’unione di intenti di Medici di Medicina Generale e il Segretariato Italiano Giovani Medici è nata l’idea di associare ai crediti ECM i Credi-ti Formativi Universitari. Studenti e MMG hanno l’occasione di arricchire la loro formazione congiuntamente, attraverso corsi di formazione spe-cialistici. Il primo evento, tenutosi a marzo scorso e letteralmente low cost, è stato quello di Oculistica per MMG ideato dal dott. Ivo Vulpi, ocu-lista e MMG, con l’ausilio di giovani studenti. Due generazioni differenti unite da un unico interesse comune, poter gestire e supportare il pazien-te in tutte le sue fasi. Un’occasio-ne che permette ai medici con più esperienza di mettere a disposizio-ne dei più giovani le proprie cono-scenze, così come quelle di medici specialisti altrettanto felici di poterle condividere e trasmettere ad altri colleghi di MMG. Il tutto nell’ottica del perseguimento dell’educazione continua in medicina e di una forma-zione di alto livello a costi contenuti.

CAsE MANAGEMENT DOMICILIARE: UN LIBRO sULL’hOME MAKERDalla sperimentazione di una nuova metodica portata avanti dalla dot-toressa Rosa Pinto nelle strutture dei CSM n°3 e n°8 della Provincia di Bari, è stata realizzata una pub-

blicazione curata dalla casa editrice Di Girolami. Il testo, dal titolo “Case management domiciliare: il servi-zio home maker in progress” è un lavoro di sintesi sulla metodologia, il monitoraggio delle risorse impie-gate e la valutazione dei risultati dell’esperienza della dott.ssa Pinto e del suo staff, dell’utilizzo delle fi-gure professionali degli home maker nella gestione domiciliare di pazienti psichiatrici. I disturbi psichici dei pa-zienti spesso si traducono in gravi di-sagi anche per i loro familiari, che si trovano a gestire un carico emotivo e psicologico difficile da sostenere. La figura dell’home maker si ispira al principio del case-management, in una visione unitaria che comporta la presa in carico del disagio, garan-tendo sostegno educativo ai minori, supporto psicologico e terapeutico ai pazienti psichiatrici e non, tuto-

raggio alle famiglie, con un congruo risparmio anche in termini di spesa sanitaria.

DAI PUNTI DI sUTURA ALLA BIO-COLLADall’unione di PGSA (poly-glycerol sebacate acrylate) e un fotoiniziato-re, nasce HLAA: hydrophobic light-activated adhesive, ovvero un adesi-

N O T I Z I E I N P I L L L E

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Marzo 2014 | Notiziario | 11

vo idrofobo che potrebbe essere in grado di riparare vasi e tessuti dan-neggiati, che si attiva grazie alla luce ultravioletta. Un futuro senza suture o punti metallici per i chirurghi ma soprattutto per coloro i quali devo-no sottoporsi ad operazioni in se-guito ad infarti, per esempio, e spe-cialmente per i bambini, che spesso devono operarsi più volte a causa di malformazioni congenite. Potrebbe essere soprannominata la colla bio, perché atossica, biodegradabile e adatta alle superfici tipiche del tes-suto umano, e ispirata al mondo ani-male, come sostenuto dai suoi ide-atori della Gecko Biomedical, start up di Boston basata sulla ricerca di biomateriali, su richiesta di Pedro Del Nido, cardiochirurgo del Boston Children’s Hospital. Ancora in fase sperimentale, è stata testata su ratti, e successivamente sui maiali, ma i ri-sultati pubblicati su Science Transa-tional Medicine fanno ben sperare. Proprio su questi ultimi si è rivelata in grado di creare una toppa, stabile e resistente, nel setto interventrico-lare del cuore.

ONLINE IL NUOVO PORTALE DOVEsALUTE DEL MINIsTEROÈ stato già ribattezzato come “il TripAdvisor della Sanità” il nuovo portale lanciato dal Ministero della Salute, DoveSalute. Si tratta di un servizio web per la ricerca di strut-ture sanitarie su tutto il territorio nazionale, una sorta di grande da-tabase online messo a disposizio-ne dei cittadini. Attraverso l’utilizzo di parole chiave relative all’ambito della patologia di interesse e il luo-go, gli utenti potranno impostare i propri criteri di ricerca, per scoprire e verificare informazioni sui servizi e attività svolte nei centri sanitari di competenza regionale. Il servizio al momento è disponibile solo per gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, ma l’intenzione è di am-pliarlo a tutte le strutture del SSN. Oltre alle informazioni sui diversi isti-

tuti, i cittadini avranno la possibilità di verificare tra gli altri: contatti, in-dicazioni stradali, servizi, facilitazioni e molto altro. A ciò si aggiunge la possibilità di accedere alle recensio-ni e valutazioni fornite dai cittadini, sulla qualità dei servizi offerti nelle strutture, vera grande novità di una Pubblica Amministrazione che vuole essere più trasparente.

IN ARRIVO IL FAsCICOLO sANITARIO ELETTRONICOIn occasione della Conferenza Sta-to Regioni del 13 marzo scorso, si è discusso del decreto sull’istituzione del Fascicolo Sanitario Elettronico. Il nuovo documento digitale è una delle azioni contenute nel decreto che mira a dare forza al progetto di una sanità finalmente elettronica, in un’ottica di crescita dell’intero pae-se. Composto da 30 articoli suddi-visi in 7 Capi, disciplina responsabi-lità e compiti dei soggetti, nonché le garanzie e norme di sicurezza per l’accesso e la tutela dei dati perso-nali. Il documento dovrà contenere una serie di informazioni comuni, valide per tutte le Regioni, e alcune integrative a discrezione delle Re-gioni stesse. Sarà inoltre dotato di uno spazio in cui i cittadini potranno scegliere ulteriori dati da inserire. Grande attenzione sarà posta sul trattamento dei dati che lo compon-gono, ed in particolare sull’accesso di coloro i quali saranno deputati a farlo.

DIAGNOsTICARE LA DEMENZA CON UN EsAME DEL sANGUEUn test in grado di diagnosticare e prevenire l’insorgere della demenza e altre malattie come l’Alzheimer, sarebbe il risultato di uno studio del-la Georgetown University Medical Center, i cui risultati sono stati pub-blicati sulla rivista scientifica Nature Medicine. La ricerca è stata portata avanti con l’obiettivo di produrre strategie in grado di rallentare o addirittura prevenire le malattie le-gate alla demenza cognitiva. Il tutto potrebbe essere possibile attraver-so un semplice test del sangue che analizzi i cosiddetti biomarcatori, ca-paci di rivelare la presenza o la pos-sibilità dello sviluppo delle malattie suddette. La scoperta potrebbe es-sere particolarmente utile nel cam-bio di approccio alla patologia, oggi orientato esclusivamente alla cura e che però non ha ancora prodot-to farmaci efficaci, mentre, grazie al test, potrebbe essere giocato sulla prevenzione.

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S econdo i dati raccolti dagli Ordini relativi al fabbiso-

gno dei medici nella Regione, il rapporto tra i medici

che andranno in pensione e i medici abilitati raggiunge-

rà nel 2016 un saldo negativo, con ripercussioni gravi su

una sanità che manifesta già pesanti carenze di personale

a causa del blocco del turnover. Si tratta di una “bomba”

pronta ad esplodere tra due anni in un sistema che già ora

fatica ad attivare il piano regionale di abbattimento delle

liste di attesa per mancanza di personale. Per fare spazio ai

giovani professionisti e al tempo stesso rispondere al fab-

bisogno di medici occorre riorganizzare il sistema e proce-

dere con una programmazione che tenga conto dei dati.

A questi temi sarà dedicato proprio il convegno Fnomceo

“I giovani e la professione medica” organizzato a Bari il 14

giugno in collaborazione con l’Ordine dei Medici di Bari.

LARgO AI gIOVAnI? COME AFFROnTARE IL FABBISOgnO SAnITARIO E FAVORIRE IL RICAMBIO

gEnERAZIOnALE?

S T O R I A D I C O P e R T I N A

NOTIZIARIO | Numero 1/2014Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari

Registrata al Tribunale di Bari n. 50 del 7/8/1976Anno 2014 - Num. 1

Direttore ResponsabileFilippo Anelli

DirezioneOrdine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari70126 Bari - Via Capruzzi, 184Tel. 080-5566855 - 080-5575512080-5426521 - 080-5560212Fax [email protected] - www.omceo.bari.it

Responsabile di RedazioneFilippo Anelli

Comitato di RedazioneFilippo Anelli, Franco Lavalle, Antonio Martiradonna, Nicola Esposito

Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatridella Provincia di BariFilippo Anelli, Presidente

Franco Lavalle, Vice PresidenteNicola Esposito, SegretarioAntonio Martiradonna, TesoriereGiuseppe Ciracì, ConsigliereAntonio Amendola, ConsigliereMichele Bozzi ConsigliereGianvito Chiarello, ConsigliereGiuseppe D’Auria, ConsigliereMichele De Fazio, ConsigliereGiuseppe De Rosa, ConsigliereDonato R. Iannuzziello, ConsiglierePatrizia Liguori, ConsigliereRoberto Russo, ConsiglierePietro Scalera, ConsigliereSalvatore Schiavone, ConsigliereGiovanni Battista Sportelli, Consigliere

Collegio dei Revisori dei ContiSebastiano Di Bari, PresidenteEnrico Ranieri, RevisoreAngelo Pio Villani, RevisoreAugusto Agostini, Rev. Supplente

Commissione OdontoiatriCristian Intini, PresidenteAntonio Angelo Secondo Agea, ComponenteGianvito Chiarello, ComponenteNicola Esposito, ComponenteChiara Fiandaca, Componente

Redazione e pubblicitàKibrit & Calce

Progetto grafico ed editorialeKibrit & Calce

StampaMaster Printing srlSpedizione in abbonamento postale10.000 copie inviate

Associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

Contributi fotograficiVittorio Arcieri, Foto Banca Immagine, Attilio Rossetti

Hanno collaborato:Filippo Anelli, Franco Lavalle, Rosa Pinto, Ivo Vulpi, Randa El Tahmy Bayoumy Amar, Cinzia Germinario, Maria Serena Gallone, Maria Filomena Gallone, Silvio Tafuri, Nicola Esposito, Rocco Guerra, Roberta Franceschetti, Cristian Intini, Gianvito Chiarello, APLETI, Angelo Massagli, Anna Maria Moretti, Angelo Pio Villani, Antonio Moschetta, AMMI, Vittorio Mattioli, Oreste Bisazza Terracini, Giancarlo Tricarico, Mario Defidio

Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari

N TIZIARIODOSSIER FABBISOGNO SANITARIO

N . 1 | M A R Z O 2 0 1 4

PEDIATRIIN PRIMA LINEA

FOTORACCONTOALBERTO OLIVETI.PRESIDENTE ENPAM

L’INTERVISTA

CANDIDATI A CONFRONTO

BARI E SEVIZISANITARI

Medici alla ricerca di un futuroGIOVANI?

LARGO AI

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Marzo 2014 | Notiziario | 13

30. Un sistema riccodi storture. A partire dai “certicaturifici”a cura di www.odontoiatria33.it

FORMAZIOnE 32. Tratti di strada accidentati. Il difficile percorso di un giovane medico di Rocco Guerra

L’InTERVISTA36. Pensione scappa pure. Tanto ti prendo di Roberta franceschetti

40. CAnDIDATI A COnFROnTO

SPAZIO ODOnTOIATRIA46. Lotta all’abusivismo.Il testo unico delle leggi sanitarie arriva in Parlamentodi Cristian Intini

48. Consulente: fotografia di una figura alla ricerca di regoledi Gianvito Chiarello

VOLOnTARIATO53. Oncoematologico

EDITORIALE3. Giovani medici, avanti. Il futuro è vostrodi Filippo Anelli

PREMI6. Qualcuno salviCenerentoladi Franco Lavalle

8. nOTIZIE In PILLOLE

12. ULTIME DALL’OMCeO

13. AgEnDA

DOSSIER FABBISOgnO14. Un sistema “vecchio” che deve cambiareper rispondere a nuove complessitàdi Randa El Tahmy Bayoumy Amar

19. Sistema sanitario pugliese. Di quanti medici abbiamo bisogno?di Cinzia Germinario, Maria Serena Gallone, Maria Filomena Gallone, Silvio Tafuri

26. Facoltà di odontoiatria: cercasi posto disperatamentedi Nicola Esposito

di Bari: il Centro che non c’eraa cura di ApLETI

ORgAnIZZAZIOnE 62. Una disciplina che in Puglia è in cerca di autonomia. Per cresceredi Angelo Massagli

QUESTIOnI DI gEnERE66. Le discriminazioni che fanno bene alla salute di Anna Maria Moretti

COMMISSIOnI68. Ospedale senza dolore: una sfida da vincere di Angelo pio Villani

EVEnTI71. La salute non dipende dagli ospedalidi Roberta Franceschetti

DRAIn BRAIn74. 1 parte di verità, 1 parte di passione, 2 parti di libertà: il cocktail perfetto per la ricercadi Antonio Moschetta

ASSOCIAZIOnI78. Cultura della salute: un impegno anche

delle mogli dei medicia cura dell’AMMI

80. Shalom. Storia di amore e malattia. Al Policlinico di Baridi Vittorio Mattioli

84. ARTE E MEDICInA

86. LE PAROLE DELLA MEMORIAtesto di Oreste Bisazza Terracini

89. nOVITà LEgISLATIVE a cura di Giancarlo Tricarico

90. nOVITà PREVIDEnZIALIa cura di Enpam e Mario Defidio (Federspev)

92. nOTIZIE DAL MOnDO

94. nOTIZIE DALL’AIFAa cura di Giancarlo Tricarico

96. BAnDI FORMAZIOnE E OPPORTUnITà

97. CERCA/TROVA

98. ThERE’S An APP FOR ThAT!

s O M M A R I O

FORsE NON TUTTI sANNO ChE...In Italia il 32,3% della ricerca scientifica sui farmaci è no-profit, mentre in Europa le percentuali si attestano al 19,8%. I medici internisti della Fadoi hanno lanciato recentemente però l’allarme su questo tema, in occasione del III Convegno nazionale sulla ricerca indipendente: i dati dell’ultimo Rapporto dell’AIFA segnalano che la percentuale di ricerca no-profit sul totale della ricerca sui farmaci in Italia è calata di circa il 38%.

80

26

36

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14 | Notiziario | Marzo 2014

L’ORDINE sOsTIENE LA PETIZIONE DELLA GAZZETTA PER I TRENI AD ALTA VELOCITàIl 18 febbraio scorso il Consiglio di-rettivo dell’OMCeO si è incontrato nella redazione della Gazzetta del Mezzogiorno per firmare la petizione che il quotidiano barese ha lanciato da alcuni mesi affinché la rete dei tre-ni ad alta velocità venga estesa alla dorsale adriatica.Giuseppe De Tomaso, direttore della Gazzetta, ha accolto con grande en-tusiasmo il supporto offerto dall’Or-dine, sottolineando come sia impor-tante che tutte le forze della società civile si attivino insieme per superare la condizione di disparità in cui versa dal punto di vista dei collegamenti ferroviari la nostra regione. L’iniziativa promossa dalla Gazzetta punta pro-prio a ribadire il ruolo del quotidiano locale come organo di informazione, ma anche come “sindacato del ter-ritorio”, strumento di tutela degli in-teressi generali, come in questo caso di grande d i sa t tenz ione infrastrutturale per il Mezzo-giorno e per tutto il versante adriatico. Non è un caso che la campagna si sia allargata fuori dai confini del-la regione, fino al Friuli, dove la Serracchiani ha proposto che sia l’Europa a farsi carico dei costi

per ampliare l’offerta infrastrutturale.Il Presidente Anelli ha evidenziato l’importanza per un Ordine radicato sul territorio di aderire ad un’iniziativa come quella della Gazzetta, in difesa degli interessi della collettività in un settore che ha importanti ripercussio-ni anche sul fronte sanitario. In Italia la mobilità dei malati è infatti elevata e raggiunge l’8% nella nostra regione. Ci sono poi le esigenze degli studenti che devono raggiungere i vari atenei in un sistema che vede il concorso di accesso alla Facoltà, così come quelli per le specializzazioni, svolti a livello nazionale. Bari è inoltre centro di importanti scambi professionali e scientifici, con congressi di valenza nazionale e internazionale. Per lo svi-luppo diventa quindi fondamentale uno scambio culturale e scientifico, che senza infrastrutture risulta preclu-so. “L’Ordine è qui oggi per testimo-niare la volontà di sostenere un’ini-ziativa che rappresenta una battaglia strategica per la nostra regione” – ha ribadito Anelli, aggiungendo come l’aumento dell’efficienza nei trasporti

ferroviari faccia anche scende-re il livello di i n c i d e n t a l i t à automobilistica e quello di in-quinamento. A chiusura dell’in-contro l’Ordine si è impegnato a sostenere la petizione della Gazzetta sen-sibilizzando la rete dei propri iscritti e, attra-verso i medici, di tutti i pazienti sul territorio.

sALUTE E DIRITTI FONDAMENTALIIn occasione del “Mese della Me-moria”, Venerdi 21 febbraio 2014 presso la Sala Convegni dell’Ordine

dei Medici di Bari si è tenuto un in-contro con Oreste Bisazza Terracini dedicato a “La salute e i diritti fon-damentali dell’uomo”. Avvocato in processi di grande rilievo nazionale per episodi di terrorismo e strage e di criminalità economica come tan-gentopoli, Oreste Bisazza Terracini è vice presidente della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo. È stato la parte civile, in rappresentanza della Comu-nità Ebraica, contro Erick Priebke. Membro dell’Associazione Interna-zionale Giuristi Ebrei e Presidente della Commissione Cultura dell’As-sociazione Nazionale Reduci della Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione, si impegna in campo civile tramandando l’espe-rienza vissuta in tenera età durante la guerra in un centro di internamen-to profughi. L’evento, con la parteci-

U LT I M E D A L L’ O M C e O

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Marzo 2014 | Notiziario | 15

pazione del Dott. Giuseppe Aceto, è stato organizzato grazie alla collabo-razione del dott. Maurizio Mingarelli – Presidente del Circolo della Sanità, della dott.ssa Franca Bellizzi – Pre-sidente AMMI (Associazione Mogli dei Medici Italiani) e del Prof. Nicola Simonetti – Presidente Federazione Sanitari, Pensionati e Vedove. Duran-te la serata si sono esibiti in musiche di Chopin, Listz, Horowitz, Gounoud gli Allievi del Maestro Pasquale Ian-none del Conservatorio di Bari: Gior-gio Trione Bartoli, Fabio Di Gennaro e Giuseppe Sterlacci.

NAsCE L’ITALIAN DOCTORs ORChEsTRAIl collega Massimo Ferrucci, medico chirurgo presso il Policlinico Gemelli di Roma, ha promosso la costituzione di una “Italian Doctors Orchestra”. Il binomio musica e medicina è così radicato che in molti paesi europei, così come negli USA, in Giappone e in Australia, sono nate vere e proprie orchestre sinfoniche formate da me-dici. Nel 2007 è nata la World Doc-tors Orchestra - di cui fa parte anche il medico violinista barese Corrado Roselli - che si riunisce 2 volte l’an-no per preparare e poi eseguire in pubblico programmi sinfonici. L’Italia finora è uno dei pochi paesi a non

avere una propria Doctors Orchestra. Da qui nasce l’iniziativa del dott. Fer-rucci, che intende censire i medici-musicisti diplomati al Conservatorio e con esperienza cameristica e sinfo-nica. Chi desidera aderire al proget-to può scrivere a: [email protected], cell. 3331779209.

UN VADEMECUM PER I GIOVANI MEDICILa FNOMCeO e l’Ordine dei Me-dici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari hanno realizzato un vademecum per Giovani Medici che

è stato donato ai 132 nuovi iscritti all’Ordine il 26 febbraio in occasio-ne della cerimonia di iscrizione che si è tenuta nella sala Auditorium “Vincenzo Bonomo” dell’Ordine, in concomitanza con la riunione del consiglio direttivo. Il vademecum è contenuto in una pen drive che è stata consegnata a tutti i neo iscrit-ti, unitamente alle Leggi istitutive dell’Ordine, al Codice Deontologico e ad un documento sulla responsa-bilità professionale. La realizzazione del vademecum nasce con l’intento di fornire un servizio utile a tutti i nuovi Giovani Medici che si avviano alla professione medica, per meglio supportarli nel loro percorso.

4 aPriLe 2014Interstitial Cystitis/Bladder

Pain Syndrome. La cosidettaCistite Interstiziale

HOtel VIlla ROManazzI CaRDuCCI, BaRI

4-5-6 aPriLe 2014V° Forum Avis Giovani Puglia

“Una Finestra sul futuro – Costruiamo insieme il sistema

trasfusionale che verrà”HOtel PaRCO DeI PRInCIPI,

BaRI

11-12 aPriLe 2014VI Risk Management

su Trombosi e Complicanze Emorragiche

HOtel VIlla ROManazzI CaRDuCCI, BaRI

12 aPriLe 2014Disseminare, condividere,

implementare le linee guida in buona pratica quotidiana. Il Precorso terapeutico nella BPCO della Regione PugliaFRanCaVIlla FOntana

26 aPriLe 2014Infiammazione, common soil per trombosi e tumori - ruolo

dell’ASPIRINAHOtel PalaCe, BaRI

da Maggio a ottobre 2014

Corso di formazione per operatori dei Metodi Naturali

per la regolazione della fertilitàunIVeRSItà DeglI StuDI

DI BaRI

12 LUgLio 2014Scuola di formazione ARIRIpresso la sede aRIRI, BaRI

A G E N D A

Un commosso e affettuoso ricordo del prof. Michele pascone componente della Commissione Malpractice, Errori Medici e Certificazioni.

