no, non così

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non così NO, articoli analisi dati a cura di Referendum costituzionale 4 dicembre 2016

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non cosìNO,

articolianalisidati

a cura di

Referendum costituzionale4 dicembre 2016

INDICEDOMANDA RISPOSTA

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89

1011

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1. Chi vota NO è fuori dalla storia del PD?

2. Se i poteri si concentrano in una sola Camera è indifferente con quale legge elettorale vengono eletti i deputati?

3. L’importante è “cambiare”, il metodo non conta nulla?

4. Il Senato viene abolito, finalmente muore il bicameralismo?

5. Con la riforma rendiamo moderno ed efficiente il nostro sistema istituzionale?

6. Dopo 60 anni da tartarughe correremo veloci come le lepri?

7. Continuando a ridurre i poteri del parlamento i cittadini sono più forti?

8. Vivremo meglio con tanti più poteri nelle mani della “burocrazia romana”?

9. Finisce un incubo: basta liti tra regioni e governo?

10. E la nostra “vecchia” costituzione che blocca lo sviluppo del paese? Cambiare la costituzione è il principale problema del paese?

11. In Europa e nel mondo c’è una tempesta. L’Italia non corre rischi? Siamo sereni?

12. Se vince il SÌ il partito della nazione (Renzi-Verdini-Alfano) è più lontano?

Coerenti con la“carta dei valori del PD”

Votiamo NO, perché vogliamo bene al PD.

Votiamo NO da militanti e dirigenti del PD, coerentemente con i principi ed i valori fondativi del partito democratico.

Votiamo NO, perché sulla Costituzione il voto deve essere assolutamente libero; sulla legge fondamentale non esistono vincoli e disciplina di partito.

Votiamo NO, per affermare un punto di vista che e pienamente in sintonia con le ragioni che ci hanno portato a dar vita al PD.

Votiamo NO, per rappresentare politicamente e dare voce ai tanti nostri elettori , sempre piu numerosi, che sono in sofferenza, che faticano a riconoscersi in questo PD.

Votiamo NO, impegnandoci pubblicamente nella campagna referendaria, perché non vogliamo lasciare soli tanti nostri iscritti, militanti, semplice elettori, che non condividono questa riforma.

Milioni di nostri elettori ci stanno voltando le spalle; non rompere i legami con questa parte fondamentale del nostro campo e essenziale per non consegnare il Paese alle forze populiste ed anti sistema.

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No, non così

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Dalla carta dei valori del PD:

“La Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza antifascista, è il documento fondamentale dal quale prendiamo le mosse. La Costituzione non e una semplice raccolta di norme: oggi non meno di ieri è la decisione fondamentale assunta dal popolo italiano sul come e sul perche vivere insieme.

E il più importante fattore di unita nazionale e di integrazione sociale, proprio in quanto assicura il consenso della comunita sui principi della convivenza al suo interno e permette di dirimere i conflitti di opinioni e di interessi.

Il Partito Democratico riconosce i valori che ispirano la Carta costituzionale, unitamente a quelli della Carta dei diritti umani fondamentali dell’UnioneEuropea e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle NazioniUnite, e li assume come principi validi per tutti, al di la delle disuguaglianzelegate alla nascita, all’educazione, al reddito e alle condizioni individuali.

La sicurezza dei diritti e delle liberta di ognuno risiede nella stabilita della Costituzione, nella certezza che essa non è alla merce della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri.

Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilita, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza, anche promuovendo le necessarie modifiche al procedimento di revisione costituzionale.

La Costituzione deve essere aggiornata, nel solco dell’esperienza delle grandi democrazie europee, con riforme condivise, coerenti con i principi e i valori della Carta del 1948, confermati a larga maggioranza dal referendum del 2006.”

Riforma costituzionale e legge elettorale, insieme, alterano l’equilibrio dei poteri

11. Riforma costituzionale più “Italicum”: una miscela sbagliata e pericolosa.

Riforma costituzionale e legge elettorale sono strettamente collegate.

La seconda parte della Costituzione definisce l’architettura costituzionale ed i poteri dei diversi organi dello Stato.

La legge elettorale definisce le modalita di elezione grazie alle quali questi poteri vengono esercitati.

