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SALAMANCA (Castilla – España)

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SALAMANCASan Esteban

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nella “prima Scuola” di Salamanca OP [1530 – 1560, “de Prima” e “de Vísperas]

Francisco de Vitoria (1483 - 1546)

Domingo de Soto (1495 - 1560)

Melchor Cano (1509 - 1560)

Pedro de Sotomayor (1511 - 1564)

Ambrosio de Salazar (1522 - 1560)

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Lo studio dei commenti all’opera dell’Aquinate che questi maestri realizzarono nel disimpegnare la loro docenza universitaria può offrire fonti interessanti per la considerazione delle peculiarità del “tomismo salmantino” I commentari raccoglievano le lezioni universitarie dei diversi cattedratici tenute durante il succedersi degli anni accademici, costituendo così non soltanto un materiale scientifico omogeneo ma anche quasi un “comune genere letterario” “Questi scritti, molte volte autografi e abbastanza ben elaborati da parte dei maestri salmantini, o fedelmente copiati tramite dettatura da allievi diligenti, passavano da un maestro all’altro (...) in modo tale che l’eredità di questi manoscritti costituiva una specie di tradizione teologica che si riceveva, si conservava e progrediva di generazione in generazione” (J. BELDA PLANS)

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I commenti universitari salmantinialla Summa Theologiae

PRIMA PARS

Q. 1: De sacra doctrina, qualis sit, et ad quae se extendat

L.G. ALONSO GETINO, 1911C. POZO SÁNCHEZ, 1957 e 1962MARTÍNEZ FERNÁNDEZ, 1973

Q. 2: De Deo, an Deus sitMANTOVANI, 2007

Q. 3: De Dei simplicitateL.A. KENNEDY, 1972S. ORREGO SÁNCHEZ, 2004

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AN DEUS SIT

(Summa Theologiae I, q. 2)

Los comentarios de la “primera Escuela”

de Salamanca

Editorial San Esteban,

Salamanca 2007

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 1

- Quasi sconosciuta fino al XX secolo

- Studi storici all’interno della teologia, già nel XIX secolo, cf. F. Ehrle

- Maggiore attenzione sui manoscritti alla Biblioteca Vaticana, con studi di Ehrle, Beltrán de Heredia, Stegmüller…

- Fase di entusiasmo negli studi storici in teologia (1950-1980) con pubblicazioni (Pozo Sánchez, Martínez Fernández…) di studi e fonti

- Discussione sul suo concetto: - Belda Plans J., La Escuela de Salamanca y la renovación de la teología en el siglo XVI (BAC, Madrid 2000) - Jericó Bermejo I., La Escuela de Salamanca del siglo XVI. Una pequeña introducción (Revista Agustiniana, Madrid 2005) - Pena González M.A., Aproximación bibliográfica a la(s) “Escuela(s) de Salamanca” (UPSA, Salamanca 2008)

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 2

PARIGI – Università

- 4 facoltà: Teologia, Diritto, Medicina [superiori] e Filosofia (= Artes, inferiore)

- Domenicani a Parigi: Convento di Saint-Jacques (gli altri tre centri più importanti erano Bologna, Oxford e Colonia), con 2 delle 12 cattedre universitarie

- Pietro Crockaert introduce in Saint-Jacques nel 1509 l’utilizzo della Summa Theologiae al posto delle Sentenze di Pietro Lombardo

- Grande influenza, anche metodologica [dettato], sul successivo sviluppo, nella prospettiva di un primato della scienza teologica

- Vitoria si forma a Parigi, e nel 1523 torna in Spagna

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 3

SPAGNA

- Convento di San Esteban- Palencia, San Gregorio (Valladolid), Alcalà (Complutum)

- Quando Vitoria torna in Spagna inizia ad insegnare al San Gregorio, ma subito fa il concorso per la cattedra “de Prima” a Salamanca [1526]

- Notizie sulla vita universitaria e sui vari ordini religiosi: Barrientos García J., Lucha por el poder y por la libertad de enseñanza en Salamanca (Diputación, Salamanca 1990). Altri ordini presenti: Francescani, Agostiniani, Gesuiti, Mercedari, Carmelitani

- Cattedre: “de Prima”, “de Vísperas”, “ de Santo Tomás, “de Durando” (o Nominales) e “de Escoto”.

