catastro glaciares italia

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    Club Alpino Italiano

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    Coordinamento scientifico/ProjectManagers:ClaudioSm iraglia andGuglielmina DiolaiutiUniversitàdegliStudidiMilanoDipartimentodiScienzedellaTerra“ArditoDesio”conilcontributoscientificoetecnicodi/withthescientificandtechnicalsupportof :RobertoS.Azzoni

      Testi a cura di/Maintextby :RobertoS.Azzoni,GuglielminaDiolaiuti,ClaudioSm iraglia

    Analisi dati e immagini ed elaborazionicartografiche/Imageanalysis,data processingandmap editingby: CarloD’Agata andDavideMaragno

    Validazione dati/Datavalidation:ComitatoGlaciologico Italiano(CGI):CarloBaroni,AldinoBondesan,AlbertoCarton,

    RenatoR.Colucci, GianniMort ara,MassimoPecci,LuigiPerotti

    FondazioneMontagnaSicura–RegioneAutonomaValled’Aosta (FMS-RAVA):MarcoVagliasindi

    MuseodelleScienze,Trento(MUSE):Christian Casarotto

    ProvinciaAutonomadiBolzano(PAB)- AltoAdige:RobertoDinale

    ProvinciaAutonoma diTrento-(PAT) -Trentino:AlbertoTrenti

    RegioneVeneto-ARPAV:AnselmoCagnati,AndreaCrepaz

    SocietàAlpinistiTridentini(SAT):StefanoFontana

    Ortofoto, immagini da satellite e daticortesemente forniti in consultazione da/Orthophotos, satellite imagines and datakindlyprovidedby:RegioneLombar diaRegionePiemonteFondazioneMontagnaSicura-RegioneAu tonomaValle d’AostaRegioneVeneto-ARPAVProvincia Autonoma diTrento-TrentinoProvinciaAutonomadiBolzano-AltoAdigeRegioneAu tonoma Friuli-VeneziaGiulia

    Collaborazione raccolta materialefotografico/Picturesand photographskindlygivenby :SGAA(ServizioGlaciologicoAltoAdige):PieroBruschi

    MUSE(MuseodelleScienzediTrento):Christian Casarotto

    SMI(SocietàMeteorologicaItaliana):DanieleCatBerro,LucaMercalli

    SGL(Se rvizioGlaciologico Lombardo):RiccardoS cotti

    FMS:MarcoVagliasindi

    CGI:AldinoBondesan,AugustaV.Cerutti,GianluigiFranchi,AristideFranchino,GiovanniKappenberger,GianniMortara,RenatoR.Colucci,MassimoPecci

    RegioneVeneto-ARPAV:AnselmoCagnati,AndreaCrepaz

    Cartografia/Map production:UNIMI-Dipartimento Scienzede llaTerraBaseca rtografica /Mapbase:AsterGDEMU2

    Ideazione grafica e impaginazione/Graphicdesignandlayout:MarketingGroupMilano

    Il progetto ha avuto il patrocinio di/Withtheformalpartnershipof: Ministerodell'AmbienteedellaTutela

    delTerritorioedel Mare

    WorldGlacierMonitoringService

    DipartimentoScienzedellaTerra"ArditoDesio"-

    UniversitàdegliStudidiMilano

    Società AlpinistiTridentini

    FondazioneMontagnaSicura-RegioneAutonomaValled'Aosta

    ServizioGlaciologicoAltoAdige

    MuseodelleScienzediTrento

    Servizio Glaciologico Lombardo

    SocietàMeteorologicaItaliana

    AssociazioneGeologiae Turismo

    CentroInterdipartimentaleStudiApplicati

    Gestione Sostenibilee DifesadellaMontagna -

    UniversitàdegliStudidiMilano(GESDIMONT)

    AssociazioneitalianaGeografiaFIsica

    eGeomorfologia(AIGEO)

    ClubAlpinoItaliano

    Modalità di citazione:SMIRAGLIAC. &DIOLAIUTIG.(a curadi)(2015)-IlNuovoCatastodeiGhiacciaiItaliani. Ev-K2-CNREd.,Bergamo,400pp.

    Forbibliographicandreferencepurposesthis publicationshouldbereferredto as:SMIRAGLIAC.& DIOLAIUTIG.(Editors)(2015)-TheNewItalianGlacierInventory.Ev-K2-CNR,BergamoPubl.,400pp.

