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Marzo 2014 | Notiziario | 3
Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari
N TIZIARIOdossier fabbisogno sanitario
n . 1 | M A R Z O 2 0 1 4
PEDIATRIIn PRIMA LInEA
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I.P.
Medici alla ricerca di un futuroGIOVANI?
LARGO AI
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E D I T O R I A L E
GIOVANI MeDICI, AVANTI.
IL FUTURO è VOSTROd i F i l i p p o A n e l l i , P r e s i d e n t e d e l l ’ O M C e O d e l l a P r o v i n c i a d i B a r i
Il prossimo 14 giugno si terrà a Bari il Con-
vegno nazionale FNOMCeO “I giovani e
la professione medica”, organizzato in col-
laborazione con l’OMCeO di Bari. L’evento,
fortemente voluto dall’Ordine nella nostra
città, intende fare il punto sulle tematiche
più attuali che investono il mondo della pro-
fessione, con conseguenze sociali e culturali
importanti.
Il primo aspetto di cui si discuterà è quello
legato all’avvio alla professione, ai meccani-
smi di accesso alla Facoltà e di definizione
dei posti per le singole Università e per le
Scuole di specialità. Il problema più evidente
da questo punto di vista consiste in una pro-
grammazione basata su dati anagrafici, ov-
vero su quanti medici entrano in età pensio-
nabile. In una società complessa andrebbero
invece individuati una serie di indicatori che
tengano conto della situazione sociale e del
reale fabbisogno del territorio. Andrebbero
valutati quindi il rapporto tra popolazione,
numero di ospedali, posti letto, presenza dei
servizi territoriali, attività libero professionali,
nonché le componenti epidemiologiche, in
modo da basare anche il fabbisogno delle di-
verse specializzazioni sulle patologie più dif-
fuse nella popolazione del singolo territorio.
Un secondo aspetto è quello legato all’esi-
genza di favorire un accesso dei medici al
mondo del lavoro intorno ai 27 anni, antici-
pando quindi l’ingresso rispetto alla situa-
zione attuale. In Germania i medici entrano
nel mondo del lavoro a 26 anni, in Francia e
Inghilterra tra i 26 e i 28 anni, mentre in Italia
riescono ad accedere alla professione solo
tra i 31 e i 32 anni. La libera circolazione dei
medici, così come dei pazienti, fa dell’Europa
un unico grande mercato in cui i professioni-
sti del nostro paese devono confrontarsi con
francesi, inglesi, tedeschi... In un contesto di
questo genere è importante che entrino nel
mercato del lavoro alla stessa età dei loro
colleghi europei. Inoltre, in ambito scientifi-
co, è noto che la produttività di un ricercatore
è più alta proprio nei primissimi anni, quando
è più giovane.
Si può ottenere questo obiettivo, da un lato
riducendo la durata della scuola superiore a
4 anni – un percorso che il MIUR speri-
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menterà dall’anno prossimo in diverse scuole
d’Italia, tra cui il liceo Orazio Flacco di Bari
– anticipando così l’ingresso all’Università,
dall’altro portando il corso di laurea in medici-
na da 6 a 5 anni come propone a tutti gli Stati
membri la direttiva pubblicata il 31 dicembre
scorso sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea. Un’ulteriore anticipazione dell’in-
gresso nel mondo del lavoro si può ottenere
mediante la Laurea abilitante, un percorso di
abilitazione integrato con l’ultima anno di for-
mazione che è allo studio della FNOMCeO,
che dovrebbe consentire di conseguire con-
testualmente laurea e abilitazione, eliminan-
do i “tempi morti”.
Tutti questi provvedimenti, insieme all’alline-
amento della durata delle scuole di specialità
a quella degli altri paesi europei, dovrebbero
portare i nuovi medici a entrare nel mondo
del lavoro intorno ai 27-28 anni.
Occorre inoltre ripensare l’organizzazione del
Corso di formazione in Medicina Generale
che andrebbe razionalizzata, in modo da eli-
minare un inutile allungamento dei tempi. Va
anche rivisto l’importo della borsa di studio,
che è inferiore rispetto a quella degli specia-
lizzandi e comporta una serie di incompatibi-
lità che impongono ai singoli medici di dover
vivere con meno di 800 euro al mese per tre
anni. Un reddito che li colloca al di sotto della
soglia di povertà.
Un terzo aspetto decisivo per il futuro della
professione è l’esigenza – sempre legata alla
programmazione – di evitare che dalla Facol-
tà di medicina escano medici che non han-
no la possibilità di iscriversi né alla scuola di
specialità, né al Corso in Medicina Generale.
Accade infatti oggi che una parte di medici
rimanga in una sorta di limbo, senza la possi-
bilità di seguire alcun corso di formazione, né
di accedere ad alcun percorso professionale,
poiché il numero di borse è inferiore rispetto
ai laureati.
Occorre per esempio studiare dei percorsi di
formazione-lavoro extra borse di studio, che
coinvolgano strutture accreditate. Attraverso
questi ospedali di insegnamento i medici po-
trebbero ottenere dei contratti di formazione
Percorsi formativi, accesso alla professione, borse di studio, definizione
del fabbisogno, nuova previdenza. Questi i temi al centro del Convegno
nazionale FNOMCeO del 14 giugno prossimo a Bari
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lavoro totalmente a carico degli enti accredi-
tati, aumentando così il numero delle borse
di studio disponibili.
Un quarto aspetto al centro del dibattito sulla
programmazione è legato poi alla necessità
di correlare i posti letto al numero di specia-
lizzandi all’interno di un sistema ospedaliero
che è profondamente cambiato. La spending
review e la riorganizzazione degli ospeda-
li per intensità di cura e non più per reparti
comportano infatti una redistribuzione dei
posti all’interno di strutture basate sulla lo-
gica dell’equipe, di cui bisogna tenere conto
nel momento in cui si analizza il fabbisogno.
Un quinto argomento al centro del conve-
gno sarà quello del mutato profilo anagrafi-
co della classe medica, con una componente
predominante di donne e un’età sempre più
avanzata, che non possono che avere riflessi
sulla modalità di esercizio della professione.
La “questione di genere” - circa i 2/3 dei me-
dici iscritti all’Ordine di Bari tra i 30 e i 34
anni sono donne – fa avvertire in modo più
acuto per esempio il problema dell’ingresso
tardivo nel mondo del lavoro, che per un me-
dico donna ha forti ripercussioni su un’even-
tuale maternità e quindi sulla vita personale
oltre che su quella professionale. Lo sposta-
mento dell’età anagrafica lavorativa sempre
più avanti, comporterà invece la presenza di
un numero crescente di medici anziani che
non potranno svolgere alcune mansioni e
quindi un ripensamento dell’organizzazione
del lavoro all’interno delle strutture sanitarie.
Last but not least, si parlerà di previdenza:
i giovani che entrano oggi nel mondo del
lavoro vanno incontro ad una tutela pensio-
nistica non adeguata. Si tratta di un deficit
che andrà colmato con iniziative integrative,
come il famoso secondo pilastro previden-
ziale, e con un cambiamento profondo a li-
vello culturale.
Questi i temi del convegno del 14 giugno
prossimo, che rappresenta un’occasione
strategica per riportare Bari al centro del di-
battito sul sistema sanitario e sulla formazio-
ne dei futuri medici, nel momento cruciale di
grandi cambiamenti che stiamo vivendo.
CONVEGNO NAZIONALE FNOMCEO “I GIOVANI E LA PROFEssIONE MEDICA”
organizzato in collaborazione con l’oMCeo di bari – bari, teatro Petruzzelli, 14 giugno 2014 dalle ore 8.30 alle ore 14.00. al convegno interverranno il Ministro della ricerca e istruzione, stefania giannini e il Ministro della sanità, beatrice Lorenzin, il sottosegretario alla Pubblica istruzione sen. angela d’onghia, il sottosegretario al Lavoro sen. Massimo Cassano, oltre ai Presidenti degli ordini dei Medici di tutte le provincie italiane, i dirigenti delle organizzazioni sindacali.il giorno prima – 13 giugno – bari ospiterà in mattinata presso l’ordine dei Medici il Comitato Centrale della fnomceo, mentre nel pomeriggio si riunirà il Consiglio nazionale dei Presidenti degli ordini.in contemporanea con il Comitato Centrale si terrà il Consiglio europeo delle federazioni nazionali degli ordini dei Medici di tutte le nazioni aderenti all’Unione europea.
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La Ricerca in Italia, pur esprimendo validi
esponenti di valore internazionale, riveste
un ruolo di Cenerentola, a seguito di inter-
venti governativi che hanno progressivamen-
te ridotto in maniera sempre più significativa
le risorse messe a disposizione della stessa.
L’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoia-
tri della Provincia di Bari vuole dare risalto
all’opera quotidiana che tanti giovani medici
svolgono nell’ambito della Ricerca ed incen-
tivarne il lavoro.
Per questo ha istituito la Giornata della Ricer-
ca OMCeO Bari che sarà celebrata il giorno
21 maggio 2014. In quell’occasione si pro-
cederà alla consegna del Premio OMCeO
Bari per la Ricerca alle migliori pubblicazioni
scientifiche effettuate da giovani colleghi. La
cerimonia si terrà il 21 maggio 2014, alle ore
16.00, presso l’Aula Magna “G. De Benedic-
tis” della Facoltà di Medicina.
Chi volesse avere maggiori informazioni sul
bando può contattarmi all’indirizzo mail:
regoLaMento deL PreMio oMCeo bari Per La riCerCaPossono partecipare al Bando tutti i laurea-
ti in Medicina e Chirurgia ed Odontoiatria,
iscritti all’Ordine dei Medici Chirurghi ed
Odontoiatri della Provincia di Bari nati dal 1
gennaio 1974 in poi (età massima 40 anni).
Gli aspiranti dovranno presentare domanda
di partecipazione in carta semplice indirizza-
ta al Presidente dell’Omceo di Bari, ogget-
to “Premio OMCeO Bari per la Ricerca”, e
dovranno indicare, oltre a tutti i dati anagra-
fici compresi i recapiti ed il domicilio dove
l’Ordine potrà inviare ogni comunicazione,
anche l’elenco degli allegati presentati spe-
cificando il nome della pubblicazione e gli
autori.
I Candidati dovranno allegare alla domanda:
• Una Pubblicazione Scientifica su rivista na-
zionale o internazionale ovvero un capitolo
di libro o un testo monografico, inerente un
lavoro scientifico di peculiare interesse medi-
co o odontoiatrico.
• Una breve relazione dalla quale risulti chia-
ro il ruolo rilevante rivestito dall’autore/co-
autore nell’esecuzione dell’attività di ricerca.
Tale relazione dovrà essere rilasciata a firma
del responsabile della struttura di apparte-
nenza dell’aspirante.
• Un breve curriculum personale dal quale si
evinca la particolare predisposizione alla Ri-
cerca.
Il plico dovrà essere inviato esclusivamente
con le seguenti modalità:
• Con Raccomandata A.R.
• Presentato direttamente agli uffici dell’Or-
QUALCUNO SALVICeNeReNTOLA
P R e M I
Il prossimo 21 Maggio 2014, durante la Giornata della Ricerca, l’Ordine dei Medici
di Bari conferirà il Premio OMCeO Bari per la Ricerca, per evidenziare il lavoro
di molti giovani medici. In un paese che taglia i fondi ai ricercatori
di FRANCO LAVALLE
Franco Lavalle Vice-Presidente OMCeO
di Bari, membro del Centro Studi Documentazione e Ricerca FNOMCeO
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dine e con rilascio di ricevuta. La dottoressa
Capriati ne curerà l’acquisizione.
La domanda completa degli allegati dovrà
pervenire entro e non oltre il giorno 8 aprile
2014. Farà fede il timbro dell’ufficio postale
accettante.
I lavori saranno valutati, in maniera insinda-
cabile, da una Commissione istituita presso
l’OMCeO di Bari e così composta: Il Presi-
dente OMCeO con funzione di Presidente, il
Vicepresidente con funzione di Coordinato-
re, il Presidente CAO, il Preside della Facoltà
di Medicina e Chirurgia, il delegato alla Ri-
cerca per l’Università, il Direttore Scientifico
dell’IRCCS Oncologico di Bari, 3 professori
ordinari dell’Università di Bari (rispettivamen-
te per le discipline di Medicina, Chirurgia e
Servizi).
La Commissione sceglierà i migliori sei lavori
scientifici e tra questi verrà stilata una gra-
duatoria:
I Classificato: un assegno di euro 2.000,00,
una targa e pubblicazione del lavoro sul No-
tiziario dell’Ordine.
II Classificato: Un assegno di euro 1.000,00
e una targa.
III Classificati (ex aequo): un assegno di euro
500,00 e una targa per i quattro finalisti.
I sei lavori saranno illustrati, brevemente, dai
candidati alla presenza della Commissione,
di colleghi e familiari durante la Cerimonia di
consegna dei premi.
RICERCA ITALIANA. POChI sOLDI, MA sPEsI BENE?La rivista Nature ha recentemente riportato i dati di una ricerca del 2013 commissionata dal governo britannico a Elsevier sulla “Internatio-nal Comparative Performance of the UK Rese-arch Base”, secondo i quali i ricercatori italiani sarebbero molto efficienti. La quantità totale di ricerca prodotta è inferiore a quella di altri paesi europei di dimensione simile, come Fran-cia, Regno Unito e Germania. Però, nel nostro Paese abbiamo un buon rapporto tra risultati ottenuti e soldi spesi.
Possono partecipare al bando tutti i laureati iscritti all’Ordine sotto
i 40 anni
Il grafico esprime il GeRD ovvero la spesa in ricerca e sviluppo in rapporto al PIL
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ECM LOW COsT. CORsO DI FORMAZIONE INDIPENDENTE IN OCULIsTICADall’unione di intenti di Medici di Medicina Generale e il Segretariato Italiano Giovani Medici è nata l’idea di associare ai crediti ECM i Credi-ti Formativi Universitari. Studenti e MMG hanno l’occasione di arricchire la loro formazione congiuntamente, attraverso corsi di formazione spe-cialistici. Il primo evento, tenutosi a marzo scorso e letteralmente low cost, è stato quello di Oculistica per MMG ideato dal dott. Ivo Vulpi, ocu-lista e MMG, con l’ausilio di giovani studenti. Due generazioni differenti unite da un unico interesse comune, poter gestire e supportare il pazien-te in tutte le sue fasi. Un’occasio-ne che permette ai medici con più esperienza di mettere a disposizio-ne dei più giovani le proprie cono-scenze, così come quelle di medici specialisti altrettanto felici di poterle condividere e trasmettere ad altri colleghi di MMG. Il tutto nell’ottica del perseguimento dell’educazione continua in medicina e di una forma-zione di alto livello a costi contenuti.
CAsE MANAGEMENT DOMICILIARE: UN LIBRO sULL’hOME MAKERDalla sperimentazione di una nuova metodica portata avanti dalla dot-toressa Rosa Pinto nelle strutture dei CSM n°3 e n°8 della Provincia di Bari, è stata realizzata una pub-
blicazione curata dalla casa editrice Di Girolami. Il testo, dal titolo “Case management domiciliare: il servi-zio home maker in progress” è un lavoro di sintesi sulla metodologia, il monitoraggio delle risorse impie-gate e la valutazione dei risultati dell’esperienza della dott.ssa Pinto e del suo staff, dell’utilizzo delle fi-gure professionali degli home maker nella gestione domiciliare di pazienti psichiatrici. I disturbi psichici dei pa-zienti spesso si traducono in gravi di-sagi anche per i loro familiari, che si trovano a gestire un carico emotivo e psicologico difficile da sostenere. La figura dell’home maker si ispira al principio del case-management, in una visione unitaria che comporta la presa in carico del disagio, garan-tendo sostegno educativo ai minori, supporto psicologico e terapeutico ai pazienti psichiatrici e non, tuto-
raggio alle famiglie, con un congruo risparmio anche in termini di spesa sanitaria.
DAI PUNTI DI sUTURA ALLA BIO-COLLADall’unione di PGSA (poly-glycerol sebacate acrylate) e un fotoiniziato-re, nasce HLAA: hydrophobic light-activated adhesive, ovvero un adesi-
N O T I Z I E I N P I L L L E
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vo idrofobo che potrebbe essere in grado di riparare vasi e tessuti dan-neggiati, che si attiva grazie alla luce ultravioletta. Un futuro senza suture o punti metallici per i chirurghi ma soprattutto per coloro i quali devo-no sottoporsi ad operazioni in se-guito ad infarti, per esempio, e spe-cialmente per i bambini, che spesso devono operarsi più volte a causa di malformazioni congenite. Potrebbe essere soprannominata la colla bio, perché atossica, biodegradabile e adatta alle superfici tipiche del tes-suto umano, e ispirata al mondo ani-male, come sostenuto dai suoi ide-atori della Gecko Biomedical, start up di Boston basata sulla ricerca di biomateriali, su richiesta di Pedro Del Nido, cardiochirurgo del Boston Children’s Hospital. Ancora in fase sperimentale, è stata testata su ratti, e successivamente sui maiali, ma i ri-sultati pubblicati su Science Transa-tional Medicine fanno ben sperare. Proprio su questi ultimi si è rivelata in grado di creare una toppa, stabile e resistente, nel setto interventrico-lare del cuore.
ONLINE IL NUOVO PORTALE DOVEsALUTE DEL MINIsTEROÈ stato già ribattezzato come “il TripAdvisor della Sanità” il nuovo portale lanciato dal Ministero della Salute, DoveSalute. Si tratta di un servizio web per la ricerca di strut-ture sanitarie su tutto il territorio nazionale, una sorta di grande da-tabase online messo a disposizio-ne dei cittadini. Attraverso l’utilizzo di parole chiave relative all’ambito della patologia di interesse e il luo-go, gli utenti potranno impostare i propri criteri di ricerca, per scoprire e verificare informazioni sui servizi e attività svolte nei centri sanitari di competenza regionale. Il servizio al momento è disponibile solo per gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, ma l’intenzione è di am-pliarlo a tutte le strutture del SSN. Oltre alle informazioni sui diversi isti-
tuti, i cittadini avranno la possibilità di verificare tra gli altri: contatti, in-dicazioni stradali, servizi, facilitazioni e molto altro. A ciò si aggiunge la possibilità di accedere alle recensio-ni e valutazioni fornite dai cittadini, sulla qualità dei servizi offerti nelle strutture, vera grande novità di una Pubblica Amministrazione che vuole essere più trasparente.
IN ARRIVO IL FAsCICOLO sANITARIO ELETTRONICOIn occasione della Conferenza Sta-to Regioni del 13 marzo scorso, si è discusso del decreto sull’istituzione del Fascicolo Sanitario Elettronico. Il nuovo documento digitale è una delle azioni contenute nel decreto che mira a dare forza al progetto di una sanità finalmente elettronica, in un’ottica di crescita dell’intero pae-se. Composto da 30 articoli suddi-visi in 7 Capi, disciplina responsabi-lità e compiti dei soggetti, nonché le garanzie e norme di sicurezza per l’accesso e la tutela dei dati perso-nali. Il documento dovrà contenere una serie di informazioni comuni, valide per tutte le Regioni, e alcune integrative a discrezione delle Re-gioni stesse. Sarà inoltre dotato di uno spazio in cui i cittadini potranno scegliere ulteriori dati da inserire. Grande attenzione sarà posta sul trattamento dei dati che lo compon-gono, ed in particolare sull’accesso di coloro i quali saranno deputati a farlo.
DIAGNOsTICARE LA DEMENZA CON UN EsAME DEL sANGUEUn test in grado di diagnosticare e prevenire l’insorgere della demenza e altre malattie come l’Alzheimer, sarebbe il risultato di uno studio del-la Georgetown University Medical Center, i cui risultati sono stati pub-blicati sulla rivista scientifica Nature Medicine. La ricerca è stata portata avanti con l’obiettivo di produrre strategie in grado di rallentare o addirittura prevenire le malattie le-gate alla demenza cognitiva. Il tutto potrebbe essere possibile attraver-so un semplice test del sangue che analizzi i cosiddetti biomarcatori, ca-paci di rivelare la presenza o la pos-sibilità dello sviluppo delle malattie suddette. La scoperta potrebbe es-sere particolarmente utile nel cam-bio di approccio alla patologia, oggi orientato esclusivamente alla cura e che però non ha ancora prodot-to farmaci efficaci, mentre, grazie al test, potrebbe essere giocato sulla prevenzione.
12 | Notiziario | Marzo 2014
S econdo i dati raccolti dagli Ordini relativi al fabbiso-
gno dei medici nella Regione, il rapporto tra i medici
che andranno in pensione e i medici abilitati raggiunge-
rà nel 2016 un saldo negativo, con ripercussioni gravi su
una sanità che manifesta già pesanti carenze di personale
a causa del blocco del turnover. Si tratta di una “bomba”
pronta ad esplodere tra due anni in un sistema che già ora
fatica ad attivare il piano regionale di abbattimento delle
liste di attesa per mancanza di personale. Per fare spazio ai
giovani professionisti e al tempo stesso rispondere al fab-
bisogno di medici occorre riorganizzare il sistema e proce-
dere con una programmazione che tenga conto dei dati.
A questi temi sarà dedicato proprio il convegno Fnomceo
“I giovani e la professione medica” organizzato a Bari il 14
giugno in collaborazione con l’Ordine dei Medici di Bari.
LARgO AI gIOVAnI? COME AFFROnTARE IL FABBISOgnO SAnITARIO E FAVORIRE IL RICAMBIO
gEnERAZIOnALE?
S T O R I A D I C O P e R T I N A
NOTIZIARIO | Numero 1/2014Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari
Registrata al Tribunale di Bari n. 50 del 7/8/1976Anno 2014 - Num. 1
Direttore ResponsabileFilippo Anelli
DirezioneOrdine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari70126 Bari - Via Capruzzi, 184Tel. 080-5566855 - 080-5575512080-5426521 - 080-5560212Fax [email protected] - www.omceo.bari.it
Responsabile di RedazioneFilippo Anelli
Comitato di RedazioneFilippo Anelli, Franco Lavalle, Antonio Martiradonna, Nicola Esposito
Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatridella Provincia di BariFilippo Anelli, Presidente
Franco Lavalle, Vice PresidenteNicola Esposito, SegretarioAntonio Martiradonna, TesoriereGiuseppe Ciracì, ConsigliereAntonio Amendola, ConsigliereMichele Bozzi ConsigliereGianvito Chiarello, ConsigliereGiuseppe D’Auria, ConsigliereMichele De Fazio, ConsigliereGiuseppe De Rosa, ConsigliereDonato R. Iannuzziello, ConsiglierePatrizia Liguori, ConsigliereRoberto Russo, ConsiglierePietro Scalera, ConsigliereSalvatore Schiavone, ConsigliereGiovanni Battista Sportelli, Consigliere
Collegio dei Revisori dei ContiSebastiano Di Bari, PresidenteEnrico Ranieri, RevisoreAngelo Pio Villani, RevisoreAugusto Agostini, Rev. Supplente
Commissione OdontoiatriCristian Intini, PresidenteAntonio Angelo Secondo Agea, ComponenteGianvito Chiarello, ComponenteNicola Esposito, ComponenteChiara Fiandaca, Componente
Redazione e pubblicitàKibrit & Calce
Progetto grafico ed editorialeKibrit & Calce
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Associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana
Contributi fotograficiVittorio Arcieri, Foto Banca Immagine, Attilio Rossetti
Hanno collaborato:Filippo Anelli, Franco Lavalle, Rosa Pinto, Ivo Vulpi, Randa El Tahmy Bayoumy Amar, Cinzia Germinario, Maria Serena Gallone, Maria Filomena Gallone, Silvio Tafuri, Nicola Esposito, Rocco Guerra, Roberta Franceschetti, Cristian Intini, Gianvito Chiarello, APLETI, Angelo Massagli, Anna Maria Moretti, Angelo Pio Villani, Antonio Moschetta, AMMI, Vittorio Mattioli, Oreste Bisazza Terracini, Giancarlo Tricarico, Mario Defidio
Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari
N TIZIARIODOSSIER FABBISOGNO SANITARIO
N . 1 | M A R Z O 2 0 1 4
PEDIATRIIN PRIMA LINEA
FOTORACCONTOALBERTO OLIVETI.PRESIDENTE ENPAM
L’INTERVISTA
CANDIDATI A CONFRONTO
BARI E SEVIZISANITARI
Medici alla ricerca di un futuroGIOVANI?