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16 | Notiziario | Marzo 2014

Dalla relazione FNOMCeO sul fabbisogno delle professioni sanitarie, a cura

del vicepresidente Maurizio Benato, emerge la necessità di una programmazione

che risponda ad un sistema più articolato. E tenga conto di tutti gli attori coinvolti

Lo scorso gennaio, il Vice Presidente

della FNOMCeO dott. Maurizio Bena-

to, ha inviato al Ministero della Salute la

relazione illustrativa annuale del fabbisogno

delle professioni sanitarie e del fabbisogno

di laureati magistrali delle professioni sanita-

rie per l’anno 2014. La relazione, redatta con

l’ausilio dei dati raccolti dal Centro di Elabo-

razione Dati della Federazione pervenuti da

tutti gli Ordini provinciali dei medici chirurghi

e odontoiatri, nello specifico si basa sulla si-

tuazione nazionale dell’anno 2013, per quan-

to attiene i medici puri, nonché sulle proie-

zioni nazionali e regionali a partire dall’anno

2013 e fino al 2030. Il documento è di parti-

colare importanza ed utilità per il Ministero

della Salute, in quanto attraverso di esso si

provvede non solo alla programmazione del

comparto sanitario in termini di fabbisogno

di medici e professioni sanitarie, ma con-

giuntamente con il Ministero dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca al numero di

posti da mettere a disposizione presso tutti

i corsi di laurea delle diverse discipline me-

diche su tutto il territorio nazionale suddiviso

per regioni. Nell’introduzione del documen-

to presentato si fa riferimento a quelle che

sono le problematiche e le sfide che oggi i si-

stemi sanitari dell’UE si trovano ad affrontare

in termini di domanda dei servizi e risorse re-

ali a disposizione dei cittadini europei a fron-

te di un sistema di organizzazione e gestione

sempre più complesso e in transizione, sia

per quanto attiene la disciplina medica che

per l’organizzazione dell’assistenza sanitaria

comunitaria.

In particolare il vicepresidente FNOMCeO si

concentra su tre livelli di transizione, riportati

in tab. 1, che sono quelli relativi agli interven-

ti sanitari, della tecnologia sanitaria e dell’in-

formativa sanitaria, che coinvolgono a piè

pari coloro i quali si trovano nella posizione

dell’offerta sanitaria e coloro i quali ne bene-

ficiano. Transizioni inserite in un complesso

sistema organizzativo - per mezzi tecnici e

figure specializzate coinvolte - e governato

sostanzialmente da leggi economiche qual è

quello della assistenza sanitaria moder-

UN SISTeMA “VeCChIO” Che DeVe CAMBIARePeR RISPONDeRe A NUOVe COMPLeSSITà

D O S S I e R FA B B I S O G N O

di RANDA EL TAHMY BAYOUMY AMAR

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Marzo 2014 | Notiziario | 17

sono le unità di over 65 stimati entro il 2060. L’invecchiamento della popolazione europea investe in modo trasversale tutti gli stati membri

66,9 milioni

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18 | Notiziario | Marzo 2014

LA TeNUTA DeL SISTeMA SANITARIO NAzIONALe è MeSSA A DURA PROVA e VA INCONTRO A FORTI CAReNze DI PeRSONALe MeDICO, VISTO IL NUMeRO NOTeVOLe

DI MeDICI USCeNTI NeL 2012 e IL RALLeNTAMeNTO DeLLe USCITe NeGLI ANNI SUCCeSSIVI

In termini di posti letto la maggior parte

delle Regioni è lontana dal raggiungimento

dei limiti imposti dalla spending review

transizione degLi interventi sanitari

interventi diagnostici-curativi e di recupero (riabilitazione) praticabili disgiuntamente da più sanitari

interventi preventivi e di restauro (protesica) praticabili solo da gruppi (squadre) di operatori sanitari

transizione teCnoLogiCa sanitaria

tecniche strumentali semplici praticabili in strutture sanitarie articolate

tecniche strumentali complesse praticabili in strutture sanitarie composite

transizione inforMativa sanitaria

introduzione della informatizzazione diffusa

Utilizzo di banche di dati di enormi dimensioni (in rete)

tabella 1 – Livelli di transizione dell’assistenza sanitaria

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Marzo 2014 | Notiziario | 19

na, ed il passaggio da un’attività incentrata

sulla malattia ad una più interessata alla pro-

mozione della salute, che occupa una posi-

zione centrale nelle cosiddette societal chal-

lenges del programma quadro Horizon 2020

della Commissione Europea. Sfide che oggi

hanno a che fare con l’invecchiamento della

popolazione europea che investe in modo

trasversale tutti gli Stati membri – si parla di

66,9 milioni di unità di over 65 entro il 2060

– che dovranno essere fronteggiate certa-

mente con l’ausilio delle nuove tecnologie in

campo di diagnosi, prevenzione e cure, ma

principalmente attraverso personale formato

ed addestrato di altissimo livello.

Alla luce di queste considerazioni appa-

re chiara la necessità di un calcolo del fab-

bisogno delle diverse professionalità nella

programmazione sanitaria italiana, e quindi

non soltanto di medici tradizionali ma di tut-

ti gli attori che sono coinvolti in un sistema

di tipo reticolare, in cui le diverse compe-

tenze sono sempre più suddivise tra di loro

ma legate da rapporti di

cooperazione. In questo

contesto la figura del

medico, privato di ambiti

di competenza che una volta erano

di carattere esclusivo, si trova ad essere al

centro di un ripensamento del proprio ruolo.

Capace di adattare i comportamenti di lavo-

ro e allo stesso tempo in grado di governare

l’ambiente in cui opera, proprio in virtù della

citata cooperazione con tutte le altre figure

altamente professionalizzate che costituisco-

no le organizzazioni e strutture sanitarie, il fu-

turo medico dovrà però essere supportato da

un’adeguata formazione che necessita di es-

sere rivista in maniera critica all’interno della

programmazione di cui si è detto. Bisogna in-

nanzitutto, secondo la relazione FNOMCeO,

tenere in considerazione i singoli territori e

le risorse disponibili - in termini di posti letto

ad esempio la maggior parte delle Regioni è

lontana dal raggiungimento dei limiti imposti

dalla spending review - e naturalmente

Piemonte550

Valled’Aosta

8Lombardia

1150

Prov. aut. Bolzano55

Prov. aut. Trento60

Veneto400

F. V. Giulia140

Liguria220

Emilia Romagna550

Toscana500

Umbria130

Marche180

Abruzzo130

Molise60

Lazio900

Campania680

Puglia490

Basilicata70

Calabria320

Sardegna250

fabbisognoanno aCCadeMiCo2014/2015Ad oggi la risposta del Ministero della Salute in termini di posti disponibili per l’A.A. 2014/2015 stabiliti sulla base dei dati e delle riflessioni poste dalla FNOMCeO si è così concretizzata in 7.543 unità. Di questi, 490 sono riservati agli studenti della regione Puglia che ambiscono a formarsi nel settore.

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20 | Notiziario | Marzo 2014

del personale medico del Sistema Sanitario

Nazionale. Nel 2010 si è registrata la pre-

senza di 237.388 medici, con un rapporto

del valore del 6,5% tra personale flessibile e

a tempo indeterminato, e un’anzianità me-

dia di servizio di 15,7 con un’età media pari

a 50,8 anni. Di questi 110.732 sono medici

delle ASL, delle Aziende Ospedaliere ed Uni-

versitarie, di Istituti di ricovero e cura a ca-

rattere scientifico pubblici, di ARES ed infine

ESTAV, in un rapporto di 1,83/1000 abitanti,

con una distribuzione tra nord, centro sud ed

isole rispettivamente del 43, 22, 23 e 9%. Per

quanto attiene la relazione FNOMCeO redat-

ta il 19 dicembre 2013, risultano un totale di

353.897 medici iscritti, con una media annua-

le nazionale di 6900 nuovi iscritti, ed una can-

cellazione dagli albi provinciali di circa 3.000

iscritti, che ha avuto un picco nel 2012 e una

cospicua riduzione nel 2013. Variazioni sensi-

bili che erano state previste dalla FNOMCeO,

in considerazione del cosiddetto boom degli

anni ’80 e del pensionamento di molti iscritti.

Da questo scenario caratterizzato dalla grave

situazione economica del paese, la tenuta del

sistema sanitario nazionale è messa a dura

prova e va incontro a forti carenze di persona-

le medico, visto il numero notevole di medici

uscenti nel 2012 e il rallentamento delle usci-

te negli anni successivi. Questioni che rendo-

no altrettanto difficile la programmazione del

fabbisogno formativo, anche in virtù del caos

creato dal cosiddetto bonus maturità per la

riammissione degli studenti meritevoli di tale

bonus per quanto attiene il calcolo e la pia-

nificazione dei posti disponibili per le Facoltà

di Medicina ed Odontoiatria su scala nazio-

nale. Secondo la FNOMCeO la programma-

zione necessita di un’analisi accurata alla luce

del discorso sulla formazione per il personale

medico che abbiamo evidenziato. Ad oggi la

risposta del Ministero della Salute in termini

di posti disponibili per l’A.A. 2014/2015 sta-

biliti sulla base dei dati e delle riflessioni po-

ste dalla FNOMCeO si è così concretizzata in

7.543 unità. Di questi, 490 sono riservati agli

studenti della regione Puglia che ambiscono

a formarsi nel settore. Sulla base delle previ-

sioni formulate dalla Federazione sul fabbi-

sogno medico dal 2013 al 2030 il numero di

posti disponibili per i futuri studenti stabilito

dal Ministero per il prossimo A.A. incontra il

favore della FNOMCeO che oltre alla tenuta

del sistema sanitario nazionale mira alla tute-

la di chi vuole intraprendere la professione

medica, preservando le nuove generazioni

di medici da disoccupazione o sottoccupa-

zione.

nUMeri fnoMCeo a diCeMbre 2013

353.897 medici iscritti

6.900 media annuale nazionale di nuovi iscritti

-3000 gli iscritti cancellati dagli albi provinciali

La figura del medico si trova ad essere al

centro di un ripensamento del proprio ruolo, dovrà

però essere supportato da una formazione adeguata

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Marzo 2014 | Notiziario | 21

D O S S I e R FA B B I S O G N O

SISTeMA SANITARIO PUGLIeSe. DI QUANTI MeDICI ABBIAMO BISOGNO?In attesa dei risultati dell’indagine conoscitiva sulle condizioni dei medici

pugliesi svolta da Albi provinciali, Assessorato al Welfare della Regione

e OER, un’analisi fa il punto sulle proiezioni del fabbisogno medico.

Seppur con diverse limitazioni

introdUzioneNel 2011 la Fondazione Enpam ha calcolato

che il fabbisogno di professionalità mediche

raggiungerà il suo acme nel 2025 con la fuo-

riuscita di circa 145.000 medici dal SSN. Infat-

ti nella coorte di età compresa tra i 51 ed i 59

anni troviamo 115.000 dei 307.000 soggetti

che compongono la popolazione dei medici

italiani in attività (età dai 28 ai 70 anni).

Il turnover dei medici nel giro di 10 anni inte-

resserà il 62% dei Medici di Medicina Genera-

le, il 58% dei Pediatri Libera Scelta, il 48% de-

gli occupati in regime di dipendenza dai SSR

e dalle Università ed il 55% degli Specialisti

Convenzionati. Dal 2014 al 2018 la carenza

prevista nel Sistema Sanitario Nazionale è di

circa 22.000 medici [1].

Ogni anno in Italia si laureano circa 10.000

medici. Per entrare all’interno del Sistema

Sanitario Nazionale sono necessari il titolo di

specialista o quello di medico di medicina ge-

nerale, entrambi ottenibili solo frequentando

una scuola di specializzazione, il cui numero

di posti disponibili viene stabilito dal Ministe-

ro. Il numero di questi posti è decaduto pro-

gressivamente. Oggi, i 10.000 medici formati

dovranno concorrere per circa 2.900 posti.

Settemila medici pronti alla professione sa-

ranno disoccupati. Le Regioni esprimono un

fabbisogno di circa 8.000 medici, tra specia-

listi e medici di medicina generale, all’anno

[2]. Il trend di contrazione del numero di bor-

se e contratti per la formazione post laurea

determinerà ogni anno per i prossimi anni

l’impossibilità per una parte di neolaureati di

accedere alla formazione post-laurea e quindi

negherà loro la possibilità di avere un rappor-

to stabile con il SSN.

Tra i pensionamenti previsti per i prossimi 10

anni e la riduzione degli specialisti si profila

uno scenario nel quale saremo costretti ad

importare specialisti da altri Paesi, anche a

fronte di un numero sufficiente di medici. Di

poco tempo fa è infatti la notizia del-

di CINzIA GERMINARIO, MARIA SERENA

GALLONE, MARIA FILOMENA GALLONE,

SILVIO TAFURI

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22 | Notiziario | Marzo 2014

tabeLLa 1 - numero di medici pensionandi per anno e per provincia (stima). Puglia, anni 2013 – 2017

tabeLLa 3 - numero di medici iscritti agli albi professionali provinciali, per fascia d’età e per provincia

anno bari bat brindisi foggia LeCCe taranto PUgLia2013 100 19 25 42 44 32 2622014 127 24 28 42 56 52 3292015 149 35 24 72 87 42 4092016 183 40 45 75 83 59 4852017 226 45 53 101 133 84 642

totaLe 785 163 175 332 403 269 2.127

n % n % n % n %fino a 30 575 6,8 121 7,3 101 5,4 239 6,2

31-40 1.454 17,0 288 17,4 274 14,7 542 18,641-50 1.527 18,0 263 15,9 296 15,9 542 14,051-60 2.925 34,4 571 34,4 701 37,6 1.529 39,461-70 1.479 17,4 322 19,4 374 20,1 651 16,8

oLtre i 70 544 6,4 93 5,6 117 6,3 194 5,0totaLe 8.504 100,0 1.658 100,0 1863 100,0 3.877 100,0

fasCia d’etàbari bat brindisi foggia

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Marzo 2014 | Notiziario | 23

la richiesta di medici specialisti a Spagna e

Grecia da parte di Attilio Manfrini, direttore

generale della ASL Foggia [3].

L’obiettivo di questo lavoro è di valutare il

fabbisogno di medici nella nostra Regione

iniziando con la stima dei pensionamenti.

MateriaLi e MetodiL’analisi è stata effettuata utilizzando i databa-

se dei medici iscritti agli Ordini professionali

delle province di Bari, Barletta-Andria-Trani,

Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto fino al 31

dicembre 2013.

Sono stati inclusi i medici chirurghi con dop-

pia iscrizione all’Albo (medicina e odontoia-

tria) ed esclusi gli odontoiatri.

È stato stimato il numero di medici pensio-

nandi selezionando i medici che avessero

compiuto 67 anni di età nell’anno considera-

to, a partire dall’anno 2013.

tabeLLa 2 - numero di medici pensionandi per quinquennio e per provincia (stima). Puglia, anni 2013 – 2042

I dati dei sei Ordini non contenevano informazioni

uniformi circa la data di iscrizione quindi

si è dovuto utilizzare l’anno di abilitazione

per stimare il numero annuo di nuovi medici

BIBLIOGRAFIA1. “Posti di lavoro medico per il futuro, programmazione e cambiamenti del sistema sanitario. I primi al mondo per numero di medici”, disponibile su http://www.italianjuniordoctors.arduanet.it, consultato il 27 febbraio 2014 alle ore 17.40.

2. “Neo medico futuro disoccupato” disponibile su http://www.sanita.ilsole24ore.com

3. “Cercasi medici disperatamente: la Asl di Foggia si rivolge a Grecia e Spagna”, disponibile suhttp://www.enpam.it consultato il 28 febbraio 2014 alle ore 11.40

anno bari bat brindisi foggia LeCCe taranto PUgLia2013 - 2017 785 163 175 332 403 269 2.1272018 - 2022 1.545 284 423 809 1.042 586 4.6892023 - 2027 1.469 307 346 789 919 531 4.3612028 - 2032 1.046 181 223 451 583 353 2.8372033 - 2037 671 118 112 195 317 195 1.6082038 - 2042 733 125 129 301 329 194 1.811

totaLe 6.249 1.178 1.408 2.877 3.593 2.128 17.433

n % n % n %220 4,7 127 4,6 1.383 5,9689 14,8 423 15,2 3.850 16,5753 16,2 475 17,2 3.856 15,9

1.884 40,5 1.047 37,7 8.657 37,1843 18,2 534 19,2 4.203 18,0260 5,6 169 6,1 1.377 5,9

4.649 100,0 2.775 100,0 23.326 100,0

LeCCe taranto PUgLia

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24 | Notiziario | Marzo 2014

grafiCo 7 (FoGGIA) grafiCo 8 (FoGGIA)

grafiCo 3 (BAT) grafiCo 4 (BAT)

grafiCo 1 (BARI)

grafiCo 5 (BRINdISI) grafiCo 6 (BRINdISI)

grafiCo 9 (LECCE) grafiCo 10 (LECCE)

nUMero di MediCi Pensionandi Per anno (2013>2017)

e Per qUinqUennio (2013/2042)

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Marzo 2014 | Notiziario | 25

grafiCo 2 (BARI)

grafiCo 11 (TARANTo) grafiCo 12 (TARANTo)

Considerare come criterio di pensionamento

esclusivamente il limite massimo di età (67

anni) può determinare, per gli anni successivi

al 2013, una sovrastima del numero di medici

che andranno in pensione, in quanto vengo-

no inclusi nel computo medici che attualmen-

te sono già in pensione, ma che non hanno

ancora compiuto 67 anni.

È anche possibile che medici iscritti agli Albi

provinciali lavorino fuori Regione, pertanto il

pensionamento non inciderà sul fabbisogno

pugliese. Ciò vale per tutte le elaborazioni

poiché tengono conto della provincia di iscri-

zione all’Ordine e non della sede lavorativa

dei medici iscritti.

I dati dei sei Ordini non contenevano infor-

mazioni uniformi circa la data di iscrizione

all’Ordine stesso, pertanto è stato utilizzato

l’anno di abilitazione per stimare il numero

annuo di nuovi medici. In particolare, il nume-

ro di medici abilitati per gli anni 2014 - 2017

è calcolato come media del numero di abili-

tati negli anni 2004 – 2013; per la Provincia di

Lecce è stato utilizzato il valore medio per gli

anni 2004 – 2012.

risULtatiNella tabella 1 è indicata la stima del numero

di medici pensionandi per i prossimi 5 anni

per provincia (tabella 1). La tabella 2 ripropo-

ne la stessa stima per quinquenni.

I grafici 1 – 12 mostrano la stima dei medici

pensionandi per anni e per quinquenni per

ognuno degli Albi professionali provinciali.

Nel grafico 13 è riportata la stima del nume-

ro di medici pensionandi per gli anni 2013 –

2017 e delle nuove abilitazioni per gli stessi

anni dei medici pugliesi. La stessa elabora-

zione è riproposta per gli Albi provinciali nei

grafici 14 – 19.

La tabella 3 mostra tutti gli iscritti agli

Tra i pensionamenti previsti per i prossimi 10 anni e la riduzione

degli specialisti si profila uno scenario nel quale

saremo costretti ad importare specialisti

da altri Paesi, anche a fronte di un numero sufficiente di medici

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26 | Notiziario | Marzo 2014

PUgLia

bari bat

brindisi foggia

LeCCe taranto

nUMero di MediCi abiLitati* e Pensionandi Per anno (2004 – 2017)

* il numero di medici abilitati per gli anni 2014 - 2017 è calcolato come media del numero di abilitati negli anni 2004 - 2013

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Marzo 2014 | Notiziario | 27

Albi provinciali per fascia d’età. In tutti gli Albi

provinciali la fascia d’età più rappresentata è

51 - 60 anni, questo dato è in linea con quello

nazionale.

ConCLUsioniL’analisi proposta è di carattere generale e

consente di tracciare solo stime sul carico di

pensionamenti che interverranno in Puglia

nei prossimi 40 anni. Difatti l’analisi presenta

notevoli limitazioni dovute ai criteri di pensio-

namento che, allo stato attuale, non tengo-

no conto solo dell’età anagrafica ma anche

dell’anzianità di servizio, informazione non

disponibile al momento dell’analisi.

Per valutare opportunamente il fabbisogno di

medici in Puglia si rende necessario verificare

l’attuale forza lavoro attiva nella nostra Regio-

ne, misurare il numero di specialisti per disci-

plina e unire i risultati di questa valutazione

alla stima dei pensionamenti già effettuata.

Per tale motivo, gli Albi provinciali e l’As-

sessorato al Welfare della Regione Puglia in

collaborazione con l’OER Puglia hanno piani-

ficato un’indagine conoscitiva volta a descri-

vere le attuali condizioni di occupazione dei

medici pugliesi. L’indagine è rivolta a tutti i

medici iscritti agli Albi provinciali della Regio-

ne a partire dall’anno 2000.

I risultati dell’indagine saranno fondamentali

nella valutazione del fabbisogno di professio-

nisti medici e nella pianificazione dell’offerta

lavorativa ad essi rivolta nell’ambito del no-

stro territorio regionale.

CINzIA GERMINARIO Direttore scientifico OER Puglia, specializzata in Nefrologia Medica

[email protected]

MARIA SERENA GALLONE Medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva

[email protected]

MARIA FILOMENA GALLONE Medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva

[email protected]

SILVIO TAFURIEpidemiologo- Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia

[email protected]

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28 | Notiziario | Marzo 2014

FACOLTà DI ODONTOIATRIA: CeRCASI POSTO DISPeRATAMeNTeIl MiUR riduce il numero di posti disponibili per l’A.A. 2014/2015 per l’accesso alle Facoltà

di Odontoiatria. Ma in un sistema che va totalmente riformato questa misura rischia

di essere controproducente. Mentre i giovani stentano a trovare spazio nella professione

D O S S I e R FA B B I S O G N O

Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ri-

cerca ha pubblicato il decreto con la deter-

minazione del numero di posti disponibili

per i vari Atenei sede di corso di laurea in

odontoiatria e protesi dentaria per l’anno ac-

cademico 2014-2015. Dopo anni di continuo

incremento ed il pasticcio del bonus maturità

che ha portato il numero di posti disponibili

per l’attuale anno accademico a 1.272, sen-

za parlare di quanti stanno entrando grazie ai

ricorsi, il MiUR ha deciso di ridurre il numero

di posti disponibili a 787 per i candidati resi-

denti in Italia e 70 per quelli extracomunita-

ri non residenti nel nostro paese. Per questi

posti, se non assegnati, l’Ateneo potrà deci-

dere se destinarli a studenti residenti in Italia.