- Oltre alla sostituzione di Pietro Lombardo per San Tommaso, ci sono altri tre CARATTERI cha vanno segnalati:

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 4

L’UMANESIMO E L’APPROCCIO ALLA SACRA SCRITTURA

- Una teologia che cerca di superare i verbalismi e un certo linguaggio “parisiensis” per considerare anche i problemi dell’uomo e della società concreta nella quale egli vive, tramite un ritorno alle fonti della Sacra Scrittura e dei Padri della Chiesa, insieme con l’attenzione agli autori classici.

- Prospettiva di “umanizzare” la teologia, superando il puro esercizio della disputa.

- Il confronto con il luteranesimo fa sì che insieme con la Bibbia ci si confronti con la tradizione apostolica, superando ogni “biblicismo integrale e assoluto”

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 5

IL DETTATO

Non a caso in diverse lingue europee si utilizza il verbo leggere (lectures, lezioni, ecc.) quando il professore insegna o spiega ai suoi uditori una materia legata a un testo. Era proprio questo che si faceva nelle cattedre maggiori e minori di Salamanca.

Vitoria, che si era familiarizzato con lo stile del dettato (pronunciare delle frasi con le pause necessarie o convenienti perché chi ascolta possa scrivere quanto sente) a Parigi, a Salamanca dettava: “era solito dettare le lezioni, o pronunciarle lentamente, in modo che gli alunni potessero copiare con esattezza le spiegazioni, almeno nelle loro parti sostanziali” (R. García Villoslada)

Si facevano lezioni di due ore nelle quali il professore “leggeva” (insegnava), faceva domande agli studenti su quanto spiegato, e dopo – almeno alcune volte – gli studenti potevano discutere, alla presenza del professore, sulla stessa materia spiegata [cf. i nostri attuali Seminari]

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 6

“QUESTIONI” SUL DETTATO

Beltrán de Heredia afferma che il “dettato” di Vitoria in Salamanca era più semplice di quello adottato a Parigi: “la pratica di annotare le spiegazioni, se partì da Vitoria, non crediamo che la impose”. Anche Barrientos García afferma che Vitoria all’inizio non dettava, insegnava parlando con calma.

Vitoria, all’inizio del corso del 1539-40: “vi renderò più leggero questo lavoro tanto grande, perché ‘leggerò’ sempre, però non lo farò con una fretta così grande come ho fatto negli anni anteriori. Al contrario, leggerò alla maniera di chi riposa, dato che penso che questo dovrebbe essere l’ultimo anno in cui insegno in teologia” (BHV 16). Fu da quell’anno che egli adottò decisamente il procedimento del dettato, che divenne normale in Salamanca, riducendo il lavoro di insegnare ai professori che così dettavano agli alunni ciò che avevano scritto nei loro appunti.

Aumentava tuttavia il lavoro per gli studenti, e questo comunque costituiva un peso anche per i professori…

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“QUESTIONI” SUL DETTATO: NUOVI REGOLAMENTI DEL 1561

Dato che i professori avevano via via ceduto alle esigenze degli studenti di procedere con una marcia sempre più lenta nelle spiegazioni, affinché tutti potessero scrivere, all’Università appare via via poco degna questa modalità di insegnamento, e nei nuovi Regolamenti del 1561 il dettato viene vietato.

Nel 1561 si proibisce che si “legga” o si detti in classe: il professore non può portare fogli o quaderni in classe.

Almeno nei primi decenni della “Scuola di Salamanca” i primi maestri, che insegnavano sia nelle spiegazioni ordinarie (o prelecciones) che in quelle straordinarie (o relecciones) non passarono alla stampa i loro testi. Non a caso lo stesso Melchor Cano si lamenterà del fatto che Vitoria non avesse dato alla stampa almeno alcuni dei commenti a San Tommaso che durante tanti anni aveva realizzato con tanta abilità e zelo. Invece abbiamo un grande numero di lezioni di numerosi maestri salmantini trasmesse dai testi scritti dagli alunni.