LARGO AI
Marzo 2014 | Notiziario | 13
30. Un sistema riccodi storture. A partire dai “certicaturifici”a cura di www.odontoiatria33.it
FORMAZIOnE 32. Tratti di strada accidentati. Il difficile percorso di un giovane medico di Rocco Guerra
L’InTERVISTA36. Pensione scappa pure. Tanto ti prendo di Roberta franceschetti
40. CAnDIDATI A COnFROnTO
SPAZIO ODOnTOIATRIA46. Lotta all’abusivismo.Il testo unico delle leggi sanitarie arriva in Parlamentodi Cristian Intini
48. Consulente: fotografia di una figura alla ricerca di regoledi Gianvito Chiarello
VOLOnTARIATO53. Oncoematologico
EDITORIALE3. Giovani medici, avanti. Il futuro è vostrodi Filippo Anelli
PREMI6. Qualcuno salviCenerentoladi Franco Lavalle
8. nOTIZIE In PILLOLE
12. ULTIME DALL’OMCeO
13. AgEnDA
DOSSIER FABBISOgnO14. Un sistema “vecchio” che deve cambiareper rispondere a nuove complessitàdi Randa El Tahmy Bayoumy Amar
19. Sistema sanitario pugliese. Di quanti medici abbiamo bisogno?di Cinzia Germinario, Maria Serena Gallone, Maria Filomena Gallone, Silvio Tafuri
26. Facoltà di odontoiatria: cercasi posto disperatamentedi Nicola Esposito
di Bari: il Centro che non c’eraa cura di ApLETI
ORgAnIZZAZIOnE 62. Una disciplina che in Puglia è in cerca di autonomia. Per cresceredi Angelo Massagli
QUESTIOnI DI gEnERE66. Le discriminazioni che fanno bene alla salute di Anna Maria Moretti
COMMISSIOnI68. Ospedale senza dolore: una sfida da vincere di Angelo pio Villani
EVEnTI71. La salute non dipende dagli ospedalidi Roberta Franceschetti
DRAIn BRAIn74. 1 parte di verità, 1 parte di passione, 2 parti di libertà: il cocktail perfetto per la ricercadi Antonio Moschetta
ASSOCIAZIOnI78. Cultura della salute: un impegno anche
delle mogli dei medicia cura dell’AMMI
80. Shalom. Storia di amore e malattia. Al Policlinico di Baridi Vittorio Mattioli
84. ARTE E MEDICInA
86. LE PAROLE DELLA MEMORIAtesto di Oreste Bisazza Terracini
89. nOVITà LEgISLATIVE a cura di Giancarlo Tricarico
90. nOVITà PREVIDEnZIALIa cura di Enpam e Mario Defidio (Federspev)
92. nOTIZIE DAL MOnDO
94. nOTIZIE DALL’AIFAa cura di Giancarlo Tricarico
96. BAnDI FORMAZIOnE E OPPORTUnITà
97. CERCA/TROVA
98. ThERE’S An APP FOR ThAT!
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FORsE NON TUTTI sANNO ChE...In Italia il 32,3% della ricerca scientifica sui farmaci è no-profit, mentre in Europa le percentuali si attestano al 19,8%. I medici internisti della Fadoi hanno lanciato recentemente però l’allarme su questo tema, in occasione del III Convegno nazionale sulla ricerca indipendente: i dati dell’ultimo Rapporto dell’AIFA segnalano che la percentuale di ricerca no-profit sul totale della ricerca sui farmaci in Italia è calata di circa il 38%.
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14 | Notiziario | Marzo 2014
L’ORDINE sOsTIENE LA PETIZIONE DELLA GAZZETTA PER I TRENI AD ALTA VELOCITàIl 18 febbraio scorso il Consiglio di-rettivo dell’OMCeO si è incontrato nella redazione della Gazzetta del Mezzogiorno per firmare la petizione che il quotidiano barese ha lanciato da alcuni mesi affinché la rete dei tre-ni ad alta velocità venga estesa alla dorsale adriatica.Giuseppe De Tomaso, direttore della Gazzetta, ha accolto con grande en-tusiasmo il supporto offerto dall’Or-dine, sottolineando come sia impor-tante che tutte le forze della società civile si attivino insieme per superare la condizione di disparità in cui versa dal punto di vista dei collegamenti ferroviari la nostra regione. L’iniziativa promossa dalla Gazzetta punta pro-prio a ribadire il ruolo del quotidiano locale come organo di informazione, ma anche come “sindacato del ter-ritorio”, strumento di tutela degli in-teressi generali, come in questo caso di grande d i sa t tenz ione infrastrutturale per il Mezzo-giorno e per tutto il versante adriatico. Non è un caso che la campagna si sia allargata fuori dai confini del-la regione, fino al Friuli, dove la Serracchiani ha proposto che sia l’Europa a farsi carico dei costi
per ampliare l’offerta infrastrutturale.Il Presidente Anelli ha evidenziato l’importanza per un Ordine radicato sul territorio di aderire ad un’iniziativa come quella della Gazzetta, in difesa degli interessi della collettività in un settore che ha importanti ripercussio-ni anche sul fronte sanitario. In Italia la mobilità dei malati è infatti elevata e raggiunge l’8% nella nostra regione. Ci sono poi le esigenze degli studenti che devono raggiungere i vari atenei in un sistema che vede il concorso di accesso alla Facoltà, così come quelli per le specializzazioni, svolti a livello nazionale. Bari è inoltre centro di importanti scambi professionali e scientifici, con congressi di valenza nazionale e internazionale. Per lo svi-luppo diventa quindi fondamentale uno scambio culturale e scientifico, che senza infrastrutture risulta preclu-so. “L’Ordine è qui oggi per testimo-niare la volontà di sostenere un’ini-ziativa che rappresenta una battaglia strategica per la nostra regione” – ha ribadito Anelli, aggiungendo come l’aumento dell’efficienza nei trasporti
ferroviari faccia anche scende-re il livello di i n c i d e n t a l i t à automobilistica e quello di in-quinamento. A chiusura dell’in-contro l’Ordine si è impegnato a sostenere la petizione della Gazzetta sen-sibilizzando la rete dei propri iscritti e, attra-verso i medici, di tutti i pazienti sul territorio.
sALUTE E DIRITTI FONDAMENTALIIn occasione del “Mese della Me-moria”, Venerdi 21 febbraio 2014 presso la Sala Convegni dell’Ordine
dei Medici di Bari si è tenuto un in-contro con Oreste Bisazza Terracini dedicato a “La salute e i diritti fon-damentali dell’uomo”. Avvocato in processi di grande rilievo nazionale per episodi di terrorismo e strage e di criminalità economica come tan-gentopoli, Oreste Bisazza Terracini è vice presidente della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo. È stato la parte civile, in rappresentanza della Comu-nità Ebraica, contro Erick Priebke. Membro dell’Associazione Interna-zionale Giuristi Ebrei e Presidente della Commissione Cultura dell’As-sociazione Nazionale Reduci della Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione, si impegna in campo civile tramandando l’espe-rienza vissuta in tenera età durante la guerra in un centro di internamen-to profughi. L’evento, con la parteci-
U LT I M E D A L L’ O M C e O
Marzo 2014 | Notiziario | 15
pazione del Dott. Giuseppe Aceto, è stato organizzato grazie alla collabo-razione del dott. Maurizio Mingarelli – Presidente del Circolo della Sanità, della dott.ssa Franca Bellizzi – Pre-sidente AMMI (Associazione Mogli dei Medici Italiani) e del Prof. Nicola Simonetti – Presidente Federazione Sanitari, Pensionati e Vedove. Duran-te la serata si sono esibiti in musiche di Chopin, Listz, Horowitz, Gounoud gli Allievi del Maestro Pasquale Ian-none del Conservatorio di Bari: Gior-gio Trione Bartoli, Fabio Di Gennaro e Giuseppe Sterlacci.
NAsCE L’ITALIAN DOCTORs ORChEsTRAIl collega Massimo Ferrucci, medico chirurgo presso il Policlinico Gemelli di Roma, ha promosso la costituzione di una “Italian Doctors Orchestra”. Il binomio musica e medicina è così radicato che in molti paesi europei, così come negli USA, in Giappone e in Australia, sono nate vere e proprie orchestre sinfoniche formate da me-dici. Nel 2007 è nata la World Doc-tors Orchestra - di cui fa parte anche il medico violinista barese Corrado Roselli - che si riunisce 2 volte l’an-no per preparare e poi eseguire in pubblico programmi sinfonici. L’Italia finora è uno dei pochi paesi a non
avere una propria Doctors Orchestra. Da qui nasce l’iniziativa del dott. Fer-rucci, che intende censire i medici-musicisti diplomati al Conservatorio e con esperienza cameristica e sinfo-nica. Chi desidera aderire al proget-to può scrivere a: [email protected], cell. 3331779209.
UN VADEMECUM PER I GIOVANI MEDICILa FNOMCeO e l’Ordine dei Me-dici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari hanno realizzato un vademecum per Giovani Medici che
è stato donato ai 132 nuovi iscritti all’Ordine il 26 febbraio in occasio-ne della cerimonia di iscrizione che si è tenuta nella sala Auditorium “Vincenzo Bonomo” dell’Ordine, in concomitanza con la riunione del consiglio direttivo. Il vademecum è contenuto in una pen drive che è stata consegnata a tutti i neo iscrit-ti, unitamente alle Leggi istitutive dell’Ordine, al Codice Deontologico e ad un documento sulla responsa-bilità professionale. La realizzazione del vademecum nasce con l’intento di fornire un servizio utile a tutti i nuovi Giovani Medici che si avviano alla professione medica, per meglio supportarli nel loro percorso.
4 aPriLe 2014Interstitial Cystitis/Bladder
Pain Syndrome. La cosidettaCistite Interstiziale
HOtel VIlla ROManazzI CaRDuCCI, BaRI
4-5-6 aPriLe 2014V° Forum Avis Giovani Puglia
“Una Finestra sul futuro – Costruiamo insieme il sistema
trasfusionale che verrà”HOtel PaRCO DeI PRInCIPI,
BaRI
11-12 aPriLe 2014VI Risk Management
su Trombosi e Complicanze Emorragiche
HOtel VIlla ROManazzI CaRDuCCI, BaRI
12 aPriLe 2014Disseminare, condividere,
implementare le linee guida in buona pratica quotidiana. Il Precorso terapeutico nella BPCO della Regione PugliaFRanCaVIlla FOntana
26 aPriLe 2014Infiammazione, common soil per trombosi e tumori - ruolo
dell’ASPIRINAHOtel PalaCe, BaRI
da Maggio a ottobre 2014
Corso di formazione per operatori dei Metodi Naturali
per la regolazione della fertilitàunIVeRSItà DeglI StuDI
DI BaRI
12 LUgLio 2014Scuola di formazione ARIRIpresso la sede aRIRI, BaRI
A G E N D A
Un commosso e affettuoso ricordo del prof. Michele pascone componente della Commissione Malpractice, Errori Medici e Certificazioni.
16 | Notiziario | Marzo 2014
Dalla relazione FNOMCeO sul fabbisogno delle professioni sanitarie, a cura
del vicepresidente Maurizio Benato, emerge la necessità di una programmazione
che risponda ad un sistema più articolato. E tenga conto di tutti gli attori coinvolti
Lo scorso gennaio, il Vice Presidente
della FNOMCeO dott. Maurizio Bena-
to, ha inviato al Ministero della Salute la
relazione illustrativa annuale del fabbisogno
delle professioni sanitarie e del fabbisogno
di laureati magistrali delle professioni sanita-
rie per l’anno 2014. La relazione, redatta con
l’ausilio dei dati raccolti dal Centro di Elabo-
razione Dati della Federazione pervenuti da
tutti gli Ordini provinciali dei medici chirurghi
e odontoiatri, nello specifico si basa sulla si-
tuazione nazionale dell’anno 2013, per quan-
to attiene i medici puri, nonché sulle proie-
zioni nazionali e regionali a partire dall’anno
2013 e fino al 2030. Il documento è di parti-
colare importanza ed utilità per il Ministero
della Salute, in quanto attraverso di esso si
provvede non solo alla programmazione del
comparto sanitario in termini di fabbisogno
di medici e professioni sanitarie, ma con-
giuntamente con il Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca al numero di
posti da mettere a disposizione presso tutti
i corsi di laurea delle diverse discipline me-
diche su tutto il territorio nazionale suddiviso
per regioni. Nell’introduzione del documen-
to presentato si fa riferimento a quelle che
sono le problematiche e le sfide che oggi i si-
stemi sanitari dell’UE si trovano ad affrontare
in termini di domanda dei servizi e risorse re-
ali a disposizione dei cittadini europei a fron-
te di un sistema di organizzazione e gestione
sempre più complesso e in transizione, sia
per quanto attiene la disciplina medica che
per l’organizzazione dell’assistenza sanitaria
comunitaria.
In particolare il vicepresidente FNOMCeO si
concentra su tre livelli di transizione, riportati
in tab. 1, che sono quelli relativi agli interven-
ti sanitari, della tecnologia sanitaria e dell’in-
formativa sanitaria, che coinvolgono a piè
pari coloro i quali si trovano nella posizione
dell’offerta sanitaria e coloro i quali ne bene-
ficiano. Transizioni inserite in un complesso
sistema organizzativo - per mezzi tecnici e
figure specializzate coinvolte - e governato
sostanzialmente da leggi economiche qual è
quello della assistenza sanitaria moder-
UN SISTeMA “VeCChIO” Che DeVe CAMBIARePeR RISPONDeRe A NUOVe COMPLeSSITà
D O S S I e R FA B B I S O G N O
di RANDA EL TAHMY BAYOUMY AMAR
Marzo 2014 | Notiziario | 17
sono le unità di over 65 stimati entro il 2060. L’invecchiamento della popolazione europea investe in modo trasversale tutti gli stati membri
66,9 milioni
18 | Notiziario | Marzo 2014
LA TeNUTA DeL SISTeMA SANITARIO NAzIONALe è MeSSA A DURA PROVA e VA INCONTRO A FORTI CAReNze DI PeRSONALe MeDICO, VISTO IL NUMeRO NOTeVOLe
DI MeDICI USCeNTI NeL 2012 e IL RALLeNTAMeNTO DeLLe USCITe NeGLI ANNI SUCCeSSIVI
In termini di posti letto la maggior parte
delle Regioni è lontana dal raggiungimento
dei limiti imposti dalla spending review
transizione degLi interventi sanitari
interventi diagnostici-curativi e di recupero (riabilitazione) praticabili disgiuntamente da più sanitari
interventi preventivi e di restauro (protesica) praticabili solo da gruppi (squadre) di operatori sanitari
transizione teCnoLogiCa sanitaria
tecniche strumentali semplici praticabili in strutture sanitarie articolate
tecniche strumentali complesse praticabili in strutture sanitarie composite
transizione inforMativa sanitaria
introduzione della informatizzazione diffusa
Utilizzo di banche di dati di enormi dimensioni (in rete)
tabella 1 – Livelli di transizione dell’assistenza sanitaria
Marzo 2014 | Notiziario | 19
na, ed il passaggio da un’attività incentrata
sulla malattia ad una più interessata alla pro-
mozione della salute, che occupa una posi-
zione centrale nelle cosiddette societal chal-
lenges del programma quadro Horizon 2020
della Commissione Europea. Sfide che oggi
hanno a che fare con l’invecchiamento della
popolazione europea che investe in modo
trasversale tutti gli Stati membri – si parla di
66,9 milioni di unità di over 65 entro il 2060
– che dovranno essere fronteggiate certa-
mente con l’ausilio delle nuove tecnologie in
campo di diagnosi, prevenzione e cure, ma
principalmente attraverso personale formato
ed addestrato di altissimo livello.
Alla luce di queste considerazioni appa-
re chiara la necessità di un calcolo del fab-
bisogno delle diverse professionalità nella
programmazione sanitaria italiana, e quindi
non soltanto di medici tradizionali ma di tut-
ti gli attori che sono coinvolti in un sistema
di tipo reticolare, in cui le diverse compe-
tenze sono sempre più suddivise tra di loro
ma legate da rapporti di
cooperazione. In questo
contesto la figura del
medico, privato di ambiti
di competenza che una volta erano
di carattere esclusivo, si trova ad essere al
centro di un ripensamento del proprio ruolo.
Capace di adattare i comportamenti di lavo-
ro e allo stesso tempo in grado di governare
l’ambiente in cui opera, proprio in virtù della
citata cooperazione con tutte le altre figure
altamente professionalizzate che costituisco-
no le organizzazioni e strutture sanitarie, il fu-
turo medico dovrà però essere supportato da
un’adeguata formazione che necessita di es-
sere rivista in maniera critica all’interno della
programmazione di cui si è detto. Bisogna in-
nanzitutto, secondo la relazione FNOMCeO,
tenere in considerazione i singoli territori e
le risorse disponibili - in termini di posti letto
ad esempio la maggior parte delle Regioni è
lontana dal raggiungimento dei limiti imposti
dalla spending review - e naturalmente
Piemonte550
Valled’Aosta
8Lombardia
1150
Prov. aut. Bolzano55
Prov. aut. Trento60
Veneto400
F. V. Giulia140
Liguria220
Emilia Romagna550
Toscana500
Umbria130
Marche180
Abruzzo130
Molise60
Lazio900
Campania680
Puglia490
Basilicata70
Calabria320
Sardegna250
fabbisognoanno aCCadeMiCo2014/2015Ad oggi la risposta del Ministero della Salute in termini di posti disponibili per l’A.A. 2014/2015 stabiliti sulla base dei dati e delle riflessioni poste dalla FNOMCeO si è così concretizzata in 7.543 unità. Di questi, 490 sono riservati agli studenti della regione Puglia che ambiscono a formarsi nel settore.
20 | Notiziario | Marzo 2014
del personale medico del Sistema Sanitario
Nazionale. Nel 2010 si è registrata la pre-
senza di 237.388 medici, con un rapporto
del valore del 6,5% tra personale flessibile e
a tempo indeterminato, e un’anzianità me-
dia di servizio di 15,7 con un’età media pari
a 50,8 anni. Di questi 110.732 sono medici
delle ASL, delle Aziende Ospedaliere ed Uni-
versitarie, di Istituti di ricovero e cura a ca-
rattere scientifico pubblici, di ARES ed infine
ESTAV, in un rapporto di 1,83/1000 abitanti,
con una distribuzione tra nord, centro sud ed
isole rispettivamente del 43, 22, 23 e 9%. Per
quanto attiene la relazione FNOMCeO redat-
ta il 19 dicembre 2013, risultano un totale di
353.897 medici iscritti, con una media annua-
le nazionale di 6900 nuovi iscritti, ed una can-
cellazione dagli albi provinciali di circa 3.000
iscritti, che ha avuto un picco nel 2012 e una
cospicua riduzione nel 2013. Variazioni sensi-
bili che erano state previste dalla FNOMCeO,
in considerazione del cosiddetto boom degli
anni ’80 e del pensionamento di molti iscritti.
Da questo scenario caratterizzato dalla grave
situazione economica del paese, la tenuta del
sistema sanitario nazionale è messa a dura
prova e va incontro a forti carenze di persona-
le medico, visto il numero notevole di medici
uscenti nel 2012 e il rallentamento delle usci-
te negli anni successivi. Questioni che rendo-
no altrettanto difficile la programmazione del
fabbisogno formativo, anche in virtù del caos
creato dal cosiddetto bonus maturità per la
riammissione degli studenti meritevoli di tale
bonus per quanto attiene il calcolo e la pia-
nificazione dei posti disponibili per le Facoltà
di Medicina ed Odontoiatria su scala nazio-
nale. Secondo la FNOMCeO la programma-
zione necessita di un’analisi accurata alla luce
del discorso sulla formazione per il personale
medico che abbiamo evidenziato. Ad oggi la
risposta del Ministero della Salute in termini
di posti disponibili per l’A.A. 2014/2015 sta-
biliti sulla base dei dati e delle riflessioni po-
ste dalla FNOMCeO si è così concretizzata in
7.543 unità. Di questi, 490 sono riservati agli
studenti della regione Puglia che ambiscono
a formarsi nel settore. Sulla base delle previ-
sioni formulate dalla Federazione sul fabbi-
sogno medico dal 2013 al 2030 il numero di
posti disponibili per i futuri studenti stabilito
dal Ministero per il prossimo A.A. incontra il
favore della FNOMCeO che oltre alla tenuta
del sistema sanitario nazionale mira alla tute-
la di chi vuole intraprendere la professione
medica, preservando le nuove generazioni
di medici da disoccupazione o sottoccupa-
zione.
nUMeri fnoMCeo a diCeMbre 2013
353.897 medici iscritti
6.900 media annuale nazionale di nuovi iscritti
-3000 gli iscritti cancellati dagli albi provinciali
La figura del medico si trova ad essere al
centro di un ripensamento del proprio ruolo, dovrà
però essere supportato da una formazione adeguata
Marzo 2014 | Notiziario | 21
D O S S I e R FA B B I S O G N O
SISTeMA SANITARIO PUGLIeSe. DI QUANTI MeDICI ABBIAMO BISOGNO?In attesa dei risultati dell’indagine conoscitiva sulle condizioni dei medici
pugliesi svolta da Albi provinciali, Assessorato al Welfare della Regione
e OER, un’analisi fa il punto sulle proiezioni del fabbisogno medico.
Seppur con diverse limitazioni
introdUzioneNel 2011 la Fondazione Enpam ha calcolato
che il fabbisogno di professionalità mediche
raggiungerà il suo acme nel 2025 con la fuo-
riuscita di circa 145.000 medici dal SSN. Infat-
ti nella coorte di età compresa tra i 51 ed i 59
anni troviamo 115.000 dei 307.000 soggetti
che compongono la popolazione dei medici
italiani in attività (età dai 28 ai 70 anni).
Il turnover dei medici nel giro di 10 anni inte-
resserà il 62% dei Medici di Medicina Genera-
le, il 58% dei Pediatri Libera Scelta, il 48% de-
gli occupati in regime di dipendenza dai SSR
e dalle Università ed il 55% degli Specialisti
Convenzionati. Dal 2014 al 2018 la carenza
prevista nel Sistema Sanitario Nazionale è di
circa 22.000 medici [1].
Ogni anno in Italia si laureano circa 10.000
medici. Per entrare all’interno del Sistema
Sanitario Nazionale sono necessari il titolo di
specialista o quello di medico di medicina ge-
nerale, entrambi ottenibili solo frequentando
una scuola di specializzazione, il cui numero
di posti disponibili viene stabilito dal Ministe-
ro. Il numero di questi posti è decaduto pro-
gressivamente. Oggi, i 10.000 medici formati
dovranno concorrere per circa 2.900 posti.
Settemila medici pronti alla professione sa-
ranno disoccupati. Le Regioni esprimono un
fabbisogno di circa 8.000 medici, tra specia-
listi e medici di medicina generale, all’anno
[2]. Il trend di contrazione del numero di bor-
se e contratti per la formazione post laurea
determinerà ogni anno per i prossimi anni
l’impossibilità per una parte di neolaureati di
accedere alla formazione post-laurea e quindi
negherà loro la possibilità di avere un rappor-
to stabile con il SSN.