Nella tab. 1 è riportato il riepilogo dei posti

assegnati per le sedi universitarie della nostra

Regione. Per gli odontoiatri italiani si avvici-

na la quota 60 mila iscritti all’Albo. Secondo i

dati forniti dal Centro elaborazione dati della

FNOMCeO sono infatti 59.324 gli iscritti al 31

dicembre 2013, nel 2012 erano 58.850.

Il numero di nuovi iscritti maschi è di 580

mentre 374 di iscritte femmine; 458 il numero

di coloro che si sono invece cancellati dall’Al-

bo: 389 maschi e 69 donne. Il saldo attivo di

iscritti è pari a 474, incremento che risulta il

più basso in assoluto negli ultimi 10 anni: nel

2005 erano stati 6.086 i nuovi iscritti all’Albo.

La Lombardia è la regione che ha registrato il

numero più alto di nuovi iscritti (125) seguita

dalla Campania (98) e dal Lazio (81). Basilica-

ta (5), Molise e Umbria (10) le OMCeO con il

numero più basso di nuovi iscritti.

Nonostante siano passati 30 anni dal

di NiCOLA ESPOSiTO

Nicola Esposito Segretario OMCeO - Bari,

[email protected]

ateneo

bari

foggia

14 (MeNO 4 POsTI)

nUM. di Posti risPetto ANNO 2013/2014

Posti Per CittadiniextraCoMUnitari non residenti

2

28 (MeNO 9 POsTI) 2

tabeLLa 1: Posti assegnati Per Le sedi Universitarie PUgLiesi

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Marzo 2014 | Notiziario | 29

FACOLTà DI ODONTOIATRIA: CeRCASI POSTO DISPeRATAMeNTe

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30 | Notiziario | Marzo 2014

primo laureato in odontoiatria sono anco-

ra i 32.964 iscritti con la laurea in medicina i

più numerosi contro i 26.360 con la laurea in

odontoiatria.

Tra tutti i laureati in medicina, 2.792 hanno

scelto di iscriversi al solo Albo degli odonto-

iatri mentre 30.172 (di questi 25.383 sono uo-

mini) hanno preferito mantenere l’iscrizione

anche all’Albo dei medici. Doppi iscritti che,

per via delle normative (gli immatricolati a

medicina dopo il 1980/1985 non possono più

iscriversi all’Albo degli odontoiatri), stanno di-

minuendo. Gli iscritti sia all’Albo degli odon-

toiatri che a quello dei medici under 45 sono

solo 331 contro gli over 56 che sono 20.492.

Dai dati della FNOMCeO traspare una pro-

fessione non certo giovane, a causa del nu-

mero chiuso e del boom delle “vocazioni”

degli anni ‘80.

La maggior parte degli iscritti (19.969) ha una

età compresa tra i 56 ed i 64 anni, seguono

gli iscritti tra i 46 ed i 55 anni (17.156 iscritti) e

quelli dai 36 ai 45 anni (9.733). Meno nume-

rosi gli under 35 (8.756) e gli over 66 (3.027).

I più anziani sono due iscritti del 1915 i più

giovani sono otto odontoiatri nati nel 1990.

Nelle Tabella 2 si riportano i dati della

FNOMCEeO in merito al numero di iscrit-

ti all’Albo degli Odontoiatri, nella tab. 3 gli

iscritti sia all’Albo dei Medici che Odontoiatri

dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odonto-

iatri. Entrambi i dati sono riferiti alla Provin-

cia di Bari e sono suddivisi per fascia di età

e genere.

Numero chiuso e boom di vocazioni negli anni

’80 sono trale cause principali di una professione in cui i giovani sono una netta minoranza

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ordine fasCia età M fasCia età f

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

24≤ 1

42

66

68

85

76

60

16

6

6

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

55

57

49

37

40

10

2

2≥75

bari

bari

bari

bari

bari

bari

bari

bari

bari

bari

tabella 2 - iscritti all’albo odontoiatri

ordine fasCia età M fasCia età f

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

3

4

1

35

101

199

116

30

9

8

1

1

9

20

27

10

2

≥75

bari

bari

bari

bari

bari

bari

bari

bari

bari

bari

tabella 3 - iscritti ad entrambi gli albi

70-74

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

INDAGINE CONOsCITIVA DELL’OssERVATORIOsULLA PROFEssIONE MEDICA

L’Ordine dei Medici e l’Assessore al

Welfare della Regione Puglia, dott.ssa

Elena Gentile, hanno pianificato una indagine

conoscitiva volta a descrivere le attuali

condizioni di occupazione dei medici pugliesi.

L’iniziativa è promossa dall’Osservatorio

regionale sulla professione, istituito dagli

OMCeO delle provincie pugliesi, che

intende analizzare le problematiche attinenti

il rapporto tra la professione e il sistema

sanitario, a tutela dell’indipendenza del

medico e del diritto alla salute dei cittadini.

L’indagine è rivolta a tutti i medici iscritti

agli Albi provinciali della Regione a partire

dall’anno 2000. I risultati dell’indagine saranno

fondamentali nella valutazione del fabbisogno

di professionisti medici e nella pianificazione

dell’offerta lavorativa ad essi rivolta

nell’ambito del nostro territorio regionale.

Il questionario può essere compilato online,

collegandosi al link presente sul sito

www.omceo.bari.it

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32 | Notiziario | Marzo 2014

UN SISTeMA RICCODI STORTURe. A PARTIRe DAI “CeRTICATURIFICI”Qui di seguito riportiamo l’intervista pubblicata lo scorso febbraio

dal sito www.odontoiatria33.it al Presidente nazionale CAO dott. Giuseppe Renzo.

A proposito di posti per odontoiatria e laureati-disoccupati

D O S S I e R FA B B I S O G N O

Dopo la riduzione del 20% da parte del

MiUR dei posti a disposizione dei vari

Atenei per l’accesso al corso di laurea

in odontoiatria il presidente CAO Giuseppe

Renzo, da tempo in prima linea contro la ple-

tora odontoiatrica, non può dirsi soddisfatto.

“L’obiettivo è tutelare i nostri giovani impe-

dendo che si lucri sulla loro pelle predispo-

nendoli ad una vita di laureati-disoccupati o,

peggio, di sfruttati e sottoccupati. Battersi

perché questo non avvenga è un dovere mo-

rale oltre che civile. Inoltre come CAO dob-

biamo anche tutelare i pazienti garantendo

che i dentisti che li cureranno siano prepa-

rati”.

“Sembra che, finalmente, qualcosa si muova

nelle incrostate meccaniche burocratiche mi-

nisteriali e ci si potrebbe anche credere a leg-

gere le dichiarazioni rilasciate dal Ministro

del MiUR sulla motivazione della ridu-

zione dei posti a medicina e odonto-

iatria”, continua il presidente Renzo.

Presidente CAO che ricorda come i

posti indicati dal Ministero debbano an-

cora essere discussi nel Tavolo tecnico dove

verranno portati da parte del Ministero della

Salute e della FNOMCeO i dati sul fabbiso-

gno di professionisti.

“La CAO Nazionale ha già motivato, ampia-

mente e in modo documentato, anche per il

numero di iscritti agli albi provinciali (prossi-

mo ai 60.000) che il fabbisogno di dentisti

per il prossimo anno è pari a zero. Il sistema

presenta delle storture evidenti che non sono

solamente caratterizzare dalla libera circola-

zione degli studenti in Europa, ma, e ci ripe-

tiamo per l’ennesima volta, si devono trovare

risoluzioni urgenti attraverso adeguate nor-

mative comunitarie“.

Il riferimento è, anche, all’accordo tra l’Univer-

sità di Tor Vergata e quella del Buon Consiglio

di Tirana che permette agli studenti iscritti in

Albania di laurearsi con un diploma italiano.

“A parere di molti, oltre che il mio - continua

Renzo - si devono sanare le storture e non

certificare quelle che appaiono (non avendo

fornito in merito risposte chiare e rassicuranti

nell’interesse del sistema salute e dei cittadi-

ni) delle “furberie”. Quel corso di laurea sta

formando 130/150 studenti italiani (con quali

strutture e personale docente?) in collabora-

zione con il nostro Ateneo, quindi il corso di

laurea di Tor Vergata non può vedersi ricono-

sciuti i 34 previsti per la sede romana. Anzi

il numero di posti a disposizione dovrà avere

discenti pari a zero per bilanciare una parte di

quelli già iscritti. Se, invece, tutto rientra nella

norma lo si dica, vorrà dire che qualcuno ha

a cura diwww.odontoiatria33.it

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Marzo 2014 | Notiziario | 33

Mediterranea brokersdi Luigi Papa

assiCUriaMomedici di famiglia

liberi professionisti specializzati nelle diverse branche della medicina

medici dirigenti ospedalieri

medici dipendenti delle aziende sanitarie locali

odontoiatri

alle migliori condizioni contrattuali a costi competitivi

Via Dante Alighieri, 11 • 70121 Baritel: 080 5245730 - 338 4750113fax: 080 [email protected]

cambiato le regole senza dirlo”.

E sulla possibilità per gli studenti italiani di

laurearsi all’estero e ritornare in Italia a lavora-

re il presidente CAO la giudica una “pesante

e presente variabile che contribuisce, assie-

me agli ingressi per ricorso ai TAR, a rende-

re inutile ogni programmazione nazionale e,

certamente fuori controllo quella in atto at-

tuata”.

“I giovani e le loro famiglie continuano e con-

tinueranno a versare decine di migliaia di euro

nelle tasche dei mercanti della formazione fi-

nalizzando tale investimento all’ottenimento

di un certificato di laurea. I “certicaturifici”

fanno affari d’oro ed aprono nuove sedi: in

Svizzera o in Albania ma le conseguenze sono

molto negative a cominciare dal creare un

numero pletorico di medici destinati ad una

vita da disoccupati/sottoccupati/sfruttati, con

l’aggravante che per ottenere questo status

gli stessi e le loro famiglie hanno versato nelle

tasche dei faccendieri da 50 a 100 mila euro

oltre ai costi di mantenimento in paesi terzi”.

Sui ricorsi al Tar il presidente Renzo si chie-

de come i vari Atenei, costretti ad iscrivere

decine e forse centinaia di studenti oltre al

numero previsto, riusciranno a formarli. “Un

sistema, già posto in grave difficoltà per ri-

sapute e storiche inefficienze la cui soluzione

non più rinviabile dovrà prevedere financo la

chiusura di corsi di laurea palesemente ina-

deguati, che rischia di trascurare la sicurezza

delle cure e la qualità dell’assistenza sanitaria

data dai futuri medici e dentisti”.

L’ultimo commento del presidente CAO è per

il Ministro dell’Università.

“Viene da chiedersi se il Ministro Carrozza,

che non risponde neanche alle interrogazio-

ni parlamentari presentate da 15 Senatori e

14 Deputati, è assente oppure incapace di

cogliere le storture là dove chi ha occhi per

vedere riesce a vederci chiaro? È un dovere

morale, civile, che chi come noi non ha inte-

resse a far perpetuare l’inganno urli la propria

disapprovazione.

Noi abbiamo occhi per vedere e urliamo da

tempo; altri, compresi gli addetti e i respon-

sabili, no.”

Giuseppe Renzo,Presidente nazionale CAO

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34 | Notiziario | Marzo 2014

TRATTI DI STRADA ACCIDeNTATI. IL DIFFICILe PeRCORSO DI UN GIOVANe MeDICOOgni anno i contratti di finanziamento ministeriale e regionale consentono a giovani

medici di intraprendere percorsi di specializzazione. Ma le risorse economiche

sono sempre di meno. E i giovani abilitati non sanno come orientare le proprie scelte

“Per i poteri conferitimi dalla legge vi

dichiaro dottori in Medicina e Chirur-

gia”. È questa la frase che riecheggia ancora

oggi nelle orecchie di tanti colleghi. Via le su-

date carte, via lo stress degli esami e un tuffo

in una nuova esperienza di vita. Aspettative

altissime; il sogno di una vita che si realizza:

la realtà. Innanzitutto la scelta di cosa fare

dopo l’abilitazione. Qui cominciano i dubbi

ed i problemi. A fronte, infatti di circa 10.000

studenti che accedono ogni anno ai Corsi di

Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia,

soltanto 5.000 laureati negli ultimi anni han-

no potuto accedere alle scuole di specializ-

zazione grazie ai contratti a finanziamento

ministeriale. Per l’A.A. 2012/2013, il numero

di contratti finanziato dal Ministero ha subito

una contrazione di circa 500 borse, attestan-

dosi così a 4500 contratti di specializzazione

finanziati. Nonostante l’attivazione di un ulte-

riore anno aggiuntivo nell’ordinamento del-

le scuole di specializzazione (decreto MiUR

2005), il mancato adeguamento del capitolo

di spesa statale relativo al finanziamento dei

contratti di formazione medico specialistica

unito allo stato di sofferenza economica in

cui versano le regioni, che hanno diminuito

il già esiguo numero di contratti aggiuntivi a

finanziamento regionale, hanno portato, in-

fatti, ad una ulteriore decurtazione dei posti a

concorso. La conferma di una tendenza, pur-

troppo a scapito della formazione specialisti-

ca, arriva, dalla volontà, per l’A.A. 2013/2014,

da parte del Ministero dell’Economia e del-

le Finanze, di ridurre ulteriormente i posti a

contratto stanziando una dotazione finan-

ziaria sufficiente ad attivare soltanto 2800

contratti di formazione specialistica. Questa

decisione, però, ha suscitato non poche po-

lemiche e grazie ad un’importante opera di

sensibilizzazione nei confronti delle Istituzioni,

nonché a numerose manifestazioni nazionali

organizzate tra gli altri anche dal S.I.G.M, e

alla caparbietà dei giovani medici, si

F O R M A z I O N e

di ROCCO GUERRA

Rocco GuerraMedico in Formazione Specialistica in Igiene e

Medicina Preventiva Università degli Studi di Bari “Aldo

Moro” Segretariato Italiano Giovani Medici Bari

[email protected]

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36 | Notiziario | Marzo 2014

è riusciti ad ottenere ulteriori finanziamen-

ti quantificabili in 30 milioni per il 2014 e 50

milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016

da destinare al capitolo della formazione spe-

cialistica in area sanitaria ed a nuovi contratti

di formazione per gli aspiranti specializzandi.

Una piccola vittoria, certamente, che continua,

però, a lasciare l’amaro in bocca per i tanti col-

leghi che, vista l’esiguità dei contratti di for-

mazione a disposizione, decidono di andare

a formarsi all’estero contribuendo alla fuga di

intelligenze di cui già questo paese è vittima

su più fronti, o ancora sono costretti a non

seguire le proprie inclinazioni e ad abbando-

nare le proprie aspirazioni ma comunque non

senza aver prima provato a superare il fatidico

concorso. Quello stesso concorso ancora oggi

circondato da una serie di dubbi. Il D.L. n. 104

del 12 settembre 2013 convertito successi-

vamente in legge l’8 novembre u.s., infatti

prevede, fin da quest’anno, per l’accesso alle

scuole di specializzazione di area medica, la

formazione di un’unica graduatoria nazionale.

Un notevole passo avanti verso un concorso

meritocratico e non più discrezionale ma che

al tempo stesso lascia seri dubbi sulle moda-

lità di applicazione in sede concorsuale e sui

criteri di accesso al concorso stessi. Molti col-

leghi, oggi abilitati, ed in attesa del concorso,

infatti, non sanno ancora quali titoli potranno

essere loro valutati e ancora molti studenti agli

sgoccioli del proprio percorso formativo non

sanno come orientare il proprio iter di studi

in base alle proprie ambizioni future. Sarebbe

stato auspicabile avere, pertanto, un periodo

di transizione utile a omologare i diversi corsi

di laurea presenti nelle varie sedi Italiane, al

fine di equilibrare i livelli di partenza di tutti gli

studenti italiani e di mettere tutti nelle migliori

condizioni possibili per affrontare il concorso.

Quello della omogeneità della formazione

non è un problema che riguarda il solo Corso

di Laurea in Medicina e Chirurgia, ma anche

e soprattutto la formazione specialistica che

presenta ad oggi notevoli differenze da regio-

ne a regione e da sede a sede come attività

formativa e pratica allo stesso momento. Tale

problema, poi, è ulteriormente sentito anche

dai colleghi che hanno deciso di frequentare il

corso di Formazione in Medicina Generale, ad

oggi regolamentato da normativa nazionale

ma gestito dalle singole regioni con marcate

differenze intra e inter-regionali senza un mo-

nitoraggio ministeriale dell’offerta formativa e

senza un vero e proprio corpo docenti. Sareb-

be, inoltre, importante incentivare periodi di

IL DeCReTO LeGGe N. 104 DeL 12/09/2013 CONVeRTITO SUCCeSSIVAMeNTe IN LeGGe L’8/11/2013 PReVeDe LA FORMAzIONe DI UN’UNICA GRADUATORIA NAzIONALe

PeR L’ACCeSSO ALLe SCUOLe DI SPeCIALIzzAzIONe DI AReA MeDICA

neLL’a.a. 2012/2013 sono stati:

4500 i contratti finanziati

meno 500 il numero di borse finanziate rispetto agli anni precedenti

Il blocco del turnover e i piani di rientro messi

in atto dalle regioni in ambito sanitario fanno

registrare una migrazione massiva verso il nord dei

giovani specialisti

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Marzo 2014 | Notiziario | 37

formazione all’estero, in grado di arricchire il

giovane medico in formazione di conoscenze

teorico-pratiche e professionali e di confron-

tarsi con realtà diversificate da quelle che vive

quotidianamente. Quello della formazione è

solo uno dei problemi che un giovane specia-

lizzando affronta quotidianamente. La legge

92/2012, la cosiddetta Legge Fornero, infatti,

solo pochi giorni dopo che una mobilitazione

in massa degli specializzandi di tutta Italia ave-

va fatto desistere il Governo dalla tassazione

della borsa di studio percepita, ha previsto

l’aumento graduale dell’aliquota da versare

nelle casse alla gestione separata dell’INPS dal

18 al 24%, decurtando ancor più il valore del-

le borse di studio, già poco congrue al lavoro

svolto quotidianamente nei vari reparti. Anche

in questo, oltre che da un punto di vista della

formazione, l’equiparazione della Formazione

in Medicina Generale ad una Formazione Spe-

cialistica in Medicina Generale, a fronte di un

impegno del corsista alla frequenza di attività

professionalizzanti nelle strutture assistenziali

del territorio, sarebbe il giusto riconoscimento

per i colleghi in formazione e rilancerebbe al

tempo stesso il percorso di formazione nelle

cure primarie. I problemi di un giovane me-

dico, però, non si fermano solo al percorso

di formazione, ma anche all’immediato futuro

dopo la formazione specialistica. Ad oggi, in-

fatti, volendo dipingere un quadro più gene-

rale della situazione, che include la condizione

formativa e lavorativa di tutti i medici neo-

abilitati, non possiamo tralasciare l’inquietante

dato che attesta che nei prossimi 10 anni sono

attesi pensionamenti massivi nel mondo del-

la medicina (48% degli occupati in regime di

dipendenza dal SSN e dalle Università, il 62%

dei Medici di Medicina Generale, il 58% dei

Pediatri Libera Scelta ed il 55% degli Speciali-

sti Convenzionati). Se da un lato, però, questo

dato lascia ben sperare le giovani generazioni

dei camici bianchi, dall’altro il blocco del turn-

over e i piani di rientro messi in atto dalle re-

gioni in ambito sanitario rende lo stesso un pò

meno confortante, ed anzi, allo stato attuale si

assiste ad una migrazione massiva verso il nord

dei nostri giovani specialisti, in cerca di fortuna

verso lidi migliori. Se, infatti, da un lato la leg-

ge dell’8 novembre in materia di sanità, riduce

di un anno il percorso formativo di quasi tutte

le specialità, dando la possibilità allo specia-

lizzando di accedere con un anno di anticipo

al mondo del lavoro, dall’altro in una fase di

stallo come quella che stiamo vivendo, anche

una decisione positiva come queste può assu-

mere dei contorni molto confusi e negativi. Ma

poi, distogliendo un pò lo sguardo, dicevamo:

la realtà, altissime aspirazioni, ma soprattutto

un sogno che si realizza, quello stesso sogno

che abbiamo inseguito per tanti anni…e allora:

perché fermarsi adesso?

Quello della omogeneità della formazione non è

un problema che riguarda il solo Corso di Laurea

in Medicina e Chirurgia, ma anche e soprattutto la formazione specialistica

ChI LA DURA LA VINCELa caparbietà di molti giovani medici ha fatto sì che fossero destinati 30 milioni di finanziamenti in più per l’anno 2014 e 50 milioni per ciascun anno nel 2015 e 2016 alla formazione specialistica.

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38 | Notiziario | Marzo 2014

Nella foto a destra:Alberto Oliveti, dal 2012

presidente dell’ENpAM

PeNSIONe SCAPPA PURe. TANTO TI PReNDOIl Presidente dell’Enpam Alberto Oliveti parla del futuro dell’ente e di un sistema

previdenziale che per i medici si mostra solido. Grazie a scelte d’anticipo, verifica

costante e risposte tempestive ai nuovi scenari. Come la costruzione della previdenza

complementare per le nuove generazioni

Presidente, il sistema italiano della

previdenza va incontro ad un perio-

do di profondi cambiamenti. Quale

futuro immagina per l’enpam e quali saran-

no le ricadute sui medici iscritti?

Per la Fondazione vedo un futuro sereno per-

ché il sistema è solido. Lo sappiano i giovani

che il luogo comune “tanto io la pensione

non la prenderò” da noi non avrà spazio. Nel

2012 abbiamo dimostrato la sostenibilità del

nostro sistema previdenziale a oltre mezzo

secolo e abbiamo piantato semi per colti-

vare l’equità fra generazioni, in modo che i

giovani abbiano sempre interesse a rimanere

inseriti nel sistema previdenziale. Oggi la vera

sfida della previdenza riguarda la corrispetti-

vità. Poiché la pensione che si riceverà sarà

calcolata in proporzione ai contributi versati,

è importante che durante la vita lavorativa si

mettano i professionisti nelle condizioni di

accantonare un risparmio previdenziale ade-

guato alle future esigenze. Inoltre, poiché la

loro presenza è indispensabile per i pensio-

nati di oggi e di domani, alle nuove gene-

razioni abbiamo assicurato una rivalutazione

dei contributi maggiore di quella garantita ai

più anziani.