Con Italicum :

*premio di maggioranza “manifestamente irragionevole” che consente ad una piccola minoranza nel paese di avere la maggioranza in parlamento

* i cittadini sono privati, ancora una volta, del diritto di scegliere i propri rappresentanti. Il 66% dei parlamentari sara ancora una volta nominato.

Quando il potere legislativo si concentra in una sola camera sono “fondamentali” le modalita di elezione dei deputati. Una legge elettorale “iper maggioritaria” che consente al “capo” di nominare a propria discrezione una quota rilevante di parlamentari genera un grave squilibrio di poteri tra maggioranza ed opposizione e tra potere esecutivo e legislativo.

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No, non così

*Secondo l’Italicum, con l’obbligo di indicare preventivamente il “capo della forza politica” si trasforma il nostro assetto istituzionale, di fatto e senza dichiararlo, nonché con legge ordinaria, in una Repubblica presidenziale o con premierato.

La legge truffa del ‘53.

In Italia ci furono grandi proteste, una durissima opposizione in Parlamento.La nuova legge elettorale prevedeva un premio di maggioranza per la coalizione che superava il 50%.Con l’Italicum il premio di maggioranza (54%) scatta anche se chi vince prende solo il 25% al primo turno.Legge super truffa.

torna all’ indice interattivo6

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Quando si cambia la costituzione il metodo è fondamentale

1. Ancora una volta lo stesso grave errore: la Costituzione non è una legge ordinaria, non si cambia a colpi di maggioranza.

Purtroppo non abbiamo imparato dagli errori commessi nel 2001 con la riforma del titolo V.

Primo: non si spacca il Paese sulla legge fondamentale. La riforma della costituzione non puo diventare “una parte” del programma di governo.

Secondo: le riforma fatte a maggioranza spaccano il Paese, ed hanno vita breve. Cambiano con il cambiare delle maggioranze parlamentari.

La Costituzione è “la casa comune”, deve unire e non dividere il Paese.

Come risultano lontane le parole di Piero Calamandrei che nel ‘47, durante il dibattito nella costituente dice:

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“ ” Quando l’assemblea discuterà pubbli-camente la Costituzione i banchi del governo devono essere vuoti Piero Calamandrei

3Commettendo un grave errore non si e voluto raggruppare le modifiche della Costituzione in disegni di legge “omogenei” per argomenti.

In questo modo i cittadini avrebbero potuto esprimersi piu liberamente nel merito della riforma e si sarebbe sdrammatizzato il confronto referendario.

Purtroppo si è voluto trasformare il referendum in un plebiscito sul presidente del consiglio.

3. Il referendum è stato trasformato in un plebiscito: siamo costretti ad esprimerci con un solo SI o un solo No sulla modifica di ben 47 articoli della Costituzione.

22. Uno strappo senza precedenti: un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale cambia ben 47 articoli della Costituzione, e soprattutto senza un’ampia maggioranza.

8torna all’ indice interattivo

Il bicameralismo non viene superatodiventa confuso e malfatto

Non saranno i cittadini, direttamente con il loro voto, a scegliere i senatori.

I nuovi senatori verrano nominati dai consiglieri regionali.

Anche i 22 sindaci che comporranno il senato verranno indicati dai consiglieri regionali.

Perche il senato, pur non essendo eletto direttamente dai cittadini, mantiene rilevanti poteri legislativi ordinari.

Revisione della Costituzione, leggi costituzionali, leggi ordinarie a tutela delle minoranze linguistiche, referendum, leggi elettorali, organi di governo e funzioni fondamentali di comuni, province, citta metropolitane, ratifica trattati UE, rapporti UE/regioni ed intese internazionali, eleggibilita senatori, Roma, patrimonio enti territoriali, poteri sostitutivi dello Stato, leggi elettorali regionali, sul cambio di regione di un comune

11. Il senato non viene abolito ma piuttosto viene abolito il diritto dei cittadini di scegliere i senatori.

22. Non si realizza il superamento del bicameralismo

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No, non così

In Francia dal 2005 c’è il divieto per sindaci ed assessori di fare i senatori

In Francia i cittadini eleggono 150.000 rappresentanti delle istituzioni territoriali; poi questi 150.000 eleggono i 348 senatori

In Germania c’è il senato federale con poteri completamente differenti da quelli previsti in Italia

Perche il senato su richiesta di 1/3 dei suoi membri ha il diritto di discutere qualsiasi provvedimento

Perche Il senato contribuisce all’elezione del Presidente della Repubblica ed elegge due membri del Consiglio superiore della magistratura.