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LA MODALITÁ DI INSEGNAMENTO DELLA TEOLOGIA IN SALAMANCA 1

- Costituzioni di Papa Martino V per la Università di Salamanca, 1422: il libro di testo sono le Sentenze di Pietro Lombardo:“Cost. 31: Nec etiam ad huiusmodi baccalariatum in Theologia admittabur, nisi per quinque annos vel maiorem partem cuiuslibet ipsorum in libris sententiarum …si et dum per quinque annos vel maiorem partem cuiuslibet ipsorum de libro sententiarum audierit”

- Vitoria (1526) fin dall’inizio insegna secondo l’ordine dei temi della Summa, ma per salvare il testo costituzionale all’inizio di ogni corso tracciava uno schema delle materie trattate da Pietro Lombardo, ma l’ordine di esposizione era già quello di San Tommaso. Vitoria sottolineava la coincidenza sostanziale delle questioni, ma sosteneva che l’ordine dato dall’Aquinate era più logico e ragionato, e così di fatto commentava la Summa.

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LA MODALITÁ DI INSEGNAMENTO DELLA TEOLOGIA IN SALAMANCA 2

- Negli Statuti del 1538, che hanno Vitoria tra i fautori, si sanziona ancora che il libro di testo sono le Sentenze, ma si lascia più libertà: “Tit. XVII. Item los cathedraticos de Theologia de Prima y Visperas lean los quatro libros de las Sentencias de tal manera que en principio de cada distinción sucintamente declaren la sentencia del texto del Maestro y después muevan sus quaestiones que les pareciere”

- Via via che passano gli anni ci si adatta sempre più al sistema della sostituzione dell’ordine delle Sentenze con la Summa, tanto che gli Statuti del 1561 (Diego de Covarrubias) confermano questo dato che si era già consolidato: nel tit. XII, dove si normano le lezioni di teologia, si dice che nelle cattedre de Prima, Vísperas e San Tommaso si doveva leggere la Summa di San Tommaso, distribuita in nove parti, e si passava tutta in tre anni accademici, visto che le letture non potevano essere coincidenti nelle tre cattedre.

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 10

LA MODALITÁ DI INSEGNAMENTO DELLA TEOLOGIA IN SALAMANCA 3

TIT. XII - 1561Cattedre di Teologia “de Prima” e “De Vísperas”

I anno: ST I, da q. 1 a q. 50II anno: ST da I, q. 50 a I-II, q. 21III anno: ST I-II, da q. 21 alla fineIV anno: ST II-II, da q. 1 a q. 57V anno: ST II-II, da q. 57 a q. 123VI anno: ST II-II, da q. 123 alla fineVII anno: ST III, da q. 1 a q. 60VIII anno: ST III, da q. 60 a q. 84IX anno: ST III, da q. 84 alla fine, e Supplementum

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 11

LA MODALITÁ DI INSEGNAMENTO DELLA TEOLOGIA IN SALAMANCA 41594Si divide la ST in 16 parti, che dovevano leggere alternativamente i cattedratici “de Prima” e “de Vísperas”, mentre il cattedratico “de Santo Tomás” doveva seguire lo stesso ordine indicato per la “de Vísperas”, così che adesso ci volevano 8 anni per passare tutta la Summa, indice di come il dettato era degenerato e le spiegazioni si erano fatte assai lente.[3 anni continui sulla I Pars, 3 sulla I-II, 5 sulla II-II e 5 su III e Suppl.]

Della I Pars:- I anno: da q. 1 a q. 26 (il cattedratico deve fare 1, 8, 10, 12, 14, 19, 23);- II anno: da q. 27 a q. 43 (il cattedratico deve fare 27, 28, 36, 37, 39, 40, 41, 42)- III anno: da q. 50 a q. 63 (il cattedratico lascerà le meno importanti al sostituto)

- Questa distribuzione delle materie si mantiene intatta nelle riforme del 1604 e 1618, e viene nuovamente assunta nel testo della Recopilación del 1625.