Disoccupazione e diffusione dei contratti

atipici minacciano la stabilità futura del si-

stema pensionistico. Come crede che vada

affrontata la crisi dal punto di vista previ-

denziale?

Le difficoltà vanno affrontate prendendole

d’anticipo. Dimostrare la nostra sostenibilità

con un orizzonte temporale di 50 anni era un

obbligo imposto dalla legge e noi lo abbiamo

fatto: questo di per sé è una garanzia per gli

iscritti. Ogni tre anni, inoltre, con gli attuari

simuliamo gli scenari possibili per essere si-

curi che il sistema si stia mantenendo in salu-

te. Oltretutto, stiamo comunque osservando

i cambiamenti in atto nella professione, che

possono avere impatto già da ora sulle en-

trate contributive, e stiamo dando vita a ini-

ziative che favoriscano il lavoro dei medici e

degli odontoiatri. Stiamo cercando di ren-

dere quanto più fecondo possibile il campo

del lavoro, nonostante i tempi di siccità. Lo

facciamo studiando investimenti in settori che

possano creare occupazione, come le Rsa e la

ricerca medica. E anche cercando di ampliare

l’assistenza tradizionale a forme di interven-

to che permettano di vivere serenamente gli

anni lavorativi.

In un periodo di crisi i contributi previden-

ziali pesano sulle attività libero professio-

nali. Che iniziative ha adottato ed intende

adottare l’ente per andare incontro

L’ I N T e R V I S TA

di ROBERTA FRANCESChETTI

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Marzo 2014 | Notiziario | 39

Una vita per la previdenzaAlberto Oliveti è nato a Roma il 2 agosto 1953. Si è laureato in medicina e chirurgia

all’Università di Ancona, è medico di Medicina generale ed è specializzato in

Pediatria. è stato vice presidente vicario dell’enpam dal luglio 2010. Nel 2011 ha

assunto anche la presidenza di e.R.e. (enpam Real estate s.r.l.), la società in house

incaricata di gestire gli immobili di diretta proprietà della Fondazione.

è consigliere d’amministrazione enpam dal 1996 e consigliere esecutivo dal 2000.

ha dedicato il suo impegno istituzionale ai problemi previdenziali, tanto che nel

2005 è stato nominato esperto di previdenza del Presidente. Dal 2012 è Presidente

della Fondazione enpam.

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40 | Notiziario | Marzo 2014

alle esigenze dei medici in questo campo?

Questa crisi colpisce tutti ma ad oggi non ab-

biamo registrato una diminuzione dei contribu-

ti. Da quest’anno siamo venuti incontro a quella

che era un’esigenza molto sentita all’interno

della categoria: abbiamo cioè dato a tutti i me-

dici e gli odontoiatri la possibilità di pagare i

contributi previdenziali a rate. Grazie alla nostra

autonomia siamo quindi riusciti a mettere a di-

sposizione questa nuova possibilità, ottenendo

inoltre – circostanza non indifferente – un rispar-

mio considerevole sia per gli iscritti sia per la

stessa Fondazione.

l’enpam ha incentivato l’iscrizione a fondi

pensione integrativi attraverso per esempio

un anno di iscrizione gratuita per i medici un-

der 35. Che ruolo avrà a suo avviso il secondo

pilastro delle pensioni? e quali iniziative ha in

programma l’ente?

Senza dubbio, il ruolo giocato dal cosiddetto

“secondo pilastro” sarà sempre più rilevante.

Per questo la cosa migliore che un giovane

neolaureato può fare per essere tempestivo

e lungimirante sulla previdenza nel momento

in cui si affaccia alla professione è iscriversi a

FondoSanità. I vantaggi della previdenza com-

plementare dipendono da quanto precoci si è

stati nell’iscriversi. Basti pensare al trattamento

fiscale in uscita che è più favorevole per chi ha

un’anzianità di iscrizione maggiore. Il vantaggio

di un’iscrizione precoce è talmente evidente che siamo arrivati anche a gesti come

quelli dei medici e dei dentisti che iscrivono i loro bambini quando sono ancora

in fasce. Consideriamo l’aver costruito direttamente il secondo pilastro per i me-

L’enPaM fu originariamente costituito

con regio decreto n. 1484/1937 come

Cassa di assistenza del sindacato nazio-

nale fascista Medici. nel 1950 la Cassa fu

trasformata in ente di diritto pubblico, as-

sumendo la denominazione di e.n.P.a.M. –

ente nazionale di Previdenza ed assistenza

Medici. Con un nuovo statuto approvato nel

1958 l’attività dell’ente – originariamente

concepita come attività assistenziale – fu

partitamente riconfigurata come attività di

previdenza e di assistenza.

nel 1995 è avvenuta la trasformazione

dell’ente in fondazione di diritto privato,

con la conseguente iscrizione all’albo del-

le associazioni e fondazioni che gestiscono

forme di previdenza e assistenza. La priva-

tizzazione dell’enPaM è avvenuta in circo-

stanze che hanno interessato numerosi altri

enti di previdenza per liberi professionisti,

LA sTORIA DELL’ENPAM,

DA CAssA DI AssIsTENZA A FONDAZIONE

PRIVATA

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Marzo 2014 | Notiziario | 41

dici e i dentisti, unica e sola iniziativa tra gli

enti privatizzati dei liberi professionisti, una

risposta tempestiva e attenta alla compren-

sione delle dinamiche previdenziali. Oggi

grazie a un contributo messo a disposizione

dalla Fondazione, i camici bianchi di età infe-

riore a 35 anni possono aprire una posizione

presso FondoSanità, senza costi di ingresso.

alcuni enti previdenziali che hanno inve-

stito in immobili il proprio patrimonio ri-

schiano di andare incontro a problemi di

liquidità. Qual è la situazione dell’enpam

da questo punto di vista?

L’Enpam non ha problemi di liquidità. Per la

gestione del suo patrimonio la Fondazione

ha scelto di seguire una logica di Asset lia-

bility management (Alm). Ciò significa che

quando investiamo, lo facciamo in modo

tale da poter sempre avere liquidità dispo-

nibile nel momento di necessità.

Per quanto riguarda il “mattone” l’Enpam,

comunque, ha avviato nei mesi scorsi la pro-

cedura di dismissione del proprio patrimo-

nio immobiliare abitativo romano per poter

reinvestire i proventi in modo più adegua-

to. Negli ultimi anni, in ogni

caso, i nuovi investimenti nel

settore immobiliare sono sta-

ti fatti acquisendo quote di

fondi che a loro volta possie-

dono immobili. In questo modo, in caso di necessità non siamo obbligati a met-

tere in vendita case o palazzi, con procedure che richiederebbero più tempo, ma

possiamo semplicemente vendere le quote dei fondi, come fossero azioni.

IL RUOLO gIOCATO DAL COSIDDETTO “SECOnDO PILASTRO” SARà SEMPRE PIù RILEVAnTE. PER QUESTO LA COSA MIgLIORE PER

Un nEOLAUREATO è ISCRIVERSI TEMPESTIVAMEnTE A FOnDOSAnITà

come atto particolare di un più ampio dise-

gno politico di riforma dell’intero welfare

state italiano.

La trasformazione dell’enPaM in ente di di-

ritto privato si è perfezionata dunque con la

scelta della forma della fondazione, organi-

smo giuridicamente caratterizzato – rispet-

to all’associazione – da un più forte vincolo

di destinazione del patrimonio a fini sociali e

dal fatto di essere strumento organizzativo

che garantisce una maggiore governabilità,

riservando ai suoi amministratori maggiori

poteri decisionali.

Con l’esercizio di tale opzione l’enPaM si

è trasformato da ente ausiliare dello stato

– come veniva definito nel previgente regi-

me, in considerazione del rapporto fra fini

istituzionali dell’ente e fini generali dello

stato – in ente privatistico che persegue fini

pubblicisticamente rilevanti.

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42 | Notiziario | Marzo 2014

MiMMoDi Paola

antonioDecaro

età: 65 anniProfessione: Ingegnere aerospaziale,

è stato Amministratore di Aeroporti di PugliaPartito/Schieramento: Impegno Civile per Bari

Slogan: Volta pagina c’è futurotwitter: @mimmodipaola

a confrontocandidati

A poche settimane dalle elezioni comunali, abbiamo posto ai due principali

candidati alla poltrona di primo cittadino di Bari - Mimmo Di Paola

e Antonio Decaro - alcune domande in merito alla sanità,

ai servizi sociali e al diritto alla salute. Ecco cosa ci hanno risposto

età: 44 anniProfessione: Ingegnere dei trasporti,

già funzionario ANAS; è deputato del Partito Democratico

Partito/Schieramento: Partito Democratico, vincitore delle primarie del Centrosinistra

per il Comune di BariSlogan: #noslogan

twitter: @Antonio_Decaro

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Marzo 2014 | Notiziario | 43

MiMMoDi Paola

antonioDecaro

Il sindaco di una città a mio parere è

l’istituzione più vicina ai cittadini e

come tale deve essere in grado di sal-

vaguardare e garantire i diritti dei cit-

tadini. La salute è uno di questi, anzi

direi, il primo di questi.

Il sindaco in quanto autorità sanitaria

prende parte all’organizzazione del

servizio e quindi ha non solo il dovere

ma anche il diritto di occuparsi della

piena attuazione dei livelli essenziali di

assistenza con particolare riguardo alla

loro fruizione da parte delle fasce piu

deboli della comunità cittadina. Deve

garanatirne il rispetto e laddove si ac-

corgesse che esistono delle carenze,

intervenire in modo incisivo mettendo

in campo anche misure straordinarie.

Ferme restando le competenze regio-

nali, io sono dell’idea che vada istituito

un tavolo permanente tra Sindaco e

Aziende sanitarie che insistono sul ter-

ritoio cittadino (pubbliche e private)

per l’efficientamento del sistema dei

servizi sanitari e per la loro integrazio-

ne con i servizi sociali.

L’interazione di questi due settori va

organizzata in modo che l’uno diventi

la continuità dell’altro. Quante volte

accade che ci si rivolga agli ospedali

o ai pronto soccorso per servizi non

direttamente connessi con l’attività sa-

nitaria e per l’inesistenza di una rete

che rimandi i cittadini alle strutture

adeguate, evitando che vaghino per

la città senza davvero sapere a chi ri-

volgersi? Questa è una criticità che va

colmata con una pianificazione e orga-

nizzazione della rete di servizi sociosa-

nitari cittadini.

1.

Che ruolo immagina per il Comune nella

salvaguardia dei Lea e del diritto alla salute dei più poveri,

messi a rischio da crisi e tagli ai budget

della sanità?

Innanzitutto bisogna dire che Bari ri-

ceve dallo stato 2 milioni di euro per

le politiche sociali, mentre il budget

della sanità è di 1.5 miliardi di euro

per l’intera provincia. Con il bilancio

ordinario il Comune provvede alle po-

litiche sociali, minori, povertà, anziani,

disabili, minori stranieri, casa, etc per

un importo di 26 milioni di euro. Il

Comune di Bari in questi anni ha già

assunto un ruolo importante nella ge-

stione delle politiche di integrazione

sociale, ma noi abbiamo in-

tenzione di intensificare gli

interventi di potenziamento

dell’assistenza domiciliare ai

cittadini over 65 anni portan-

do l’attuale assistenza domi-

ciliare pari allo 0.80% al 4%

attraverso l’utilizzo dei fondi

PAC anziani e PON Città me-

tropolitane. Prevedo di poter

assicurare investimenti per 12

ml di Euro nel

prossimo trien-

nio anche per

l’adozione di

nuove tecno-

logie, come la

telemedicina.

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44 | Notiziario | Marzo 2014

MiMMoDi Paola

antonioDecaro

La medicina del territorio è la rispo-

sta a molte emergenze nel campo

della sanità. Si è fatto poco in questi

anni in cui con i tagli al settore dovuti

come sappiamo al piano di rientro del

deficit, gettare le basi per la medicina

del territorio avrebbe significato as-

sorbire tutte quelle carenze che di fat-

to sono rimaste e che i cittadini hanno

dovuto subire consolidando quella

sensazione che curarsi e vedere garan-

tito il diritto alla salute stia diventando

davvero una impresa difficile. Io per

prima cosa valorizzerei la rete dei me-

dici di famiglia dando attuazione alle

forme di collaborazione tra loro e gli

specialisti convenzionati al fine di re-

alizzare pienamente non solo il primo

livello di assistenza, ma in particolare

quell’attività di prevenzione che è la

funzione cardine dell’assistenza terri-

toriale.

Fino ad oggi la politica ha sempre

tentato, con scarso successo, di

strumentalizzare i professionisti della

sanità ed in particolare i medici per un

mero tornaconto di carattere eletto-

rale. A mio avviso, viceversa, questo

rapporto deve svilupparsi permanen-

temente durante i cinque anni di con-

sigliatura al fine di costruire il neces-

sario supporto tecnico per le scelte e

le iniziative di cui dicevamo poco fa.

Quindi una valorizzazione piena del-

le professionalità mediche e sanitarie

che è l’esatto contrario della loro stru-

mentalizzazione a fini propagandistici.

2.

Come vanno ripensati secondo lei i servizi di medicina

del territorio di fronte a emergenze sociali sempre più

pressanti nelle nostre città?

3.

Politica e professione medica. Una

relazione difficile?

La medicina del territorio va ripensa-

ta, bisogna mettere in rete i servizi

offerti dal sistema pubblico e quelli

offerti dai privati, coinvolgendo anche

le esperienze della cooperazione so-

ciale. Occorre che le politiche sociali

e quelle sanitarie e di inclusione la-

vorativa si integrino tra loro per dare

risposte ai cittadini in una fase difficile

del Paese. Una chiara e positiva rispo-

sta potrà essere data dalla nuova pro-

grammazione dei fondi comunitari. È

chiaro che la salute mentale è uno dei

settori che ha maggiormente sofferto

dai tagli lineari delle risorse. Le poli-

tiche di prevenzione e integrazione

socio-sanitaria saranno rinforzate con

la collaborazione dell’Università e del-

le ASL.

I medici lavorano tutti i giorni con i

problemi dei pazienti, di quei cittadi-

ni con problemi di salute che poi spes-

so diventano disagi sociali. Credo che

a loro modo forse inconsapevolmente

facciano politica perchè si prendono

cura dei cittadini di un territorio e ne

prevengono disturbi e disagi. La poli-

tica deve ascoltare non solo gli utenti

ma anche gli operatori del settore per

comprendere a fondo le criticità dei

servizi e trovare soluzioni.

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Marzo 2014 | Notiziario | 45

MiMMoDi Paola

antonioDecaro

Proprio per individuare le soluzio-

ni più appropriate anche rispetto

alla prevenzione di dolorosi eventi di

questo genere, il tavolo permanente

al quale ho fatto riferimento è la sede

più appropriata per mettere in comu-

ne risorse, personale e strategie atte

a scongiurare il ripetersi di simili fatti.

4. La morte

di Paola Labriola ha profondamente

scosso la cittadinanza di bari. quali iniziative crede

che si debbano adottare per tutelare

la sicurezza di medici e pazienti

nelle strutture pubbliche

della città?

Non si può lavorare per il futuro

senza pianificare un percorso di

welfare adatto alle nuove esigenze

della popolazione. Se da un lato in

città mancano 13 assistenti sociali per

raggiungere la soglia minima prevista

dalla Regione, dall’altro è necessario

anche creare una rete che non le fac-

cia sentire sole, soprattutto di fronte

alle difficoltà in cui sono costrette a la-

vorare. Le operatrici hanno a che fare

anche con le nuove realtà di degrado

sociale e occupazionale: un’ammini-

strazione comunale non può risolvere

il problema della perdita del lavoro,

ma deve poter ritagliare il welfare sul-

le nuove problematiche dei cittadini.

Dobbiamo migliorare il sistema attra-

verso l’informatizzazione dei servizi

di fabbisogno sociale; realizzare una

cabina di regia permanente in ogni

municipio per monitorare e affiancare

le reti socio-assistenziali; istituire una

rete del personale che interessi i ser-

vizi a gestione centralizzata e munici-

pale, valorizzando ruoli, competenze

e professionalità. Da sindaco mi im-

pegnerò a chiedere l’allentamento del

patto di stabilità per poter assumere

nuovo personale socio-assistenziale

ma anche a ribaltare il punto di vista:

è dalla casa, dal lavoro, che si deve

ripartire. L’occupazione non dipende

dal sindaco, ma m’impegno a crearne

le condizioni.

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46 | Notiziario | Marzo 2014

Anche in questo caso un rapporto

vero e trasparente scevro da stru-

mentalizzazioni reciproche e proteso

verso la costruzione di una vera e pro-

pria rete di solidarietà attiva all’inter-

no della quale ciascuna maglia deve

svolgere la funzione verso la quale si

sente più portata. Il mio sogno, che

realizzerò, è quello della creazione di

una rete di protezione sociale che al

pari della protezione civile in ambi-

to di emergenze ambientali, possa

mettere in campo all’occorrenza, una

organizzazione che sappia affronta-

re non solo le emergenze ma anche

le urgenze della quotidianità di una

comunità e delle fasce che vivono in

condizioni più difficili. Naturalmente

questo presuppone anche il necessa-

rio sostegno per rendere concreto e

fruttuoso l’impegno a tutto vantaggio

delle persone più svantaggiate.

È un progetto ambizioso, lo so e me

ne rendo conto, ma io lo realizzerò.

Come diceva Olivetti, un sogno resta

tale finchè qualcuno non comincia a

lavorarci su.

5. quale rapporto immagina tra

Comune e realtà associative

del territorio per rispondere alle

esigenze sociali e sanitarie della

città?

MiMMoDi Paola

antonioDecaro

Bisogna rilanciare il rapporto di

collaborazione con l’associazioni-

smo presente nella città, valorizzando

l’esperienza di alcune realtà che, in

assenza di fondi, hanno sopperito al

sistema pubblico. L’amministrazione

comunale e le associazioni devono

fare rete per creare un percorso comu-

ne di welfare.

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Marzo 2014 | Notiziario | 47

SPAzIOODONTOIATRIA

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48 | Notiziario | Marzo 2014

Il disegno di legge 471 presentato da 5 senatori vuole modificare l’articolo 348

del codice penale. Per la prima volta se ne discute in Aula. Sarà quella buona per

l’inasprimento delle pene?

Dall’utopia alla realtà. Vediamo finalmen-

te sulla buona strada l’inasprimento del-

le pene per l’esercizio abusivo della profes-

sione medica ed odontoiatrica.

La Commissione Giustizia del Senato nella

seduta del 30 gennaio 2014 ha approvato in

sede referente il disegno di legge 471 (sen.

Marinello e altri) e ha conferito il mandato al

relatore Sen. Albertini a riferire all’Assemblea

per l’approvazione del provvedimento con le

modifiche accolte nel corso dell’esame e ha

proposto l’assorbimento degli altri disegni di

legge concernenti la medesima materia.

Pertanto da questo momento il disegno di

legge n. 471 è tecnicamente in stato di rela-

zione e in attesa di essere inserito nel calen-

dario dell’Aula. Ma vediamolo nel dettaglio.

L’art.1, comma 1 del provvedimento, dispo-

ne che, chiunque eserciti abusivamente una

professione per la quale è richiesta una spe-

ciale abilitazione dello Stato, sia punito con

la reclusione fino a due anni e con la multa da

10.000 euro a 50.000 euro. Il disegno di leg-

ge prevede inoltre che la condanna comporti

la pubblicazione della sentenza e la confisca

delle attrezzature e degli strumenti utilizzati.

Nell’art 1, comma 2 del testo proposto dalla

Commissione è previsto che, nel caso di omi-

cidio colposo commesso nell’esercizio abu-

sivo di una professione o di un’arte sanitaria

si applichi la pena della reclusione da tre a

dieci anni.

L’art 1, comma 3, prevede l’inasprimento del-

le pene in caso di lesioni gravi (da 6 mesi a

due anni) e gravissime (da 18 mesi a 4 anni)

commesse nell’esercizio abusivo.

Non era mai accaduto fino ad ora che un di-

segno di legge di modifica dell’art 348 fos-

se portato in un’Aula del Parlamento per la

discussione. È doveroso un cauto ottimismo,

ma la parola fine la potrà dare solo l’appro-

vazione del testo da parte di entrambe le

Camere.

o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i

di CRISTIAN INTINI

Cristian Intini Presidente CAO

[email protected]

LOTTA ALL’ABUSIVISMO.IL TeSTO UNICO DeLLeLeGGI SANITARIeARRIVA IN PARLAMeNTO

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Marzo 2014 | Notiziario | 49

7745DAL 2006 AL 2012 SONO STATe eFFeTTUATe

ISPezIONI 877SeQUeSTRI

RISULTATI CONSeGUITI DAI NAS NeL CONTRASTO ALL’eSeRCIzIO DeLLA PROFeSSIONe MeDICA e ODONTOIATRICA

Fonte: elaborazioni eures su dati Carabinieri Nucleo Operativo Antisofisticazioni

o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i

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50 | Notiziario | Marzo 2014

o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i

CONSULeNTe: FOTOGRAFIA DI UNA FIGURA ALLA RICeRCA DI ReGOLeIl professionista consulente deve gestire i rapporti con pazienti,

colleghi e soggetti terzi. Un insieme di relazioni

complesse che devono essere regolamentate.

Come ha raccontato l’avv. Longhin

in un recente incontro a Bari

Pubblico delle grandi occasioni quello di

sabato 22 febbraio 2014 allo Sheraton

di Bari per l’avvocato Roberto Longhin,

noto civilista torinese, Consulente della

Fnomceo, di varie Asl sul territorio nazio-

nale, nonchè del SUSO Sindacato Unitario

Specialità Ortognatodonzia. L’incontro, or-

ganizzato dalla Commissione Albo Odon-

toiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi del-

la Provincia di Bari, ha registrato circa 150

partecipanti, fra odontoiatri, medici e per-

sino alcuni avvocati, interessati all’ascolto

dell’illustre relatore.