Non è vero che facciamo come in Francia ed in Germania

10torna all’ indice interattivo

Senatori part-time

I sindaci ed i consiglieri regionali nominati senatori dovranno avere il dono dell’ubiquita per svolgere contemporaneamente le due funzioni.

Dopo tante parole si creano, di fatto, dei “super politici” con il doppio incarico.

Un senato a “porte girevoli”.

Come e noto le elezioni regionali non si svolgono tutte quante lo stesso giorno. Questo significa che nel corso della stessa legislatura il senato cambiera la sua composizione piu volte con il possibile cambio della maggioranza. Un capolavoro!

Il senato non vota la fiducia al governo.

In caso di maggioranza al senato diversa da quella alla camera si rischia la paralisi istituzionale.

Un trattato internazionale, una direttiva europea, può essere bloccata senza che il governo abbia alcuno strumento per sbloccare la situazione.

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Un colossale pasticcio

Il nuovo senato è un ibrido con tante competenze e pochi poteri reali.

PASTICCIO 1

No, non così

La nuova Costituzione prevede che in caso di controversia decidano congiuntamente il presidente della camera ed il presidente del senato.C’è nel testo una “piccola” dimenticanza: non è previsto come si decide in caso di mancato accordo tra i due presidenti

PASTICCIO 2

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No, non così

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L’art. 55 recita: “il senato partecipa alle decisioni dirette [...] all’attuazione degli atti normativi e delle politiche europee”

Da tempo i principali provvedimenti che riguardano industria, energia, ambiente, agricoltura, credito, ricerca scientifica sono “politiche europee”

Il senato continuera a discutere e votare anche questi provvedimenti?

Art. 70 comma 10. Restano bicamerali “le funzioni fondamentali dei comuni e delle città metropolitane”

art. 55

art. 70

Con la dizione “funzioni fondamentali di comuni e citta metropolitane” sono tantissimi i provvedimenti (ad esempio l’IMU sulla casa) che dovrebbero essere discussi anche dal senato.

Cosa si fara con i disegni di legge che comprendono materie monocamerali ed alcune bicamerali?

L’unica cosa certa è che ci sara una lite continua tra camera e senato sulle rispettive prerogative.

PASTICCIO 3

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No, non così

“Non è sufficiente indignarsi.

Serve a poco lamentarsi il giorno dopo”

Il 4 dicembre vota NO

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E tutto cosi semplice che il nuovo articolo 70 passa da 9 a 432 parole.

Prima della riforma 83,37% delle leggi facevano 1 passaggio alla camera ed 1 al senato

Con la riforma sono sufficienti 1/3 dei senatori per chiedere di esaminare qualsiasi provvedimento di competenza esclusiva della Camera.

Risultato? Avremo una percentuale molto più alta di leggi che faranno 3 passaggi: Camera - Senato - Camera.

Con la riforma: i procedimenti legislativi diventano almeno 8:1. leggi mono camerali2. leggi mono camerali che il senato può chiedere di esaminare 3. leggi in deroga alla ripartizione dei poteri Stato/Regioni 4. leggi di bilancio5. disegni di legge a data certa6. decreti legge7. leggi elettorali8. leggi proposte dal senato

Zero semplificazioni: si moltiplicano i procedimenti legislativi

Prima della riforma: I procedimenti legislativi erano 3: normale, riforma costituzionale, conversione decreti.

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Parlamento indebolito

La riforma aggrava lo squilibrio di poteri tra governo e Parlamento.

In Italia abbiamo (gia) un Parlamento “espropriato” delle proprie prerogative di controllo e proposta.

1 fiducia ogni 2 settimane

nelle ultime 2 legislature:

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approvati - 85,56 % (160) 187 decreti legge

Ai voti di fiducia si aggiungono: maxi emendamenti, canguri, ghigliottina (strumenti per limitare la discussione in aula).