Tra i pensionamenti previsti per i prossimi 10
anni e la riduzione degli specialisti si profila
uno scenario nel quale saremo costretti ad
importare specialisti da altri Paesi, anche a
fronte di un numero sufficiente di medici. Di
poco tempo fa è infatti la notizia del-
di CINzIA GERMINARIO, MARIA SERENA
GALLONE, MARIA FILOMENA GALLONE,
SILVIO TAFURI
22 | Notiziario | Marzo 2014
tabeLLa 1 - numero di medici pensionandi per anno e per provincia (stima). Puglia, anni 2013 – 2017
tabeLLa 3 - numero di medici iscritti agli albi professionali provinciali, per fascia d’età e per provincia
anno bari bat brindisi foggia LeCCe taranto PUgLia2013 100 19 25 42 44 32 2622014 127 24 28 42 56 52 3292015 149 35 24 72 87 42 4092016 183 40 45 75 83 59 4852017 226 45 53 101 133 84 642
totaLe 785 163 175 332 403 269 2.127
n % n % n % n %fino a 30 575 6,8 121 7,3 101 5,4 239 6,2
31-40 1.454 17,0 288 17,4 274 14,7 542 18,641-50 1.527 18,0 263 15,9 296 15,9 542 14,051-60 2.925 34,4 571 34,4 701 37,6 1.529 39,461-70 1.479 17,4 322 19,4 374 20,1 651 16,8
oLtre i 70 544 6,4 93 5,6 117 6,3 194 5,0totaLe 8.504 100,0 1.658 100,0 1863 100,0 3.877 100,0
fasCia d’etàbari bat brindisi foggia
Marzo 2014 | Notiziario | 23
la richiesta di medici specialisti a Spagna e
Grecia da parte di Attilio Manfrini, direttore
generale della ASL Foggia [3].
L’obiettivo di questo lavoro è di valutare il
fabbisogno di medici nella nostra Regione
iniziando con la stima dei pensionamenti.
MateriaLi e MetodiL’analisi è stata effettuata utilizzando i databa-
se dei medici iscritti agli Ordini professionali
delle province di Bari, Barletta-Andria-Trani,
Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto fino al 31
dicembre 2013.
Sono stati inclusi i medici chirurghi con dop-
pia iscrizione all’Albo (medicina e odontoia-
tria) ed esclusi gli odontoiatri.
È stato stimato il numero di medici pensio-
nandi selezionando i medici che avessero
compiuto 67 anni di età nell’anno considera-
to, a partire dall’anno 2013.
tabeLLa 2 - numero di medici pensionandi per quinquennio e per provincia (stima). Puglia, anni 2013 – 2042
I dati dei sei Ordini non contenevano informazioni
uniformi circa la data di iscrizione quindi
si è dovuto utilizzare l’anno di abilitazione
per stimare il numero annuo di nuovi medici
BIBLIOGRAFIA1. “Posti di lavoro medico per il futuro, programmazione e cambiamenti del sistema sanitario. I primi al mondo per numero di medici”, disponibile su http://www.italianjuniordoctors.arduanet.it, consultato il 27 febbraio 2014 alle ore 17.40.
2. “Neo medico futuro disoccupato” disponibile su http://www.sanita.ilsole24ore.com
3. “Cercasi medici disperatamente: la Asl di Foggia si rivolge a Grecia e Spagna”, disponibile suhttp://www.enpam.it consultato il 28 febbraio 2014 alle ore 11.40
anno bari bat brindisi foggia LeCCe taranto PUgLia2013 - 2017 785 163 175 332 403 269 2.1272018 - 2022 1.545 284 423 809 1.042 586 4.6892023 - 2027 1.469 307 346 789 919 531 4.3612028 - 2032 1.046 181 223 451 583 353 2.8372033 - 2037 671 118 112 195 317 195 1.6082038 - 2042 733 125 129 301 329 194 1.811
totaLe 6.249 1.178 1.408 2.877 3.593 2.128 17.433
n % n % n %220 4,7 127 4,6 1.383 5,9689 14,8 423 15,2 3.850 16,5753 16,2 475 17,2 3.856 15,9
1.884 40,5 1.047 37,7 8.657 37,1843 18,2 534 19,2 4.203 18,0260 5,6 169 6,1 1.377 5,9
4.649 100,0 2.775 100,0 23.326 100,0
LeCCe taranto PUgLia
24 | Notiziario | Marzo 2014
grafiCo 7 (FoGGIA) grafiCo 8 (FoGGIA)
grafiCo 3 (BAT) grafiCo 4 (BAT)
grafiCo 1 (BARI)
grafiCo 5 (BRINdISI) grafiCo 6 (BRINdISI)
grafiCo 9 (LECCE) grafiCo 10 (LECCE)
nUMero di MediCi Pensionandi Per anno (2013>2017)
e Per qUinqUennio (2013/2042)
Marzo 2014 | Notiziario | 25
grafiCo 2 (BARI)
grafiCo 11 (TARANTo) grafiCo 12 (TARANTo)
Considerare come criterio di pensionamento
esclusivamente il limite massimo di età (67
anni) può determinare, per gli anni successivi
al 2013, una sovrastima del numero di medici
che andranno in pensione, in quanto vengo-
no inclusi nel computo medici che attualmen-
te sono già in pensione, ma che non hanno
ancora compiuto 67 anni.
È anche possibile che medici iscritti agli Albi
provinciali lavorino fuori Regione, pertanto il
pensionamento non inciderà sul fabbisogno
pugliese. Ciò vale per tutte le elaborazioni
poiché tengono conto della provincia di iscri-
zione all’Ordine e non della sede lavorativa
dei medici iscritti.
I dati dei sei Ordini non contenevano infor-
mazioni uniformi circa la data di iscrizione
all’Ordine stesso, pertanto è stato utilizzato
l’anno di abilitazione per stimare il numero
annuo di nuovi medici. In particolare, il nume-
ro di medici abilitati per gli anni 2014 - 2017
è calcolato come media del numero di abili-
tati negli anni 2004 – 2013; per la Provincia di
Lecce è stato utilizzato il valore medio per gli
anni 2004 – 2012.
risULtatiNella tabella 1 è indicata la stima del numero
di medici pensionandi per i prossimi 5 anni
per provincia (tabella 1). La tabella 2 ripropo-
ne la stessa stima per quinquenni.
I grafici 1 – 12 mostrano la stima dei medici
pensionandi per anni e per quinquenni per
ognuno degli Albi professionali provinciali.
Nel grafico 13 è riportata la stima del nume-
ro di medici pensionandi per gli anni 2013 –
2017 e delle nuove abilitazioni per gli stessi
anni dei medici pugliesi. La stessa elabora-
zione è riproposta per gli Albi provinciali nei
grafici 14 – 19.
La tabella 3 mostra tutti gli iscritti agli
Tra i pensionamenti previsti per i prossimi 10 anni e la riduzione
degli specialisti si profila uno scenario nel quale
saremo costretti ad importare specialisti
da altri Paesi, anche a fronte di un numero sufficiente di medici
26 | Notiziario | Marzo 2014
PUgLia
bari bat
brindisi foggia
LeCCe taranto
nUMero di MediCi abiLitati* e Pensionandi Per anno (2004 – 2017)
* il numero di medici abilitati per gli anni 2014 - 2017 è calcolato come media del numero di abilitati negli anni 2004 - 2013
Marzo 2014 | Notiziario | 27
Albi provinciali per fascia d’età. In tutti gli Albi
provinciali la fascia d’età più rappresentata è
51 - 60 anni, questo dato è in linea con quello
nazionale.
ConCLUsioniL’analisi proposta è di carattere generale e
consente di tracciare solo stime sul carico di
pensionamenti che interverranno in Puglia
nei prossimi 40 anni. Difatti l’analisi presenta
notevoli limitazioni dovute ai criteri di pensio-
namento che, allo stato attuale, non tengo-
no conto solo dell’età anagrafica ma anche
dell’anzianità di servizio, informazione non
disponibile al momento dell’analisi.
Per valutare opportunamente il fabbisogno di
medici in Puglia si rende necessario verificare
l’attuale forza lavoro attiva nella nostra Regio-
ne, misurare il numero di specialisti per disci-
plina e unire i risultati di questa valutazione
alla stima dei pensionamenti già effettuata.
Per tale motivo, gli Albi provinciali e l’As-
sessorato al Welfare della Regione Puglia in
collaborazione con l’OER Puglia hanno piani-
ficato un’indagine conoscitiva volta a descri-
vere le attuali condizioni di occupazione dei
medici pugliesi. L’indagine è rivolta a tutti i
medici iscritti agli Albi provinciali della Regio-
ne a partire dall’anno 2000.
I risultati dell’indagine saranno fondamentali
nella valutazione del fabbisogno di professio-
nisti medici e nella pianificazione dell’offerta
lavorativa ad essi rivolta nell’ambito del no-
stro territorio regionale.
CINzIA GERMINARIO Direttore scientifico OER Puglia, specializzata in Nefrologia Medica
MARIA SERENA GALLONE Medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva
MARIA FILOMENA GALLONE Medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva
SILVIO TAFURIEpidemiologo- Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia
28 | Notiziario | Marzo 2014
FACOLTà DI ODONTOIATRIA: CeRCASI POSTO DISPeRATAMeNTeIl MiUR riduce il numero di posti disponibili per l’A.A. 2014/2015 per l’accesso alle Facoltà
di Odontoiatria. Ma in un sistema che va totalmente riformato questa misura rischia
di essere controproducente. Mentre i giovani stentano a trovare spazio nella professione
D O S S I e R FA B B I S O G N O
Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ri-
cerca ha pubblicato il decreto con la deter-
minazione del numero di posti disponibili
per i vari Atenei sede di corso di laurea in
odontoiatria e protesi dentaria per l’anno ac-
cademico 2014-2015. Dopo anni di continuo
incremento ed il pasticcio del bonus maturità
che ha portato il numero di posti disponibili
per l’attuale anno accademico a 1.272, sen-
za parlare di quanti stanno entrando grazie ai
ricorsi, il MiUR ha deciso di ridurre il numero
di posti disponibili a 787 per i candidati resi-
denti in Italia e 70 per quelli extracomunita-
ri non residenti nel nostro paese. Per questi
posti, se non assegnati, l’Ateneo potrà deci-
dere se destinarli a studenti residenti in Italia.
Nella tab. 1 è riportato il riepilogo dei posti
assegnati per le sedi universitarie della nostra
Regione. Per gli odontoiatri italiani si avvici-
na la quota 60 mila iscritti all’Albo. Secondo i
dati forniti dal Centro elaborazione dati della
FNOMCeO sono infatti 59.324 gli iscritti al 31
dicembre 2013, nel 2012 erano 58.850.
Il numero di nuovi iscritti maschi è di 580
mentre 374 di iscritte femmine; 458 il numero
di coloro che si sono invece cancellati dall’Al-
bo: 389 maschi e 69 donne. Il saldo attivo di
iscritti è pari a 474, incremento che risulta il
più basso in assoluto negli ultimi 10 anni: nel
2005 erano stati 6.086 i nuovi iscritti all’Albo.
La Lombardia è la regione che ha registrato il
numero più alto di nuovi iscritti (125) seguita
dalla Campania (98) e dal Lazio (81). Basilica-
ta (5), Molise e Umbria (10) le OMCeO con il
numero più basso di nuovi iscritti.
Nonostante siano passati 30 anni dal
di NiCOLA ESPOSiTO
Nicola Esposito Segretario OMCeO - Bari,
ateneo
bari
foggia
14 (MeNO 4 POsTI)
nUM. di Posti risPetto ANNO 2013/2014
Posti Per CittadiniextraCoMUnitari non residenti
2
28 (MeNO 9 POsTI) 2
tabeLLa 1: Posti assegnati Per Le sedi Universitarie PUgLiesi
Marzo 2014 | Notiziario | 29
FACOLTà DI ODONTOIATRIA: CeRCASI POSTO DISPeRATAMeNTe
30 | Notiziario | Marzo 2014
primo laureato in odontoiatria sono anco-
ra i 32.964 iscritti con la laurea in medicina i
più numerosi contro i 26.360 con la laurea in
odontoiatria.
Tra tutti i laureati in medicina, 2.792 hanno
scelto di iscriversi al solo Albo degli odonto-
iatri mentre 30.172 (di questi 25.383 sono uo-
mini) hanno preferito mantenere l’iscrizione
anche all’Albo dei medici. Doppi iscritti che,
per via delle normative (gli immatricolati a
medicina dopo il 1980/1985 non possono più
iscriversi all’Albo degli odontoiatri), stanno di-
minuendo. Gli iscritti sia all’Albo degli odon-
toiatri che a quello dei medici under 45 sono
solo 331 contro gli over 56 che sono 20.492.
Dai dati della FNOMCeO traspare una pro-
fessione non certo giovane, a causa del nu-
mero chiuso e del boom delle “vocazioni”
degli anni ‘80.
La maggior parte degli iscritti (19.969) ha una
età compresa tra i 56 ed i 64 anni, seguono
gli iscritti tra i 46 ed i 55 anni (17.156 iscritti) e
quelli dai 36 ai 45 anni (9.733). Meno nume-
rosi gli under 35 (8.756) e gli over 66 (3.027).
I più anziani sono due iscritti del 1915 i più
giovani sono otto odontoiatri nati nel 1990.
Nelle Tabella 2 si riportano i dati della
FNOMCEeO in merito al numero di iscrit-
ti all’Albo degli Odontoiatri, nella tab. 3 gli
iscritti sia all’Albo dei Medici che Odontoiatri
dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odonto-
iatri. Entrambi i dati sono riferiti alla Provin-
cia di Bari e sono suddivisi per fascia di età
e genere.
Numero chiuso e boom di vocazioni negli anni
’80 sono trale cause principali di una professione in cui i giovani sono una netta minoranza
ordine fasCia età M fasCia età f
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
24≤ 1
42
66
68
85
76
60
16
6
6
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
55
57
49
37
40
10
2
2≥75
bari
bari
bari
bari
bari
bari
bari
bari
bari
bari
tabella 2 - iscritti all’albo odontoiatri
ordine fasCia età M fasCia età f
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
3
4
1
35
101
199
116
30
9
8
1
1
9
20
27
10
2
≥75
bari
bari
bari
bari
bari
bari
bari
bari
bari
bari
tabella 3 - iscritti ad entrambi gli albi
70-74
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
INDAGINE CONOsCITIVA DELL’OssERVATORIOsULLA PROFEssIONE MEDICA
L’Ordine dei Medici e l’Assessore al
Welfare della Regione Puglia, dott.ssa
Elena Gentile, hanno pianificato una indagine
conoscitiva volta a descrivere le attuali
condizioni di occupazione dei medici pugliesi.
L’iniziativa è promossa dall’Osservatorio
regionale sulla professione, istituito dagli
OMCeO delle provincie pugliesi, che
intende analizzare le problematiche attinenti
il rapporto tra la professione e il sistema
sanitario, a tutela dell’indipendenza del
medico e del diritto alla salute dei cittadini.
L’indagine è rivolta a tutti i medici iscritti
agli Albi provinciali della Regione a partire
dall’anno 2000. I risultati dell’indagine saranno
fondamentali nella valutazione del fabbisogno
di professionisti medici e nella pianificazione
dell’offerta lavorativa ad essi rivolta
nell’ambito del nostro territorio regionale.
Il questionario può essere compilato online,
collegandosi al link presente sul sito
www.omceo.bari.it
32 | Notiziario | Marzo 2014
UN SISTeMA RICCODI STORTURe. A PARTIRe DAI “CeRTICATURIFICI”Qui di seguito riportiamo l’intervista pubblicata lo scorso febbraio
dal sito www.odontoiatria33.it al Presidente nazionale CAO dott. Giuseppe Renzo.
A proposito di posti per odontoiatria e laureati-disoccupati
D O S S I e R FA B B I S O G N O
Dopo la riduzione del 20% da parte del
MiUR dei posti a disposizione dei vari
Atenei per l’accesso al corso di laurea
in odontoiatria il presidente CAO Giuseppe
Renzo, da tempo in prima linea contro la ple-
tora odontoiatrica, non può dirsi soddisfatto.
“L’obiettivo è tutelare i nostri giovani impe-
dendo che si lucri sulla loro pelle predispo-
nendoli ad una vita di laureati-disoccupati o,
peggio, di sfruttati e sottoccupati. Battersi
perché questo non avvenga è un dovere mo-
rale oltre che civile. Inoltre come CAO dob-
biamo anche tutelare i pazienti garantendo
che i dentisti che li cureranno siano prepa-
rati”.
“Sembra che, finalmente, qualcosa si muova
nelle incrostate meccaniche burocratiche mi-
nisteriali e ci si potrebbe anche credere a leg-
gere le dichiarazioni rilasciate dal Ministro
del MiUR sulla motivazione della ridu-
zione dei posti a medicina e odonto-
iatria”, continua il presidente Renzo.
Presidente CAO che ricorda come i
posti indicati dal Ministero debbano an-
cora essere discussi nel Tavolo tecnico dove
verranno portati da parte del Ministero della
Salute e della FNOMCeO i dati sul fabbiso-
gno di professionisti.
“La CAO Nazionale ha già motivato, ampia-
mente e in modo documentato, anche per il
numero di iscritti agli albi provinciali (prossi-
mo ai 60.000) che il fabbisogno di dentisti
per il prossimo anno è pari a zero. Il sistema
presenta delle storture evidenti che non sono
solamente caratterizzare dalla libera circola-
zione degli studenti in Europa, ma, e ci ripe-
tiamo per l’ennesima volta, si devono trovare
risoluzioni urgenti attraverso adeguate nor-
mative comunitarie“.
Il riferimento è, anche, all’accordo tra l’Univer-
sità di Tor Vergata e quella del Buon Consiglio
di Tirana che permette agli studenti iscritti in
Albania di laurearsi con un diploma italiano.
“A parere di molti, oltre che il mio - continua
Renzo - si devono sanare le storture e non
certificare quelle che appaiono (non avendo
fornito in merito risposte chiare e rassicuranti
nell’interesse del sistema salute e dei cittadi-
ni) delle “furberie”. Quel corso di laurea sta
formando 130/150 studenti italiani (con quali
strutture e personale docente?) in collabora-
zione con il nostro Ateneo, quindi il corso di
laurea di Tor Vergata non può vedersi ricono-
sciuti i 34 previsti per la sede romana. Anzi
il numero di posti a disposizione dovrà avere
discenti pari a zero per bilanciare una parte di
quelli già iscritti. Se, invece, tutto rientra nella
norma lo si dica, vorrà dire che qualcuno ha
a cura diwww.odontoiatria33.it
Marzo 2014 | Notiziario | 33
Mediterranea brokersdi Luigi Papa
assiCUriaMomedici di famiglia
liberi professionisti specializzati nelle diverse branche della medicina
medici dirigenti ospedalieri
medici dipendenti delle aziende sanitarie locali
odontoiatri
alle migliori condizioni contrattuali a costi competitivi
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cambiato le regole senza dirlo”.
E sulla possibilità per gli studenti italiani di
laurearsi all’estero e ritornare in Italia a lavora-
re il presidente CAO la giudica una “pesante
e presente variabile che contribuisce, assie-
me agli ingressi per ricorso ai TAR, a rende-
re inutile ogni programmazione nazionale e,
certamente fuori controllo quella in atto at-
tuata”.
“I giovani e le loro famiglie continuano e con-
tinueranno a versare decine di migliaia di euro
nelle tasche dei mercanti della formazione fi-
nalizzando tale investimento all’ottenimento
di un certificato di laurea. I “certicaturifici”
fanno affari d’oro ed aprono nuove sedi: in
Svizzera o in Albania ma le conseguenze sono
molto negative a cominciare dal creare un
numero pletorico di medici destinati ad una
vita da disoccupati/sottoccupati/sfruttati, con
l’aggravante che per ottenere questo status
gli stessi e le loro famiglie hanno versato nelle
tasche dei faccendieri da 50 a 100 mila euro
oltre ai costi di mantenimento in paesi terzi”.
Sui ricorsi al Tar il presidente Renzo si chie-
de come i vari Atenei, costretti ad iscrivere
decine e forse centinaia di studenti oltre al
numero previsto, riusciranno a formarli. “Un
sistema, già posto in grave difficoltà per ri-
sapute e storiche inefficienze la cui soluzione
non più rinviabile dovrà prevedere financo la
chiusura di corsi di laurea palesemente ina-
deguati, che rischia di trascurare la sicurezza
delle cure e la qualità dell’assistenza sanitaria
data dai futuri medici e dentisti”.
L’ultimo commento del presidente CAO è per
il Ministro dell’Università.
“Viene da chiedersi se il Ministro Carrozza,
che non risponde neanche alle interrogazio-
ni parlamentari presentate da 15 Senatori e
14 Deputati, è assente oppure incapace di
cogliere le storture là dove chi ha occhi per
vedere riesce a vederci chiaro? È un dovere
morale, civile, che chi come noi non ha inte-
resse a far perpetuare l’inganno urli la propria
disapprovazione.
Noi abbiamo occhi per vedere e urliamo da
tempo; altri, compresi gli addetti e i respon-
sabili, no.”
Giuseppe Renzo,Presidente nazionale CAO
34 | Notiziario | Marzo 2014
TRATTI DI STRADA ACCIDeNTATI. IL DIFFICILe PeRCORSO DI UN GIOVANe MeDICOOgni anno i contratti di finanziamento ministeriale e regionale consentono a giovani
medici di intraprendere percorsi di specializzazione. Ma le risorse economiche
sono sempre di meno. E i giovani abilitati non sanno come orientare le proprie scelte
“Per i poteri conferitimi dalla legge vi
dichiaro dottori in Medicina e Chirur-
gia”. È questa la frase che riecheggia ancora
oggi nelle orecchie di tanti colleghi. Via le su-
date carte, via lo stress degli esami e un tuffo
in una nuova esperienza di vita. Aspettative
altissime; il sogno di una vita che si realizza:
la realtà. Innanzitutto la scelta di cosa fare
dopo l’abilitazione. Qui cominciano i dubbi
ed i problemi. A fronte, infatti di circa 10.000
studenti che accedono ogni anno ai Corsi di
Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia,
soltanto 5.000 laureati negli ultimi anni han-
no potuto accedere alle scuole di specializ-
zazione grazie ai contratti a finanziamento
ministeriale. Per l’A.A. 2012/2013, il numero
di contratti finanziato dal Ministero ha subito
una contrazione di circa 500 borse, attestan-
dosi così a 4500 contratti di specializzazione
finanziati. Nonostante l’attivazione di un ulte-
riore anno aggiuntivo nell’ordinamento del-
le scuole di specializzazione (decreto MiUR
2005), il mancato adeguamento del capitolo
di spesa statale relativo al finanziamento dei
contratti di formazione medico specialistica
unito allo stato di sofferenza economica in
cui versano le regioni, che hanno diminuito
il già esiguo numero di contratti aggiuntivi a
finanziamento regionale, hanno portato, in-
fatti, ad una ulteriore decurtazione dei posti a
concorso. La conferma di una tendenza, pur-
troppo a scapito della formazione specialisti-
ca, arriva, dalla volontà, per l’A.A. 2013/2014,
da parte del Ministero dell’Economia e del-
le Finanze, di ridurre ulteriormente i posti a
contratto stanziando una dotazione finan-
ziaria sufficiente ad attivare soltanto 2800
contratti di formazione specialistica. Questa
decisione, però, ha suscitato non poche po-
lemiche e grazie ad un’importante opera di
sensibilizzazione nei confronti delle Istituzioni,
nonché a numerose manifestazioni nazionali
organizzate tra gli altri anche dal S.I.G.M, e
alla caparbietà dei giovani medici, si
F O R M A z I O N e
di ROCCO GUERRA
Rocco GuerraMedico in Formazione Specialistica in Igiene e
Medicina Preventiva Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro” Segretariato Italiano Giovani Medici Bari
36 | Notiziario | Marzo 2014
è riusciti ad ottenere ulteriori finanziamen-
ti quantificabili in 30 milioni per il 2014 e 50
milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016
da destinare al capitolo della formazione spe-
cialistica in area sanitaria ed a nuovi contratti
di formazione per gli aspiranti specializzandi.
