Download - Biodiversità e Cambiamenti Climatici
BiodiversitàeCambiamenti Climatici
Fernando [email protected]
Liceo Ginnasio Statale AristossenoPCTO 2019-2020 Golfo di Taranto: cambiamenti climatici ed ecosistema marino
Liceo Aristosseno PCTO 2019-2020 Golfo di Taranto: Cambiamenti climatici ed ecosistema marino Fernando Rubino
che relazione c’è?
biodiversità cambiamenti climatici
Liceo Aristosseno PCTO 2019-2020 Golfo di Taranto: Cambiamenti climatici ed ecosistema marino Fernando Rubino
cos’è la Biodiversità
la ricchezza di vita sulla Terra:
il numero, la varietà e
la variabilità degli organismi
viventi e i complessi ecosistemi
che essi costituiscono nella
biosfera
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cos’è la Biodiversità
diversità a livello genetico, di
specie e di ecosistema,
intesa come abbondanza,
distribuzione e interazione tra le
diverse componenti del sistema
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cos’è la Biodiversità
la differenza dei geni all’interno di
una determinata specie; essa
corrisponde quindi alla totalità del
patrimonio genetico a cui
contribuiscono tutti gli organismi
che popolano la Terra
diversità genetica
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cos’è la Biodiversità
la ricchezza di specie, misurabile in
termini di numero delle stesse
specie presenti in una determinata
zona, o di frequenza delle specie,
cioè la loro rarità o abbondanza in
un territorio o in un habitat
diversità di specie
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cos’è la Biodiversità
il numero e l’abbondanza
degli habitat, delle comunità viventi
e degli ecosistemi all’interno dei
quali i diversi organismi vivono e si
evolvono
diversità di ecosistemi
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importanza
rafforza la stabilità di un ecosistema
la sua perdita aumenta la vulnerabilità a disastri naturali
è fonte di beni e servizi
fornisce nutrimentomaterie prime
è la base per molti medicinali
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quanta ce n’è
ma potrebbero essere fino a 100 milioni
<1% dei batteriè stato classificato
attualmente conosciamopoco menodi 2 milioni di specie
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quanta ce n’è
e i virus?!?
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le minacce
non solocambiamenti climatici
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la perdita di biodiversità
https://livingplanet.panda.org
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che relazione c’è?
biodiversità cambiamenti climatici
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cambiamenti climatici
T medie
sistemi climatici regionali e locali
regime delle piogge
eventi estremi
comunità vegetali e animali
biodiversità
servizi ecosistemici
alterazioni
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cambiamenti climaticile domande impegnative
quali sono le cause?cosa sta realmente accadendo e a quale velocità?come influenzeranno le specie animali e vegetali?si può prevedere il destino delle singole specie?ci sarà un adattamento naturale?ci sarà una risposta della Natura?le strategie di conservazione delle singole specie sono efficaci?ci sono specie che non potremo salvare?
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Quali sono le CAUSE?
• uso di combustibili fossili
• industria
• traffico veicolare
• riscaldamento domestico
• agricoltura
• deforestazione
legate ad attività umane
cambiamenti climatici
aumento dei gas ad effetto serra
CO2 – CH4 – N2O
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cambiamenti climatici
Quali sono le CONSEGUENZE?
• inondazioni
• siccità
• incendi
• acidificazione oceani
• diffusione specie invasive
• deforestazione
su scala globale
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cambiamenti climatici
Quali sono le CONSEGUENZE?variazioni nella distribuzione della T e Sal
e aumento di CO2 atmosfericain mare
• circolazione delle masse d’acqua
• innalzamento del livello del mare
• ripetitività eventi meteo eccezionali
• acidificazione
produttività
biodiversità
aspetti sociali, economici, culturali
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cambiamenti climatici
Il Mediterraneo?mare semichiuso
fortemente antropizzatovulnerabile
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cambiamenti climatici
Caretta caretta
le tartarughe
uova a T° + elevate
♁
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a Taranto
specie aliene
mortalità di massa
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a Taranto
specie aliene
BIOLOGICAL POLLUTION AS A DRIVER OF CHANGE IN MARINE ENVIRONMENTS: WHAT ABOUT THE TARANTO SEAS?