L’evolversi della professione verso compe-

tenze di natura sempre più specialistica,

unitamente ad una buona disponibilità di

colleghi preparati non interessati ad aprire

uno studio, hanno messo in risalto la figura

del consulente professionista, determinan-

do una particolare attenzione a normare

tali rapporti, al fine di prevenire sgradite

sorprese al momento meno opportuno:

infatti i contenziosi con i pazienti, con gli

stessi professionsti e con soggetti terzi

quali fisco e enti previdenziali sono molto

più complessi in caso di rapporti non chia-

ramente definiti.

L’Avv. Longhin ha primariamente distinto il

ruolo di collaboratori e consulenti. Nel rap-

porto di collaborazione, il delegato opera

secondo le disposizioni ed il piano tera-

peutico impostato dal delegante, senza al-

cuna autonomia decisionale in merito alla

terapia. Consulenza è invece la prestazione

resa da un professionista terzo rispetto a

quello al quale il paziente si è rivolto, che

presta la sua opera sotto la direzione del

delegante, ma in autonomia terapeutica.

di GIANVITO ChIARELLO

Gianvito Chiarello Odontoiatra - Consigliere

OMCeO Bari

[email protected]

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Marzo 2014 | Notiziario | 51

Questo è il caso più frequente nei rapporti

interprofessionali che si instaurano nei no-

stri studi. È sicuramente opportuno che tali

rapporti siano disciplinati da un contratto,

costituito per regolare il rapporto giuridico

patrimoniale ma anche per chiarire i diversi

aspetti peculiari che caratterizzano l’attività

di consulenza.

Il contratto indica quindi se il collega che

presta la sua opera sia un esecutore subor-

dinato (collaboratore) oppure rivesta una

posizione autonoma (consulente); quale

responsabilità assuma nei confronti del ti-

tolare di studio e del paziente; se ha diritto

di credito e verso chi; se ha facoltà di re-

cesso verso il delegante e il paziente; se ha

il dovere di non fare concorrenza al titolare

una volta cessato il rapporto; se il consen-

so informato debba essere espresso a lui

oppure al titolare; se ha diritti o meno sulla

documentazione presente in studio. In me-

rito a chi debba acquisire il consenso in-

formato, il consulente può assumere verso

il paziente la veste di semplice esecutore

oppure di controparte vera e propria. Nel

secondo caso, essendo il responsabile del-

la terapia effettuata, sarà lui a chiedere il

consenso al paziente e potrà gestire auto-

nomamente anche l’aspetto economico-fi-

scale. In questo modo la fase operativa da

lui svolta nel piano di trattamento generale

del paziente può essere qualificata come

contratto nel contratto. Il consenso quindi

di norma compete sia al titolare del rap-

porto, sia al consulente, con assunzione da

parte di entrambi della responsabilità soli-

dale riguardo ad un eventuale risarcimen-

to. A questo proposito vale la pena

150 partecipanti fra odontoiatri e medici per ascoltare l’avv.

civilista Roberto Longhin in un incontro che si è tenuto a Bari

lo scorso 22 febbraio sul rapporto professionale

in consulenza

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52 | Notiziario | Marzo 2014

ricordare gli obblighi, non ancora pienamen-

te efficaci, del decreto Monti 12.1.2012 nei

confronti del paziente riguardo al consenso

informato: rendere noto il grado di comples-

sità dell’incarico, pattuire il compenso, indi-

care la polizza assicurativa, consegnare un

documento scritto.

Riguardo al diritto

di recesso (Art. 2237

c.p.), il paziente può

sciogliere il contratto

in qualsiasi momento,

rimborsando al pre-

statore d’opera

le spese sostenute e pagando il com-

penso per l’opera svolta, da deter-

minarsi con riguardo al risultato utile

che ne sia derivato al paziente. Il sa-

nitario invece può

recedere solo per

giusta causa, con

diritto al rimborso del-

le spese e al compenso per

l’opera svolta. Il recesso del pre-

statore d’opera deve essere esercitato

in modo da non determinare pregiudizio per

il paziente. Il contratto deve quindi specifica-

re: natura e durata della prestazione, nonché

luogo dove viene eseguita; oneri delle parti,

fra cui le modalità di pagamento; respon-

sabilità organizzative (tecniche e modalità

di sterilizzazione, strumentario e macchinari

disponibili, gestione della segreteria ecc);

modalità e termini di recesso; concorrenza

ed esclusività; penali

di diritto; accesso alla

documentazione; ga-

ranzia assicurativa. Da

questa breve disamina

si intuisce come ogni

realtà lavorativa abbia

sue caratteristiche ben

specifiche e molto spesso peculiari, che nella

redazione di un contratto fra titolare di stu-

dio e prestatore d’opera devono essere ben

specificate e sottoscritte. È quindi evidente

la difficoltà di standardizzare un documento

prestampato che possa contemplare e garan-

tire ogni situazione lavorativa. Tuttavia a fine

giornata l’avvocato Roberto Longhin ha reso

disponibile un modello di contratto che può

costituire solo un esempio di compilazione,

stante l’attenta disamina di tutte le caratteri-

stiche che contraddistinguono il rapporto fra

le parti. Chi fosse interessato può richiederlo

all’indirizzo e-mail [email protected].

Riguardo al diritto di recesso il sanitario può recedere solo per giusta causa, con diritto al rimborso delle spese e al compenso per l’opera svolta

Nella foto grande, da sinistra: Nicola Esposito,

l’avv. Roberto Longhin, Christian Intini (con la targa),

Pietro Di Michele, Gianvito Chiarello,

Chiara Fiandaca. Nella foto piccola,

un momento dell’evento che si è tenuto a Bari

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54 | Notiziario | Marzo 2014

ONCOeMATOLOGICO DI BARI:

IL CeNTRO Che NON C’eRA

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Marzo 2014 | Notiziario | 55

ONCOeMATOLOGICO DI BARI:

IL CeNTRO Che NON C’eRA

Da semplice reparto di Pediatria,

la Quarta Sezione del Policlinico è diventato

uno dei Centri d’eccellenza in Italia

per leucemie e tumori infantili. Sia nella cura,

che nel supporto ai pazienti e alle famiglie.

Grazie all’impegno di medici e volontari

V O L O N TA R I AT O

Contributo a cura di APletI, tratto dal volume “Un viaggio inaspettato. Insieme, contro i tumori nell’infanzia”

con foto di Attilio Rossetti e testi di Nica Ruggiero

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56 | Notiziario | Marzo 2014

“Quarta Sezione” è la denominazione che veniva

utilizzata qualche anno fa per definire quello

che a tutt’oggi è un reparto delle Cliniche Pe-

diatriche del Policlinico di Bari. lì venivano curate le leucemie

e i tumori infantili. Già negli anni ’80 la struttura godeva oltre

che di figure mediche di altissimo livello, della collaborazione

di associazioni come l’AIeOP – Associazione Italiana emato

Oncologia Pediatrica. Grazie ad un grande lavoro comune era

riuscita ad ottenere piccoli ma significativi miglioramenti sulle

percentuali di cura dei pazienti oncologici pediatrici, in par-

ticolare per le patologie

quali i linfomi di Hodgkin,

il tumore di Wilms e le leu-

cemie linfoblastiche acu-

te. Il dott. Nicola Santoro,

attuale Coordinatore del

Settore Oncoematologico

della Clinica Pediatrica “F.

Vecchio” A.O.U Policlinico

Bari, è uno di quei medici

che, entrato da giovane

specializzando in pedia-

tria proprio nella Quarta

Sezione, ha capito da su-

bito quale sarebbe stato il

settore scientifico in cui si

sarebbe impegnato per il

resto della sua attività me-

dica. Ancora oggi, dopo

trent’anni, spende gran

parte del proprio tempo

nelle corsie del reparto ac-

canto ai bambini e ai loro

genitori. Nel raccontare la

sua esperienza di medico

e uomo all’interno di quel-

le mura, ci dice quanto dif-

ficile sia stato il percorso

che lo ha portato ad occu-

parsi dei bambini malati di

tumori e leucemie, e della totale dedizione che ha riversato

nel suo lavoro anche per far crescere la struttura e renderla il

più possibile accogliente per i suoi ospiti e per i loro genitori.

Grazie al lavoro di tanti, nel tempo sono stati inaugurati due

Centri Oncoematologici Pediatrici, e le strutture “alberghie-

re” sono state migliorate. Si è riusciti ad aumentare via via

l’organico di personale medico, idoneo e motivato - anche

se è ancora ampiamente insufficiente rispetto alle necessità.

Il risultato in corso d’opera è che quello di Bari, nel tempo, è

divenuto uno dei Centri d’eccellenza in Italia per la cura di pa-

tologie legate a leucemie e tumori infantili, simbolo di grandi

battaglie combattute con coraggio e determinazione. Il ruolo

dell’associazionismo e del volontariato naturalmente è stato

fondamentale per la crescita della struttura e ha reso possibi-

le tante iniziative a supporto di bambini e genitori, accompa-

gnandoli nei percorsi di cura che spesso sono caratterizzati da

tempi lunghi, visto il decorso delle patologie. l’unione degli

sforzi di personale medico e di assistenza, nonché di genitori

e volontari ha reso possibile molteplici progressi e lo sviluppo

di altrettanti progetti.

Per i bambini, innanzitutto, la presenza della scuola primaria

e secondaria, al fine di permettere ai pazienti la possibilità di

accedere e continuare i

normali percorsi di istru-

zione, oltre al sostegno

di una psicologa e di tanti

operatori che si occupano

di attività ludico-ricreative

che li coinvolgano. Inoltre,

da qualche anno sono sta-

te attivate le metodiche

di sedazione in reparto

per le procedure invasive.

Sono state attivate anche

iniziative per supporta-

re i genitori stessi, come

l’istituzione di una Casa

alloggio per famiglie e

pazienti provenienti da al-

tre regioni e nazioni, e la

realizzazione del proget-

to Care-net che fornisce

assistenza domiciliare ai

pazienti residenti nella

provincia di Bari.

tanti progetti che non sa-

rebbero nati senza l’impe-

gno e il coraggio di tutti

gli attori protagonisti di

questo microcosmo ma-

gnifico. Come ogni centro

d’eccellenza però, anche

questo deve essere costantemente migliorato per rispondere

alle crescenti sfide. Innanzitutto, occorre continuare a perse-

guire la strada per il riconoscimento regionale del Centro On-

coematologico Pediatrico di Bari che ad oggi cura il 75% dei

piccoli pazienti pugliesi e che a livello amministrativo risulta

essere semplicemente “Pediatria”, e, cosa importantissima,

attivare un Centro Pediatrico di trapianto delle cellule stami-

nali, la cui mancanza oggi costringe alla mobilità transregiona-

le i pazienti e le loro famiglie, nonché giovani medici in forma-

zione, che rappresentano una risorsa preziosa per il centro e

il territorio. Insomma, c’è ancora molta strada da percorrere,

tutti insieme.

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58 | Notiziario | Marzo 2014

Progetto doMinga – MUsiCoteraPia in onCoLogia PediatriCa

dal mese di febbraio 2013 si sono avviati i primi incontri per la definizione del “Progetto dominga” relativo all’introduzione

della musicoterapia nei reparti di oncoematologia Pediatrica del Policlinico di bari. gli enti coinvolti nel progetto sono apleti

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Marzo 2014 | Notiziario | 59

onlus, l’associazione MusicalMente onlus di altamura, Musicspace italy di bologna e l’azienda ospedaliero-Universitaria Con-

sorziale Policlinico di bari, reparto oncoematologia Pediatrica. il progetto prevede due fasi. La fase i del progetto ha visto la

presenza settimanale in reparto del musicoterapeuta clinico dott. filippo giordano, della psicologa dell’apleti dott.ssa Chiara

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60 | Notiziario | Marzo 2014

rutigliano, della dott.ssa giovanna natile counsellor e, in tre occasioni, del musicoterapeuta supervisore del progetto, la dott.

ssa barbara zanchi. L’obiettivo principale di questa fase è stato quello di valutare la fattibilità e definire le modalità più ade-

guate per introdurre l’intervento musicoterapico all’interno dei reparti e dell’ambulatorio. L’attività si è articolata in sedute

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Marzo 2014 | Notiziario | 61

individuali e sedute di gruppo. La partecipazione alle sedute è stata libera per ogni paziente. sono state utilizzate principal-

mente tecniche di musicoterapia attiva, che prevedono il coinvolgimento interattivo dei bambini in esperienze sonoro-musi-

cali. L’ingresso della musica in ospedale ha avuto un impatto positivo su bambini e familiari creando un clima di accoglienza

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62 | Notiziario | Marzo 2014

sereno, offrendo la possibilità di sperimentare sonorità e strumenti diversi, distogliendo bambini e genitori dalla tensione

legata all’attesa. nelle sedute individuali è stato possibile, in alcuni casi, lavorare in modo più sulla persona sui vissuti e sulle

emozioni collegate alle esperienze che i pazienti stavano per affrontare, e/o ai vissuti complessivi legati alla malattia. La mu-

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Marzo 2014 | Notiziario | 63

sicoterapia è stata positivamente accolta sia da chi effettuava la procedura per la prima volta, sia da chi non era alla sua prima

esperienza. tutto lo staff medico-infermieristico del dH e dei reparti, ha dimostrato, gradualmente, disponibilità ed interesse,

collaborando attivamente e positivamente al progetto.

Care-net e bien Être2 Progetti deLL’aPLeti

Due fiori all’occhiello dell’Apleti onlus, ov-

vero il Progetto Care-Net ed il Progetto

Bien Être, riguardano la pratica regolare

dell’attività ludico-motoria durante l’ospe-

dalizzazione. l’attività fisica adattata per i

bambini ospedalizzati può essere un valido

strumento per favorire il mantenimento di

processi di apprendimento motorio, di in-

clusione, di arricchimento delle esperienze

personali, che diversamente potrebbero

risultare interrotti o, peggio ancora, re-

gredire a stadi di sviluppo psicomotorio

precedenti. l’interruzione delle abitudini

quotidiane, la perdita dei capelli, un corpo

improvvisamente vissuto come estraneo,

possono innescare dei meccanismi psico-

patologici capaci di influire negativamente

sull’intero percorso terapeutico o, peggio,

sull’attaccamento alla vita. I risultati finora

raggiunti attraverso la somministrazione

regolare della pratica ludico-motoria mo-

strano benefici che comprendono l’intero

ambito della persona. Su 130 nuovi casi tra

2010 e 2011, il 98% dei pazienti ha parte-

cipato all’attività motoria, di questi il 70%

circa ha mostrato riduzione della durata

ed attenuazione dei disturbi di deambu-

lazione, nonché evoluzione psicomotoria,

dimostrando l’efficacia del metodo con

indice di gradimento pari al 100%. la per-

centuale di gradimento raggiunta, pari al

100%, permette di considerare un meto-

do alternativo e non convenzionale come

positivo ed efficace nel raggiungimento di

una grande varietà di benefici diversamen-

te difficili da ottenere, derivanti da un’at-

tività motoria regolare e sicura sotto la

supervisione di professionisti. Il progetto

Bien Être ha vinto il Premio Nazionale Aie-

op come Miglior Relazione Infermieristica

2012 per i risultati conseguiti, per le carat-

teristiche di innovazione e di trasportabili-

tà dell’idea, unica nel suo genere.

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64 | Notiziario | Marzo 2014

UNA DISCIPLINA Che IN PUGLIA è IN CeRCA DI AUTONOMIA. PeR CReSCeReLa Delibera Regionale n. 1721 dell’agosto 2012 si impegna a riordinare

la materia al fine di potenziare la NPI su tutto il territorio,

ma la piena applicazione degli interventi necessari è ancora lontana.

Tra scarsità di personale e mancanza di Unità Operative Complesse,

fondamentali per il coordinamento degli specialisti

di ANGELO MASSAGLI

Angelo Massagli Segretario della Sezione

Apulo-Lucana della SINPIA (Società Italiana di

Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza)

[email protected]

O R G A N I z z A z I O N e

NeUROPSIChIATRIA INFANTILe

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Marzo 2014 | Notiziario | 65

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Il Neuropsichiatra Infantile (NPI) è un pro-

fessionista che ha un compito delicatissi-

mo: occuparsi di bambini e adolescenti

con problematiche neuropsichiche. E delle

loro famiglie. Il raggio d’azione è vastissi-

mo: si va da situazioni

relativamente

più sempli-

ci come

quelle dei

D i s t u r b i

dello Sviluppo

del Linguaggio a situazioni

via via più complesse come

le Paralisi Cerebrali Infanti-

li e i Disturbi dello Spettro

Autistico passando per la

Dislessia, le Epilessie e le

Disabilità Intellettive. Per non

parlare delle non rare pluriminorazioni in cui

disturbi psichici, motori, neurologici e com-

portamentali coesistono. Nelle diverse situa-

zioni il NPI deve definire diagnosi prognosi e

terapia, coordinare l’indispensabile approc-

cio multidisciplinare, intervenire direttamen-

te negli ambiti di sua competenza, seguire

e sostenere la famiglia nel difficile percor-

so di terapia, riabilitazione e assistenza da

prestare al loro bambino, pur naturalmente

avvalendosi delle indispensabili consulenze

di altri specialisti. Insomma ha un compito

estremamente impegnativo e insostituibile,

fondamentale per la cosiddetta presa in cari-

co delle suddette complesse situazioni.

Nonostante ciò nella nostra Puglia è raro tro-

vare per le famiglie quella risposta organica

e competente ai bisogni dei loro figli, pro-

prio perché i NPI sono pochi, mal distribuiti

AD ESCLUSIOnE DI TARAnTO In PUgLIA nOn SI DISPOnE DI UnITà OPERATIVE COMPLESSE DI nEUROPSIChIATRIA InFAnTILE

Nel territorio i NPI sono pochi, mal distribuiti e spesso mal coordinati

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e spesso mal coordinati. Anche l’organizza-

zione delle nostre ASL da questo punto di

vista è storicamente estremamente carente.

La Neuropsichiatria Infantile non ha un Di-

partimento autonomo, ma è inserita in quel-

lo di Salute Mentale, con la conseguenza

che istituzionalmente si occupa prevalente-

mente delle componenti psichiatriche delle

varie condizioni cliniche, rimanendo esclusa

da decisioni in ambito riabilitativo per esem-

pio, che attualmente è ancora in capo ai ser-

vizi di riabilitazione.

Con la Regione Puglia in questi ultimi anni

si è lavorato molto nel predisporre una rior-

ganizzazione della Neuropsichiatria Infantile

nella nostra Regione, che ha portato alla De-

libera Regionale n. 1721 dell’agosto 2012, in

cui si riordinava la materia, con un program-

ma di potenziamento della stessa Neuropsi-

chiatria Infantile. Ma a un anno e mezzo di

distanza poco si è fatto in questa direzione.

Gli specialisti di questa disciplina sono po-

chi e dispersi nel territorio, con scarso co-

ordinamento. Non vi sono Unità Operative

Complesse di Neuropsichiatria Infantile nella

nostra Regione se si esclude Taranto, men-

tre ce ne dovrebbero essere almeno una per

ASL/provincia, limitandosi a calcoli di mini-

ma.

In conclusione è necessario e urgente rive-

dere l’organizzazione dell’assistenza neurop-

sichiatrica infantile nella regione Puglia se si

vogliono aiutare i tanti bambini e adolescenti

con problematiche neuropsichiche e le loro

famiglie, cominciando dall’istituire le Unità

Operative Complesse che possano adegua-

tamente coordinare il lavoro degli speciali-

sti presenti nel territorio e negli ospedali e

finendo con l’istituzione di un Dipartimento

autonomo.

LA DELIBERA 1721/12 PUNTO PER PUNTO• Assegna alle Aziende sanitarie Locali la quota di euro 1.900.000,00 ai fini del potenziamento delle UU.oo. territoriali di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza

• Stabilisce il rafforzamento organizzativo e strutturale delle UU.oo. territoriali di nPia che sia finalizzato a garantire obiettivi quali presa in carico delle diverse problematiche, prevenzione e riduzione sequele, implementazione protocolli diagnostici e terapeutici, individuazione e attivazione percorsi di abilitazione/riabilitazione

• Dispone che il potenziamento dell’assistenza sia realizzato dalle asL tramite il reclutamento ex novo del personale, nonché tramite la stipula di protocolli di intesa con le UU.oo. di riabilitazione

• Demanda al dirigente del servizio Programmazione assistenza territoriale e Prevenzione il riparto e la liquidazione, entro il corrente esercizio finanziario, dei fondi, sulla base della popolazione minorile residente in ciascuna asL

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68 | Notiziario | Marzo 2014

di ANNA MARIA MORETTI

Le DISCRIMINAzIONI Che FANNO BeNe ALLA SALUTeNel resto del mondo la medicina di genere gode di una grande attenzione.

Nel nostro paese, invece, stenta ad avere il giusto riconoscimento per il

proprio ruolo. Una pubblicazione tutta italiana la mette al centro della scena,

evidenziandone l’utilità nei percorsi diagnostici e nella scelta delle terapie

Q U e S T I O N I D I G e N e R e

Direttore di unità operativa complessa malattie apparato respiratorio Policlinico [email protected]

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Marzo 2014 | Notiziario | 69

Ormai tutti conosciamo l’impatto che

alcuni fattori quali genere, ambien-

te, stili di vita e condizioni socio-eco-

nomiche esercitano sulla salute dell’individuo.

Tali fattori oggi, oltre ad essere considerati

significativi determinanti di salute, sono in

grado di condizionare i percorsi diagnostici

ed intervenire sugli outcome delle terapie. La

medicina di genere rappresenta oggi uno dei

fattori che meglio esprime la complessità del-

la vita dell’individuo.

Nelle scienze biomediche spesso i termini

sesso – genere sono stati usati come sinoni-

mi, ingenerando confusione ed impossibilità a

definire le differenze, le complesse e costanti

interazioni con l’ambiente capace di modifica-

re le caratteristiche biologiche dell’individuo.