Una piccola vittoria, certamente, che continua,
però, a lasciare l’amaro in bocca per i tanti col-
leghi che, vista l’esiguità dei contratti di for-
mazione a disposizione, decidono di andare
a formarsi all’estero contribuendo alla fuga di
intelligenze di cui già questo paese è vittima
su più fronti, o ancora sono costretti a non
seguire le proprie inclinazioni e ad abbando-
nare le proprie aspirazioni ma comunque non
senza aver prima provato a superare il fatidico
concorso. Quello stesso concorso ancora oggi
circondato da una serie di dubbi. Il D.L. n. 104
del 12 settembre 2013 convertito successi-
vamente in legge l’8 novembre u.s., infatti
prevede, fin da quest’anno, per l’accesso alle
scuole di specializzazione di area medica, la
formazione di un’unica graduatoria nazionale.
Un notevole passo avanti verso un concorso
meritocratico e non più discrezionale ma che
al tempo stesso lascia seri dubbi sulle moda-
lità di applicazione in sede concorsuale e sui
criteri di accesso al concorso stessi. Molti col-
leghi, oggi abilitati, ed in attesa del concorso,
infatti, non sanno ancora quali titoli potranno
essere loro valutati e ancora molti studenti agli
sgoccioli del proprio percorso formativo non
sanno come orientare il proprio iter di studi
in base alle proprie ambizioni future. Sarebbe
stato auspicabile avere, pertanto, un periodo
di transizione utile a omologare i diversi corsi
di laurea presenti nelle varie sedi Italiane, al
fine di equilibrare i livelli di partenza di tutti gli
studenti italiani e di mettere tutti nelle migliori
condizioni possibili per affrontare il concorso.
Quello della omogeneità della formazione
non è un problema che riguarda il solo Corso
di Laurea in Medicina e Chirurgia, ma anche
e soprattutto la formazione specialistica che
presenta ad oggi notevoli differenze da regio-
ne a regione e da sede a sede come attività
formativa e pratica allo stesso momento. Tale
problema, poi, è ulteriormente sentito anche
dai colleghi che hanno deciso di frequentare il
corso di Formazione in Medicina Generale, ad
oggi regolamentato da normativa nazionale
ma gestito dalle singole regioni con marcate
differenze intra e inter-regionali senza un mo-
nitoraggio ministeriale dell’offerta formativa e
senza un vero e proprio corpo docenti. Sareb-
be, inoltre, importante incentivare periodi di
IL DeCReTO LeGGe N. 104 DeL 12/09/2013 CONVeRTITO SUCCeSSIVAMeNTe IN LeGGe L’8/11/2013 PReVeDe LA FORMAzIONe DI UN’UNICA GRADUATORIA NAzIONALe
PeR L’ACCeSSO ALLe SCUOLe DI SPeCIALIzzAzIONe DI AReA MeDICA
neLL’a.a. 2012/2013 sono stati:
4500 i contratti finanziati
meno 500 il numero di borse finanziate rispetto agli anni precedenti
Il blocco del turnover e i piani di rientro messi
in atto dalle regioni in ambito sanitario fanno
registrare una migrazione massiva verso il nord dei
giovani specialisti
Marzo 2014 | Notiziario | 37
formazione all’estero, in grado di arricchire il
giovane medico in formazione di conoscenze
teorico-pratiche e professionali e di confron-
tarsi con realtà diversificate da quelle che vive
quotidianamente. Quello della formazione è
solo uno dei problemi che un giovane specia-
lizzando affronta quotidianamente. La legge
92/2012, la cosiddetta Legge Fornero, infatti,
solo pochi giorni dopo che una mobilitazione
in massa degli specializzandi di tutta Italia ave-
va fatto desistere il Governo dalla tassazione
della borsa di studio percepita, ha previsto
l’aumento graduale dell’aliquota da versare
nelle casse alla gestione separata dell’INPS dal
18 al 24%, decurtando ancor più il valore del-
le borse di studio, già poco congrue al lavoro
svolto quotidianamente nei vari reparti. Anche
in questo, oltre che da un punto di vista della
formazione, l’equiparazione della Formazione
in Medicina Generale ad una Formazione Spe-
cialistica in Medicina Generale, a fronte di un
impegno del corsista alla frequenza di attività
professionalizzanti nelle strutture assistenziali
del territorio, sarebbe il giusto riconoscimento
per i colleghi in formazione e rilancerebbe al
tempo stesso il percorso di formazione nelle
cure primarie. I problemi di un giovane me-
dico, però, non si fermano solo al percorso
di formazione, ma anche all’immediato futuro
dopo la formazione specialistica. Ad oggi, in-
fatti, volendo dipingere un quadro più gene-
rale della situazione, che include la condizione
formativa e lavorativa di tutti i medici neo-
abilitati, non possiamo tralasciare l’inquietante
dato che attesta che nei prossimi 10 anni sono
attesi pensionamenti massivi nel mondo del-
la medicina (48% degli occupati in regime di
dipendenza dal SSN e dalle Università, il 62%
dei Medici di Medicina Generale, il 58% dei
Pediatri Libera Scelta ed il 55% degli Speciali-
sti Convenzionati). Se da un lato, però, questo
dato lascia ben sperare le giovani generazioni
dei camici bianchi, dall’altro il blocco del turn-
over e i piani di rientro messi in atto dalle re-
gioni in ambito sanitario rende lo stesso un pò
meno confortante, ed anzi, allo stato attuale si
assiste ad una migrazione massiva verso il nord
dei nostri giovani specialisti, in cerca di fortuna
verso lidi migliori. Se, infatti, da un lato la leg-
ge dell’8 novembre in materia di sanità, riduce
di un anno il percorso formativo di quasi tutte
le specialità, dando la possibilità allo specia-
lizzando di accedere con un anno di anticipo
al mondo del lavoro, dall’altro in una fase di
stallo come quella che stiamo vivendo, anche
una decisione positiva come queste può assu-
mere dei contorni molto confusi e negativi. Ma
poi, distogliendo un pò lo sguardo, dicevamo:
la realtà, altissime aspirazioni, ma soprattutto
un sogno che si realizza, quello stesso sogno
che abbiamo inseguito per tanti anni…e allora:
perché fermarsi adesso?
Quello della omogeneità della formazione non è
un problema che riguarda il solo Corso di Laurea
in Medicina e Chirurgia, ma anche e soprattutto la formazione specialistica
ChI LA DURA LA VINCELa caparbietà di molti giovani medici ha fatto sì che fossero destinati 30 milioni di finanziamenti in più per l’anno 2014 e 50 milioni per ciascun anno nel 2015 e 2016 alla formazione specialistica.
38 | Notiziario | Marzo 2014
Nella foto a destra:Alberto Oliveti, dal 2012
presidente dell’ENpAM
PeNSIONe SCAPPA PURe. TANTO TI PReNDOIl Presidente dell’Enpam Alberto Oliveti parla del futuro dell’ente e di un sistema
previdenziale che per i medici si mostra solido. Grazie a scelte d’anticipo, verifica
costante e risposte tempestive ai nuovi scenari. Come la costruzione della previdenza
complementare per le nuove generazioni
Presidente, il sistema italiano della
previdenza va incontro ad un perio-
do di profondi cambiamenti. Quale
futuro immagina per l’enpam e quali saran-
no le ricadute sui medici iscritti?
Per la Fondazione vedo un futuro sereno per-
ché il sistema è solido. Lo sappiano i giovani
che il luogo comune “tanto io la pensione
non la prenderò” da noi non avrà spazio. Nel
2012 abbiamo dimostrato la sostenibilità del
nostro sistema previdenziale a oltre mezzo
secolo e abbiamo piantato semi per colti-
vare l’equità fra generazioni, in modo che i
giovani abbiano sempre interesse a rimanere
inseriti nel sistema previdenziale. Oggi la vera
sfida della previdenza riguarda la corrispetti-
vità. Poiché la pensione che si riceverà sarà
calcolata in proporzione ai contributi versati,
è importante che durante la vita lavorativa si
mettano i professionisti nelle condizioni di
accantonare un risparmio previdenziale ade-
guato alle future esigenze. Inoltre, poiché la
loro presenza è indispensabile per i pensio-
nati di oggi e di domani, alle nuove gene-
razioni abbiamo assicurato una rivalutazione
dei contributi maggiore di quella garantita ai
più anziani.
Disoccupazione e diffusione dei contratti
atipici minacciano la stabilità futura del si-
stema pensionistico. Come crede che vada
affrontata la crisi dal punto di vista previ-
denziale?
Le difficoltà vanno affrontate prendendole
d’anticipo. Dimostrare la nostra sostenibilità
con un orizzonte temporale di 50 anni era un
obbligo imposto dalla legge e noi lo abbiamo
fatto: questo di per sé è una garanzia per gli
iscritti. Ogni tre anni, inoltre, con gli attuari
simuliamo gli scenari possibili per essere si-
curi che il sistema si stia mantenendo in salu-
te. Oltretutto, stiamo comunque osservando
i cambiamenti in atto nella professione, che
possono avere impatto già da ora sulle en-
trate contributive, e stiamo dando vita a ini-
ziative che favoriscano il lavoro dei medici e
degli odontoiatri. Stiamo cercando di ren-
dere quanto più fecondo possibile il campo
del lavoro, nonostante i tempi di siccità. Lo
facciamo studiando investimenti in settori che
possano creare occupazione, come le Rsa e la
ricerca medica. E anche cercando di ampliare
l’assistenza tradizionale a forme di interven-
to che permettano di vivere serenamente gli
anni lavorativi.
In un periodo di crisi i contributi previden-
ziali pesano sulle attività libero professio-
nali. Che iniziative ha adottato ed intende
adottare l’ente per andare incontro
L’ I N T e R V I S TA
di ROBERTA FRANCESChETTI
Marzo 2014 | Notiziario | 39
Una vita per la previdenzaAlberto Oliveti è nato a Roma il 2 agosto 1953. Si è laureato in medicina e chirurgia
all’Università di Ancona, è medico di Medicina generale ed è specializzato in
Pediatria. è stato vice presidente vicario dell’enpam dal luglio 2010. Nel 2011 ha
assunto anche la presidenza di e.R.e. (enpam Real estate s.r.l.), la società in house
incaricata di gestire gli immobili di diretta proprietà della Fondazione.
è consigliere d’amministrazione enpam dal 1996 e consigliere esecutivo dal 2000.
ha dedicato il suo impegno istituzionale ai problemi previdenziali, tanto che nel
2005 è stato nominato esperto di previdenza del Presidente. Dal 2012 è Presidente
della Fondazione enpam.
40 | Notiziario | Marzo 2014
alle esigenze dei medici in questo campo?
Questa crisi colpisce tutti ma ad oggi non ab-
biamo registrato una diminuzione dei contribu-
ti. Da quest’anno siamo venuti incontro a quella
che era un’esigenza molto sentita all’interno
della categoria: abbiamo cioè dato a tutti i me-
dici e gli odontoiatri la possibilità di pagare i
contributi previdenziali a rate. Grazie alla nostra
autonomia siamo quindi riusciti a mettere a di-
sposizione questa nuova possibilità, ottenendo
inoltre – circostanza non indifferente – un rispar-
mio considerevole sia per gli iscritti sia per la
stessa Fondazione.
l’enpam ha incentivato l’iscrizione a fondi
pensione integrativi attraverso per esempio
un anno di iscrizione gratuita per i medici un-
der 35. Che ruolo avrà a suo avviso il secondo
pilastro delle pensioni? e quali iniziative ha in
programma l’ente?
Senza dubbio, il ruolo giocato dal cosiddetto
“secondo pilastro” sarà sempre più rilevante.
Per questo la cosa migliore che un giovane
neolaureato può fare per essere tempestivo
e lungimirante sulla previdenza nel momento
in cui si affaccia alla professione è iscriversi a
FondoSanità. I vantaggi della previdenza com-
plementare dipendono da quanto precoci si è
stati nell’iscriversi. Basti pensare al trattamento
fiscale in uscita che è più favorevole per chi ha
un’anzianità di iscrizione maggiore. Il vantaggio
di un’iscrizione precoce è talmente evidente che siamo arrivati anche a gesti come
quelli dei medici e dei dentisti che iscrivono i loro bambini quando sono ancora
in fasce. Consideriamo l’aver costruito direttamente il secondo pilastro per i me-
L’enPaM fu originariamente costituito
con regio decreto n. 1484/1937 come
Cassa di assistenza del sindacato nazio-
nale fascista Medici. nel 1950 la Cassa fu
trasformata in ente di diritto pubblico, as-
sumendo la denominazione di e.n.P.a.M. –
ente nazionale di Previdenza ed assistenza
Medici. Con un nuovo statuto approvato nel
1958 l’attività dell’ente – originariamente
concepita come attività assistenziale – fu
partitamente riconfigurata come attività di
previdenza e di assistenza.
nel 1995 è avvenuta la trasformazione
dell’ente in fondazione di diritto privato,
con la conseguente iscrizione all’albo del-
le associazioni e fondazioni che gestiscono
forme di previdenza e assistenza. La priva-
tizzazione dell’enPaM è avvenuta in circo-
stanze che hanno interessato numerosi altri
enti di previdenza per liberi professionisti,
LA sTORIA DELL’ENPAM,
DA CAssA DI AssIsTENZA A FONDAZIONE
PRIVATA
Marzo 2014 | Notiziario | 41
dici e i dentisti, unica e sola iniziativa tra gli
enti privatizzati dei liberi professionisti, una
risposta tempestiva e attenta alla compren-
sione delle dinamiche previdenziali. Oggi
grazie a un contributo messo a disposizione
dalla Fondazione, i camici bianchi di età infe-
riore a 35 anni possono aprire una posizione
presso FondoSanità, senza costi di ingresso.
alcuni enti previdenziali che hanno inve-
stito in immobili il proprio patrimonio ri-
schiano di andare incontro a problemi di
liquidità. Qual è la situazione dell’enpam
da questo punto di vista?
L’Enpam non ha problemi di liquidità. Per la
gestione del suo patrimonio la Fondazione
ha scelto di seguire una logica di Asset lia-
bility management (Alm). Ciò significa che
quando investiamo, lo facciamo in modo
tale da poter sempre avere liquidità dispo-
nibile nel momento di necessità.
Per quanto riguarda il “mattone” l’Enpam,
comunque, ha avviato nei mesi scorsi la pro-
cedura di dismissione del proprio patrimo-
nio immobiliare abitativo romano per poter
reinvestire i proventi in modo più adegua-
to. Negli ultimi anni, in ogni
caso, i nuovi investimenti nel
settore immobiliare sono sta-
ti fatti acquisendo quote di
fondi che a loro volta possie-
dono immobili. In questo modo, in caso di necessità non siamo obbligati a met-
tere in vendita case o palazzi, con procedure che richiederebbero più tempo, ma
possiamo semplicemente vendere le quote dei fondi, come fossero azioni.
IL RUOLO gIOCATO DAL COSIDDETTO “SECOnDO PILASTRO” SARà SEMPRE PIù RILEVAnTE. PER QUESTO LA COSA MIgLIORE PER
Un nEOLAUREATO è ISCRIVERSI TEMPESTIVAMEnTE A FOnDOSAnITà
come atto particolare di un più ampio dise-
gno politico di riforma dell’intero welfare
state italiano.
La trasformazione dell’enPaM in ente di di-
ritto privato si è perfezionata dunque con la
scelta della forma della fondazione, organi-
smo giuridicamente caratterizzato – rispet-
to all’associazione – da un più forte vincolo
di destinazione del patrimonio a fini sociali e
dal fatto di essere strumento organizzativo
che garantisce una maggiore governabilità,
riservando ai suoi amministratori maggiori
poteri decisionali.
Con l’esercizio di tale opzione l’enPaM si
è trasformato da ente ausiliare dello stato
– come veniva definito nel previgente regi-
me, in considerazione del rapporto fra fini
istituzionali dell’ente e fini generali dello
stato – in ente privatistico che persegue fini
pubblicisticamente rilevanti.
42 | Notiziario | Marzo 2014
MiMMoDi Paola
antonioDecaro
età: 65 anniProfessione: Ingegnere aerospaziale,
è stato Amministratore di Aeroporti di PugliaPartito/Schieramento: Impegno Civile per Bari
Slogan: Volta pagina c’è futurotwitter: @mimmodipaola
a confrontocandidati
A poche settimane dalle elezioni comunali, abbiamo posto ai due principali
candidati alla poltrona di primo cittadino di Bari - Mimmo Di Paola
e Antonio Decaro - alcune domande in merito alla sanità,
ai servizi sociali e al diritto alla salute. Ecco cosa ci hanno risposto
età: 44 anniProfessione: Ingegnere dei trasporti,
già funzionario ANAS; è deputato del Partito Democratico
Partito/Schieramento: Partito Democratico, vincitore delle primarie del Centrosinistra
per il Comune di BariSlogan: #noslogan
twitter: @Antonio_Decaro
Marzo 2014 | Notiziario | 43
MiMMoDi Paola
antonioDecaro
Il sindaco di una città a mio parere è
l’istituzione più vicina ai cittadini e
come tale deve essere in grado di sal-
vaguardare e garantire i diritti dei cit-
tadini. La salute è uno di questi, anzi
direi, il primo di questi.
Il sindaco in quanto autorità sanitaria
prende parte all’organizzazione del
servizio e quindi ha non solo il dovere
ma anche il diritto di occuparsi della
piena attuazione dei livelli essenziali di
assistenza con particolare riguardo alla
loro fruizione da parte delle fasce piu
deboli della comunità cittadina. Deve
garanatirne il rispetto e laddove si ac-
corgesse che esistono delle carenze,
intervenire in modo incisivo mettendo
in campo anche misure straordinarie.
Ferme restando le competenze regio-
nali, io sono dell’idea che vada istituito
un tavolo permanente tra Sindaco e
Aziende sanitarie che insistono sul ter-
ritoio cittadino (pubbliche e private)
per l’efficientamento del sistema dei
servizi sanitari e per la loro integrazio-
ne con i servizi sociali.
L’interazione di questi due settori va
organizzata in modo che l’uno diventi
la continuità dell’altro. Quante volte
accade che ci si rivolga agli ospedali
o ai pronto soccorso per servizi non
direttamente connessi con l’attività sa-
nitaria e per l’inesistenza di una rete
che rimandi i cittadini alle strutture
adeguate, evitando che vaghino per
la città senza davvero sapere a chi ri-
volgersi? Questa è una criticità che va
colmata con una pianificazione e orga-
nizzazione della rete di servizi sociosa-
nitari cittadini.
1.
Che ruolo immagina per il Comune nella
salvaguardia dei Lea e del diritto alla salute dei più poveri,
messi a rischio da crisi e tagli ai budget
della sanità?
Innanzitutto bisogna dire che Bari ri-
ceve dallo stato 2 milioni di euro per
le politiche sociali, mentre il budget
della sanità è di 1.5 miliardi di euro
per l’intera provincia. Con il bilancio
ordinario il Comune provvede alle po-
litiche sociali, minori, povertà, anziani,
disabili, minori stranieri, casa, etc per
un importo di 26 milioni di euro. Il
Comune di Bari in questi anni ha già
assunto un ruolo importante nella ge-
stione delle politiche di integrazione
sociale, ma noi abbiamo in-
tenzione di intensificare gli
interventi di potenziamento
dell’assistenza domiciliare ai
cittadini over 65 anni portan-
do l’attuale assistenza domi-
ciliare pari allo 0.80% al 4%
attraverso l’utilizzo dei fondi
PAC anziani e PON Città me-
tropolitane. Prevedo di poter
assicurare investimenti per 12
ml di Euro nel
prossimo trien-
nio anche per
l’adozione di
nuove tecno-
logie, come la
telemedicina.
44 | Notiziario | Marzo 2014
MiMMoDi Paola
antonioDecaro
La medicina del territorio è la rispo-
sta a molte emergenze nel campo
della sanità. Si è fatto poco in questi
anni in cui con i tagli al settore dovuti
come sappiamo al piano di rientro del
deficit, gettare le basi per la medicina
del territorio avrebbe significato as-
sorbire tutte quelle carenze che di fat-
to sono rimaste e che i cittadini hanno
dovuto subire consolidando quella
sensazione che curarsi e vedere garan-
tito il diritto alla salute stia diventando
davvero una impresa difficile. Io per
prima cosa valorizzerei la rete dei me-
dici di famiglia dando attuazione alle
forme di collaborazione tra loro e gli
specialisti convenzionati al fine di re-
alizzare pienamente non solo il primo
livello di assistenza, ma in particolare
quell’attività di prevenzione che è la
funzione cardine dell’assistenza terri-
toriale.
Fino ad oggi la politica ha sempre
tentato, con scarso successo, di
strumentalizzare i professionisti della
sanità ed in particolare i medici per un
mero tornaconto di carattere eletto-
rale. A mio avviso, viceversa, questo
rapporto deve svilupparsi permanen-
temente durante i cinque anni di con-
sigliatura al fine di costruire il neces-
sario supporto tecnico per le scelte e
le iniziative di cui dicevamo poco fa.
Quindi una valorizzazione piena del-
le professionalità mediche e sanitarie
che è l’esatto contrario della loro stru-
mentalizzazione a fini propagandistici.
2.
Come vanno ripensati secondo lei i servizi di medicina
del territorio di fronte a emergenze sociali sempre più
pressanti nelle nostre città?
3.
Politica e professione medica. Una
relazione difficile?
La medicina del territorio va ripensa-
ta, bisogna mettere in rete i servizi
offerti dal sistema pubblico e quelli
offerti dai privati, coinvolgendo anche
le esperienze della cooperazione so-
ciale. Occorre che le politiche sociali
e quelle sanitarie e di inclusione la-
vorativa si integrino tra loro per dare
risposte ai cittadini in una fase difficile
del Paese. Una chiara e positiva rispo-
sta potrà essere data dalla nuova pro-
grammazione dei fondi comunitari. È
chiaro che la salute mentale è uno dei
settori che ha maggiormente sofferto
dai tagli lineari delle risorse. Le poli-
tiche di prevenzione e integrazione
socio-sanitaria saranno rinforzate con
la collaborazione dell’Università e del-
le ASL.
I medici lavorano tutti i giorni con i
problemi dei pazienti, di quei cittadi-
ni con problemi di salute che poi spes-
so diventano disagi sociali. Credo che
a loro modo forse inconsapevolmente
facciano politica perchè si prendono
cura dei cittadini di un territorio e ne
prevengono disturbi e disagi. La poli-
tica deve ascoltare non solo gli utenti
ma anche gli operatori del settore per
comprendere a fondo le criticità dei
servizi e trovare soluzioni.
Marzo 2014 | Notiziario | 45
MiMMoDi Paola
antonioDecaro
Proprio per individuare le soluzio-
ni più appropriate anche rispetto
alla prevenzione di dolorosi eventi di
questo genere, il tavolo permanente
al quale ho fatto riferimento è la sede
più appropriata per mettere in comu-
ne risorse, personale e strategie atte
a scongiurare il ripetersi di simili fatti.
4. La morte
di Paola Labriola ha profondamente
scosso la cittadinanza di bari. quali iniziative crede
che si debbano adottare per tutelare
la sicurezza di medici e pazienti
nelle strutture pubbliche
della città?