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 12ESTENSIONE DEL CONCETTO: QUANDO

- qualcuno parla di tutto il pensiero scolastico spagnolo, fino al secolo XVII

- J. Bermejo: “è più prudente, logico ed esatto dire che la ‘Scuola di Salamanca’ va dal 1526 (Francisco de Vitoria come professore ‘de Prima’) fino alla morte, nel 1604, dell’allora docente ‘de Prima’, Domingo Bánez”

- J. Belda Plans (2000, pp. 147-169) condivide la stessa risposta (1526-1604), indicando la divisione che avvenne, alla morte di Bañez, delle cattedre maggiori salmantine, essendo Pedro de Herrera il successore di Bañez nella cattedra “de Prima” (1604) e il primo titolare della cattedra “de Prima” di fondazione reale per i Domenicani (1606)[si arriverà poi fino a 18 cattedre, 10 de Universidad e 8 de Religiones, con decadimento e dispersione]

- M.A. Pena González (2008), individua specie dal 1989 al 2004 un processo di delimitazione del concetto, grazie a Grice-Hutchinson, Andrés, Barrientos García e Belda Plans

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 13ESTENSIONE DEL CONCETTO: COSA

BELDA PLANS (2000) - “la Escuela Salmantina es: un movimiento estríctamente teológico del siglo XVI, que se propone como objetivo primordial la renovación y modernización de la Teología, integrado por un grupo amplio de tres generaciones de teólogos, catedráticos y profesores de la Facultad de Teología de Salamanca, todos los cuales le consideran a Francisco de Vitoria como el artífice principal del movimiento y siguen los cauces de renovación teológica abiertos por él, hasta principios del siglo XVII”

2 periodi- “prima Scuola di Salamanca”: 1526 – 1576 (Mancio), in cui la grande maggioranza dei cattedratici sono OP di San Esteban;- “seconda Scuola di Salamanca”: 1576 in poi, con due correnti, una “vitoriana” (uso della Summa, ampio riferimento a San Tommaso, elementi nettamente umanisti) e una “bañeziana” (stretto tomismo, maggior presenza dell’aspetto speculativo e metafisico, “gaetanizzazione”

- Il periodo dei “Tre Grandi” (Vitoria, Soto e Cano) è quello più creativo e che esprime un livello scientifico assai elevato.

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 14ESTENSIONE DEL CONCETTO: COSA

PENA GONZÁLEZ (2008) 1 – c’è stretta relazione tra il concetto di “Scuola di Salamanca” e quello di “pensiero cattolico spagnolo”, perché Salamanca, come università principale della Corona, diventa unto di riferimento delle istituzioni cattoliche con proiezioni e influenze in Europa e America.2 – c’è un legame fondamentale tra il concetto di “Scuola di Salamanca” e la teologia, che ne sta all’origine e alla ragione di senso, anche se poi si sviluppano anche altre discipline come la filosofia e il diritto.3 – la realtà particolare del pensiero e della riflessione elaboratasi in Salamanca nel secolo XVI ha assunto questa particolare significatività grazie alla rete di contatti e di persone coinvolte in tutta Europa e America, favorendo una irradiazione e comunicazione di prim’ordine.4 – come ha notato Brufau Prats, “la scuola salmantina non può ridursi né all’ambito dello Studio Generale della città del Tormes, né ai coetanei e immediati successori di Vitoria. Si estende alle nuove Università che sorgono nelle terre americane, come Messico e Lima, e alle generazioni di professori formati da quelli che lo furono da Vitoria e dalle importanti figure della prima ora, come Domingo de Soto, e dai discepoli dei discepoli”.

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Cos’è la “SCUOLA DI SALAMANCA” - 15ESTENSIONE DEL CONCETTO: COSA

PENA GONZÁLEZ (2008) 5 – la “Scuola” fa arrivare le sue idee ad una infinità di luoghi, specialmente attraverso due mezzi di divulgazione: i manoscritti e la stampa, che si convertiranno in un veicolo conduttore che non conosce frontiere:6 – Salamanca è quello che è precisamente per la forza di un “orbe” cattolico in cui la Monarchia spagnola gioca un ruolo importante, che diventa ancora più forte con il Concilio di Trento e con il suo graduale impiantamento nella Chiesa cattolica e risposta della riforma protestante.