Come se non bastasse si propone di aggiungere ai “poteri” del governo il disegno di legge a data certa.

Il Parlamento ha l’obbligo entro 5 giorni di iscriverlo all’ordine del giorno - approvarlo entro 70.

Il Parlamento non è più padrone dell’organizzazione dei suoi lavori.

Vengono addirittura limitate le possibilita di apportare modifiche da parte del Parlamento.

In questa legislatura - tempo medio di approvazione

233 giorni

109 giorni

legge di iniziativa parlamentare

governativa

No, non così

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Decreti legge +

Voti di fiducia + Maxi emendamenti +

Canguri + ghigliottina +

Disegno di legge a data certa =

Parlamento con sempre meno poteri

Un Parlamento debole e non rappresentativo aumenta il distacco tra eletti e cittadini: e benzina nei motori delle forze populiste. E una limitazione alla sovranita popolare.

Pericoloso squilibrio di potere.

PARLAMENTO

GOVERNO MAGGIORANZADIRITTI DELLE OPPOSIZIONI

Lo Statuto dei diritti delle opposizioni, introdotto dalla nuova Costituzione, sara approvato senza nessuna soglia qualificata cioe senza il coinvolgimento delle minoranze.

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Modernità non è tornareallo stato centralista

Paradosso: nasce “sulla carta” il senato delle istituzioni locali e contemporaneamente viene decretata la morte del regionalismo.

Come nel gioco dell’oca ritorniamo dopo 46 anni al punto di partenza.

Dallo stato centralista al regionalismo, dal regionalismo al federalismo, dal federalismo allo stato centralista.

Torniamo a un centralismo dove acquistano ancora piu potere le burocrazie ministeriali romane.

Primo

Il senato non decide sulla questione decisiva: il riparto dei fondi tra Stato e Regioni

Secondo

Si ritorna al “principio di supremazia” dello Stato centrale che può decidere anche sulle materie di pertinenza regionale

Terzo

Lo stato padrone può “concedere” (alle regioni che si comportano bene con il governo?) sue prerogative esclusive

torna all’ indice interattivo18

No, non così

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“Non è sufficiente indignarsi.

Serve a poco lamentarsi il giorno dopo”

Il 4 dicembre vota NO

Il nuovo articolo 117:rimedio peggiore del male

Primo

Le materie di competenza esclusiva dello stato passano da 31 a 49.

Secondo

Si elimina la “legislatura concorrente” (cioe le materie sulle quali stato e regioni erano obbligate a concordare i provvedimenti) ma non si elimina la confusione ed il conflitto tra stato e regioni.Su tante materie le diverse competenze “esclusive di stato e regioni” si sovrappongono o entrano in conflitto.

Il nuovo articolo 117, nato per ridurre il contenzioso, avra l’effetto di moltiplicare i ricorsi alla Corte costituzionale.

La filosofia è sempre la stessa: concentrazione dei poteri nelle mani dello stato, minori possibilita per i cittadini di partecipare, più potere alla burocrazia romana.

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No, non così

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Energia:Le regioni non hanno piu poteri.

Centrali di produzione, trivellazione dei mari, tecnologie da utilizzare per lo sviluppo di energie alternative, impianti per recuperare energia dai rifiuti, localizzazione degli impianti sono prerogativa esclusiva dello stato.In Europa e nel mondo si discute di “autonomia energetica” delle citta. In Italia, al contrario, si accentrano le competenze e si riducono i diritti delle comunita locali.

Turismo:In un paese con poca memoria si dimentica quali erano le politiche di sostegno al turismo “nelle mani” del governo nazionale. Le iniziative delle regioni, pur con limiti e contraddizioni, hanno ribaltato una gestione ed una distribuzione delle risorse tutta incentrata (solo) sulle grandi citta.

E un grave errore pensare che si sviluppa il turismo, si valorizza il nostro straordinario patrimonio, mortificando le autonomie locali. La diffusione senza paragoni di bellezze naturali ed artistiche e la grande ricchezza dell’Italia. Pensare di gestire questo tesoro da Roma è un errore gravissimo.