Non si può lavorare per il futuro
senza pianificare un percorso di
welfare adatto alle nuove esigenze
della popolazione. Se da un lato in
città mancano 13 assistenti sociali per
raggiungere la soglia minima prevista
dalla Regione, dall’altro è necessario
anche creare una rete che non le fac-
cia sentire sole, soprattutto di fronte
alle difficoltà in cui sono costrette a la-
vorare. Le operatrici hanno a che fare
anche con le nuove realtà di degrado
sociale e occupazionale: un’ammini-
strazione comunale non può risolvere
il problema della perdita del lavoro,
ma deve poter ritagliare il welfare sul-
le nuove problematiche dei cittadini.
Dobbiamo migliorare il sistema attra-
verso l’informatizzazione dei servizi
di fabbisogno sociale; realizzare una
cabina di regia permanente in ogni
municipio per monitorare e affiancare
le reti socio-assistenziali; istituire una
rete del personale che interessi i ser-
vizi a gestione centralizzata e munici-
pale, valorizzando ruoli, competenze
e professionalità. Da sindaco mi im-
pegnerò a chiedere l’allentamento del
patto di stabilità per poter assumere
nuovo personale socio-assistenziale
ma anche a ribaltare il punto di vista:
è dalla casa, dal lavoro, che si deve
ripartire. L’occupazione non dipende
dal sindaco, ma m’impegno a crearne
le condizioni.
46 | Notiziario | Marzo 2014
Anche in questo caso un rapporto
vero e trasparente scevro da stru-
mentalizzazioni reciproche e proteso
verso la costruzione di una vera e pro-
pria rete di solidarietà attiva all’inter-
no della quale ciascuna maglia deve
svolgere la funzione verso la quale si
sente più portata. Il mio sogno, che
realizzerò, è quello della creazione di
una rete di protezione sociale che al
pari della protezione civile in ambi-
to di emergenze ambientali, possa
mettere in campo all’occorrenza, una
organizzazione che sappia affronta-
re non solo le emergenze ma anche
le urgenze della quotidianità di una
comunità e delle fasce che vivono in
condizioni più difficili. Naturalmente
questo presuppone anche il necessa-
rio sostegno per rendere concreto e
fruttuoso l’impegno a tutto vantaggio
delle persone più svantaggiate.
È un progetto ambizioso, lo so e me
ne rendo conto, ma io lo realizzerò.
Come diceva Olivetti, un sogno resta
tale finchè qualcuno non comincia a
lavorarci su.
5. quale rapporto immagina tra
Comune e realtà associative
del territorio per rispondere alle
esigenze sociali e sanitarie della
città?
MiMMoDi Paola
antonioDecaro
Bisogna rilanciare il rapporto di
collaborazione con l’associazioni-
smo presente nella città, valorizzando
l’esperienza di alcune realtà che, in
assenza di fondi, hanno sopperito al
sistema pubblico. L’amministrazione
comunale e le associazioni devono
fare rete per creare un percorso comu-
ne di welfare.
Marzo 2014 | Notiziario | 47
SPAzIOODONTOIATRIA
48 | Notiziario | Marzo 2014
Il disegno di legge 471 presentato da 5 senatori vuole modificare l’articolo 348
del codice penale. Per la prima volta se ne discute in Aula. Sarà quella buona per
l’inasprimento delle pene?
Dall’utopia alla realtà. Vediamo finalmen-
te sulla buona strada l’inasprimento del-
le pene per l’esercizio abusivo della profes-
sione medica ed odontoiatrica.
La Commissione Giustizia del Senato nella
seduta del 30 gennaio 2014 ha approvato in
sede referente il disegno di legge 471 (sen.
Marinello e altri) e ha conferito il mandato al
relatore Sen. Albertini a riferire all’Assemblea
per l’approvazione del provvedimento con le
modifiche accolte nel corso dell’esame e ha
proposto l’assorbimento degli altri disegni di
legge concernenti la medesima materia.
Pertanto da questo momento il disegno di
legge n. 471 è tecnicamente in stato di rela-
zione e in attesa di essere inserito nel calen-
dario dell’Aula. Ma vediamolo nel dettaglio.
L’art.1, comma 1 del provvedimento, dispo-
ne che, chiunque eserciti abusivamente una
professione per la quale è richiesta una spe-
ciale abilitazione dello Stato, sia punito con
la reclusione fino a due anni e con la multa da
10.000 euro a 50.000 euro. Il disegno di leg-
ge prevede inoltre che la condanna comporti
la pubblicazione della sentenza e la confisca
delle attrezzature e degli strumenti utilizzati.
Nell’art 1, comma 2 del testo proposto dalla
Commissione è previsto che, nel caso di omi-
cidio colposo commesso nell’esercizio abu-
sivo di una professione o di un’arte sanitaria
si applichi la pena della reclusione da tre a
dieci anni.
L’art 1, comma 3, prevede l’inasprimento del-
le pene in caso di lesioni gravi (da 6 mesi a
due anni) e gravissime (da 18 mesi a 4 anni)
commesse nell’esercizio abusivo.
Non era mai accaduto fino ad ora che un di-
segno di legge di modifica dell’art 348 fos-
se portato in un’Aula del Parlamento per la
discussione. È doveroso un cauto ottimismo,
ma la parola fine la potrà dare solo l’appro-
vazione del testo da parte di entrambe le
Camere.
o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i
di CRISTIAN INTINI
Cristian Intini Presidente CAO
LOTTA ALL’ABUSIVISMO.IL TeSTO UNICO DeLLeLeGGI SANITARIeARRIVA IN PARLAMeNTO
Marzo 2014 | Notiziario | 49
7745DAL 2006 AL 2012 SONO STATe eFFeTTUATe
ISPezIONI 877SeQUeSTRI
RISULTATI CONSeGUITI DAI NAS NeL CONTRASTO ALL’eSeRCIzIO DeLLA PROFeSSIONe MeDICA e ODONTOIATRICA
Fonte: elaborazioni eures su dati Carabinieri Nucleo Operativo Antisofisticazioni
o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i
50 | Notiziario | Marzo 2014
o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i
CONSULeNTe: FOTOGRAFIA DI UNA FIGURA ALLA RICeRCA DI ReGOLeIl professionista consulente deve gestire i rapporti con pazienti,
colleghi e soggetti terzi. Un insieme di relazioni
complesse che devono essere regolamentate.
Come ha raccontato l’avv. Longhin
in un recente incontro a Bari
Pubblico delle grandi occasioni quello di
sabato 22 febbraio 2014 allo Sheraton
di Bari per l’avvocato Roberto Longhin,
noto civilista torinese, Consulente della
Fnomceo, di varie Asl sul territorio nazio-
nale, nonchè del SUSO Sindacato Unitario
Specialità Ortognatodonzia. L’incontro, or-
ganizzato dalla Commissione Albo Odon-
toiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi del-
la Provincia di Bari, ha registrato circa 150
partecipanti, fra odontoiatri, medici e per-
sino alcuni avvocati, interessati all’ascolto
dell’illustre relatore.
L’evolversi della professione verso compe-
tenze di natura sempre più specialistica,
unitamente ad una buona disponibilità di
colleghi preparati non interessati ad aprire
uno studio, hanno messo in risalto la figura
del consulente professionista, determinan-
do una particolare attenzione a normare
tali rapporti, al fine di prevenire sgradite
sorprese al momento meno opportuno:
infatti i contenziosi con i pazienti, con gli
stessi professionsti e con soggetti terzi
quali fisco e enti previdenziali sono molto
più complessi in caso di rapporti non chia-
ramente definiti.
L’Avv. Longhin ha primariamente distinto il
ruolo di collaboratori e consulenti. Nel rap-
porto di collaborazione, il delegato opera
secondo le disposizioni ed il piano tera-
peutico impostato dal delegante, senza al-
cuna autonomia decisionale in merito alla
terapia. Consulenza è invece la prestazione
resa da un professionista terzo rispetto a
quello al quale il paziente si è rivolto, che
presta la sua opera sotto la direzione del
delegante, ma in autonomia terapeutica.
di GIANVITO ChIARELLO
Gianvito Chiarello Odontoiatra - Consigliere
OMCeO Bari
Marzo 2014 | Notiziario | 51
Questo è il caso più frequente nei rapporti
interprofessionali che si instaurano nei no-
stri studi. È sicuramente opportuno che tali
rapporti siano disciplinati da un contratto,
costituito per regolare il rapporto giuridico
patrimoniale ma anche per chiarire i diversi
aspetti peculiari che caratterizzano l’attività
di consulenza.
Il contratto indica quindi se il collega che
presta la sua opera sia un esecutore subor-
dinato (collaboratore) oppure rivesta una
posizione autonoma (consulente); quale
responsabilità assuma nei confronti del ti-
tolare di studio e del paziente; se ha diritto
di credito e verso chi; se ha facoltà di re-
cesso verso il delegante e il paziente; se ha
il dovere di non fare concorrenza al titolare
una volta cessato il rapporto; se il consen-
so informato debba essere espresso a lui
oppure al titolare; se ha diritti o meno sulla
documentazione presente in studio. In me-
rito a chi debba acquisire il consenso in-
formato, il consulente può assumere verso
il paziente la veste di semplice esecutore
oppure di controparte vera e propria. Nel
secondo caso, essendo il responsabile del-
la terapia effettuata, sarà lui a chiedere il
consenso al paziente e potrà gestire auto-
nomamente anche l’aspetto economico-fi-
scale. In questo modo la fase operativa da
lui svolta nel piano di trattamento generale
del paziente può essere qualificata come
contratto nel contratto. Il consenso quindi
di norma compete sia al titolare del rap-
porto, sia al consulente, con assunzione da
parte di entrambi della responsabilità soli-
dale riguardo ad un eventuale risarcimen-
to. A questo proposito vale la pena
150 partecipanti fra odontoiatri e medici per ascoltare l’avv.
civilista Roberto Longhin in un incontro che si è tenuto a Bari
lo scorso 22 febbraio sul rapporto professionale
in consulenza
o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i at r i a s pa z i o o d o n t o i
52 | Notiziario | Marzo 2014
ricordare gli obblighi, non ancora pienamen-
te efficaci, del decreto Monti 12.1.2012 nei
confronti del paziente riguardo al consenso
informato: rendere noto il grado di comples-
sità dell’incarico, pattuire il compenso, indi-
care la polizza assicurativa, consegnare un
documento scritto.
Riguardo al diritto
di recesso (Art. 2237
c.p.), il paziente può
sciogliere il contratto
in qualsiasi momento,
rimborsando al pre-
statore d’opera
le spese sostenute e pagando il com-
penso per l’opera svolta, da deter-
minarsi con riguardo al risultato utile
che ne sia derivato al paziente. Il sa-
nitario invece può
recedere solo per
giusta causa, con
diritto al rimborso del-
le spese e al compenso per
l’opera svolta. Il recesso del pre-
statore d’opera deve essere esercitato
in modo da non determinare pregiudizio per
il paziente. Il contratto deve quindi specifica-
re: natura e durata della prestazione, nonché
luogo dove viene eseguita; oneri delle parti,
fra cui le modalità di pagamento; respon-
sabilità organizzative (tecniche e modalità
di sterilizzazione, strumentario e macchinari
disponibili, gestione della segreteria ecc);
modalità e termini di recesso; concorrenza
ed esclusività; penali
di diritto; accesso alla
documentazione; ga-
ranzia assicurativa. Da
questa breve disamina
si intuisce come ogni
realtà lavorativa abbia
sue caratteristiche ben
specifiche e molto spesso peculiari, che nella
redazione di un contratto fra titolare di stu-
dio e prestatore d’opera devono essere ben
specificate e sottoscritte. È quindi evidente
la difficoltà di standardizzare un documento
prestampato che possa contemplare e garan-
tire ogni situazione lavorativa. Tuttavia a fine
giornata l’avvocato Roberto Longhin ha reso
disponibile un modello di contratto che può
costituire solo un esempio di compilazione,
stante l’attenta disamina di tutte le caratteri-
stiche che contraddistinguono il rapporto fra
le parti. Chi fosse interessato può richiederlo
all’indirizzo e-mail [email protected].
Riguardo al diritto di recesso il sanitario può recedere solo per giusta causa, con diritto al rimborso delle spese e al compenso per l’opera svolta
Nella foto grande, da sinistra: Nicola Esposito,
l’avv. Roberto Longhin, Christian Intini (con la targa),
Pietro Di Michele, Gianvito Chiarello,
Chiara Fiandaca. Nella foto piccola,
un momento dell’evento che si è tenuto a Bari
54 | Notiziario | Marzo 2014
ONCOeMATOLOGICO DI BARI:
IL CeNTRO Che NON C’eRA
Marzo 2014 | Notiziario | 55
ONCOeMATOLOGICO DI BARI:
IL CeNTRO Che NON C’eRA
Da semplice reparto di Pediatria,
la Quarta Sezione del Policlinico è diventato
uno dei Centri d’eccellenza in Italia
per leucemie e tumori infantili. Sia nella cura,
che nel supporto ai pazienti e alle famiglie.
Grazie all’impegno di medici e volontari
V O L O N TA R I AT O
Contributo a cura di APletI, tratto dal volume “Un viaggio inaspettato. Insieme, contro i tumori nell’infanzia”
con foto di Attilio Rossetti e testi di Nica Ruggiero
56 | Notiziario | Marzo 2014
“Quarta Sezione” è la denominazione che veniva
utilizzata qualche anno fa per definire quello
che a tutt’oggi è un reparto delle Cliniche Pe-
diatriche del Policlinico di Bari. lì venivano curate le leucemie
e i tumori infantili. Già negli anni ’80 la struttura godeva oltre
che di figure mediche di altissimo livello, della collaborazione
di associazioni come l’AIeOP – Associazione Italiana emato
Oncologia Pediatrica. Grazie ad un grande lavoro comune era
riuscita ad ottenere piccoli ma significativi miglioramenti sulle
percentuali di cura dei pazienti oncologici pediatrici, in par-
ticolare per le patologie
quali i linfomi di Hodgkin,
il tumore di Wilms e le leu-
cemie linfoblastiche acu-
te. Il dott. Nicola Santoro,
attuale Coordinatore del
Settore Oncoematologico
della Clinica Pediatrica “F.
Vecchio” A.O.U Policlinico
Bari, è uno di quei medici
che, entrato da giovane
specializzando in pedia-
tria proprio nella Quarta
Sezione, ha capito da su-
bito quale sarebbe stato il
settore scientifico in cui si
sarebbe impegnato per il
resto della sua attività me-
dica. Ancora oggi, dopo
trent’anni, spende gran
parte del proprio tempo
nelle corsie del reparto ac-
canto ai bambini e ai loro
genitori. Nel raccontare la
sua esperienza di medico
e uomo all’interno di quel-
le mura, ci dice quanto dif-
ficile sia stato il percorso
che lo ha portato ad occu-
parsi dei bambini malati di
tumori e leucemie, e della totale dedizione che ha riversato
nel suo lavoro anche per far crescere la struttura e renderla il
più possibile accogliente per i suoi ospiti e per i loro genitori.
Grazie al lavoro di tanti, nel tempo sono stati inaugurati due
Centri Oncoematologici Pediatrici, e le strutture “alberghie-
re” sono state migliorate. Si è riusciti ad aumentare via via
l’organico di personale medico, idoneo e motivato - anche
se è ancora ampiamente insufficiente rispetto alle necessità.
Il risultato in corso d’opera è che quello di Bari, nel tempo, è
divenuto uno dei Centri d’eccellenza in Italia per la cura di pa-
tologie legate a leucemie e tumori infantili, simbolo di grandi
battaglie combattute con coraggio e determinazione. Il ruolo
dell’associazionismo e del volontariato naturalmente è stato
fondamentale per la crescita della struttura e ha reso possibi-
le tante iniziative a supporto di bambini e genitori, accompa-
gnandoli nei percorsi di cura che spesso sono caratterizzati da
tempi lunghi, visto il decorso delle patologie. l’unione degli
sforzi di personale medico e di assistenza, nonché di genitori
e volontari ha reso possibile molteplici progressi e lo sviluppo
di altrettanti progetti.
Per i bambini, innanzitutto, la presenza della scuola primaria
e secondaria, al fine di permettere ai pazienti la possibilità di
accedere e continuare i
normali percorsi di istru-
zione, oltre al sostegno
di una psicologa e di tanti
operatori che si occupano
di attività ludico-ricreative
che li coinvolgano. Inoltre,
da qualche anno sono sta-
te attivate le metodiche
di sedazione in reparto
per le procedure invasive.
Sono state attivate anche
iniziative per supporta-
re i genitori stessi, come
l’istituzione di una Casa
alloggio per famiglie e
pazienti provenienti da al-
tre regioni e nazioni, e la
realizzazione del proget-
to Care-net che fornisce
assistenza domiciliare ai
pazienti residenti nella
provincia di Bari.
tanti progetti che non sa-
rebbero nati senza l’impe-
gno e il coraggio di tutti
gli attori protagonisti di
questo microcosmo ma-
gnifico. Come ogni centro
d’eccellenza però, anche
questo deve essere costantemente migliorato per rispondere
alle crescenti sfide. Innanzitutto, occorre continuare a perse-
guire la strada per il riconoscimento regionale del Centro On-
coematologico Pediatrico di Bari che ad oggi cura il 75% dei
piccoli pazienti pugliesi e che a livello amministrativo risulta
essere semplicemente “Pediatria”, e, cosa importantissima,
attivare un Centro Pediatrico di trapianto delle cellule stami-
nali, la cui mancanza oggi costringe alla mobilità transregiona-
le i pazienti e le loro famiglie, nonché giovani medici in forma-
zione, che rappresentano una risorsa preziosa per il centro e
il territorio. Insomma, c’è ancora molta strada da percorrere,
tutti insieme.
Marzo 2014 | Notiziario | 57
58 | Notiziario | Marzo 2014
Progetto doMinga – MUsiCoteraPia in onCoLogia PediatriCa
dal mese di febbraio 2013 si sono avviati i primi incontri per la definizione del “Progetto dominga” relativo all’introduzione
della musicoterapia nei reparti di oncoematologia Pediatrica del Policlinico di bari. gli enti coinvolti nel progetto sono apleti
Marzo 2014 | Notiziario | 59
onlus, l’associazione MusicalMente onlus di altamura, Musicspace italy di bologna e l’azienda ospedaliero-Universitaria Con-
sorziale Policlinico di bari, reparto oncoematologia Pediatrica. il progetto prevede due fasi. La fase i del progetto ha visto la
presenza settimanale in reparto del musicoterapeuta clinico dott. filippo giordano, della psicologa dell’apleti dott.ssa Chiara
60 | Notiziario | Marzo 2014
rutigliano, della dott.ssa giovanna natile counsellor e, in tre occasioni, del musicoterapeuta supervisore del progetto, la dott.
ssa barbara zanchi. L’obiettivo principale di questa fase è stato quello di valutare la fattibilità e definire le modalità più ade-
guate per introdurre l’intervento musicoterapico all’interno dei reparti e dell’ambulatorio. L’attività si è articolata in sedute
Marzo 2014 | Notiziario | 61
individuali e sedute di gruppo. La partecipazione alle sedute è stata libera per ogni paziente. sono state utilizzate principal-
mente tecniche di musicoterapia attiva, che prevedono il coinvolgimento interattivo dei bambini in esperienze sonoro-musi-
cali. L’ingresso della musica in ospedale ha avuto un impatto positivo su bambini e familiari creando un clima di accoglienza
62 | Notiziario | Marzo 2014
sereno, offrendo la possibilità di sperimentare sonorità e strumenti diversi, distogliendo bambini e genitori dalla tensione
legata all’attesa. nelle sedute individuali è stato possibile, in alcuni casi, lavorare in modo più sulla persona sui vissuti e sulle
emozioni collegate alle esperienze che i pazienti stavano per affrontare, e/o ai vissuti complessivi legati alla malattia. La mu-
Marzo 2014 | Notiziario | 63
sicoterapia è stata positivamente accolta sia da chi effettuava la procedura per la prima volta, sia da chi non era alla sua prima
esperienza. tutto lo staff medico-infermieristico del dH e dei reparti, ha dimostrato, gradualmente, disponibilità ed interesse,
collaborando attivamente e positivamente al progetto.
Care-net e bien Être2 Progetti deLL’aPLeti
Due fiori all’occhiello dell’Apleti onlus, ov-
vero il Progetto Care-Net ed il Progetto
Bien Être, riguardano la pratica regolare
dell’attività ludico-motoria durante l’ospe-
dalizzazione. l’attività fisica adattata per i
bambini ospedalizzati può essere un valido
strumento per favorire il mantenimento di
processi di apprendimento motorio, di in-
clusione, di arricchimento delle esperienze
personali, che diversamente potrebbero
risultare interrotti o, peggio ancora, re-
gredire a stadi di sviluppo psicomotorio
precedenti. l’interruzione delle abitudini
quotidiane, la perdita dei capelli, un corpo
improvvisamente vissuto come estraneo,
possono innescare dei meccanismi psico-
patologici capaci di influire negativamente
sull’intero percorso terapeutico o, peggio,
sull’attaccamento alla vita. I risultati finora
raggiunti attraverso la somministrazione
regolare della pratica ludico-motoria mo-
strano benefici che comprendono l’intero
ambito della persona. Su 130 nuovi casi tra
2010 e 2011, il 98% dei pazienti ha parte-
cipato all’attività motoria, di questi il 70%
circa ha mostrato riduzione della durata
ed attenuazione dei disturbi di deambu-
lazione, nonché evoluzione psicomotoria,
dimostrando l’efficacia del metodo con
indice di gradimento pari al 100%. la per-
centuale di gradimento raggiunta, pari al
100%, permette di considerare un meto-
do alternativo e non convenzionale come
positivo ed efficace nel raggiungimento di
una grande varietà di benefici diversamen-
te difficili da ottenere, derivanti da un’at-
tività motoria regolare e sicura sotto la
supervisione di professionisti. Il progetto
Bien Être ha vinto il Premio Nazionale Aie-
op come Miglior Relazione Infermieristica
2012 per i risultati conseguiti, per le carat-
teristiche di innovazione e di trasportabili-
tà dell’idea, unica nel suo genere.
64 | Notiziario | Marzo 2014
UNA DISCIPLINA Che IN PUGLIA è IN CeRCA DI AUTONOMIA. PeR CReSCeReLa Delibera Regionale n. 1721 dell’agosto 2012 si impegna a riordinare
la materia al fine di potenziare la NPI su tutto il territorio,
ma la piena applicazione degli interventi necessari è ancora lontana.
Tra scarsità di personale e mancanza di Unità Operative Complesse,
fondamentali per il coordinamento degli specialisti
di ANGELO MASSAGLI
Angelo Massagli Segretario della Sezione
Apulo-Lucana della SINPIA (Società Italiana di
Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza)
O R G A N I z z A z I O N e
NeUROPSIChIATRIA INFANTILe
Marzo 2014 | Notiziario | 65
Il Neuropsichiatra Infantile (NPI) è un pro-
fessionista che ha un compito delicatissi-
mo: occuparsi di bambini e adolescenti
con problematiche neuropsichiche. E delle
loro famiglie. Il raggio d’azione è vastissi-
mo: si va da situazioni
relativamente
più sempli-
ci come
quelle dei
D i s t u r b i
dello Sviluppo
del Linguaggio a situazioni
via via più complesse come
le Paralisi Cerebrali Infanti-
li e i Disturbi dello Spettro
Autistico passando per la
Dislessia, le Epilessie e le
Disabilità Intellettive. Per non
parlare delle non rare pluriminorazioni in cui
disturbi psichici, motori, neurologici e com-
portamentali coesistono. Nelle diverse situa-
zioni il NPI deve definire diagnosi prognosi e
terapia, coordinare l’indispensabile approc-
cio multidisciplinare, intervenire direttamen-
te negli ambiti di sua competenza, seguire
e sostenere la famiglia nel difficile percor-
so di terapia, riabilitazione e assistenza da
prestare al loro bambino, pur naturalmente
avvalendosi delle indispensabili consulenze
di altri specialisti. Insomma ha un compito
estremamente impegnativo e insostituibile,
fondamentale per la cosiddetta presa in cari-
co delle suddette complesse situazioni.