La medicina di sesso-genere quindi non è la

medicina della donna ma la medicina di uomi-

ni e donne con differenti livelli culturali, inse-

riti in particolari conte-

sti ambientali e sociali

capaci di determinare

differenti stili di vita e

di comportamento.

È stato da poco pub-

blicato il “Manuale di

Medicina Sesso-genere” a cura di Flavia Fran-

coni e Giorgio Cantelli Forti (Edizioni Bononia

University Press, 2013), a firma di una serie di

autori italiani - che nasce dalla considerazione

che, a livello nazionale, a fronte di evidenze

consolidate di differenze di sesso-genere in

medicina, nella pratica clinica e nei corsi di

formazione sanitaria non si rileva una opportu-

na attenzione al problema determinata anche

dall’assenza di testi di medicina di genere in

lingua italiana.

Hanno partecipato alla stesura cultori della

materia, scienziati sociali, biomedici e tecno-

logi, al fine di sviluppare la sua carica inno-

vativa. Il testo, a cura di Flavia Franconi, pro-

fessore ordinario di Farmacologia Cellulare e

Molecolare presso il Dipartimento di Scienze

Biomediche dell’Università di Sassari e coor-

dinatrice del primo dottorato di Farmacologia

di Genere in Europa, e Giorgio Cantelli Forti,

professore ordinario di Farmacologia e Far-

macoterapia presso il Dipartimento di Scien-

ze per la Qualità della Vita dell’Università di

Bologna, descrive il rapido divenire e la va-

stità della materia mediante una approfondita

selezione degli argomenti con evidenza delle

specifiche differenze capaci di determinare ri-

percussioni cliniche. A differenza di altri libri di

testo in lingua inglese, sono stati descritti ar-

gomenti nuovi come l’influenza del genere, la

responsabilità, il contesto ecc. con l’apporto

di dati italiani, alcuni dei quali nascono grazie

al progetto strategico del Ministero della Sa-

lute “La medicina di genere come obiettivo

strategico per la sanità pubblica: l’appropria-

tezza della cura per la tutela della salute della

donna” coordinato da Stefano Vella, Direttore

del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Su-

periore di Sanità. Altri ottenuti da rilevazioni

regionali su specifiche patologie respiratorie

quali l’embolia polmonare nei pazienti della

regione Puglia presentati da me.

Nella prima parte del testo è stato sottolineato

l’obiettivo del lavoro

riassunto nelle parole

chiave: sesso-genere,

equità, intersettorialità

e interdisciplinarietà.

Segue la descrizione di

alcune patologie

quali le malattie cardiovascolari, renali,

respiratorie, epatiche, e psichiatriche. È

stato anche affrontato un tema di parti-

colare rilievo scientifico quale l’influenza

del sesso-genere sulla risposta alle mo-

lecole esogene (farmaci, nutraceutici e

tossici). In successive pubblicazioni sa-

ranno trattati nuovi ambiti di ricerca ed

aggiornamenti ai dati già pubblicati.

L’ultima parte del testo valuta l’influsso

di alcuni determinanti quali contesto

sociale, stress sulla salute individuale e

ribadisce la necessità per le Istituzioni

di affrontare nel contesto italiano per-

corsi di responsabilità ed attenzione

alle problematiche descritte.

Il testo costituisce comunque, in tema

di salute di genere, un utile momento

di riflessione su politiche attuali, orientamenti

prevalenti e prospettive future e sollecita le

Istituzioni ad intraprendere nel nostro paese

un percorso per il riconoscimento scientifico e

culturale della disciplina.

DALL’Iss LO “sTUDIO sTRATEGICOsULLA sALUTE DELLA DONNA”Si è svolto lo scorso ottobre a Roma il convegno “La salute di genere: una proposta per il futuro” nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità. Proprio l’ISS ha avviato dal 2007 una struttura preposta allo studio delle differenze biologiche. Si tratta di 25 unità operative su tutto il territorio nazionale e 5 aree di studio:• malattie dismetaboliche e cardiovascolari• immunità ed endocrinologia• ambiente di lavoro• malattie iatrogene e reazioni avverse• determinanti della salute della donna

La medicina di genere non è la medicina della donna ma la medicina di uomini e donne con differenti livelli culturali,

ambientali e sociali

“Manuale di Medicina Sesso-genere” a cura di Flavia Franconi e Giorgio Cantelli Forti (Edizioni Bononia University Press, 2013)

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70 | Notiziario | Marzo 2014

Sensibilizzare la classe medica sulla pro-

blematica della gestione dei pazienti con

dolore acuto e cronico (oncologico e non on-

cologico) in ambito ospedaliero e territoriale;

una rinnovata attenzione tesa a facilitare l’ac-

cesso alle cure palliative per i soggetti che ne

necessitano, implementando l’informazione

fra le varie figure professionali coinvolte, snel-

lendo i percorsi organizzativi e coinvolgendo

l’intero contesto familiare; sottolineare l’im-

portanza di un approccio al “dolore globale”

del paziente non limitandosi riduttivamente

alla mera componente fisica; impegnarsi af-

finché nel percorso formativo dei futuri me-

dici rientri inderogabilmente una specifico

corso di preparazione alla terapia del dolore;

rendersi interlocutori, attraverso la valenza

etica e tecnica dell’Ordine dei Medici,

OSPeDALe SeNzA DOLORe: UNA SFIDA

DA VINCeRe

C O M M I S S I O N I

A quattro anni dall’emanazione della normativa su cure palliative e terapia del dolore la Puglia non ha ancora compiuto la piena realizzazione di quando disposto.

la Commissione Ordinistica n. 19 ne ha fatto una priorità. Ma il percorso è tortuoso, anche se la Regione ha finalmente recepito l’intesa Stato-Regioni in materia

di ANGELO PIO VILLANI

Angelo Pio Villani Dirigente Medico I livello Cardiologia

Ospedaliera Policlinico di BariCoord. Comm. Ordinistica n. 19

“Il dolore in Medicina”[email protected]

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Marzo 2014 | Notiziario | 71

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72 | Notiziario | Marzo 2014

A circa quattro anni dall’emanazione della L. 38/2010 sono ancora molte le carenze che tuttora si registrano

nell’attuazione della normativa

con le figure istituzionali preposte all’attua-

zione della Legge 38 del 15/3/2010 in tema

di terapia del dolore e cure palliative, la cui

realizzazione piena stenta ancora ad essere

raggiunta nonostante le recenti disposizioni

del governo regionale; realizzare l’obiettivo,

possibile e non più differibile, di un “ospeda-

le senza dolore”: sono queste alcune delle

priorità che la Commissione Ordinistica n.19

“Il dolore in Medici-

na” , costituita anche

su sollecitazione della

FIDAPA, ha posto sin

dalla sua costituzione

nel Settembre 2013 a

cui partecipano pro-

fessionisti che, con

varie competenze, si occupano del problema

(F. Aloè, M. Argeni Valleri di Comite, F. Bru-

no, M .Capozzi, L. Carrieri, O. Ceci, E. Cinelli,

P. Colaianni, M.F. De Caro, P. Fiore, T. Fusaro,

A. Latorre, F. Lavalle, E. Maselli, R. Moretti,

A.T. Olivieri, U. Orsini, V. Petruzzelli, N. Pic-

ciariello, G. Preziosa, F. Puntillo). Molte sono

le carenze che tuttora si registrano a circa

quattro anni dall’emanazione della Legge già

ricordata in materia di terapia del dolore ed

accesso alle cure palliative, considerati, all’ar-

ticolo 1, come “diritto del cittadino”: basti

pensare, ad esempio, che anche la mera va-

lutazione del dolore dell’adulto attraverso il

semplice sistema VAS (rapido ed a costo nul-

lo) viene pressoché costantemente disattesa

in quasi tutte le strutture ospedaliere o che

l’accesso agli hospice, pur presenti sul terri-

torio, risente delle carenze legate spesso alle

difficoltà burocratiche e dei deficit di comu-

nicazione generati dalla mancanza di percor-

si chiari e facilmente gestibili. Nell’ottica di

definire maggiormen-

te la percezione del

problema ed al fine di

poter intervenire sulle

principali criticità, è da

leggersi la sommini-

strazione del questio-

nario conoscitivo in

tema di terapia del dolore e di cure palliative

che è stata pubblicato sullo scorso numero

del nostro Notiziario e rivolto a tutti noi Me-

dici, al quale sarà presto possibile rispondere

mediante apposito link sul sito web dell’Or-

dine ed a cui si auspica possa partecipare il

più ampio numero di colleghi. Un ospedale

senza dolore, in virtù anche di una umaniz-

zazione delle cure, è una meta raggiungibile

se saremo sostenuti dalla ferma convinzione

che piuttosto che a “curare una malattia”

siamo chiamati a “prenderci cura di un pa-

ziente”.

I RIFERIMENTI NORMATIVI

La normativa sulla formazione e aggiornamento

del personale medico e sanitario in materia di cure

palliative e di terapia del dolore è evidenziata nell’art.

8 della legge 38/2010.

In particolare:• disciplina degli ordinamenti

didattici di specifici percorsi formativi in materia di cure

palliative e di terapia del dolore;

• aggiornamento periodico del personale medico,

sanitario e socio-sanitario;

• individuazione contenuti dei percorsi formativi obbligatori

nelle strutture pubbliche e private e nelle organizzazioni senza scopo di lucro operanti

nelle due reti;

• definizione di percorsi formativi omogenei su tutto

il territorio nazionale per i volontari;

• attuazione definita nei limiti delle risorse umane,

strumentali e finanziarie.

Con la delibera della giunta regionale n. 2210

del 26/11/2013, la regione Puglia ha provveduto alla

“definizione dei requisiti minimi e delle modalità

organizzative necessarie per l’accreditamento delle

strutture assistenziali ai malati in fase terminale e

delle unità di cure palliative e della terapia del dolore”.

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Marzo 2014 | Notiziario | 73

LA SALUTe NON DIPeNDe DAGLI OSPeDALIDall’incontro sul Progetto Città Sane, un invito a ripensare le politiche locali

per la salute tenendo in considerazione anche i fattori ambientali,

socio-economici e di stili di vita. Perché la salute dipende dall’aria che respiriamo,

da ciò che mangiamo e dal nostro stile di vita

e V e N T I

Si è svolto il 15 marzo scorso presso

l’Ordine dei Medici della Provincia di

Bari l’incontro “Progetto Città Sane

OMS: sviluppare politiche locali per la salute

ed i programmi sanitari” che ha coinvolto i

fiduciari dell’OMCeO presso i diversi Comuni

e i sindaci del territorio. L’evento intendeva

presentare il Progetto dell’Organizzazione

Mondiale della Sanità Città Sane, che in Pu-

glia ha una delle due uniche reti regionali at-

tive in Italia – l’altra è quella del Friuli Venezia

Giulia.

L’OMCeO della Provincia di Bari è il primo e

al momento unico Ordine dei medici a livel-

lo nazionale ad avere firmato un protocollo

d’intesa che la rete Città Sane e ad aver cre-

ato la figura dei fiduciari dell’Ordine – come

ha sottolineato Maria Rosaria Bianchi, Refe-

rente Tecnico Rete Città Sane OMS, Foggia.

I fiduciari rappresentano le competenze pro-

fessionali e ordinistiche sul territorio e costi-

tuiscono un elemento di raccordo con le pub-

bliche amministrazioni a livello locale. Hanno

quindi un ruolo particolarmente importante

nello sviluppo di una fattiva collaborazione

tra i vari attori del territorio per la promozio-

ne della salute, intesa non come assenza di

malattia ma come benessere generale della

persona che coinvolge fattori ambientali, psi-

cologici ed economico-sociali.

“Abbiamo ripensato la figura dei fiduciari,

avendo presenti i fattori ambientali e socia-

li, fondamentali per l’adozione di stili di vita

corretti e quindi per la salute” ha dichiara-

to Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO

Bari – “Quello di oggi è un laboratorio per

sviluppare nuovi modelli di collaborazione,

per codificare un rapporto tra medici e am-

ministrazioni locali nel definire campi di im-

pegno comune, mettendo a disposizione dei

sindaci le nostre competenze per sviluppare

politiche della salute efficaci. Siamo partico-

larmente orgogliosi che questa esperienza

nasca in una realtà del Meridione, e rappre-

senti una buona prassi da esportare in tutta

Italia”.

Occorre infatti procedere ad una vera rivolu-

zione culturale, perché - ha sottolineato An-

tonio Battista, Coordinatore Tecnico Scienti-

fico della Rete Pugliese Città Sane OMS – “il

fatto che si parli di salute e al centro si met-

tano i Comuni non dovrebbe essere una no-

vità. Molte volte ci si dimentica che i sindaci

hanno un ruolo essenziale, perché la sa-

di ROBERTA FRANCESChETTI

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74 | Notiziario | Marzo 2014

A Molfetta il 12° Meeting Città SaneSi terrà a Molfetta l’11 e il 12 Aprile 2014 presso il Museo Diocesano,

il dodicesimo meeting della rete città sane OMS che quest’anno è

dedicato al tema de “La resilienza delle comunità per promuovere la

salute. Aprirsi a nuovi stili di vita”, così come declinato nella sesta fase

del movimento europeo città sane. è possibile iscriversi al meeting on

line sui siti: www.comune.molfetta.ba.it e www.retecittasane.it

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Marzo 2014 | Notiziario | 75

lute pubblica è un completo stato di benes-

sere fisico, psichico e sociale e non l’assen-

za di malattia. Queste cose non dipendono

esclusivamente dal servizio sanitario nazio-

nale, ma da politiche che non sono stretta-

mente sanitarie”. La salute dipende dall’aria

che respiriamo, da ciò che mangiamo e dal

nostro stile di vita. “Se prendiamo i determi-

nanti della salute, solo il 10% di-

pende da servizi sanitari. Il

resto dipende da fattori

genetici, ambientali,

di stile di vita” ha

precisato Miche-

le Bozzi, Consi-

gliere OMCeO

Bari, Delegato

ai Fiduciari –

“Gli Ordini al-

lora devono sol-

lecitare le autorità

affinché la salute sia

individuata come pri-

orità, perché si vive bene

anche senza gli ospedali”.

Va quindi ripensato anche il ruolo del me-

dico e la sua formazione, a partire da un

approccio che consideri lo stato di

salute in senso generale in tut-

te le componenti sanitarie,

sociali, psicologiche e di

stile di vita. Le politiche

industriali e ambienta-

li per esempio hanno

un peso determinante

così come quelle dei

trasporti, del verde ur-

bano, dell’attività fisica

e quindi le politiche del-

lo sport. È necessario che i

Comuni abbiamo una nuova

consapevolezza rispetto a que-

sti temi e al proprio ruolo. Ludovico

Abbaticchio, Assessore al Welfare del Co-

mune di Bari ha sottolineato le esperienze di

Bari in questo campo: “la nostra è una città

che ha una presenza di circa 60mila perso-

ne in povertà. Un sistema della salute deve

confrontarsi con questi dati, mentre il medi-

co deve avere una conoscenza del territorio

e della persona che incontra. Un’esperienza

interessante è stata quella dei PAC, che ha

spinto vari attori del territorio con competen-

ze diverse, per avere i fondi, a cooperare e

a firmare protocolli d’intesa, producendo un

nuovo processo di integrazione che è fonda-

mentale per svolgere un’attività di medicina

del territorio. In questi nuovi modelli la cultu-

ra del medico si contamina e si confronta con

altre figure professionali, come lo psicologo

e il pedagogista, in un nuovo lavoro di equi-

pe, per la produzione di nuovi servizi”.

Città sana non è quindi una città che ha rag-

giunto un particolare stato di salute, ma una

città in cui c’è coscienza del fatto che le po-

litiche sulla salute in senso lato sono fonda-

mentali per il benessere dei propri cittadini.

Città sana vuole dire inter-settorialità e scam-

bio con le diverse forze che agiscono nella

società, per una programmazione condivisa.

In questo contesto l’Ordine dei Medici, come

espressione del patrimonio di competenze

della professione, diventa interlocutore pri-

vilegiato per le amministrazioni locali, in un

nuovo modo di concepire la salute pubbli-

ca. “Alla fine di questo incontro vorrei po-

ter consegnare la bandiera dell’Ordine dei

Medici ai rappresentanti dei Comuni, - ha

concluso Anelli - come simbolo della nostra

collaborazione e di una più efficace tutela del

diritto alla salute”.

Città sana vuole dire inter-settorialità

e scambio con le diverseforze che agiscono

nella società, per una programmazione

condivisa della salute pubblica

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76 | Notiziario | Marzo 2014

1 PARTe DI VeRITà, 1 PARTe DI PASSIONe,

2 PARTI DI LIBeRTà: IL COCKTAIL PeRFeTTO

PeR LA RICeRCAUna laurea in Puglia, un dottorato a Utrecht, poi il lavoro

di ricercatore in Texas. Infine il rientro, come direttore

dell’Oncologico di Bari. Storia di Antonio Moschetta,

uno dei “cervelli” rientrati nel nostro paese.

Che dà la propria ricetta per salvare la ricerca nel nostro paese

D R A I N B R A I N

di ANTONIO MOSChETTA

Antonio MoschettaMedico Chirurgo

Professore Associato di Medicina Interna, Università degli Studi Aldo

Moro di Bari, Direttore Scientifico IRCCS Istituto

Oncologico “Giovanni Paolo II”, Bari

[email protected]

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Marzo 2014 | Notiziario | 77

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78 | Notiziario | Marzo 2014

Da ragazzo una delle mie più grandi

passioni era la filosofia ma al termine

degli studi classici ho deciso di intra-

prendere il percorso universitario della medi-

cina perché il fascino della professione medi-

ca e del rapporto umano con i pazienti hanno

prevalso su tutto il resto. Ho avuto il privilegio

di trascorrere periodi di studio durante il cor-

so di laurea all’estero in Olanda ed in Spagna

con i programmi Erasmus e ECTS. Nel post-

laurea mi sono formato con un dottorato di ri-

cerca presso l’Università di Utrecht in Olanda.

Successivamente, al termine del mio tirocinio

formativo come specialista in Medicina Inter-

na a Bari, ho deciso di dedicare un periodo di

tre anni alla ricerca farmacologica traslaziona-

le e ho lavorato come ricercatore all’Howard

Hughes Medical Institute del Southwestern

Medical Center di Dallas in Texas.

L’Italia esporta ogni anno circa trentamila ri-

cercatori, questo significa che vengono inve-

stite molte risorse nel formare studiosi che il

nostro sistema attuale non è poi in grado di

trattenere. Noi italiani all’estero siamo molto

apprezzati, risultiamo ben preparati e se com-

petitivi veniamo dotati di quella copertura fi-

nanziaria e di quella autonomia intellettuale

che rappresentano il nutrimento giornaliero

per tutti coloro che credono e che vivono

di ricerca. All’estero una volta ottenuto il fi-

nanziamento, vengono concessi tre o cinque

anni, a seconda del tipo di progetto (per in-

tenderci: grandi idee uguale grande investi-

mento) al termine dei quali per ottenere un

rinnovo o la possibilità per applicare ad un

nuovo finanziamento è necessario testimo-

niare quanto prodotto. A Dallas ho avuto il

privilegio di collaborare con il Premio Nobel

prof. Alfred Gilman, ho potuto lavorare in au-

tonomia economica ed intellettuale, potevo

fare progetti a lungo termine. Ho però sem-

pre sperato di poter rientrare in Italia e nel

2005 sono rientrato come ricercatore all’Uni-

versità di Bari ed ho vinto uno Start up Grant

dell’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro

(AIRC), una specie di “Drain brain - rientro di

cervelli”. In Texas guadagnavo molto di più di

quanto facessi in Italia ma nonostante questo

la soddisfazione di poter condurre attività di

ricerca nel mio Paese ha prevalso. Da allora,

insieme al mio gruppo ho vinto diversi grant

e ho avuto la possibilità di gestire e coordi-

nare in prima persona una serie di progetti

nazionali ed internazionali. La coperta però è

sempre troppo corta e quando si tira da un

lato, l’altro resta scoperto. Per ogni giovane

che rientra ce ne sono tanti, troppi che resta-

no in giro, le cui progettualità conducono a ri-

sultati di cui purtroppo altri stati ed Istituzioni

estere possono vantarsi. Io ho conosciuto tan-

tissimi colleghi che magari avrebbero potuto

produrre più di me e del mio gruppo e non

hanno avuto la chance di rientrare. È questo il

trend che con forza dobbiamo invertire e fare

presto. L’arrivo di nuove forze nella ricerca

biomedica in Puglia è l’unica via di uscita per

risalire tutte le classifiche generate con qualsi-

voglia indicatore più o meno criticabile.

Bisogna mettere in atto politiche che stimo-

lino i migliori nostri “cervelli” in loco e che

consentano ai “cervelli in fuga” di sentire il

richiamo del proprio Paese affinché si pos-

sano costruire le condizioni per tornare, per

consegnare il nostro Paese alla meritocrazia

superando e combattendo i luoghi comuni e

le etichette negative. Il rientro di un giovane

ricercatore dall’estero deve essere conside-

rato un’ambizione per tutti e non un sacrifi-

cio. A mio avviso per essere vincenti nel con-

durre e promuovere la ricerca in Italia sono

Alle istituzioni chiedo di sostenere con

vigore l’autonomia intellettuale e gestionale

anche del più giovane ricercatore a garanzia di una produttività che

mal si coniuga con la già sperimentata,

improduttiva piramidalizzazione

del sapere e della sua “gestionalità”

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Marzo 2014 | Notiziario | 79

necessarie due sfide.

La prima è investire sui giovani, assumere

quattro, cinque giovani neolaureati e inse-

gnare loro tutto quello che sai, stimolarli, se

necessario mandarli all’estero per crescere

ulteriormente. Dobbiamo creare nuove pos-

sibilità per valorizzare i giovani che si dedica-

no alla ricerca. Ognuno di noi ricercatori deve

imparare a essere giudicato dai successi o

dagli insuccessi dei propri allievi, com’era per

i grandi artisti del passato. Che lo si voglia o

no, la storia insegna che di noi parlano e par-

leranno gli allievi che abbiamo e lasceremo!