Sanita:Lo stato avra la potesta esclusiva nelle “disposizioni generali e comuni per la difesa della salute e dei servizi sociali”.Alle Regioni viene tolta la competenza concorrente “tutela della salute”.Questa nuova versione dell’art. 117 non solo toglie poteri alle regioni, aumentando la distanza con i cittadini, ma rappresenta un’autostrada senza ostacoli per un governo che volesse privatizzare la sanita e ridurre le prestazioni della sanita pubblica.

Cosa succedera nei settori decisivi ?

No, non così

1. Le limitazioni previste dal nuova articolo 117 non valgono per le regioni a statuto speciale.

2. Il nuovo 117 ripete la stessa “dimenticanza” fatta con la precedente riforma del titolo V: industria, artigianato, agricoltura e commercio non sono indicate nelle competenze esclusive dello Stato e neanche in quelle delle Regioni.

3. Le materie non assegnate espressamente alle regioni, anche quando è palese la carenza della norma nazionale, non possono essere oggetto di iniziative legislative.

Incredibile ma vero!

Trasporti:Dove realizzare aeroporti e porti lo decide lo Stato. Su quale tracciato strada e ferrovia attraverseranno i nostri territori lo decide lo Stato. La pianificazione del territorio delle regioni diviene di fatto un “guscio vuoto”.

Tutela del territorio:Con la nuova costituzione aumenteranno ulteriormente i poteri delle sovrintendenze con buona pace della tanto annunciata accelerazione delle opere pubbliche e private.

Le regioni non avranno alcuna prerogativa nella “tutela e valorizzazione dei beni ambientali e culturali”.

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No, non così

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“Non è sufficiente indignarsi.

Serve a poco lamentarsi il giorno dopo”

Il 4 dicembre vota NO

Non è la la vecchia costituzione che blocca lo sviluppo del paese

11. 1 Si ripete stancamente un vecchio ritornello “Vorrei ma non posso; siamo bloccati dal Parlamento, da norme vecchie”

E una illusione pensare che i problemi politici vengano risolti dalla riscrittura di alcune norme.

La governabilita non si impone per legge.

Le modifiche della Costituzione sono diventate, da decenni in Italia, l’alibi di una classe politica scadente che tenta di nascondere dietro il “vorrei ma non posso” la sua incapacita e i propri limiti e fallimenti.

Ma attenzione a non confondere causa ed effetti. La ripresa economica non è bloccata da una Costituzione che impedisce l’azione di governo. Ma da ricette economiche sbagliate.

Quali sono le riforme che il governo Renzi non e riuscito ad approvare, per colpa dell’attuale Costituzione?

La riforma Fornero e stata approvata in 16 giorni.

Ci sono voluti vent’anni per approvare una legge sui diritti civili perché il bicameralismo lo impediva?

Berlusconi ha approvato le sue leggi come un lampo ma ci sono voluti 1400 giorni per approvare le norme anticorruzione

Non e la Costituzione che ci impedisce di avere una misura universale di sostegno ai giovani disoccupati!

Non è la modifica della Costituzione che può trasformare politici scadenti in statisti internazionali.

Norberto Bobbio: “Le riforme costituzionali sono fanfaluche per eludere i veri problemi della democrazia italiana“

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No, non così

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La velocita delle decisioni dipende innanzitutto dalla coesione e determinazione delle forze politiche di maggioranza, dal consenso “reale” nella societa .

La lentezza non e un problema di meccanismi, ma di volonta politica.

Il problema non sono le leggi ma i decreti attuativi, i regolamenti, lo strapotere di una burocrazia, la semplificazione delle procedure sempre annunciata e mai veramente realizzata.

Anche la navetta camera/senato e un falso problema agitato in modo propagandistico.

22. Guardiamo in faccia la realta: l’Italia è la nazione europea con più leggi. Il nostro principale problema è la qualita delle leggi, la loro concreta attuazione e non la “navetta” camera/senato.

Numero di leggi.

3.500 5.000 7.000 circa 80.000

No, non così

33. La riforma della Costituzione non è la priorita del Paese.

Come scriveva A. Spinelli nel marzo dell’ 86 : “Non dobbiamo avere rancore nei confronti della realta“.