    Ilvolumeèstatorealizzatoanchenelquadrodel Progetto PRIN 2010/2011 (2010AYKTAB_006),coordinatorelocaleprof.C. SmiragliaThisworkwasalso performedin theframeworkofthePRINprojec t2010/20 11(2010AYKTAB_006),localleaderprof.C.Smiraglia 

    IlNuovoCatastodeiGhiacciaiItaliani

    èstatorealizzatograziealcontributodiLEVISSIMA

    TheNew Italian Glacier Inventory wascarried out 

    thanksto thecontribution ofLEVISSIMA

    Stampatoda Mastergraph,MilanoPrintedbyMastergraph,Milan

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    Ghiacciaio di Fellaria Est (foto R.Scotti 2013)FellariaEstGlacier (photocourtesy R.Scotti2013)

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    The New Italian Glacier Inventory is a

     projectrealized at the “ArditoDesio” Ear-th ScienceDepartmentof theUniversity

    of Milan (henceforth UNIMI) by theGlaciolo-gy staff. Theproject was developed within theframework of the longstanding cooperationamongUNIMI, SanpellegrinoSpa - brand Le-vissima and theEv-K2-CNR Association, and

    itspurposeistogive themostaccurate, up-to-dateand completeinformation needed toma-nagein thebest way possiblethe high moun-tain areasof Italy, and in particular toanswer

    thefollowing crucialquestions: Howmany aretheactualglaciersofItaly?Whatisthepresent glacier coverage in Italy?How hard and how 

    fasthastheclimatechangeimpacted thecoldand frozen water resourcesof theItalian Alps? Elementsand datato answer thesequestionscan be provided only through a largescaleanalysisbased on themost recentremote sen-singand GIStechniques.Theanalysisneeds to be supported by those

    whobest knowthe glacierized landsof Italy:thescientists whohave been studyingglaciersover the last decades with passion and moti-vation, themanagers and policy makerswhohave been managing the mountain territoryand their fresh water resources, and theinha-bitants of the high elevation areaswho live

    closeto glaciersand glacierets.Only the competence and theknowledge of all thesepeople can produce a reliable, ro-bustand completepictureof thepresentstateofItalian glacialactivity. Allthe work wedid,summarized in thispaper, aimed atproducingthisresult. Further data and information with

    fulldetailsarealsoavailableat theopen sour-ce web page provided by Sanpellegrino Spaand theEv-K2-CNR Association.Thisprojectalso took advantageof thepre-cious cooperation of the Italian Glaciological 

    Il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani è unprogetto realizzato dal Gruppo di Ricer-ca Glaciologia dell’Università degli Studi

    di Milano (UNIMI), Dipartimento di Scienze

    della Terra “A. Desio”, sviluppato grazie allacollaborazione pluriennale tra questa Uni-versità, Sanpellegrino Spa - brand Levissi-

    ma e l’Associazione Riconosciuta EvK2CNR.Il Progetto è stato ideato per risponderead alcune domande fondamentali per unacorretta gestione della montagna italiana:

    quanti sono oggi i ghiacciai del nostro Pa-ese? qual’è l’estensione attuale del “cuorefreddo”delle Alpi Italiane? quanto intenso èstato l’impatto del cambiamento climaticosu questa preziosa risorsa idrica?Solo uno studio a carattere sovraregionale,basato sulle più moderne tecniche di remo-

    te sensing e analisi d’immagine e suppor-tato dai maggiori conoscitori del territorio,ovvero da chi i ghiacciai li studia con passio-ne da sempre, da chi il territorio montanolo amministra e da chi nell’ambiente di altaquota vive, può portare ad una risposta ag-giornata, realistica, esaustiva e completa.

    A questa risposta abbiamo finalizzato tuttoil lavoro che qui viene sintetizzato e che è di-sponibile e open source sui siti web dedicatiche sono stati sviluppati da SanpellegrinoSpa e dall’Associazione EvK2CNR.La realizzazione di questo lavoro è stata resapossibile anche grazie al prezioso contri-

    buto scientifico del Comitato GlaciologicoItaliano, al coinvolgimento di numerose am-ministrazioni ed enti regionali e provinciali edi varie associazioni culturali di esperti del

    settore. Il progetto ha inoltre ricevuto il pa-trocinio del World Glacier Monitoring Servi-ce di Zurigo, ente che cura il World Glacier

    Inventory alle cui linee guida ci siamo riferitiper tutte le fasi tecniche di raccolta ed ela-

    borazione dati.Claudio SmiragliaGuglielmina DiolaiutiDipartimento Scienze della Terra"Ardito Desio"-Università degliStudi di Milano

    Committeeand of several regional and local 

     partners, both public administrations and private associations of glaciologists, trekkers,climbersand mountain lovers. Lastbut notle-ast, theprojectwas accredited and recognizedby theWorld Glacier MonitoringService (hen-ceforth WGMS), which istheorganization that developed and presently manages the World

    Glacier Inventory.Our workflowwas based on themain outlinesand recommendations provided by WGMS to

     permitworldwide comparisons.