La seconda è quella di cercare di imparare

quanto più possibile, modalità di vita, cre-

scita e gestione da coloro che si incontrano

lungo il proprio percorso formativo e profes-

sionale ovvero colleghi junior e senior. Serve

essere narcisisti nella crescita non nell’auto-

esaltazione. La scienza ci ricorda che, come

per la vita, nella ricerca dobbiamo vivere di

testimonianza, cercando di crescere per aiu-

tare la crescita. Solo il lavoro, la passione e la

produttività possono ripagare la crescita tua

e della società. La scienza ci insegna a vivere

con la certezza che nessuno potrà mai chiu-

derci in una bottiglia né spegnere la corrente.

Nella ricerca sei libero. Ti svegli al mattino e,

sulla base degli studi tuoi e degli altri, deci-

di su cosa investire. La ricerca, se fatta con

grande cuore, è passione e verità. Osare si-

gnifica creare in libertà assoluta. Chi lavora

deve essere ricompensato nei fatti dalla tito-

larità dei risultati come autore. Il giovane che

si avvicina alla scienza ha diritto ad osare con

un proprio progetto e a comunicare in prima

persona i suoi dati alla comunità scientifica.

Personalmente ho sempre avuto la certezza

che, se riesco o se fallisco, sarò giudicato solo

su quello che ho fatto. Ed è bello scoprire

che la tua idea è giusta o persino che il suo

contrario sia giusto. Ai colleghi più giovani

che oggi per ragioni di possibilità e di scelta

economica non sanno se e come avvicinarsi

alla ricerca biomedica, consiglio di investire

tempo nella propria crescita cercando di ap-

prendere il più possibile da chi è in grado di

distribuire cultura vera e di vivere con la vo-

glia di fare e di farsi giudicare su quello che

ogni giorno si fa. Solo se si è felici del proprio

lavoro si può essere testimoni di un percor-

so di crescita e di libertà. Alle istituzioni che

distribuiscono i fondi della ricerca nel nostro

Paese chiedo di sostenere con vigore la auto-

nomia intellettuale e gestionale anche del più

giovane ricercatore a garanzia di una scelta

di investimento per la produttività che mal si

coniuga con la già sperimentata, improdutti-

va piramidalizzazione del sapere e della sua

“gestionalità”.

L’ITALIA ESPORTA OgnI AnnO CIRCA TREnTAMILA RICERCATORI, QUESTO SIgnIFICA ChE VEngOnO InVESTITE MOLTE RISORSE nEL FORMARE STUDIOSI

ChE IL nOSTRO SISTEMA ATTUALE nOn è POI In gRADO DI TRATTEnERE

Nella foto: l’ospedale

oncologico “Paolo Giovanni ii”

di Bari (ph. Vittorio Arcieri)

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80 | Notiziario | Marzo 2014

La Sezione barese dell’Associazione Ita-

liana Mogli dei Medici (AMMI) ha un

nuovo Consiglio direttivo per il prossi-

mo triennio. È presieduto dalla signora Fran-

ca Martello Bellizzi che succede alla signora

Marisa Di Biase Petroni. Lo scambio delle

consegne è avvenuto nel corso di una sera-

ta per il tradizionale scambio degli auguri in

prossimità delle feste natalizie.

Perché e come opera l’Associazione? Lo sco-

po statutario è di tenere alto il ruolo delle

mogli dei medici e della donna medico “in

una missione congiunta - osserva la past pre-

sident - nella promozione della salute fisica,

psichica, umana e sociale”. Missione che si

esprime “nel sensibilizzare l’opinione pubbli-

ca - afferma Marisa Di Biase - e diffondere

la cultura della salute, nella mediazione tra

le attese dei cittadini e le risposte operati-

ve delle istituzioni. quindi nel costruire una

rete di contatti con le stesse istituzioni e le

altre associazioni che perseguono scopi ana-

loghi”.

Quindi guardare alla realtà con spirito di

servizio, confrontarsi con i problemi e le si-

tuazioni che la società pone, stimolare la co-

scienza civica dei cittadini, intervenire per al-

leviare casi di particolare disagio sociale. Un

altro settore di intervento coinvolge la ricerca

scientifica. In questo l’AMMI s’è fatta promo-

trice di una serie di iniziative, anche attraver-

so l’organizzazione di un concorso riservato a

giovani ricercatori.

Un altro particolare impegno è stato dedi-

cato al dibattito sul tema nazionale 2001,

la “Medicina di genere”, definito dalla pre-

sidente nazionale dell’epoca prof. Lilia Tatò

Fortunato, della Sezione di Bari. Un tema che

ha inteso fare giustizia di intollerabili e anti-

storiche discriminazioni nei confronti della

donna nella prevenzione, diagnostica e cura

di patologie. La salute è strettamente lega-

ta agli aspetti che costituiscono il genere e

quindi uomini e donne differiscono non sol-

tanto in ordine al sesso, ma anche rispetto

ad altri fattori come ad esempio il peso, gli

enzimi epatici, gli ormoni sessuali, le varia-

bili dell’ambiente, dell’educazione, della cul-

CULTURA DeLLA SALUTe: UN IMPeGNO ANChe DeLLe MOGLI DeI MeDICIDa anni l’Associazione Italiana Mogli dei Medici si impegna per la sensibilizzazione

dell’opinione pubblica sui temi della salute. Da quest’anno ha un nuovo Consiglio

direttivo guidato da Franca Martello Bellizzi che, oltre a sostenere i giovani ricercatori,

affronterà anche la questione della medicina di genere

A S S O C I A z I O N I

a cura dell’AMMI

Uno dei settori di intervento coinvolge la ricerca scientifica,

anche attraverso l’organizzazione di un concorso riservato a

giovani ricercatori

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Marzo 2014 | Notiziario | 81

tura, dei coinvolgimenti di tipo psicologico.

La divulgazione di queste ormai accertate

differenze ha certamente giovato non solo

alla conoscenza, ma a determinare la svolta

necessaria nel trattamento sanitario.

La neo presidente Franca Martello Bellizzi,

riceve il testimone della Presidenza in un

momento altrettanto impegnativo. “Un im-

pegno gravoso - afferma - ma nello stesso

tempo gratificante. Mi conforta la consape-

volezza di essere sostenuta da un Consiglio

direttivo composto da amiche che già nel

passato hanno ricoperto ruoli associativi di

responsabilità e che certamente mi daranno

la loro preziosa collaborazione”.

La neo presidente si è riservata ovviamente

di presentare la sua agenda di lavoro nella

prossima riunione del Consiglio, anche se ha

anticipato che lavorerà nella scia di quanto

previsto dallo Statuto e in sintonia con le in-

dicazioni della Presidenza nazionale con par-

ticolare attenzione “alle tematiche medico-

sociali, etico-culturali, tenendo ben presente

le esigenze del nostro territorio. Mi piace

sottolineare l’atmosfera di sincera amicizia e

di grande cordialità che è una caratteristica

della nostra Associazione. È questo un valore

aggiunto che certamente renderà più agevo-

le il mio lavoro”.

Nuovo consiglio direttivo

Nella foto in basso le past president: da sinistra Lilia Tatò, Luciana Strada, Sara Capurso, Teresa pazienza, Marisa Di Biase, Marcella Quaranta e Franca Bellizzi presidente eletta per il triennio 2014-2016

Presidente: Franca Bellizzi Martello, Past Presidente: Marisa Di Biase Petroni,

Vice presidente: elisa Cornioli Finocchi, Segretaria: laura De Vanna De San-

tis, Tesoriera: elisabetta Papa Barberio, Consigliere: Sara Capurso De Fano,

Rosanna De Dato Schettina, Marilena Ferniano troccoli, Angela Melpìgna-

no De tommasi, Mina Zella Ferri, Presidente Collegio Revisore dei Conti: lu-

ciana Strada Violante, Presidente dei Probiviri: Mariolina Guido Sangirardi

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82 | Notiziario | Marzo 2014

ShALOM. STORIA DI AMORe

e MALATTIA. AL POLICLINICO

DI BARIMedici, associazioni e volontari si mobilitano a Bari

per salvare la vita di una bambina etiope,

affetta da una grave forma di leucemia.

tutti insieme, uniti dal dolore di una famiglia,

ma anche dalla solidarietà e dalla speranza

A S S O C I A z I O N I

di VITTORIO MATTIOLI

Vittorio Mattioli Direttore U.O.C.

di Anestesia e terapia Intensiva Postoperatoria, Medicina del Dolore e Cure Palliative, Unità

Sperimentale di Psico-OncologiaIRCCS Istituto Nazionale tumori

“Giovanni Paolo II”[email protected]

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Marzo 2014 | Notiziario | 83

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84 | Notiziario | Marzo 2014

Attraverso il Notiziario dell’OMCeO

voglio condividere con tutti voi la

storia di Shalom, una bambina etiope

di 11 anni e mezzo, ricoverata in Oncoemato-

logia Pediatrica al Policlinico di Bari per leu-

cemia mieloide acuta. Diagnosticata tardiva-

mente in Etiopia è giunta a Bari, insieme con

il suo papà, grazie all’azione tempestiva ed

al sostegno delle spese urgenti, da parte del

Gruppo Quetzal (ONLUS), un’associazione di

volontariato e cooperazione internazionale

impegnata soprattutto a favore dell’infanzia.

Dopo aver fatto il primo ciclo di chemio con

citarabina e doxorubicina, Saholom aveva

avuto parecchi disturbi, con rush cutanei per

tutto il corpo, febbre e prurito. Conosciuta la

notizia attraverso i comunicati dell’associazio-

ne, a dicembre scorso ero stato a fare visita

a Shalom ed il collega Santoro che la segue,

mi aveva confermato che le possibilità di ri-

sposta alla chemio, erano molto ridotte, per

cui il trapianto di midollo era la vera terapia

indicata. È continuata così l’iniziativa umanitaria con il coinvol-

gimento di amici e colleghi per aiutare l’associazione con do-

nazioni volontarie in denaro al fine di far arrivare in Italia anche

la sorellina di Shalom e la madre, all’8°mese di gravidanza, al

fine di testare la compatibilità cellulare, anche con le cellule

del cordone ombelicale, per rendere possibile il trapianto.

“La venuta della mamma e della sorellina sono stati di grande

aiuto per Shalom, che è stata ovviamente felicissima; è sem-

brata molto tranquilla e collaborativa, ed ha imparato la sua

prima parola in italiano: grazie”. Tuttavia ad un certo momen-

to le condizioni di Shalom si sono notevolmente aggravate:

Shalom per lo più dormiente, soffriva forti dolori addominali

ed il personale di assistenza aveva chiesto con grande cortesia

di limitare le visite al minimo, considerata anche la condizione

di immunodepressione della piccola. Attraverso i comunicati

periodici forniti dal Gruppo Quetzal, era stato chiesto a tutti

gli amici, vecchi e nuovi, che da subito avevano raccolto con

sensibilità e generosità l’appello umanitario, di dedicare alla

“nostra piccola ed alla sua famiglia una preghiera o un pensie-

ro di amore e vicinanza; per sua madre che stava per partorire

a Roma un bambino mentre Shalom lottava tra la vita e la mor-

te, per suo padre che piangeva chiuso nel bagno e per la sua

sorellina Wididia, che giocava ancora spensierata e felice”.

Il 20 febbraio è nato Gabriele, il fratellino di Shalom, affetto

purtroppo da una gravissima cardiopatia congenita; trasferi-

to all’Ospedale Bambin Gesù è stato sottoposto ad un de-

licato intervento che sembra solo il primo di almeno quattro

interventi necessari a mantenerlo in vita in previsione di un

possibile trapianto. “È incredibile questa successione di fatti,

questa altalena di emozioni, ed è difficile, molto difficile, af-

frontare questa nuova e gravissima situazione. Ovviamente,

lo è soprattutto per la sua famiglia, che sperava di ritrovarsi

presto riunita attorno a Shalom, con il ritorno a Bari di mamma

e neonato”.

Apprendiamo dall’ultimo comunicato del Gruppo Quetzal che

“Il secondo ciclo di chemioterapia è terminato da pochi giorni

Grazie alla generosità di molti sono stati raccolti circa 6000,00 euro per sostenere la famiglia di Shalom

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Marzo 2014 | Notiziario | 85

e Shalom sembra reggere un pò meglio che in occasione del

primo ciclo, anche se è molto debole e molto vulnerabile alle

infezioni ed è quindi preferibile che si evitino ancora le visite.

Intanto si attende a giorni l’esito degli esami per la ricerca

di compatibilità sia per l’eventuale tra-

pianto di midollo dai familiari sia per

l’eventuale utilizzo delle cellule stami-

nali del cordone ombelicale del fratel-

lino nato il 20 febbraio. purtroppo, le

condizioni del piccolo Gabriele sono

sempre molto serie. Avendo superato

la prima tappa chirurgica, molto impegnativa, due giorni fa

è stato trasferito dalla cardiochirurgia in cardiologia; sabato

prossimo accompagneremo a Roma il papà che finalmente lo

vedrà per la prima volta e potrà stare con lui”.

La storia di Shalom così piccola e così sfortunata, mi ha par-

ticolarmente colpito, e giornalmente seguo le evoluzioni del

suo caso riportate sul sito del Gruppo Quetzal da cui si posso-

no attingere le notizie ed i riferimenti per le donazioni in dena-

ro (http://www.gruppoquetzal.org). La sottoscrizione generale

ha raggiunto intanto circa 6.000 euro, che costituiscono solo

un parziale ma prezioso aiuto per le tante esigenze che, come

potete facilmente immaginare, sono

ora molto aumentate.

Voglio cogliere l’occasione che mi è

stata data per far conoscere questa sto-

ria non ancora a lieto fine, per ringrazia-

re pubblicamente attraverso il Notizia-

rio dell’OMCeO sia il Gruppo Quetzal,

sia tutti coloro che hanno dato e continueranno a dare il loro

contributo per Shalom e la sua famiglia. Ora più che mai la no-

stra generosità può essere l’azione forte ed irrinunciabile per

salvare una piccola vita e per ridare serenità ad una famiglia

così crudelmente colpita.

(Le parti scritte in corsivo sono tratte dai comunicati del Grup-

po Quetzal onlus).

GRUPPO QUETZAL. VOLONTARIATO E COOPERAZIONEQuetzal Onlus è un’associazione di ispirazione cristiana e cattolica che opera nell’ambito del volontariato e della cooperazione internazionale, con il fine di tutelare l’Uomo e la sua dignità, operando in particolar modo a favore dell’infanzia, gestendo progetti di carattere scolastico e sanitario.

www.gruppoquetzal.org

I medici curanti non hanno mai perso le speranze,

avviando tutte le procedure per un eventuale trapianto

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86 | Notiziario | Marzo 2014

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Marzo 2014 | Notiziario | 87

Guarigione del diacono Giustiniano,

Beato Angelico (Vicchio, 1395 circa -

Roma, 18 febbraio 1455), Museo di San Marco,

Firenze

Il dipinto su tavola è parte della

predella, con storie dei Santi Cosma

e Damiano, della Pala che Beato

Angelico dipinse per il convento

di San Marco a Firenze. Raffigura

Cosma e Damiano, i Santi Medici,

che compaiono in sogno al diacono

Giustiniano, e gli sostituiscono la

gamba malata con quella di un uomo

morto poco prima, in un’operazione

che anticipa i moderni trapianti.

Al risveglio Giustiniano si accorge di

avere una gamba nuova, che è nera

perché era appartenuta ad un etiope.

artee medicina

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88 | Notiziario | Marzo 2014

Testo di OReSTe BISAzzA TeRRACINI*

le Paroledella MemoriaChe tenerezza, le scarpe di un bambinoviste poggiate a fianco del lettino.Che tenerezza, il sonno del piccinoe le sue scarpe fatte per andarecoi primi passi del suo camminare.Legati i lacci dalla mammanon troppo si costringono sul piedeche tenero dev’essere protetto senza restare troppo stretto.ricordo le mie scarpe da bambinonella modesta vita dell’infanziaquando cresceva il corpoe si allungava il piedeuscendo dalla punta ritagliatadalla tomaia vecchiadi scarpa consumata.Ma non ricordo con che scarpe andassila fine di settembre di quell’annoin cui la casa noi lasciammofuggendo verso il monte ed il confinecorrente sul crinale di montagnadi là dal quale, dalla parte oppostala nostra vita intera fu riposta.osservo adesso quanto ammonticchiatoesposto nella sala è di un museoe tra gli oggetti offerti alla mia vistavedo la scarpa vuota di un bambinoche forse più di me era piccinoquando trovai rifugio oltre frontieraed egli trovò morte assai severain altro campo, più dolenteframmezzo all’odio e sconosciuta gente.sono passati gli anni da quel tempoin cui la guerra sconvolgeva il mondoed in europa un popolo in ostaggiomoriva armato solo di coraggio.sono passati gli anni ed il ricordoin molte menti resta affievolitoma quella scarpa vecchia di bambinoci strappa il cuore con l’urlo del destinoe la memoria nostra si ribellacontro il silenzio viledi chi non ha favella.Chi tace oppure nega l’accadutonon merita pietà dall’uomo giustoma solo di pagare il giusto prezzoche sulla lama offerto è del disprezzo.

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Marzo 2014 | Notiziario | 89

*La poesia è stata recitata dall’autore in occasione dell’incontro organizzato dall’ordine dei medici di bari per il mese della memoria (vedi notizia a pagina 12)

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Marzo 2014 | Notiziario | 91

legislativenovita,

MeDICI COMPeTeNTI: INVIO DeI DATI SANITARI 2013Adempimento in vista per i medici competenti. Infatti, la fine del prossimo mese (31 marzo 2014) scade l’ultimo giorno uti-le per trasmettere all’INAIL i dati sanitari rilevanti sulla sicu-rezza del lavoro, relativi all’anno 2013. L’adempimento, dopo la sperimentazione dell’anno scorso, entra ufficialmente a regime e, da quest’anno, sarà necessario comunicare i dati sanitari e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sa-nitaria, entro il primo trimestre dell’anno successivo. In caso di inadempimento, si applicherà una sanzione amministrativa che va da 1.096 euro a 4.384 euro (art. 58, comma 1, lettera e) del D.Lgs. n. 81/2008).

MeDICI COMPeTeNTI e CReDITI eCM: CIRCOLARe FNOMCeOIl Ministero della salute ha comunicato che con la conclu-sione del ciclo di aggiornamento ECM 2011/2013, secondo quanto previsto dal D.lgs n. 81/08 all’articolo 38, comma 3, “per poter continuare ad esercitare l’attività di medico com-petente occorre che i medici, iscritti nell’elenco nazionale dei medici competenti, abbiano maturato i 150 crediti previsti, di cui almeno il 70% (105) nella disciplina medicina del la-voro e sicurezza degli ambienti di lavoro e che, come stabi-lito dall’articolo 2 del Decreto ministeriale 4 marzo 2009, gli stessi, a conferma del possesso di tale requisito, provvedano a trasmettere all’Ufficio Il della Direzione generale della pre-venzione la certificazione o l’autocertificazione attestante il conseguimento dei crediti ECM previsti”. Il Ministero della Salute ha chiarito che “il termine per provvedere alla trasmis-sione della certificazione o dell’autocertificazione può essere individuato entro il 15 gennaio 2015, atteso che l’articolo 2, comma 2, del Decreto ministeriale 4 marzo 2009 prevede la possibilità del completamento dei crediti mancanti en-tro il 2014; per cui successivamente a tale termine, ai sensi dell’articolo 3, comma 2 del citato Decreto, dovranno essere necessariamente, attivate da parte dell’Ufficio, le procedure

di verifica per la cancellazione dall’elenco nazionale dei me-dici competenti non in regola rispetto al requisito dell’obbli-gatorio aggiornamento professionale. La trasmissione della certificazione o dell’autocertificazione attestante l’avvenuto conseguimento dei 150 crediti previsti deve avvenire, pre-feribilmente attraverso posta elettronica certificata, utilizzan-do l’indirizzo PEC [email protected]. Ogni medico può verificare la propria situazione personale sulla sezione denominata “Anagrafe Crediti ECM” dal sito internet del CO.Ge.A.P.S (Consorzio Gestione Anagrafica delle Professio-ni Sanitarie).

MeDICI COMPeTeNTI e CReDITI eCM: CIRCOLARe FNOMCeOLa FNOMCeO ha comunicato che il Senato della Repubbli-ca nella seduta del 26 febbraio 2014 ha approvato definiti-vamente II disegno di legge n. 1214-B concernente “Con-versione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”. Si rileva che l’art. 9, comma 15-bis, del provvedimento dispone la proroga al 30 giugno 2014 dell’obbligo dei professionisti di dotarsi di POS. Si sottolinea che l’art. 2, comma 1, del decreto interministe-riale 24 gennaio 2014 recante “Definizioni e ambito di appli-cazione dei pagamenti mediante carte di debito” dispone che l’obbligo dei professionisti di accettare pagamenti effet-tuati attraverso carte di debito (POS) si applica a tutti i paga-menti superiori alla soglia di 30 euro. II Decreto interministe-riale 24 gennaio 2014 prevede una fase transitoria - fino al 30 giugno 2014 - nella quale sono assoggettati all’obbligo sol-tanto i professionisti e le imprese che, nell’anno precedente a quello in cui e effettuato il pagamento, hanno fatturato più di 200mila euro. Con la proroga prevista dall’art. 9, comma 15-bis, del D.L 150/13 (30 giugno 2014) tale fase transitoria non è ovviamente più operativa. Pertanto si rileva che nel momento in cui l’obbligo di POS entrerà in vigore (30 giu-gno 2014) riguarderà tulle le imprese e i professionisti, senza limiti minimi di fatturato. Si rileva infine che ii decreto inter-ministeriale 24 gennaio 2014 non prevede alcuna sanzione per il professionista che non si doti di POS e quindi non sia in grado di accettare pagamenti in formato elettronico con carte di debito.

a cura diGIANCARLO TRICARICOMedico Chirurgo, Specialistain Reumatologia ed Ematologia Generale

[email protected]

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92 | Notiziario | Marzo 2014

previdenzialinovita,

CONTRIBUTI: DA OGGI POSSIBILe LA RATeIzzAzIONe CON ADDeBITO DIReTTODa oggi tutti i medici e gli odontoiatri possono pagare i contributi Enpam a rate e senza rischio di dimenticare le scadenze. Per farlo basta accedere all’area riservata e chiedere l’addebito diretto sul proprio conto corrente bancario.La scelta dell’addebito automatico tramite banca permette di risparmiare: per ogni operazione si pagherà meno di 50 centesimi (contro circa un euro di chi pagherà con i bollettini Mav). Inoltre, non essendo prevista l’emissione di bollettini di carta, si ridurranno le spese postali e si eliminerà ogni rischio legato al mancato o tardivo recapito. Infatti, una volta attivato l’addebito diretto, i contributi dovuti saranno riscossi l’ultimo giorno utile, senza il rischio di incorrere in sanzioni.I medici e gli odontoiatri possono trovare direttamente nell’area riservata dell’Enpam il modulo telematico da compilare per autorizzare la Fondazione alla domiciliazione bancaria. Per registrarsi sul sito è necessario compilare il modulo online. Solo dopo si potrà ricevere per email la prima metà della password di accesso all’area riservata. La seconda metà della password verrà invece inviata dall’Enpam via posta, per accertarsi che la registrazione non sia stata richiesta da un’altra persona.Le scelte possibili:Quota A: contributo minimo annualePagamento in quattro rate senza interessi (30 aprile, 30 giugno, 30 settembre, 30 novembre)Pagamento in unica soluzioneQuota B: contributi sulla libera professionePagamento in cinque rate (31 ottobre, 31 dicembre, 28 febbraio*, 30 aprile*, 30 giugno*)Pagamento in due rate senza interessi (31 ottobre, 31 dicembre)Pagamento in unica soluzione*Le rate che scadono entro l’anno sono senza interessi mentre quelle che scadono l’anno successivo (indicate con

l’asterisco) sono maggiorate del solo interesse legale, che

attualmente corrisponde all’1 per cento annuo.