Rubino F., Cecere E., Belmonte M., Portacci G., Petrocelli A. ([email protected])
Institute for Coastal Marine Environment-CNR, UOS Taranto, Italy
Algae Dinophyta 10 Rhodophyta 10 Ochrophyta 3
Chlorophyta 2 Animals Molluscs 5 Polychaetes 3 Crustaceans 6 Ascidiaceans 3 Porifera 1 Total 43
In the last years, the introduction of alien species registered a considerable expansion worldwide, often ascribed to the increase of globalized transoceanic trade, which favoured the shifting of these species outside their natural distribution range, through several kind of vectors. Alien species have become a serious trouble for marine ecosystems, since some of them can establish in the new environment, posing severe threaten for biodiversity, structure and functioning of the receiving system, productive activities and human health
Research carried out within the framework of the Flagship Project RITMARE
The Taranto seas are seat of many activities predisposing to the introduction of alien species and more than forty species, belonging to all the phyla, have been recorded since the first decades of the last century
Those species, which proved to have negative effects on the recipient ecosystem, are called invasive and their negative effects are collectively named as biological pollution. Port zones and mussel farming areas seem to be the most exposed to this emerging menace
Starting from the beginning of the 2000s, more and more comprehensive studies have been performing on this issue and a continuous monitoring of new introductions is in progress nowadays. Particular consideration has been paying to algal aliens, both micro- and macro-algae, which gather the highest number of newly introduced species in Mar Grande, Mar Piccolo and Gulf of Taranto
Melibe fimbriata Alder & Hancock, 1864 Mollusc native from the Indian Ocean
Branchiomma luctuosum Grube, 1870 Polychaete native from the Red Sea
Some of alien microalgae (Dinophyta), mainly introduced through the ballast waters of ships
Some of alien seaweeds, mainly introduced through the importation of Crassostrea gigas (japanese ostrey)
Codium fragile (Suringar) Hariot subsp. fragile Chlorophyta native from the Pacific Ocean
Undaria pinnatifida (Harvey) Suringar Ochrophyta native from the Pacific Ocean
Hypnea cornuta (Kützing) J. Agardh Rhodophyta native from the Red Sea
Grateloupia turuturu Yamada Rhodophyta native from the Pacific Ocean
Ascophyllum nodosum (Linnaeus) Le Jolis Ochrophyta native from the Atlantic Ocean
Colpomenia peregrina Sauvageau Ochrophyta native from the Pacific Ocean Polysiphonia morrowii Harvey
Rhodophyta native from the Pacific Ocean
Since now, none of them proved harmful for these environments, but the danger for a forthcoming invasiveness is real, so we must be alert to this
Map of the Taranto seas, locating the main «activities» which favour the introduction of alien species
Gymnodinium instriatum (Freudenthal et Lee) Coats native from the Atlantic Ocean
Dissodinium pseudocalani (Gonnert) Drebes ex Elbrachter et Drebes native from the North Sea - Atlantic Ocean
Gymnodinium nolleri Ellegaard et Moestrup native from the Northern Europe – Baltic Sea
Gymnodinium uncatenum (Hulburt) Hallegraeff native from the Atlantic Ocean
Nematodinium armatum (Dogiel) Kofoid et Swezy native from the North Sea - Atlantic Ocean
Prorocentrum rathymum Loeblich, Shirley et Schmidt native from the Pacific Ocean
Akashiwo sanguinea (Hirasaka) G.Hansen et Moestrup Chlorophyta native from the Pacific Ocean
Abroad Taranto seas
In Chile, caused substantial economic damages to the farms of the agarophyte Gracilaria chilensis Bird, McLachlan et Oliveira
Only a summer narrow population is present in Mar Piccolo, with ups and downs until 2001, not interfering with local species
In USA (Florida, California, Rhode Island), often forms summer blooms, killing fish and birds
Occasional blooms in Mar Grande without any negative consequences above local populations
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a TarantoPinna nobilis
mortalità di massa
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mortalità di massa
Spagnaautunno 2016
Haplosporidium pinnaeagente eziologico:
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mortalità di massa
App. DigestivoUn parassita
nel giro di qualche mesele pinne muoiono letteralmente di fame
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mortalità di massasettembre 2019
OK
alta
100%
N.D.
bassa
mortalità
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Pinna nobilis ieri
Taranto gennaio 2018
Gianni Squitieri
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Pinna nobilis oggi
Taranto luglio 2018
oltre 10.000 individui morti
oggi….
…circa 10 individui vivitra MG e MP
Gianni Squitieri
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e noi?
i 4 comandamentiabbassa
spegniricicla
cammina
https://www.informagiovani-italia.com/cambiamento_climatico_cosa_fare.htm