Nonostante ciò nella nostra Puglia è raro tro-
vare per le famiglie quella risposta organica
e competente ai bisogni dei loro figli, pro-
prio perché i NPI sono pochi, mal distribuiti
AD ESCLUSIOnE DI TARAnTO In PUgLIA nOn SI DISPOnE DI UnITà OPERATIVE COMPLESSE DI nEUROPSIChIATRIA InFAnTILE
Nel territorio i NPI sono pochi, mal distribuiti e spesso mal coordinati
e spesso mal coordinati. Anche l’organizza-
zione delle nostre ASL da questo punto di
vista è storicamente estremamente carente.
La Neuropsichiatria Infantile non ha un Di-
partimento autonomo, ma è inserita in quel-
lo di Salute Mentale, con la conseguenza
che istituzionalmente si occupa prevalente-
mente delle componenti psichiatriche delle
varie condizioni cliniche, rimanendo esclusa
da decisioni in ambito riabilitativo per esem-
pio, che attualmente è ancora in capo ai ser-
vizi di riabilitazione.
Con la Regione Puglia in questi ultimi anni
si è lavorato molto nel predisporre una rior-
ganizzazione della Neuropsichiatria Infantile
nella nostra Regione, che ha portato alla De-
libera Regionale n. 1721 dell’agosto 2012, in
cui si riordinava la materia, con un program-
ma di potenziamento della stessa Neuropsi-
chiatria Infantile. Ma a un anno e mezzo di
distanza poco si è fatto in questa direzione.
Gli specialisti di questa disciplina sono po-
chi e dispersi nel territorio, con scarso co-
ordinamento. Non vi sono Unità Operative
Complesse di Neuropsichiatria Infantile nella
nostra Regione se si esclude Taranto, men-
tre ce ne dovrebbero essere almeno una per
ASL/provincia, limitandosi a calcoli di mini-
ma.
In conclusione è necessario e urgente rive-
dere l’organizzazione dell’assistenza neurop-
sichiatrica infantile nella regione Puglia se si
vogliono aiutare i tanti bambini e adolescenti
con problematiche neuropsichiche e le loro
famiglie, cominciando dall’istituire le Unità
Operative Complesse che possano adegua-
tamente coordinare il lavoro degli speciali-
sti presenti nel territorio e negli ospedali e
finendo con l’istituzione di un Dipartimento
autonomo.
LA DELIBERA 1721/12 PUNTO PER PUNTO• Assegna alle Aziende sanitarie Locali la quota di euro 1.900.000,00 ai fini del potenziamento delle UU.oo. territoriali di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza
• Stabilisce il rafforzamento organizzativo e strutturale delle UU.oo. territoriali di nPia che sia finalizzato a garantire obiettivi quali presa in carico delle diverse problematiche, prevenzione e riduzione sequele, implementazione protocolli diagnostici e terapeutici, individuazione e attivazione percorsi di abilitazione/riabilitazione
• Dispone che il potenziamento dell’assistenza sia realizzato dalle asL tramite il reclutamento ex novo del personale, nonché tramite la stipula di protocolli di intesa con le UU.oo. di riabilitazione
• Demanda al dirigente del servizio Programmazione assistenza territoriale e Prevenzione il riparto e la liquidazione, entro il corrente esercizio finanziario, dei fondi, sulla base della popolazione minorile residente in ciascuna asL
68 | Notiziario | Marzo 2014
di ANNA MARIA MORETTI
Le DISCRIMINAzIONI Che FANNO BeNe ALLA SALUTeNel resto del mondo la medicina di genere gode di una grande attenzione.
Nel nostro paese, invece, stenta ad avere il giusto riconoscimento per il
proprio ruolo. Una pubblicazione tutta italiana la mette al centro della scena,
evidenziandone l’utilità nei percorsi diagnostici e nella scelta delle terapie
Q U e S T I O N I D I G e N e R e
Direttore di unità operativa complessa malattie apparato respiratorio Policlinico [email protected]
Marzo 2014 | Notiziario | 69
Ormai tutti conosciamo l’impatto che
alcuni fattori quali genere, ambien-
te, stili di vita e condizioni socio-eco-
nomiche esercitano sulla salute dell’individuo.
Tali fattori oggi, oltre ad essere considerati
significativi determinanti di salute, sono in
grado di condizionare i percorsi diagnostici
ed intervenire sugli outcome delle terapie. La
medicina di genere rappresenta oggi uno dei
fattori che meglio esprime la complessità del-
la vita dell’individuo.
Nelle scienze biomediche spesso i termini
sesso – genere sono stati usati come sinoni-
mi, ingenerando confusione ed impossibilità a
definire le differenze, le complesse e costanti
interazioni con l’ambiente capace di modifica-
re le caratteristiche biologiche dell’individuo.
La medicina di sesso-genere quindi non è la
medicina della donna ma la medicina di uomi-
ni e donne con differenti livelli culturali, inse-
riti in particolari conte-
sti ambientali e sociali
capaci di determinare
differenti stili di vita e
di comportamento.
È stato da poco pub-
blicato il “Manuale di
Medicina Sesso-genere” a cura di Flavia Fran-
coni e Giorgio Cantelli Forti (Edizioni Bononia
University Press, 2013), a firma di una serie di
autori italiani - che nasce dalla considerazione
che, a livello nazionale, a fronte di evidenze
consolidate di differenze di sesso-genere in
medicina, nella pratica clinica e nei corsi di
formazione sanitaria non si rileva una opportu-
na attenzione al problema determinata anche
dall’assenza di testi di medicina di genere in
lingua italiana.
Hanno partecipato alla stesura cultori della
materia, scienziati sociali, biomedici e tecno-
logi, al fine di sviluppare la sua carica inno-
vativa. Il testo, a cura di Flavia Franconi, pro-
fessore ordinario di Farmacologia Cellulare e
Molecolare presso il Dipartimento di Scienze
Biomediche dell’Università di Sassari e coor-
dinatrice del primo dottorato di Farmacologia
di Genere in Europa, e Giorgio Cantelli Forti,
professore ordinario di Farmacologia e Far-
macoterapia presso il Dipartimento di Scien-
ze per la Qualità della Vita dell’Università di
Bologna, descrive il rapido divenire e la va-
stità della materia mediante una approfondita
selezione degli argomenti con evidenza delle
specifiche differenze capaci di determinare ri-
percussioni cliniche. A differenza di altri libri di
testo in lingua inglese, sono stati descritti ar-
gomenti nuovi come l’influenza del genere, la
responsabilità, il contesto ecc. con l’apporto
di dati italiani, alcuni dei quali nascono grazie
al progetto strategico del Ministero della Sa-
lute “La medicina di genere come obiettivo
strategico per la sanità pubblica: l’appropria-
tezza della cura per la tutela della salute della
donna” coordinato da Stefano Vella, Direttore
del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Su-
periore di Sanità. Altri ottenuti da rilevazioni
regionali su specifiche patologie respiratorie
quali l’embolia polmonare nei pazienti della
regione Puglia presentati da me.
Nella prima parte del testo è stato sottolineato
l’obiettivo del lavoro
riassunto nelle parole
chiave: sesso-genere,
equità, intersettorialità
e interdisciplinarietà.
Segue la descrizione di
alcune patologie
quali le malattie cardiovascolari, renali,
respiratorie, epatiche, e psichiatriche. È
stato anche affrontato un tema di parti-
colare rilievo scientifico quale l’influenza
del sesso-genere sulla risposta alle mo-
lecole esogene (farmaci, nutraceutici e
tossici). In successive pubblicazioni sa-
ranno trattati nuovi ambiti di ricerca ed
aggiornamenti ai dati già pubblicati.
L’ultima parte del testo valuta l’influsso
di alcuni determinanti quali contesto
sociale, stress sulla salute individuale e
ribadisce la necessità per le Istituzioni
di affrontare nel contesto italiano per-
corsi di responsabilità ed attenzione
alle problematiche descritte.
Il testo costituisce comunque, in tema
di salute di genere, un utile momento
di riflessione su politiche attuali, orientamenti
prevalenti e prospettive future e sollecita le
Istituzioni ad intraprendere nel nostro paese
un percorso per il riconoscimento scientifico e
culturale della disciplina.
DALL’Iss LO “sTUDIO sTRATEGICOsULLA sALUTE DELLA DONNA”Si è svolto lo scorso ottobre a Roma il convegno “La salute di genere: una proposta per il futuro” nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità. Proprio l’ISS ha avviato dal 2007 una struttura preposta allo studio delle differenze biologiche. Si tratta di 25 unità operative su tutto il territorio nazionale e 5 aree di studio:• malattie dismetaboliche e cardiovascolari• immunità ed endocrinologia• ambiente di lavoro• malattie iatrogene e reazioni avverse• determinanti della salute della donna
La medicina di genere non è la medicina della donna ma la medicina di uomini e donne con differenti livelli culturali,
ambientali e sociali
“Manuale di Medicina Sesso-genere” a cura di Flavia Franconi e Giorgio Cantelli Forti (Edizioni Bononia University Press, 2013)
70 | Notiziario | Marzo 2014
Sensibilizzare la classe medica sulla pro-
blematica della gestione dei pazienti con
dolore acuto e cronico (oncologico e non on-
cologico) in ambito ospedaliero e territoriale;
una rinnovata attenzione tesa a facilitare l’ac-
cesso alle cure palliative per i soggetti che ne
necessitano, implementando l’informazione
fra le varie figure professionali coinvolte, snel-
lendo i percorsi organizzativi e coinvolgendo
l’intero contesto familiare; sottolineare l’im-
portanza di un approccio al “dolore globale”
del paziente non limitandosi riduttivamente
alla mera componente fisica; impegnarsi af-
finché nel percorso formativo dei futuri me-
dici rientri inderogabilmente una specifico
corso di preparazione alla terapia del dolore;
rendersi interlocutori, attraverso la valenza
etica e tecnica dell’Ordine dei Medici,
OSPeDALe SeNzA DOLORe: UNA SFIDA
DA VINCeRe
C O M M I S S I O N I
A quattro anni dall’emanazione della normativa su cure palliative e terapia del dolore la Puglia non ha ancora compiuto la piena realizzazione di quando disposto.
la Commissione Ordinistica n. 19 ne ha fatto una priorità. Ma il percorso è tortuoso, anche se la Regione ha finalmente recepito l’intesa Stato-Regioni in materia
di ANGELO PIO VILLANI
Angelo Pio Villani Dirigente Medico I livello Cardiologia
Ospedaliera Policlinico di BariCoord. Comm. Ordinistica n. 19
“Il dolore in Medicina”[email protected]
Marzo 2014 | Notiziario | 71
72 | Notiziario | Marzo 2014
A circa quattro anni dall’emanazione della L. 38/2010 sono ancora molte le carenze che tuttora si registrano
nell’attuazione della normativa
con le figure istituzionali preposte all’attua-
zione della Legge 38 del 15/3/2010 in tema
di terapia del dolore e cure palliative, la cui
realizzazione piena stenta ancora ad essere
raggiunta nonostante le recenti disposizioni
del governo regionale; realizzare l’obiettivo,
possibile e non più differibile, di un “ospeda-
le senza dolore”: sono queste alcune delle
priorità che la Commissione Ordinistica n.19
“Il dolore in Medici-
na” , costituita anche
su sollecitazione della
FIDAPA, ha posto sin
dalla sua costituzione
nel Settembre 2013 a
cui partecipano pro-
fessionisti che, con
varie competenze, si occupano del problema
(F. Aloè, M. Argeni Valleri di Comite, F. Bru-
no, M .Capozzi, L. Carrieri, O. Ceci, E. Cinelli,
P. Colaianni, M.F. De Caro, P. Fiore, T. Fusaro,
A. Latorre, F. Lavalle, E. Maselli, R. Moretti,
A.T. Olivieri, U. Orsini, V. Petruzzelli, N. Pic-
ciariello, G. Preziosa, F. Puntillo). Molte sono
le carenze che tuttora si registrano a circa
quattro anni dall’emanazione della Legge già
ricordata in materia di terapia del dolore ed
accesso alle cure palliative, considerati, all’ar-
ticolo 1, come “diritto del cittadino”: basti
pensare, ad esempio, che anche la mera va-
lutazione del dolore dell’adulto attraverso il
semplice sistema VAS (rapido ed a costo nul-
lo) viene pressoché costantemente disattesa
in quasi tutte le strutture ospedaliere o che
l’accesso agli hospice, pur presenti sul terri-
torio, risente delle carenze legate spesso alle
difficoltà burocratiche e dei deficit di comu-
nicazione generati dalla mancanza di percor-
si chiari e facilmente gestibili. Nell’ottica di
definire maggiormen-
te la percezione del
problema ed al fine di
poter intervenire sulle
principali criticità, è da
leggersi la sommini-
strazione del questio-
nario conoscitivo in
tema di terapia del dolore e di cure palliative
che è stata pubblicato sullo scorso numero
del nostro Notiziario e rivolto a tutti noi Me-
dici, al quale sarà presto possibile rispondere
mediante apposito link sul sito web dell’Or-
dine ed a cui si auspica possa partecipare il
più ampio numero di colleghi. Un ospedale
senza dolore, in virtù anche di una umaniz-
zazione delle cure, è una meta raggiungibile
se saremo sostenuti dalla ferma convinzione
che piuttosto che a “curare una malattia”
siamo chiamati a “prenderci cura di un pa-
ziente”.
I RIFERIMENTI NORMATIVI
La normativa sulla formazione e aggiornamento
del personale medico e sanitario in materia di cure
palliative e di terapia del dolore è evidenziata nell’art.
8 della legge 38/2010.
In particolare:• disciplina degli ordinamenti
didattici di specifici percorsi formativi in materia di cure
palliative e di terapia del dolore;
• aggiornamento periodico del personale medico,
sanitario e socio-sanitario;
• individuazione contenuti dei percorsi formativi obbligatori
nelle strutture pubbliche e private e nelle organizzazioni senza scopo di lucro operanti
nelle due reti;
• definizione di percorsi formativi omogenei su tutto
il territorio nazionale per i volontari;
• attuazione definita nei limiti delle risorse umane,
strumentali e finanziarie.
Con la delibera della giunta regionale n. 2210
del 26/11/2013, la regione Puglia ha provveduto alla
“definizione dei requisiti minimi e delle modalità
organizzative necessarie per l’accreditamento delle
strutture assistenziali ai malati in fase terminale e
delle unità di cure palliative e della terapia del dolore”.
Marzo 2014 | Notiziario | 73
LA SALUTe NON DIPeNDe DAGLI OSPeDALIDall’incontro sul Progetto Città Sane, un invito a ripensare le politiche locali
per la salute tenendo in considerazione anche i fattori ambientali,
socio-economici e di stili di vita. Perché la salute dipende dall’aria che respiriamo,
da ciò che mangiamo e dal nostro stile di vita
e V e N T I
Si è svolto il 15 marzo scorso presso
l’Ordine dei Medici della Provincia di
Bari l’incontro “Progetto Città Sane
OMS: sviluppare politiche locali per la salute
ed i programmi sanitari” che ha coinvolto i
fiduciari dell’OMCeO presso i diversi Comuni
e i sindaci del territorio. L’evento intendeva
presentare il Progetto dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità Città Sane, che in Pu-
glia ha una delle due uniche reti regionali at-
tive in Italia – l’altra è quella del Friuli Venezia
Giulia.
L’OMCeO della Provincia di Bari è il primo e
al momento unico Ordine dei medici a livel-
lo nazionale ad avere firmato un protocollo
d’intesa che la rete Città Sane e ad aver cre-
ato la figura dei fiduciari dell’Ordine – come
ha sottolineato Maria Rosaria Bianchi, Refe-
rente Tecnico Rete Città Sane OMS, Foggia.
I fiduciari rappresentano le competenze pro-
fessionali e ordinistiche sul territorio e costi-
tuiscono un elemento di raccordo con le pub-
bliche amministrazioni a livello locale. Hanno
quindi un ruolo particolarmente importante
nello sviluppo di una fattiva collaborazione
tra i vari attori del territorio per la promozio-
ne della salute, intesa non come assenza di
malattia ma come benessere generale della
persona che coinvolge fattori ambientali, psi-
cologici ed economico-sociali.
“Abbiamo ripensato la figura dei fiduciari,
avendo presenti i fattori ambientali e socia-
li, fondamentali per l’adozione di stili di vita
corretti e quindi per la salute” ha dichiara-
to Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO
Bari – “Quello di oggi è un laboratorio per
sviluppare nuovi modelli di collaborazione,
per codificare un rapporto tra medici e am-
ministrazioni locali nel definire campi di im-
pegno comune, mettendo a disposizione dei
sindaci le nostre competenze per sviluppare
politiche della salute efficaci. Siamo partico-
larmente orgogliosi che questa esperienza
nasca in una realtà del Meridione, e rappre-
senti una buona prassi da esportare in tutta
Italia”.
Occorre infatti procedere ad una vera rivolu-
zione culturale, perché - ha sottolineato An-
tonio Battista, Coordinatore Tecnico Scienti-
fico della Rete Pugliese Città Sane OMS – “il
fatto che si parli di salute e al centro si met-
tano i Comuni non dovrebbe essere una no-
vità. Molte volte ci si dimentica che i sindaci
hanno un ruolo essenziale, perché la sa-
di ROBERTA FRANCESChETTI
74 | Notiziario | Marzo 2014
A Molfetta il 12° Meeting Città SaneSi terrà a Molfetta l’11 e il 12 Aprile 2014 presso il Museo Diocesano,
il dodicesimo meeting della rete città sane OMS che quest’anno è
dedicato al tema de “La resilienza delle comunità per promuovere la
salute. Aprirsi a nuovi stili di vita”, così come declinato nella sesta fase
del movimento europeo città sane. è possibile iscriversi al meeting on
line sui siti: www.comune.molfetta.ba.it e www.retecittasane.it
Marzo 2014 | Notiziario | 75
lute pubblica è un completo stato di benes-
sere fisico, psichico e sociale e non l’assen-
za di malattia. Queste cose non dipendono
esclusivamente dal servizio sanitario nazio-
nale, ma da politiche che non sono stretta-
mente sanitarie”. La salute dipende dall’aria
che respiriamo, da ciò che mangiamo e dal
nostro stile di vita. “Se prendiamo i determi-
nanti della salute, solo il 10% di-
pende da servizi sanitari. Il
resto dipende da fattori
genetici, ambientali,
di stile di vita” ha
precisato Miche-
le Bozzi, Consi-
gliere OMCeO
Bari, Delegato
ai Fiduciari –
“Gli Ordini al-
lora devono sol-
lecitare le autorità
affinché la salute sia
individuata come pri-
orità, perché si vive bene
anche senza gli ospedali”.
Va quindi ripensato anche il ruolo del me-
dico e la sua formazione, a partire da un
approccio che consideri lo stato di
salute in senso generale in tut-
te le componenti sanitarie,
sociali, psicologiche e di
stile di vita. Le politiche
industriali e ambienta-
li per esempio hanno
un peso determinante
così come quelle dei
trasporti, del verde ur-
bano, dell’attività fisica
e quindi le politiche del-
lo sport. È necessario che i
Comuni abbiamo una nuova
consapevolezza rispetto a que-
sti temi e al proprio ruolo. Ludovico
Abbaticchio, Assessore al Welfare del Co-
mune di Bari ha sottolineato le esperienze di
Bari in questo campo: “la nostra è una città
che ha una presenza di circa 60mila perso-
ne in povertà. Un sistema della salute deve
confrontarsi con questi dati, mentre il medi-
co deve avere una conoscenza del territorio
e della persona che incontra. Un’esperienza
interessante è stata quella dei PAC, che ha
spinto vari attori del territorio con competen-
ze diverse, per avere i fondi, a cooperare e
a firmare protocolli d’intesa, producendo un
nuovo processo di integrazione che è fonda-
mentale per svolgere un’attività di medicina
del territorio. In questi nuovi modelli la cultu-
ra del medico si contamina e si confronta con
altre figure professionali, come lo psicologo
e il pedagogista, in un nuovo lavoro di equi-
pe, per la produzione di nuovi servizi”.
Città sana non è quindi una città che ha rag-
giunto un particolare stato di salute, ma una
città in cui c’è coscienza del fatto che le po-
litiche sulla salute in senso lato sono fonda-
mentali per il benessere dei propri cittadini.
Città sana vuole dire inter-settorialità e scam-
bio con le diverse forze che agiscono nella
società, per una programmazione condivisa.
In questo contesto l’Ordine dei Medici, come
espressione del patrimonio di competenze
della professione, diventa interlocutore pri-
vilegiato per le amministrazioni locali, in un
nuovo modo di concepire la salute pubbli-
ca. “Alla fine di questo incontro vorrei po-
ter consegnare la bandiera dell’Ordine dei
Medici ai rappresentanti dei Comuni, - ha
concluso Anelli - come simbolo della nostra
collaborazione e di una più efficace tutela del
diritto alla salute”.
Città sana vuole dire inter-settorialità
e scambio con le diverseforze che agiscono
nella società, per una programmazione
condivisa della salute pubblica
76 | Notiziario | Marzo 2014
1 PARTe DI VeRITà, 1 PARTe DI PASSIONe,
2 PARTI DI LIBeRTà: IL COCKTAIL PeRFeTTO
PeR LA RICeRCAUna laurea in Puglia, un dottorato a Utrecht, poi il lavoro
di ricercatore in Texas. Infine il rientro, come direttore
dell’Oncologico di Bari. Storia di Antonio Moschetta,
uno dei “cervelli” rientrati nel nostro paese.
Che dà la propria ricetta per salvare la ricerca nel nostro paese
D R A I N B R A I N
di ANTONIO MOSChETTA
Antonio MoschettaMedico Chirurgo
Professore Associato di Medicina Interna, Università degli Studi Aldo
Moro di Bari, Direttore Scientifico IRCCS Istituto
Oncologico “Giovanni Paolo II”, Bari
Marzo 2014 | Notiziario | 77
78 | Notiziario | Marzo 2014
Da ragazzo una delle mie più grandi
passioni era la filosofia ma al termine
degli studi classici ho deciso di intra-
prendere il percorso universitario della medi-
cina perché il fascino della professione medi-
ca e del rapporto umano con i pazienti hanno
prevalso su tutto il resto. Ho avuto il privilegio
di trascorrere periodi di studio durante il cor-
so di laurea all’estero in Olanda ed in Spagna
con i programmi Erasmus e ECTS. Nel post-
laurea mi sono formato con un dottorato di ri-
cerca presso l’Università di Utrecht in Olanda.
Successivamente, al termine del mio tirocinio
formativo come specialista in Medicina Inter-
na a Bari, ho deciso di dedicare un periodo di
tre anni alla ricerca farmacologica traslaziona-
le e ho lavorato come ricercatore all’Howard
Hughes Medical Institute del Southwestern
Medical Center di Dallas in Texas.