Si può chiedere già da ora l’addebito diretto di ulteriori

pagamenti (ad esempio riscatti, ricongiunzioni, sanzioni) per

i quali la domiciliazione bancaria potrebbe essere attivata

in futuro. Fino a che questa possibilità non sarà attiva si

continueranno a ricevere i normali bollettini.

La domiciliazione bancaria rende anche più semplice

risparmiare sulle tasse.

Al momento della dichiarazione dei redditi, infatti, non sarà

più necessario portare al commercialista tutte le ricevute dei

bollettini ma basterà scaricare una semplice certificazione

fiscale dalla propria area riservata nel sito internet dell’Enpam.

In quel documento sarà riportato l’importo dei contributi

deducibili dal reddito (con un risparmio che può arrivare a

oltre il 45 per cento, considerando Irpef e addizionali locali).

L’eNPAM A TUTeLA DeLLe SPeCIALIzzANDeL’Enpam pagherà la maternità a tutte le specializzande che

nei periodi di astensione obbligatoria dovessero trovarsi

senza borsa di studio.

Le specializzande continuano infatti a percepire la loro borsa

anche in caso di assenza, ma solo per un totale di 12 mesi.

Fino a poco tempo fa, chi superava questo periodo – anche

in caso di maternità – non aveva diritto a nulla.

Per risolvere questo problema la Fondazione ha presentato

un interpello al ministero del Lavoro, il quale - dando ragione

all’Enpam - ha riconosciuto che l’Ente può coprire i periodi di

astensione obbligatoria delle dottoresse (per i mesi in cui non

hanno diritto alla borsa di specializzazione).

Chi si trova in questa situazione può presentare domanda

scaricando il modulo dal sito dell’Enpam.

Sono invece sempre assicurate dall’Enpam le indennità a chi

frequenta i corsi di formazione in medicina generale.

a cura dell’Enpam

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Marzo 2014 | Notiziario | 93

Dott. MARIO DEFIDIOConsulente ENPAM Tesoriere Nazionale Feder.S.P.eV. Presidente Onorario Sezione Feder.S.P.eV. Bari-BAT

[email protected]

RIFORMA PReVIDeNzIALe: COMUNICAzIONe AI MeDICI NATI NeL 1949 e PRIMO SeMeSTRe 1950Fondo di Previdenza Generale – Settore Pensioni Ordinarie - Nuovi requisiti di accesso alla Pensione ordinaria di vecchiaia

2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

65 anni65 anni

e 6 mesi

66 anni66 anni

e 6 mesi

67 anni67 anni

e 6 mesi

68 anni

Dal 1° gennaio 2013 è possibile accedere al pensionamento attraverso 2 modalità:- Pensione ordinaria di vecchiaia, anticipata a 65 anni per la “Quota A” - Pensione ordinaria di vecchiaia “Quota A” e/o ”Quota B”

Per la Pensione ordinaria di vecchiaia anticipata a 65 anni per la “Quota A” l’iscritto deve utilizzare l’apposito Modulo per l’Esercizio del Diritto di Opzione per il calcolo della pensione anticipata di “Quota A” (al 65 anno di età), reperibile sul Sito Enpam, e trasmetterlo esclusivamente tramite raccomandata A.R.L’opzione deve essere esercitata entro il 31 dicembre dell’anno che precede il compimento del 65° anno di età e, comunque, a pena decadenza non oltre il mese di compimento del 65° anno di età. È possibile comunque revocare l’opzione entro il mese in cui si compie il 65° anno esclusivamente tramite raccomandata A.R.Per la Pensione ordinaria di vecchiaia “Quota A” e/o ”Quota B” si riporta l’elaborazione dell’età anagrafica richiesta per accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia.

N.B.Il Medico che ha optato per la pensione anticipata a 65 anni può recuperare eventuali contributi di “Quota B” o di Fondi Speciali (Gen.- Amb.- Spec. Est.) solo al conseguimento dell’età anagrafica vigente.per conoscere l’importo della pensione Anticipata o della pensione di vecchiaia è necessario registrarsi nell’Area Riservata del Sito Enpam: poi Ipotesi di pensione.per ogni ulteriore chiarimento contattare il: 340/0516351.

a cura di FEdErspEv

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94 | Notiziario | Marzo 2014

tHe gUardian 6 Febbraio 2014DIABeTe DI TIPO 1. NUOVe sCOPeRTe ALL’ORIZZONTeUn team del Gladstone Institute di San Francisco, ha pubblicato sul Journal Cell Stem Cell i risultati di un esperimento condotto sui topi, in merito ad una ipotetica cura per il diabete che normalmente si svilup-pa già durante l’infanzia o nella pri-ma età adulta. Attualmente questo tipo di diabete è curato mediante l’insulina, mentre lo studio si avvale dell’utilizzo di cellule staminali, che verrebbero sostituite alle cellule danneggiate del pancreas. Riporta-no gli scienziati che l’esperimento è consistito nell’aver prelevato delle cellule della pelle chiamate fibroblasti, che sono state trattate in una sorta di cocktail chimico con

molecole e fattori di riprogramma-zione, che ha generato delle cellule come quelle endoderme, le quali maturano generalmente negli organi come il pancreas. Successivamente, attraverso un altro cocktail, le cellule endoderme sono state trasformate in cellule che imitano quelle embrio-nali del pancreas, che i ricercatori hanno chiamato PPLCs. Una volta trapiantate queste nei topi oggetto dell’esperimento, si è potuto consta-tare che nel solo giro di una settima-na il livello di glucosio era diminuito, e dopo otto settimane le cellule trapiantate si erano trasformate in cellule normalmente prodotte dall’organo. Il team di scienziati na-turalmente spera che questi risultati siano utili per la scoperta di cure alternative al diabete di tipo 1 negli esseri umani.

Psfk.CoM 3 Marzo 2014Le NUOVe TeCNOLOGIe CHe AIUTANO Le AUTODIAGNOsI DeI PAZIeNTINell’ultimo report prodotto da PSFK Labs’ sul Futuro della Salute, si evidenzia come sempre di più le nuove tecnologie siano in grado di aiutarci a riconoscere i sintomi di eventuali patologie e quali dovreb-bero essere i passi successivi che dovremmo compiere. Una sorta di autodiagnosi che sia supportata da strumenti realmente utili e non una

mera ricerca su internet che spesso produce solo inutile allarmismo. App, ma non solo, che diano a tutti la possibilità di saperne di più sulla salute in genere e sulla propria. Tra le tecnologie segnalate: uCheck, una mobile app che permette di analizzare l’urina e conoscere even-tuali segni di patologie in corso, con tanto di kit comprensivo di strisce chimiche. Scanadu Scout, un dispo-sitivo palmare in grado di registrare alcuni segni vitali come temperatura corporea, battito cardiaco, livello di ossigeno, etc., che vengono poi misurati e analizzati grazie ad un’app ad esso collegata. Infine, una specie di termometro orale, collegabile sempre allo smartphone dell’utente, capace di misurare la temperatura e mappare altri sintomi. Insomma, si va verso una tecnologia a disposizio-ne di individui sempre più respon-sabili nella gestione della propria salute, almeno fino a quando non è necessario l’intervento medico.

N O T I Z I E D A L M N D O

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Marzo 2014 | Notiziario | 95

tHe neW York tiMes5 Marzo 20142° BAMBINO CURATO DALL’HIV POCO DOPO LA NAsCITADopo il famoso caso del cosiddet-to “Mississippi Baby”, che aveva generato non poco scetticismo nella comunità scientifica, un nuovo caso riaccende le speranze di guarigione dal virus dell’HIV in bambini infettati alla nascita. Il nuovo caso di suc-cesso è stato presentato all’ultima conferenza sull’AIDS, spingendo molti a dire che il trattamento uti-lizzato potrebbe realmente funzio-nare. Pare ci siano addirittura altri casi in Canada e Sud Africa, tanto che il trattamento potrebbe essere applicato a 60 ulteriori casi di infe-zione, avviando così la rivisitazione del protocollo sulle cure attuali. Il trattamento prevede l’uso aggres-sivo dei farmaci entro pochissimo tempo dalla nascita; la bambina curata all’Ospedale di Long Beach è stata sottoposta alla cura appena trenta ore dopo il parto. Il bambino del Mississippi oggi ha tre anni, ed

è ancora libero dal virus, mentre la bambina ha appena 9 mesi, ma è apparentemente libera dal virus. Il dott. Persaud, che ha in cura la piccola paziente, rivela di aver effettuato molte analisi per essere certo dell’infezione, e che una volta avviata la cura, ha verificato a distan-za di 6 giorni che il virus ha comin-ciato a scomparire e che non era più rintracciabile dopo 11 giorni. Il dott. Steven G. Deeks, medico dell’Uni-versità della California ed esperto di AIDS, dopo il caso della bambina di Long Beach ha detto che questo rappresenta la prova convincente dell’utilità dell’applicazione della terapia praticamente alla nascita.

tHe indiPendent3 Marzo 2014UN GUANTO eLeTTRONICO AL POsTO DeL PACeMAKeRLa tecnologia ad uso delle malat-tie cardiovascolari compie un altro passo. Un team di scienziati della University of Illinois e della Washing-ton University ha messo a punto una

nuova, rivoluzionaria scoperta, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications: una membrana elettronica che potrebbe aiutare il cuore a battere. In sostanza si tratta di una specie di rete metalli-ca munita di sensori ed elettrodi che sarebbe in grado non solo di moni-torare l’attività cardiaca, ma presto anche di emettere impulsi che per-mettano al cuore di battere alla giu-sta frequenza. Questa membrana, realizzata attraverso una stampante 3D e testata su un coniglio, ha la capacità di adattarsi più facilmente all’organo e per questo potrebbe prendere il posto di pacemaker e altri dispositivi. L’ingegnere biome-dico Igor Efimov della Washington University spiega come, grazie alla struttura della membrana elettroni-ca, sarà possibile applicare stimoli elettrici per fermare l’insorgere di aritmie e prevenire il decesso per arresto cardiaco. Per ora il guanto elettronico sarà utilizzato come strumento di ricerca ma gli scienziati del team non escludono che l’utiliz-zo di tali membrane diventi comune in futuro.

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96 | Notiziario | Marzo 2014

Puglia: esenzioni ticket per celiachia da ricertificareIl Ministro della Sanità, con D.M. n. 279 del 18 maggio 2001 ha adot-tato il “Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazio-ni sanitarie”. La Giunta pugliese ha approvato la rete regionale dei presidi per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare (PRN), individuando, contestualmente, i centri interregionali di riferi-mento (CIR). La Sprue celiaca, cod. RI0060, è stata riconosciuta come malattia rara e si è, per-tanto, provveduto ad individuare i Centri auto-rizzati a diagnosticare tale patologia. I pazienti ai quali è stato già attribuito il codice di esenzione, cod. R10060, sulla base di una diagnosi rilasciata da un centro non incluso nell’allegato B alla DGR 1591/2012 e precedenti provvedimenti, dovranno produrre apposita certi-ficazione rilasciata da un centro riconosciuto entro

e non oltre i primi sei mesi del corrente anno. I Distretti di appartenen-za, verificata l’avvenuta prenotazione sono, comunque, autorizzati a fornire i buoni per i primi sei mesi (gennaio-giugno/2014). Al fine di aggiornare il SIMARP la certificazione attestante la diagnosi di sprue celiaca potrà, inizialmente, esse-re prodotta al Distretto socio sanitario di com-petenza in cartaceo. Dal 1 gennaio 2014 in poi, la certificazione dovrà essere inviata telematica-mente al SIMARP.

Il TAR Puglia annulla la delibera 1581 sui “sartani” Il TAR Puglia ha annul-lato la delibera 1581 sui “sartani” - che imponeva la nota D in ricetta (Sen-tenza N. 00241/2014 REG.PROV.COLL. N. 01518/2012 REG.RIC.) - con le seguenti moti-vazioni “…la fissazione

dei limiti e dei criteri che devono guidare il medico nella scelta del farmaco che meglio risponda alle esigenze terapeutiche del singolo caso non può che appartenere ai principi fondamentali da stabilire con legge statale, trat-tandosi di uno dei casi in cui occorre assicurare uniformità di trattamento nei diritti a livello nazio-nale […] La richiamata disposizione non può che implicare la vigenza del principio generale secondo il quale spetta al medico la scelta in ordi-ne al principio attivo da somministrare al paziente […] i medici prescrittori […] scegliendo un far-maco attivo sul Sistema Renina Angiotensina (ACE-Inibitori/Sartani) dovranno prescrivere una molecola scelta nel rispet-tivo gruppo dei farmaci a brevetto scaduto presenti nella lista di trasparenza AIFA…; il medico pre-scrittore potrà prescrivere in deroga, ove sussista-no adeguate necessità cliniche, una molecola di ACEi/Sartani a brevetto non scaduto, applicando nel campo dedicato alle indicazioni delle Note

AIFA il codice di esenzio-ne regionale D (Deroga), motivando adeguatamen-te la scelta.

Comunicato EMA su Protelos OsseorL’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) aveva avviato una revisione per Protelos/Osseor, due medicinali contenenti stronzio ranelato, usati per il trattamento dell’o-steoporosi. La revisione è stata iniziata a seguito di una valutazione di routine dei dati di sicurezza che hanno mostrato un au-mentato rischio di gravi problemi cardiaci, incluso l’attacco cardiaco, con l’uso dei medicinali.L’Agenzia Europea dei Medicinali ha concluso la sua revisione su Protelos/Osseor e ha raccomanda-to di limitare ulteriormen-te l’uso del medicinale ai pazienti che non possono essere trattati con altri farmaci approvati per l’o-steoporosi. Inoltre, questi pazienti devono conti-nuare ad essere valutati periodicamente dal loro medico e il trattamento deve essere interrotto se i pazienti sviluppano problemi cardiaci o circo-

N O T I Z I E D A L L’ A I FA

a cura di GIANCARLO TRICARICO

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latori, come ipertensione non controllata o angina. Come raccomandato in una precedente revisione, i pazienti che hanno una storia di problemi cardiaci o circolatori, come ictus e infarto, non devono utilizzare il medicinale.L’opinione del CHMP sarà ora inoltrata alla Com-missione Europea che rilascerà una decisione finale.

AIFA: nota informativa importante su tiocolchicosideImportanti limitazioni rela-tive all’uso dei medicinali a base di tiocolchicoside per uso sistemico sono state imposte a seguito dei risultati derivanti dalla revisione di nuovi dati preclinici che hanno sollevato dubbi sull’atti-vità di un metabolita di tiocolchicoside sui cromo-somi. Pertanto è neces-sario adottare misure precauzionali per ridurre l’esposizione al meta-bolita SL59.0955 delle formulazioni sistemiche (le formulazioni topiche non producono concen-trazioni sistemiche signi-ficative del metabolita e non sono interessate da queste raccomandazioni).

Nuove norme sulla rimborsabilità delle incretineAIFA - Determina 4 NOV. 2013 - Condizioni per la prescrizione rimborsabileA. In prima prescrizione:1. HbA1c fra 7,5% e 8,5% alla dose massima tollera-ta della terapia ipoglice-mizzante corrente e dopo adeguata e documentata aderenza ad adeguato stile di vita (dieta e attivi-tà fisica).2. Rischio di ipoglice-mie severe o comunque condizionanti le attività quotidiane che sconsigli l’utilizzo di altre classi di ipoglicemizzanti. In tale prospettiva i farmaci attivi sul sistema delle incretine non sono rimborsati in associazione a sulfonilu-ree se non in presenza di intolleranza alla metfor-mina.B. Nella prosecuzione della terapia (rinnovo del piano terapeutico):Andrà considerato solo il limite massimo della HbA1c (8,5% o 9%), cioè in presenza di valori di HbA1c >8,5% o 9% (sulla base dei target individua-li) il farmaco non potrà essere prescritto. Prescri-zione in monoterapia. La prescrizione in monotera-pia non è rimborsata per i farmaci attivi sul sistema delle incretine. Unica eccezione: sitagliptin, vildagliptin, saxagliptin, linagliptin, rimborsati in monoterapia solo in caso di insufficienza renale cro-nica moderata severa. Prescrizione in associa-

zione con insulina. Non è rimborsata per nessun farmaco attivo sul sistema delle incretine. La Regio-ne Puglia ha recepito il provvedimento con notifi-che del 28/11/2013.

statine: non più necessaria la scheda di monitoraggio (dgr nr. 2378 del 10.12.2013) notifica Regione Puglia prot.aoo.152/877 del 23/01/2014La delibera nr.2378 del 10.12.2013 in sintesi: - revoca i provvedimenti di Giunta regionale n. 1477 (delibera statine) - recepisce le disposizioni impartite dall’AIFA del 09/04/2013 NOTA 13- recepisce le racco-mandazioni in Medicina Generale per la pre-venzione della malattia cardiovascolare di cui all’ Allegato “A”- recepisce il documento sinottico delle raccoman-dazioni sulla applicazione della nota AIFA 13 di cui all’ Allegato “B”- prevede da parte dei Servizi Farmaceutici delle Aziende ASL un moni-toraggio dei consumi di Rosuvastatina ed Ezetimi-be, in mono somministra-zione ed in associazione, a cadenza trimestrale- dispone che i medi-ci prescrittori, ove per medici prescrittori si intendono sia Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, che ospedalieri e specia-listi prescrivano, come

a cura diGIANCARLO TRICARICOMedico Chirurgo, Specialistain Reumatologia ed Ematologia Generale

[email protected]

prima scelta, un farmaco presente nelle liste di trasparenza dell’AIFA- dispone, altresì, che tale raccomandazione, fermo restando quanto previsto dalla Determi-nazione AIFA n.319 del 26/03/2013, vada ap-plicata sia alle statine di primo livello che a quelle di secondo livello, anche nel passaggio dall’una all’altra classe, con parti-colare riferimento alle as-sociazioni estemporanee o precostituite, prescri-vendo la specialità con il rapporto costo/efficacia più vantaggioso- che i medici ospedalieri e specialisti ambulatoriali, sia nel trattamento du-rante la degenza, che nei consigli terapeutici inviati al medico curante a se-guito di visita specialistica o dimissione ospedaliera relativi all’avvio di nuove terapie o a modifiche di terapie in atto, si attenga-no a quanto indicato nel comma precedente. In sintesi decade la sche-da di monitoraggio e tutto il provvedimento si basa sull’applicazione e rispetto della Nota 13.

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BANDI NAzIONALIOSPeDALe DI CIRCOLO e FONDAzIONe ‘MACChI’ DI VAReSe Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di dirigente sanitario, biologo da assegnare alla struttura complessa immunoematologia e medicina trasfusionale.Posti: 1 Scadenza: 07/04/2014Fonte: Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 19 del 07/03/2014

AzIeNDA UNITà SANITARIA LOCALe N. 2 DI CASeRTA Estratto del bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di venti dirigenti medici.Posti: 20 Scadenza: 10/04/2014Fonte: Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 20 del 11/03/2014

AzIeNDA UNITà SANITARIA LOCALe N. 2LANCIANO VASTO ChIeTI Indizione di tre avvisi di mobilità esterna, regionale ed interregionale, per titoli e colloquio, per la copertura di posti vari.Posti: 3 Scadenza: 10/04/2014Fonte: Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 20 del 11/03/2014

AzIeNDA OSPeDALIeRA “S. CROCe e CARLe” DI CUNeOConcorso pubblico, per titoli ed esami, a un posto di dirigente medico di neuropsichiatria infantile.Posti: 1 Scadenza: 17/04/2014Fonte: Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 22 del 18/03/2014

AzIeNDA OSPeDALIeRA “MAGGIORe DeLLA CARITà” DI NOVARA Concorso pubblico, per titoli ed esami, ad un posto di personale del ruolo sanitario di dirigente medico - disciplina cardiochirurgia.Posti: 1 Scadenza: 17/04/2014Fonte: Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 22 del 18/03/2014

A.S.L. TO2 - AzIeNDA SANITARIA LOCALe TORINO NORD Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di dirigente medico di radiodiagnosticaPosti: 1 Scadenza: 17/04/2014Fonte: Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 22 del 18/03/2014

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MeDICO PSIChIATRASVezIASi ricercano medici psichiatri con un’ampia conoscenza generale o altamente specializzati disponibili a

lavorare nel sud della Svezia.per richiesta informazioni: Reseacher Karin Kling [email protected]: https://ec.europa.eu/eures/

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BanDiformazione e opportunità

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Marzo 2014 | Notiziario | 99

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