Guardiamo negli occhi il nostro Paese, smettiamola di costruire una narrazione che, poi, si rivela distante mille miglia dalle reali condizioni di vita di buona parte del Paese.

L’Italia e fanalino di coda in Europa: cresciamo meno delle altre nazioni dell’eurozona.

Poverta e diseguaglianze hanno raggiunto livelli mai conosciuti.

Dopo tanta autocelebrazione il Jobs Act mostra i suoi gravi limiti. Nel primo semestre del 2016, finiti gli incentivi, calano del 32,9% le assunzioni a tempo indeterminato ed aumentano del 28,3% i licenziamenti per “giusta causa”. ll sud resta terribilmente fermo.

Ripartiamo dai problemi reali del paese.

La navetta camera/senato riguarda solo il 3% delle leggi

Nella sedicesima legislatura:su 361 leggi ben 301 sono state approvate con 1 sola lettura

I disegni di legge con più di 4 letture sono stati 3 (0,83 %)

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No, non così

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“Non è sufficiente indignarsi.

Serve a poco lamentarsi il giorno dopo”

Il 4 dicembre vota NO

Trump vince in America. In Italia non possiamo stare “sereni”

11. Continuando a ridurre la rappresentativita e centralizzando le decisioni aumenta il distacco dei cittadini dalla politica, diminuisce la partecipazione, crescono le forze populiste.

Come si fa a non vedere il fallimento di una politica che in nome dell’austerita e della governabilita ha indebolito le democrazie occidentali?

Nel Regno Unito ha vinto la Brexit; in Francia ed in Austria le prossime elezioni possono essere vinte dalla destra nazionalista che gia governa la Polonia e l’Ungheria.

Solo un paio di anni fa, chi avrebbe potuto immaginare che Trump diventasse Presidente degli Stati Uniti?

Cosa succedera in Italia nei prossimi anni?

L’Italia non e al riparo: non e un porto tranquillo in un mare in tempesta!

Sottovalutare rischi e pericoli e irresponsabile.

Ecco perche è un grave errore indebolire il Parlamento, concentrare i poteri, prevedere pericolosi premi di maggioranza, avere un Parlamento di nominati.

Le riforme della Costituzione non si fanno pensando al presente (oggi governiamo noi) ma perché durino e diano garanzie anche nel futuro, indipendentemente da chi governa.

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No, non così

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22. 2 Che tristezza constatare che il PD scimmiotta i populisti

Utilizzando le argomentazioni “classiche” delle forze populiste ed anti sistema li legittimiamo, apriamo un varco politico e culturale.

Con questa riforma ogni italiano risparmia meno di un caffè all’anno

E una pericolosa illusione pensare che scimmiottando i populisti li indeboliamo. Al contrario, se anche noi continuiamo a utilizzare con disinvoltura i loro argomenti li legittimiamo e li rendiamo sempre piu forti.

Il senato ci costa lo 0,064% del bilancio dello Stato. Con la riforma avremo un risparmio dello 0,0049%. Per ridurre i costi della politica è sufficiente una legge ordinaria.

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Partito della Nazione, no grazie

Ormai sempre più esplicitamente, il fronte del si dichiara che le forze che sostengono la riforma rappresentano un’aggregazione che andra ben oltre il referendum.

Giriamo l’Italia con le nostre argomentazioni, da uomini e donne di sinistra e non ci sfiora neanche lontanamente l’idea di fare un governo con Berlusconi, Salvini o Di Battista

Chi ha portato avanti la riforma a colpi di maggioranza con Verdini, Alfano e trasformisti di varia natura ha “zero titoli” per indossare l’abito del rinnovatore.

11. Con la vittoria del si faremmo un passo irreversibile verso la costituzione del partito della nazione con l’ingresso di Verdini nel governo.

Verdini ha annunciato che il 5 dicembre entra nel governo.

Attendiamo ancora, da parte del presidente del consiglio/segretario una smentita.

L’unico antidoto contro questa ipotesi, che cambierebbe la natura del PD, è la vittoria del NO al referendum che consentirebbe di riaprire, finalmente, il cantiere del centro sinistra.

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“Non è sufficiente indignarsi.

Serve a poco lamentarsi il giorno dopo”

Il 4 dicembre vota NO