L’Italia esporta ogni anno circa trentamila ri-
cercatori, questo significa che vengono inve-
stite molte risorse nel formare studiosi che il
nostro sistema attuale non è poi in grado di
trattenere. Noi italiani all’estero siamo molto
apprezzati, risultiamo ben preparati e se com-
petitivi veniamo dotati di quella copertura fi-
nanziaria e di quella autonomia intellettuale
che rappresentano il nutrimento giornaliero
per tutti coloro che credono e che vivono
di ricerca. All’estero una volta ottenuto il fi-
nanziamento, vengono concessi tre o cinque
anni, a seconda del tipo di progetto (per in-
tenderci: grandi idee uguale grande investi-
mento) al termine dei quali per ottenere un
rinnovo o la possibilità per applicare ad un
nuovo finanziamento è necessario testimo-
niare quanto prodotto. A Dallas ho avuto il
privilegio di collaborare con il Premio Nobel
prof. Alfred Gilman, ho potuto lavorare in au-
tonomia economica ed intellettuale, potevo
fare progetti a lungo termine. Ho però sem-
pre sperato di poter rientrare in Italia e nel
2005 sono rientrato come ricercatore all’Uni-
versità di Bari ed ho vinto uno Start up Grant
dell’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro
(AIRC), una specie di “Drain brain - rientro di
cervelli”. In Texas guadagnavo molto di più di
quanto facessi in Italia ma nonostante questo
la soddisfazione di poter condurre attività di
ricerca nel mio Paese ha prevalso. Da allora,
insieme al mio gruppo ho vinto diversi grant
e ho avuto la possibilità di gestire e coordi-
nare in prima persona una serie di progetti
nazionali ed internazionali. La coperta però è
sempre troppo corta e quando si tira da un
lato, l’altro resta scoperto. Per ogni giovane
che rientra ce ne sono tanti, troppi che resta-
no in giro, le cui progettualità conducono a ri-
sultati di cui purtroppo altri stati ed Istituzioni
estere possono vantarsi. Io ho conosciuto tan-
tissimi colleghi che magari avrebbero potuto
produrre più di me e del mio gruppo e non
hanno avuto la chance di rientrare. È questo il
trend che con forza dobbiamo invertire e fare
presto. L’arrivo di nuove forze nella ricerca
biomedica in Puglia è l’unica via di uscita per
risalire tutte le classifiche generate con qualsi-
voglia indicatore più o meno criticabile.
Bisogna mettere in atto politiche che stimo-
lino i migliori nostri “cervelli” in loco e che
consentano ai “cervelli in fuga” di sentire il
richiamo del proprio Paese affinché si pos-
sano costruire le condizioni per tornare, per
consegnare il nostro Paese alla meritocrazia
superando e combattendo i luoghi comuni e
le etichette negative. Il rientro di un giovane
ricercatore dall’estero deve essere conside-
rato un’ambizione per tutti e non un sacrifi-
cio. A mio avviso per essere vincenti nel con-
durre e promuovere la ricerca in Italia sono
Alle istituzioni chiedo di sostenere con
vigore l’autonomia intellettuale e gestionale
anche del più giovane ricercatore a garanzia di una produttività che
mal si coniuga con la già sperimentata,
improduttiva piramidalizzazione
del sapere e della sua “gestionalità”
Marzo 2014 | Notiziario | 79
necessarie due sfide.
La prima è investire sui giovani, assumere
quattro, cinque giovani neolaureati e inse-
gnare loro tutto quello che sai, stimolarli, se
necessario mandarli all’estero per crescere
ulteriormente. Dobbiamo creare nuove pos-
sibilità per valorizzare i giovani che si dedica-
no alla ricerca. Ognuno di noi ricercatori deve
imparare a essere giudicato dai successi o
dagli insuccessi dei propri allievi, com’era per
i grandi artisti del passato. Che lo si voglia o
no, la storia insegna che di noi parlano e par-
leranno gli allievi che abbiamo e lasceremo!
La seconda è quella di cercare di imparare
quanto più possibile, modalità di vita, cre-
scita e gestione da coloro che si incontrano
lungo il proprio percorso formativo e profes-
sionale ovvero colleghi junior e senior. Serve
essere narcisisti nella crescita non nell’auto-
esaltazione. La scienza ci ricorda che, come
per la vita, nella ricerca dobbiamo vivere di
testimonianza, cercando di crescere per aiu-
tare la crescita. Solo il lavoro, la passione e la
produttività possono ripagare la crescita tua
e della società. La scienza ci insegna a vivere
con la certezza che nessuno potrà mai chiu-
derci in una bottiglia né spegnere la corrente.
Nella ricerca sei libero. Ti svegli al mattino e,
sulla base degli studi tuoi e degli altri, deci-
di su cosa investire. La ricerca, se fatta con
grande cuore, è passione e verità. Osare si-
gnifica creare in libertà assoluta. Chi lavora
deve essere ricompensato nei fatti dalla tito-
larità dei risultati come autore. Il giovane che
si avvicina alla scienza ha diritto ad osare con
un proprio progetto e a comunicare in prima
persona i suoi dati alla comunità scientifica.
Personalmente ho sempre avuto la certezza
che, se riesco o se fallisco, sarò giudicato solo
su quello che ho fatto. Ed è bello scoprire
che la tua idea è giusta o persino che il suo
contrario sia giusto. Ai colleghi più giovani
che oggi per ragioni di possibilità e di scelta
economica non sanno se e come avvicinarsi
alla ricerca biomedica, consiglio di investire
tempo nella propria crescita cercando di ap-
prendere il più possibile da chi è in grado di
distribuire cultura vera e di vivere con la vo-
glia di fare e di farsi giudicare su quello che
ogni giorno si fa. Solo se si è felici del proprio
lavoro si può essere testimoni di un percor-
so di crescita e di libertà. Alle istituzioni che
distribuiscono i fondi della ricerca nel nostro
Paese chiedo di sostenere con vigore la auto-
nomia intellettuale e gestionale anche del più
giovane ricercatore a garanzia di una scelta
di investimento per la produttività che mal si
coniuga con la già sperimentata, improdutti-
va piramidalizzazione del sapere e della sua
“gestionalità”.
L’ITALIA ESPORTA OgnI AnnO CIRCA TREnTAMILA RICERCATORI, QUESTO SIgnIFICA ChE VEngOnO InVESTITE MOLTE RISORSE nEL FORMARE STUDIOSI
ChE IL nOSTRO SISTEMA ATTUALE nOn è POI In gRADO DI TRATTEnERE
Nella foto: l’ospedale
oncologico “Paolo Giovanni ii”
di Bari (ph. Vittorio Arcieri)
80 | Notiziario | Marzo 2014
La Sezione barese dell’Associazione Ita-
liana Mogli dei Medici (AMMI) ha un
nuovo Consiglio direttivo per il prossi-
mo triennio. È presieduto dalla signora Fran-
ca Martello Bellizzi che succede alla signora
Marisa Di Biase Petroni. Lo scambio delle
consegne è avvenuto nel corso di una sera-
ta per il tradizionale scambio degli auguri in
prossimità delle feste natalizie.
Perché e come opera l’Associazione? Lo sco-
po statutario è di tenere alto il ruolo delle
mogli dei medici e della donna medico “in
una missione congiunta - osserva la past pre-
sident - nella promozione della salute fisica,
psichica, umana e sociale”. Missione che si
esprime “nel sensibilizzare l’opinione pubbli-
ca - afferma Marisa Di Biase - e diffondere
la cultura della salute, nella mediazione tra
le attese dei cittadini e le risposte operati-
ve delle istituzioni. quindi nel costruire una
rete di contatti con le stesse istituzioni e le
altre associazioni che perseguono scopi ana-
loghi”.
Quindi guardare alla realtà con spirito di
servizio, confrontarsi con i problemi e le si-
tuazioni che la società pone, stimolare la co-
scienza civica dei cittadini, intervenire per al-
leviare casi di particolare disagio sociale. Un
altro settore di intervento coinvolge la ricerca
scientifica. In questo l’AMMI s’è fatta promo-
trice di una serie di iniziative, anche attraver-
so l’organizzazione di un concorso riservato a
giovani ricercatori.
Un altro particolare impegno è stato dedi-
cato al dibattito sul tema nazionale 2001,
la “Medicina di genere”, definito dalla pre-
sidente nazionale dell’epoca prof. Lilia Tatò
Fortunato, della Sezione di Bari. Un tema che
ha inteso fare giustizia di intollerabili e anti-
storiche discriminazioni nei confronti della
donna nella prevenzione, diagnostica e cura
di patologie. La salute è strettamente lega-
ta agli aspetti che costituiscono il genere e
quindi uomini e donne differiscono non sol-
tanto in ordine al sesso, ma anche rispetto
ad altri fattori come ad esempio il peso, gli
enzimi epatici, gli ormoni sessuali, le varia-
bili dell’ambiente, dell’educazione, della cul-
CULTURA DeLLA SALUTe: UN IMPeGNO ANChe DeLLe MOGLI DeI MeDICIDa anni l’Associazione Italiana Mogli dei Medici si impegna per la sensibilizzazione
dell’opinione pubblica sui temi della salute. Da quest’anno ha un nuovo Consiglio
direttivo guidato da Franca Martello Bellizzi che, oltre a sostenere i giovani ricercatori,
affronterà anche la questione della medicina di genere
A S S O C I A z I O N I
a cura dell’AMMI
Uno dei settori di intervento coinvolge la ricerca scientifica,
anche attraverso l’organizzazione di un concorso riservato a
giovani ricercatori
Marzo 2014 | Notiziario | 81
tura, dei coinvolgimenti di tipo psicologico.
La divulgazione di queste ormai accertate
differenze ha certamente giovato non solo
alla conoscenza, ma a determinare la svolta
necessaria nel trattamento sanitario.
La neo presidente Franca Martello Bellizzi,
riceve il testimone della Presidenza in un
momento altrettanto impegnativo. “Un im-
pegno gravoso - afferma - ma nello stesso
tempo gratificante. Mi conforta la consape-
volezza di essere sostenuta da un Consiglio
direttivo composto da amiche che già nel
passato hanno ricoperto ruoli associativi di
responsabilità e che certamente mi daranno
la loro preziosa collaborazione”.
La neo presidente si è riservata ovviamente
di presentare la sua agenda di lavoro nella
prossima riunione del Consiglio, anche se ha
anticipato che lavorerà nella scia di quanto
previsto dallo Statuto e in sintonia con le in-
dicazioni della Presidenza nazionale con par-
ticolare attenzione “alle tematiche medico-
sociali, etico-culturali, tenendo ben presente
le esigenze del nostro territorio. Mi piace
sottolineare l’atmosfera di sincera amicizia e
di grande cordialità che è una caratteristica
della nostra Associazione. È questo un valore
aggiunto che certamente renderà più agevo-
le il mio lavoro”.
Nuovo consiglio direttivo
Nella foto in basso le past president: da sinistra Lilia Tatò, Luciana Strada, Sara Capurso, Teresa pazienza, Marisa Di Biase, Marcella Quaranta e Franca Bellizzi presidente eletta per il triennio 2014-2016
Presidente: Franca Bellizzi Martello, Past Presidente: Marisa Di Biase Petroni,
Vice presidente: elisa Cornioli Finocchi, Segretaria: laura De Vanna De San-
tis, Tesoriera: elisabetta Papa Barberio, Consigliere: Sara Capurso De Fano,
Rosanna De Dato Schettina, Marilena Ferniano troccoli, Angela Melpìgna-
no De tommasi, Mina Zella Ferri, Presidente Collegio Revisore dei Conti: lu-
ciana Strada Violante, Presidente dei Probiviri: Mariolina Guido Sangirardi
82 | Notiziario | Marzo 2014
ShALOM. STORIA DI AMORe
e MALATTIA. AL POLICLINICO
DI BARIMedici, associazioni e volontari si mobilitano a Bari
per salvare la vita di una bambina etiope,
affetta da una grave forma di leucemia.
tutti insieme, uniti dal dolore di una famiglia,
ma anche dalla solidarietà e dalla speranza
A S S O C I A z I O N I
di VITTORIO MATTIOLI
Vittorio Mattioli Direttore U.O.C.
di Anestesia e terapia Intensiva Postoperatoria, Medicina del Dolore e Cure Palliative, Unità
Sperimentale di Psico-OncologiaIRCCS Istituto Nazionale tumori
“Giovanni Paolo II”[email protected]
Marzo 2014 | Notiziario | 83
84 | Notiziario | Marzo 2014
Attraverso il Notiziario dell’OMCeO
voglio condividere con tutti voi la
storia di Shalom, una bambina etiope
di 11 anni e mezzo, ricoverata in Oncoemato-
logia Pediatrica al Policlinico di Bari per leu-
cemia mieloide acuta. Diagnosticata tardiva-
mente in Etiopia è giunta a Bari, insieme con
il suo papà, grazie all’azione tempestiva ed
al sostegno delle spese urgenti, da parte del
Gruppo Quetzal (ONLUS), un’associazione di
volontariato e cooperazione internazionale
impegnata soprattutto a favore dell’infanzia.
Dopo aver fatto il primo ciclo di chemio con
citarabina e doxorubicina, Saholom aveva
avuto parecchi disturbi, con rush cutanei per
tutto il corpo, febbre e prurito. Conosciuta la
notizia attraverso i comunicati dell’associazio-
ne, a dicembre scorso ero stato a fare visita
a Shalom ed il collega Santoro che la segue,
mi aveva confermato che le possibilità di ri-
sposta alla chemio, erano molto ridotte, per
cui il trapianto di midollo era la vera terapia
indicata. È continuata così l’iniziativa umanitaria con il coinvol-
gimento di amici e colleghi per aiutare l’associazione con do-
nazioni volontarie in denaro al fine di far arrivare in Italia anche
la sorellina di Shalom e la madre, all’8°mese di gravidanza, al
fine di testare la compatibilità cellulare, anche con le cellule
del cordone ombelicale, per rendere possibile il trapianto.
“La venuta della mamma e della sorellina sono stati di grande
aiuto per Shalom, che è stata ovviamente felicissima; è sem-
brata molto tranquilla e collaborativa, ed ha imparato la sua
prima parola in italiano: grazie”. Tuttavia ad un certo momen-
to le condizioni di Shalom si sono notevolmente aggravate:
Shalom per lo più dormiente, soffriva forti dolori addominali
ed il personale di assistenza aveva chiesto con grande cortesia
di limitare le visite al minimo, considerata anche la condizione
di immunodepressione della piccola. Attraverso i comunicati
periodici forniti dal Gruppo Quetzal, era stato chiesto a tutti
gli amici, vecchi e nuovi, che da subito avevano raccolto con
sensibilità e generosità l’appello umanitario, di dedicare alla
“nostra piccola ed alla sua famiglia una preghiera o un pensie-
ro di amore e vicinanza; per sua madre che stava per partorire
a Roma un bambino mentre Shalom lottava tra la vita e la mor-
te, per suo padre che piangeva chiuso nel bagno e per la sua
sorellina Wididia, che giocava ancora spensierata e felice”.
Il 20 febbraio è nato Gabriele, il fratellino di Shalom, affetto
purtroppo da una gravissima cardiopatia congenita; trasferi-
to all’Ospedale Bambin Gesù è stato sottoposto ad un de-
licato intervento che sembra solo il primo di almeno quattro
interventi necessari a mantenerlo in vita in previsione di un
possibile trapianto. “È incredibile questa successione di fatti,
questa altalena di emozioni, ed è difficile, molto difficile, af-
frontare questa nuova e gravissima situazione. Ovviamente,
lo è soprattutto per la sua famiglia, che sperava di ritrovarsi
presto riunita attorno a Shalom, con il ritorno a Bari di mamma
e neonato”.
Apprendiamo dall’ultimo comunicato del Gruppo Quetzal che
“Il secondo ciclo di chemioterapia è terminato da pochi giorni
Grazie alla generosità di molti sono stati raccolti circa 6000,00 euro per sostenere la famiglia di Shalom
Marzo 2014 | Notiziario | 85
e Shalom sembra reggere un pò meglio che in occasione del
primo ciclo, anche se è molto debole e molto vulnerabile alle
infezioni ed è quindi preferibile che si evitino ancora le visite.
Intanto si attende a giorni l’esito degli esami per la ricerca
di compatibilità sia per l’eventuale tra-
pianto di midollo dai familiari sia per
l’eventuale utilizzo delle cellule stami-
nali del cordone ombelicale del fratel-
lino nato il 20 febbraio. purtroppo, le
condizioni del piccolo Gabriele sono
sempre molto serie. Avendo superato
la prima tappa chirurgica, molto impegnativa, due giorni fa
è stato trasferito dalla cardiochirurgia in cardiologia; sabato
prossimo accompagneremo a Roma il papà che finalmente lo
vedrà per la prima volta e potrà stare con lui”.
La storia di Shalom così piccola e così sfortunata, mi ha par-
ticolarmente colpito, e giornalmente seguo le evoluzioni del
suo caso riportate sul sito del Gruppo Quetzal da cui si posso-
no attingere le notizie ed i riferimenti per le donazioni in dena-
ro (http://www.gruppoquetzal.org). La sottoscrizione generale
ha raggiunto intanto circa 6.000 euro, che costituiscono solo
un parziale ma prezioso aiuto per le tante esigenze che, come
potete facilmente immaginare, sono
ora molto aumentate.
Voglio cogliere l’occasione che mi è
stata data per far conoscere questa sto-
ria non ancora a lieto fine, per ringrazia-
re pubblicamente attraverso il Notizia-
rio dell’OMCeO sia il Gruppo Quetzal,
sia tutti coloro che hanno dato e continueranno a dare il loro
contributo per Shalom e la sua famiglia. Ora più che mai la no-
stra generosità può essere l’azione forte ed irrinunciabile per
salvare una piccola vita e per ridare serenità ad una famiglia
così crudelmente colpita.
(Le parti scritte in corsivo sono tratte dai comunicati del Grup-
po Quetzal onlus).
GRUPPO QUETZAL. VOLONTARIATO E COOPERAZIONEQuetzal Onlus è un’associazione di ispirazione cristiana e cattolica che opera nell’ambito del volontariato e della cooperazione internazionale, con il fine di tutelare l’Uomo e la sua dignità, operando in particolar modo a favore dell’infanzia, gestendo progetti di carattere scolastico e sanitario.
www.gruppoquetzal.org
I medici curanti non hanno mai perso le speranze,
avviando tutte le procedure per un eventuale trapianto
86 | Notiziario | Marzo 2014
Marzo 2014 | Notiziario | 87
Guarigione del diacono Giustiniano,
Beato Angelico (Vicchio, 1395 circa -
Roma, 18 febbraio 1455), Museo di San Marco,
Firenze
Il dipinto su tavola è parte della
predella, con storie dei Santi Cosma
e Damiano, della Pala che Beato
Angelico dipinse per il convento
di San Marco a Firenze. Raffigura
Cosma e Damiano, i Santi Medici,
che compaiono in sogno al diacono
Giustiniano, e gli sostituiscono la
gamba malata con quella di un uomo
morto poco prima, in un’operazione
che anticipa i moderni trapianti.
Al risveglio Giustiniano si accorge di
avere una gamba nuova, che è nera
perché era appartenuta ad un etiope.
artee medicina
88 | Notiziario | Marzo 2014
Testo di OReSTe BISAzzA TeRRACINI*
le Paroledella MemoriaChe tenerezza, le scarpe di un bambinoviste poggiate a fianco del lettino.Che tenerezza, il sonno del piccinoe le sue scarpe fatte per andarecoi primi passi del suo camminare.Legati i lacci dalla mammanon troppo si costringono sul piedeche tenero dev’essere protetto senza restare troppo stretto.ricordo le mie scarpe da bambinonella modesta vita dell’infanziaquando cresceva il corpoe si allungava il piedeuscendo dalla punta ritagliatadalla tomaia vecchiadi scarpa consumata.Ma non ricordo con che scarpe andassila fine di settembre di quell’annoin cui la casa noi lasciammofuggendo verso il monte ed il confinecorrente sul crinale di montagnadi là dal quale, dalla parte oppostala nostra vita intera fu riposta.osservo adesso quanto ammonticchiatoesposto nella sala è di un museoe tra gli oggetti offerti alla mia vistavedo la scarpa vuota di un bambinoche forse più di me era piccinoquando trovai rifugio oltre frontieraed egli trovò morte assai severain altro campo, più dolenteframmezzo all’odio e sconosciuta gente.sono passati gli anni da quel tempoin cui la guerra sconvolgeva il mondoed in europa un popolo in ostaggiomoriva armato solo di coraggio.sono passati gli anni ed il ricordoin molte menti resta affievolitoma quella scarpa vecchia di bambinoci strappa il cuore con l’urlo del destinoe la memoria nostra si ribellacontro il silenzio viledi chi non ha favella.Chi tace oppure nega l’accadutonon merita pietà dall’uomo giustoma solo di pagare il giusto prezzoche sulla lama offerto è del disprezzo.
Marzo 2014 | Notiziario | 89
*La poesia è stata recitata dall’autore in occasione dell’incontro organizzato dall’ordine dei medici di bari per il mese della memoria (vedi notizia a pagina 12)
Marzo 2014 | Notiziario | 91
legislativenovita,
MeDICI COMPeTeNTI: INVIO DeI DATI SANITARI 2013Adempimento in vista per i medici competenti. Infatti, la fine del prossimo mese (31 marzo 2014) scade l’ultimo giorno uti-le per trasmettere all’INAIL i dati sanitari rilevanti sulla sicu-rezza del lavoro, relativi all’anno 2013. L’adempimento, dopo la sperimentazione dell’anno scorso, entra ufficialmente a regime e, da quest’anno, sarà necessario comunicare i dati sanitari e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sa-nitaria, entro il primo trimestre dell’anno successivo. In caso di inadempimento, si applicherà una sanzione amministrativa che va da 1.096 euro a 4.384 euro (art. 58, comma 1, lettera e) del D.Lgs. n. 81/2008).
MeDICI COMPeTeNTI e CReDITI eCM: CIRCOLARe FNOMCeOIl Ministero della salute ha comunicato che con la conclu-sione del ciclo di aggiornamento ECM 2011/2013, secondo quanto previsto dal D.lgs n. 81/08 all’articolo 38, comma 3, “per poter continuare ad esercitare l’attività di medico com-petente occorre che i medici, iscritti nell’elenco nazionale dei medici competenti, abbiano maturato i 150 crediti previsti, di cui almeno il 70% (105) nella disciplina medicina del la-voro e sicurezza degli ambienti di lavoro e che, come stabi-lito dall’articolo 2 del Decreto ministeriale 4 marzo 2009, gli stessi, a conferma del possesso di tale requisito, provvedano a trasmettere all’Ufficio Il della Direzione generale della pre-venzione la certificazione o l’autocertificazione attestante il conseguimento dei crediti ECM previsti”. Il Ministero della Salute ha chiarito che “il termine per provvedere alla trasmis-sione della certificazione o dell’autocertificazione può essere individuato entro il 15 gennaio 2015, atteso che l’articolo 2, comma 2, del Decreto ministeriale 4 marzo 2009 prevede la possibilità del completamento dei crediti mancanti en-tro il 2014; per cui successivamente a tale termine, ai sensi dell’articolo 3, comma 2 del citato Decreto, dovranno essere necessariamente, attivate da parte dell’Ufficio, le procedure
di verifica per la cancellazione dall’elenco nazionale dei me-dici competenti non in regola rispetto al requisito dell’obbli-gatorio aggiornamento professionale. La trasmissione della certificazione o dell’autocertificazione attestante l’avvenuto conseguimento dei 150 crediti previsti deve avvenire, pre-feribilmente attraverso posta elettronica certificata, utilizzan-do l’indirizzo PEC [email protected]. Ogni medico può verificare la propria situazione personale sulla sezione denominata “Anagrafe Crediti ECM” dal sito internet del CO.Ge.A.P.S (Consorzio Gestione Anagrafica delle Professio-ni Sanitarie).
MeDICI COMPeTeNTI e CReDITI eCM: CIRCOLARe FNOMCeOLa FNOMCeO ha comunicato che il Senato della Repubbli-ca nella seduta del 26 febbraio 2014 ha approvato definiti-vamente II disegno di legge n. 1214-B concernente “Con-versione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”. Si rileva che l’art. 9, comma 15-bis, del provvedimento dispone la proroga al 30 giugno 2014 dell’obbligo dei professionisti di dotarsi di POS. Si sottolinea che l’art. 2, comma 1, del decreto interministe-riale 24 gennaio 2014 recante “Definizioni e ambito di appli-cazione dei pagamenti mediante carte di debito” dispone che l’obbligo dei professionisti di accettare pagamenti effet-tuati attraverso carte di debito (POS) si applica a tutti i paga-menti superiori alla soglia di 30 euro. II Decreto interministe-riale 24 gennaio 2014 prevede una fase transitoria - fino al 30 giugno 2014 - nella quale sono assoggettati all’obbligo sol-tanto i professionisti e le imprese che, nell’anno precedente a quello in cui e effettuato il pagamento, hanno fatturato più di 200mila euro. Con la proroga prevista dall’art. 9, comma 15-bis, del D.L 150/13 (30 giugno 2014) tale fase transitoria non è ovviamente più operativa. Pertanto si rileva che nel momento in cui l’obbligo di POS entrerà in vigore (30 giu-gno 2014) riguarderà tulle le imprese e i professionisti, senza limiti minimi di fatturato. Si rileva infine che ii decreto inter-ministeriale 24 gennaio 2014 non prevede alcuna sanzione per il professionista che non si doti di POS e quindi non sia in grado di accettare pagamenti in formato elettronico con carte di debito.
a cura diGIANCARLO TRICARICOMedico Chirurgo, Specialistain Reumatologia ed Ematologia Generale
92 | Notiziario | Marzo 2014
previdenzialinovita,
CONTRIBUTI: DA OGGI POSSIBILe LA RATeIzzAzIONe CON ADDeBITO DIReTTODa oggi tutti i medici e gli odontoiatri possono pagare i contributi Enpam a rate e senza rischio di dimenticare le scadenze. Per farlo basta accedere all’area riservata e chiedere l’addebito diretto sul proprio conto corrente bancario.La scelta dell’addebito automatico tramite banca permette di risparmiare: per ogni operazione si pagherà meno di 50 centesimi (contro circa un euro di chi pagherà con i bollettini Mav). Inoltre, non essendo prevista l’emissione di bollettini di carta, si ridurranno le spese postali e si eliminerà ogni rischio legato al mancato o tardivo recapito. Infatti, una volta attivato l’addebito diretto, i contributi dovuti saranno riscossi l’ultimo giorno utile, senza il rischio di incorrere in sanzioni.I medici e gli odontoiatri possono trovare direttamente nell’area riservata dell’Enpam il modulo telematico da compilare per autorizzare la Fondazione alla domiciliazione bancaria. Per registrarsi sul sito è necessario compilare il modulo online. Solo dopo si potrà ricevere per email la prima metà della password di accesso all’area riservata. La seconda metà della password verrà invece inviata dall’Enpam via posta, per accertarsi che la registrazione non sia stata richiesta da un’altra persona.Le scelte possibili:Quota A: contributo minimo annualePagamento in quattro rate senza interessi (30 aprile, 30 giugno, 30 settembre, 30 novembre)Pagamento in unica soluzioneQuota B: contributi sulla libera professionePagamento in cinque rate (31 ottobre, 31 dicembre, 28 febbraio*, 30 aprile*, 30 giugno*)Pagamento in due rate senza interessi (31 ottobre, 31 dicembre)Pagamento in unica soluzione*Le rate che scadono entro l’anno sono senza interessi mentre quelle che scadono l’anno successivo (indicate con
l’asterisco) sono maggiorate del solo interesse legale, che
attualmente corrisponde all’1 per cento annuo.
Si può chiedere già da ora l’addebito diretto di ulteriori
pagamenti (ad esempio riscatti, ricongiunzioni, sanzioni) per
i quali la domiciliazione bancaria potrebbe essere attivata
in futuro. Fino a che questa possibilità non sarà attiva si
continueranno a ricevere i normali bollettini.
La domiciliazione bancaria rende anche più semplice
risparmiare sulle tasse.
Al momento della dichiarazione dei redditi, infatti, non sarà
più necessario portare al commercialista tutte le ricevute dei
bollettini ma basterà scaricare una semplice certificazione
fiscale dalla propria area riservata nel sito internet dell’Enpam.
In quel documento sarà riportato l’importo dei contributi
deducibili dal reddito (con un risparmio che può arrivare a
oltre il 45 per cento, considerando Irpef e addizionali locali).
L’eNPAM A TUTeLA DeLLe SPeCIALIzzANDeL’Enpam pagherà la maternità a tutte le specializzande che
nei periodi di astensione obbligatoria dovessero trovarsi
senza borsa di studio.
Le specializzande continuano infatti a percepire la loro borsa
anche in caso di assenza, ma solo per un totale di 12 mesi.
Fino a poco tempo fa, chi superava questo periodo – anche
in caso di maternità – non aveva diritto a nulla.
Per risolvere questo problema la Fondazione ha presentato
un interpello al ministero del Lavoro, il quale - dando ragione
all’Enpam - ha riconosciuto che l’Ente può coprire i periodi di
astensione obbligatoria delle dottoresse (per i mesi in cui non
hanno diritto alla borsa di specializzazione).
Chi si trova in questa situazione può presentare domanda
scaricando il modulo dal sito dell’Enpam.
Sono invece sempre assicurate dall’Enpam le indennità a chi
frequenta i corsi di formazione in medicina generale.
a cura dell’Enpam
Marzo 2014 | Notiziario | 93
Dott. MARIO DEFIDIOConsulente ENPAM Tesoriere Nazionale Feder.S.P.eV. Presidente Onorario Sezione Feder.S.P.eV. Bari-BAT
RIFORMA PReVIDeNzIALe: COMUNICAzIONe AI MeDICI NATI NeL 1949 e PRIMO SeMeSTRe 1950Fondo di Previdenza Generale – Settore Pensioni Ordinarie - Nuovi requisiti di accesso alla Pensione ordinaria di vecchiaia
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
65 anni65 anni
e 6 mesi
66 anni66 anni
e 6 mesi
67 anni67 anni
e 6 mesi
68 anni
Dal 1° gennaio 2013 è possibile accedere al pensionamento attraverso 2 modalità:- Pensione ordinaria di vecchiaia, anticipata a 65 anni per la “Quota A” - Pensione ordinaria di vecchiaia “Quota A” e/o ”Quota B”
Per la Pensione ordinaria di vecchiaia anticipata a 65 anni per la “Quota A” l’iscritto deve utilizzare l’apposito Modulo per l’Esercizio del Diritto di Opzione per il calcolo della pensione anticipata di “Quota A” (al 65 anno di età), reperibile sul Sito Enpam, e trasmetterlo esclusivamente tramite raccomandata A.R.L’opzione deve essere esercitata entro il 31 dicembre dell’anno che precede il compimento del 65° anno di età e, comunque, a pena decadenza non oltre il mese di compimento del 65° anno di età. È possibile comunque revocare l’opzione entro il mese in cui si compie il 65° anno esclusivamente tramite raccomandata A.R.Per la Pensione ordinaria di vecchiaia “Quota A” e/o ”Quota B” si riporta l’elaborazione dell’età anagrafica richiesta per accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia.
N.B.Il Medico che ha optato per la pensione anticipata a 65 anni può recuperare eventuali contributi di “Quota B” o di Fondi Speciali (Gen.- Amb.- Spec. Est.) solo al conseguimento dell’età anagrafica vigente.per conoscere l’importo della pensione Anticipata o della pensione di vecchiaia è necessario registrarsi nell’Area Riservata del Sito Enpam: poi Ipotesi di pensione.per ogni ulteriore chiarimento contattare il: 340/0516351.
a cura di FEdErspEv
94 | Notiziario | Marzo 2014
tHe gUardian 6 Febbraio 2014DIABeTe DI TIPO 1. NUOVe sCOPeRTe ALL’ORIZZONTeUn team del Gladstone Institute di San Francisco, ha pubblicato sul Journal Cell Stem Cell i risultati di un esperimento condotto sui topi, in merito ad una ipotetica cura per il diabete che normalmente si svilup-pa già durante l’infanzia o nella pri-ma età adulta. Attualmente questo tipo di diabete è curato mediante l’insulina, mentre lo studio si avvale dell’utilizzo di cellule staminali, che verrebbero sostituite alle cellule danneggiate del pancreas. Riporta-no gli scienziati che l’esperimento è consistito nell’aver prelevato delle cellule della pelle chiamate fibroblasti, che sono state trattate in una sorta di cocktail chimico con
molecole e fattori di riprogramma-zione, che ha generato delle cellule come quelle endoderme, le quali maturano generalmente negli organi come il pancreas. Successivamente, attraverso un altro cocktail, le cellule endoderme sono state trasformate in cellule che imitano quelle embrio-nali del pancreas, che i ricercatori hanno chiamato PPLCs. Una volta trapiantate queste nei topi oggetto dell’esperimento, si è potuto consta-tare che nel solo giro di una settima-na il livello di glucosio era diminuito, e dopo otto settimane le cellule trapiantate si erano trasformate in cellule normalmente prodotte dall’organo. Il team di scienziati na-turalmente spera che questi risultati siano utili per la scoperta di cure alternative al diabete di tipo 1 negli esseri umani.
Psfk.CoM 3 Marzo 2014Le NUOVe TeCNOLOGIe CHe AIUTANO Le AUTODIAGNOsI DeI PAZIeNTINell’ultimo report prodotto da PSFK Labs’ sul Futuro della Salute, si evidenzia come sempre di più le nuove tecnologie siano in grado di aiutarci a riconoscere i sintomi di eventuali patologie e quali dovreb-bero essere i passi successivi che dovremmo compiere. Una sorta di autodiagnosi che sia supportata da strumenti realmente utili e non una
mera ricerca su internet che spesso produce solo inutile allarmismo. App, ma non solo, che diano a tutti la possibilità di saperne di più sulla salute in genere e sulla propria. Tra le tecnologie segnalate: uCheck, una mobile app che permette di analizzare l’urina e conoscere even-tuali segni di patologie in corso, con tanto di kit comprensivo di strisce chimiche. Scanadu Scout, un dispo-sitivo palmare in grado di registrare alcuni segni vitali come temperatura corporea, battito cardiaco, livello di ossigeno, etc., che vengono poi misurati e analizzati grazie ad un’app ad esso collegata. Infine, una specie di termometro orale, collegabile sempre allo smartphone dell’utente, capace di misurare la temperatura e mappare altri sintomi. Insomma, si va verso una tecnologia a disposizio-ne di individui sempre più respon-sabili nella gestione della propria salute, almeno fino a quando non è necessario l’intervento medico.
N O T I Z I E D A L M N D O
Marzo 2014 | Notiziario | 95
tHe neW York tiMes5 Marzo 20142° BAMBINO CURATO DALL’HIV POCO DOPO LA NAsCITADopo il famoso caso del cosiddet-to “Mississippi Baby”, che aveva generato non poco scetticismo nella comunità scientifica, un nuovo caso riaccende le speranze di guarigione dal virus dell’HIV in bambini infettati alla nascita. Il nuovo caso di suc-cesso è stato presentato all’ultima conferenza sull’AIDS, spingendo molti a dire che il trattamento uti-lizzato potrebbe realmente funzio-nare. Pare ci siano addirittura altri casi in Canada e Sud Africa, tanto che il trattamento potrebbe essere applicato a 60 ulteriori casi di infe-zione, avviando così la rivisitazione del protocollo sulle cure attuali. Il trattamento prevede l’uso aggres-sivo dei farmaci entro pochissimo tempo dalla nascita; la bambina curata all’Ospedale di Long Beach è stata sottoposta alla cura appena trenta ore dopo il parto. Il bambino del Mississippi oggi ha tre anni, ed
è ancora libero dal virus, mentre la bambina ha appena 9 mesi, ma è apparentemente libera dal virus. Il dott. Persaud, che ha in cura la piccola paziente, rivela di aver effettuato molte analisi per essere certo dell’infezione, e che una volta avviata la cura, ha verificato a distan-za di 6 giorni che il virus ha comin-ciato a scomparire e che non era più rintracciabile dopo 11 giorni. Il dott. Steven G. Deeks, medico dell’Uni-versità della California ed esperto di AIDS, dopo il caso della bambina di Long Beach ha detto che questo rappresenta la prova convincente dell’utilità dell’applicazione della terapia praticamente alla nascita.
tHe indiPendent3 Marzo 2014UN GUANTO eLeTTRONICO AL POsTO DeL PACeMAKeRLa tecnologia ad uso delle malat-tie cardiovascolari compie un altro passo. Un team di scienziati della University of Illinois e della Washing-ton University ha messo a punto una
nuova, rivoluzionaria scoperta, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications: una membrana elettronica che potrebbe aiutare il cuore a battere. In sostanza si tratta di una specie di rete metalli-ca munita di sensori ed elettrodi che sarebbe in grado non solo di moni-torare l’attività cardiaca, ma presto anche di emettere impulsi che per-mettano al cuore di battere alla giu-sta frequenza. Questa membrana, realizzata attraverso una stampante 3D e testata su un coniglio, ha la capacità di adattarsi più facilmente all’organo e per questo potrebbe prendere il posto di pacemaker e altri dispositivi. L’ingegnere biome-dico Igor Efimov della Washington University spiega come, grazie alla struttura della membrana elettroni-ca, sarà possibile applicare stimoli elettrici per fermare l’insorgere di aritmie e prevenire il decesso per arresto cardiaco. Per ora il guanto elettronico sarà utilizzato come strumento di ricerca ma gli scienziati del team non escludono che l’utiliz-zo di tali membrane diventi comune in futuro.
96 | Notiziario | Marzo 2014
Puglia: esenzioni ticket per celiachia da ricertificareIl Ministro della Sanità, con D.M. n. 279 del 18 maggio 2001 ha adot-tato il “Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazio-ni sanitarie”. La Giunta pugliese ha approvato la rete regionale dei presidi per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare (PRN), individuando, contestualmente, i centri interregionali di riferi-mento (CIR). La Sprue celiaca, cod. RI0060, è stata riconosciuta come malattia rara e si è, per-tanto, provveduto ad individuare i Centri auto-rizzati a diagnosticare tale patologia. I pazienti ai quali è stato già attribuito il codice di esenzione, cod. R10060, sulla base di una diagnosi rilasciata da un centro non incluso nell’allegato B alla DGR 1591/2012 e precedenti provvedimenti, dovranno produrre apposita certi-ficazione rilasciata da un centro riconosciuto entro
e non oltre i primi sei mesi del corrente anno. I Distretti di appartenen-za, verificata l’avvenuta prenotazione sono, comunque, autorizzati a fornire i buoni per i primi sei mesi (gennaio-giugno/2014). Al fine di aggiornare il SIMARP la certificazione attestante la diagnosi di sprue celiaca potrà, inizialmente, esse-re prodotta al Distretto socio sanitario di com-petenza in cartaceo. Dal 1 gennaio 2014 in poi, la certificazione dovrà essere inviata telematica-mente al SIMARP.
Il TAR Puglia annulla la delibera 1581 sui “sartani” Il TAR Puglia ha annul-lato la delibera 1581 sui “sartani” - che imponeva la nota D in ricetta (Sen-tenza N. 00241/2014 REG.PROV.COLL. N. 01518/2012 REG.RIC.) - con le seguenti moti-vazioni “…la fissazione
dei limiti e dei criteri che devono guidare il medico nella scelta del farmaco che meglio risponda alle esigenze terapeutiche del singolo caso non può che appartenere ai principi fondamentali da stabilire con legge statale, trat-tandosi di uno dei casi in cui occorre assicurare uniformità di trattamento nei diritti a livello nazio-nale […] La richiamata disposizione non può che implicare la vigenza del principio generale secondo il quale spetta al medico la scelta in ordi-ne al principio attivo da somministrare al paziente […] i medici prescrittori […] scegliendo un far-maco attivo sul Sistema Renina Angiotensina (ACE-Inibitori/Sartani) dovranno prescrivere una molecola scelta nel rispet-tivo gruppo dei farmaci a brevetto scaduto presenti nella lista di trasparenza AIFA…; il medico pre-scrittore potrà prescrivere in deroga, ove sussista-no adeguate necessità cliniche, una molecola di ACEi/Sartani a brevetto non scaduto, applicando nel campo dedicato alle indicazioni delle Note
AIFA il codice di esenzio-ne regionale D (Deroga), motivando adeguatamen-te la scelta.
Comunicato EMA su Protelos OsseorL’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) aveva avviato una revisione per Protelos/Osseor, due medicinali contenenti stronzio ranelato, usati per il trattamento dell’o-steoporosi. La revisione è stata iniziata a seguito di una valutazione di routine dei dati di sicurezza che hanno mostrato un au-mentato rischio di gravi problemi cardiaci, incluso l’attacco cardiaco, con l’uso dei medicinali.L’Agenzia Europea dei Medicinali ha concluso la sua revisione su Protelos/Osseor e ha raccomanda-to di limitare ulteriormen-te l’uso del medicinale ai pazienti che non possono essere trattati con altri farmaci approvati per l’o-steoporosi. Inoltre, questi pazienti devono conti-nuare ad essere valutati periodicamente dal loro medico e il trattamento deve essere interrotto se i pazienti sviluppano problemi cardiaci o circo-
N O T I Z I E D A L L’ A I FA
a cura di GIANCARLO TRICARICO
Marzo 2014 | Notiziario | 97
latori, come ipertensione non controllata o angina. Come raccomandato in una precedente revisione, i pazienti che hanno una storia di problemi cardiaci o circolatori, come ictus e infarto, non devono utilizzare il medicinale.L’opinione del CHMP sarà ora inoltrata alla Com-missione Europea che rilascerà una decisione finale.
AIFA: nota informativa importante su tiocolchicosideImportanti limitazioni rela-tive all’uso dei medicinali a base di tiocolchicoside per uso sistemico sono state imposte a seguito dei risultati derivanti dalla revisione di nuovi dati preclinici che hanno sollevato dubbi sull’atti-vità di un metabolita di tiocolchicoside sui cromo-somi. Pertanto è neces-sario adottare misure precauzionali per ridurre l’esposizione al meta-bolita SL59.0955 delle formulazioni sistemiche (le formulazioni topiche non producono concen-trazioni sistemiche signi-ficative del metabolita e non sono interessate da queste raccomandazioni).
Nuove norme sulla rimborsabilità delle incretineAIFA - Determina 4 NOV. 2013 - Condizioni per la prescrizione rimborsabileA. In prima prescrizione:1. HbA1c fra 7,5% e 8,5% alla dose massima tollera-ta della terapia ipoglice-mizzante corrente e dopo adeguata e documentata aderenza ad adeguato stile di vita (dieta e attivi-tà fisica).2. Rischio di ipoglice-mie severe o comunque condizionanti le attività quotidiane che sconsigli l’utilizzo di altre classi di ipoglicemizzanti. In tale prospettiva i farmaci attivi sul sistema delle incretine non sono rimborsati in associazione a sulfonilu-ree se non in presenza di intolleranza alla metfor-mina.B. Nella prosecuzione della terapia (rinnovo del piano terapeutico):Andrà considerato solo il limite massimo della HbA1c (8,5% o 9%), cioè in presenza di valori di HbA1c >8,5% o 9% (sulla base dei target individua-li) il farmaco non potrà essere prescritto. Prescri-zione in monoterapia. La prescrizione in monotera-pia non è rimborsata per i farmaci attivi sul sistema delle incretine. Unica eccezione: sitagliptin, vildagliptin, saxagliptin, linagliptin, rimborsati in monoterapia solo in caso di insufficienza renale cro-nica moderata severa. Prescrizione in associa-
zione con insulina. Non è rimborsata per nessun farmaco attivo sul sistema delle incretine. La Regio-ne Puglia ha recepito il provvedimento con notifi-che del 28/11/2013.
statine: non più necessaria la scheda di monitoraggio (dgr nr. 2378 del 10.12.2013) notifica Regione Puglia prot.aoo.152/877 del 23/01/2014La delibera nr.2378 del 10.12.2013 in sintesi: - revoca i provvedimenti di Giunta regionale n. 1477 (delibera statine) - recepisce le disposizioni impartite dall’AIFA del 09/04/2013 NOTA 13- recepisce le racco-mandazioni in Medicina Generale per la pre-venzione della malattia cardiovascolare di cui all’ Allegato “A”- recepisce il documento sinottico delle raccoman-dazioni sulla applicazione della nota AIFA 13 di cui all’ Allegato “B”- prevede da parte dei Servizi Farmaceutici delle Aziende ASL un moni-toraggio dei consumi di Rosuvastatina ed Ezetimi-be, in mono somministra-zione ed in associazione, a cadenza trimestrale- dispone che i medi-ci prescrittori, ove per medici prescrittori si intendono sia Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, che ospedalieri e specia-listi prescrivano, come
a cura diGIANCARLO TRICARICOMedico Chirurgo, Specialistain Reumatologia ed Ematologia Generale
prima scelta, un farmaco presente nelle liste di trasparenza dell’AIFA- dispone, altresì, che tale raccomandazione, fermo restando quanto previsto dalla Determi-nazione AIFA n.319 del 26/03/2013, vada ap-plicata sia alle statine di primo livello che a quelle di secondo livello, anche nel passaggio dall’una all’altra classe, con parti-colare riferimento alle as-sociazioni estemporanee o precostituite, prescri-vendo la specialità con il rapporto costo/efficacia più vantaggioso- che i medici ospedalieri e specialisti ambulatoriali, sia nel trattamento du-rante la degenza, che nei consigli terapeutici inviati al medico curante a se-guito di visita specialistica o dimissione ospedaliera relativi all’avvio di nuove terapie o a modifiche di terapie in atto, si attenga-no a quanto indicato nel comma precedente. In sintesi decade la sche-da di monitoraggio e tutto il provvedimento si basa sull’applicazione e rispetto della Nota 13.
98 | Notiziario | Marzo 2014
BANDI NAzIONALIOSPeDALe DI CIRCOLO e FONDAzIONe ‘MACChI’ DI VAReSe Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di dirigente sanitario, biologo da assegnare alla struttura complessa immunoematologia e medicina trasfusionale.Posti: 1 Scadenza: 07/04/2014Fonte: Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 19 del 07/03/2014
AzIeNDA UNITà SANITARIA LOCALe N. 2 DI CASeRTA Estratto del bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di venti dirigenti medici.Posti: 20 Scadenza: 10/04/2014Fonte: Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 20 del 11/03/2014
AzIeNDA UNITà SANITARIA LOCALe N. 2LANCIANO VASTO ChIeTI Indizione di tre avvisi di mobilità esterna, regionale ed interregionale, per titoli e colloquio, per la copertura di posti vari.Posti: 3 Scadenza: 10/04/2014Fonte: Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 20 del 11/03/2014
AzIeNDA OSPeDALIeRA “S. CROCe e CARLe” DI CUNeOConcorso pubblico, per titoli ed esami, a un posto di dirigente medico di neuropsichiatria infantile.Posti: 1 Scadenza: 17/04/2014Fonte: Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 22 del 18/03/2014
AzIeNDA OSPeDALIeRA “MAGGIORe DeLLA CARITà” DI NOVARA Concorso pubblico, per titoli ed esami, ad un posto di personale del ruolo sanitario di dirigente medico - disciplina cardiochirurgia.Posti: 1 Scadenza: 17/04/2014Fonte: Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 22 del 18/03/2014
A.S.L. TO2 - AzIeNDA SANITARIA LOCALe TORINO NORD Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di dirigente medico di radiodiagnosticaPosti: 1 Scadenza: 17/04/2014Fonte: Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Concorsi numero 22 del 18/03/2014
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lavorare nel sud della Svezia.per richiesta informazioni: Reseacher Karin Kling [email protected]: https://ec.europa.eu/eures/
MeDICO ANeSTeSISTAFINLANDIASi ricerca un medico anestesista per lavorare in Finlandia, principalmente nella regione di Helsinki. Il medico sarà il team leader di tre infermieri di anestesia. Si tratterà per lo più di fornire assistenza ai bambini durante studi odontoiatrici complessi. Si richiede esperienza di lavoro di almeno 5 anni con i bambini e conoscenza dell’inglese. per richiesta informazioni: Ms Riitta Lehtisalo [email protected]: https://ec.europa.eu/eures/
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Marzo 2014 | Notiziario | 99
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100 | Notiziario | Marzo 2014
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