    L'acqua minerale Levissima, marchiodel Gruppo Sanpellegrino, simbolo dipurezza incontaminata e da sempre le-

    gata a doppio filo alla natura, rinnova il suocostante impegno per la salvaguardia della

    risorsa acqua. Emblema di questa vocazioneè, dal 2007, la nostra collaborazione con l’U-niversità degli Studi di Milano – Dipartimen-to di Scienze della Terra – e con le istituzionilocali della Valtellina (Provincia di Sondrio,Comune di Valdisotto, Camera di Commer-cio di Sondrio, Consorzi per lo sviluppo turi-

    stico ed economico della Valtellina).Con loro, da anni l’acqua minerale Levissimaporta avanti progetti di ricerca per forniredati alla comunità scientifica e ipotizzaresoluzioni che contrastino la continua disper-sione di acqua causata dalla fusione glaciale.Punto di partenza della ricerca, le cime mon-

    tuose della Valdisotto in Valtellina, dove l’ac-qua minerale Levissima nasce, con particola-re attenzione al Ghiacciaio Dosdè – GruppoPiazzi Campo. Qui, infatti, è stato creato unvero e proprio laboratorio a cielo aperto perlo studio dei ghiacciai, grazie all’installazionedi una stazione metereologica e ad innovati-

    vi esperimenti succedutisi negli anni su que-

    sta area. Dal 2012, inoltre, ha preso il via unnuovo importante progetto internazionale,

    a cui l’acqua minerale Levissima ha aderitocon entusiasmo, insieme all’Università degliStudi di Milano, in collaborazione con l'Asso-ciazione Ev-K2-CNR, con il patrocinio scienti-fico del World Glacier Monitoring Service diZurigo e con il supporto del Comitato Gla-ciologico Italiano: la realizzazione del Nuovo

    Catasto dei Ghiacciai italiani, un importanteaggiornamento scientifico dopo l’ultimoCatasto del Comitato Glaciologico 1959-1962 e la partecipazione italiana al CatastoInternazionale 1989. Un elenco completo edomogeneo dei ghiacciai italiani e un’analisiquantitativa e qualitativa della loro riduzio-

    ne areale, permettono infatti di fornire infor-mazioni davvero significative dal punto divista idrologico, climatico e turistico.E Levissima ha colto subito la sfida, con lo

    scopo di monitorare il territorio dove la no-stra acqua minerale ha le sue fonti per pre-servare quelle caratteristiche di purezza eleggerezza che la rendono inconfondibile.

    Stefano AgostiniPresidente e Amministratore DelegatoGruppo Sanpellegrino S.p.A.

    Mineralwater Levissima, brand ofSan- pellegrino Group, icon of purity andalways profoundly connected with

    thethemeofnature, renewsits constantcom-mitmentfor theprotection of water resources.The cooperation, since 2007, with the EarthSciencesDepartmentof Universitàdegli Studi di Milano and alsowith thelocal institutionsof Valtellina (Provincia di Sondrio, Comunedi Valdisotto, Chamber of commerceof Son-

    drio, Consortium for touristicand economic development of Valtellina), symbolizes thisvocation. In collaboration with theseorgani- zations, mineralwater Levissimahas allalongcarried out research projects which aim toconcretely contributein supplyingdata to thescientificcommunity.

    The research, in particular, hypothesizes solu-tionstocontrasttheicemeltingand theresul-tingwater dispersion.Theresearch started at themountain tops of Valdisotto, where mineral water Levissimawasborn, and in particular at Dosdèglacieron PiazziMountain in Valtellina.

    Thesite hasbeen tlab, thanksto theinstion and many innomed over theyearsnew internationalpr

    tàdegli Studidi Milthe Ev-K2-CNR Assosupportof theItalianand thesponsorshipnitoringService, haster Levissimajoined Theaim oftheproje

    cier Inventory, a sigafter thelast Italian and theItalian particier Inventory 1989completelistofItaliatitativeand qualitareduction, in order t

    information in term

    tourism. Therefore, Llengetosupervisethralwater springs, to purity and lightness

    Agostino DPresidente di Ev

    Per me il ghiac“sentire”sottola becca della

    salivo, a volte vi en

    meandri dei crepabilico.Altre volte ne risalpoggiate a verticaliso rugoso orizzontate camminare tra unEro un giovane alp

    ghiacciai percepivolano, la dinamica, ilsi meglio il valore e

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    Massimo FrezzottiENEA Roma- PresidenteComitato Glaciologico Italiano

    Ighiacci sono una delle componenti più

    importanti del sistema climatico e al con-

    tempo sono molto sensibili alle variazioni

    climatiche.

    La riduzione dei ghiacciai su tutto il pia-

    neta è una delle evidenze più chiare di un

    cambiamento in atto nel sistema climatico,

    molto rapido ed esteso su scala globale. Il re -

    gresso dei ghiacciai nelle Alpi è stato rileva-

    to dalla fine della prima parte del XIX secolo,

    ma la velocità di regresso è aumentata no-tevolmente dagli anni ’80 e i ghiacciai alpini

    hanno perso più del 50% della loro massa.

    Le simulazioni ipotizzano per la fine del XXI

    secolo una perdita del 75% del loro volume,

    che riguarderebbe in particolare i ghiacciai

    posti al di sotto dei 3000 m. I ghiacciai costi-

    tuiscono una fondamentale risorsa d’acqua

    dolce utilizzabile per scopi agricoli, civili ed

    industriali.

    Pertanto sono presi in particolare considera-

    zione nel monitoraggio delle modificazioni

    ambientali attribuite al cambiamento clima-

    tico e negli scenari previsionali. La rilevanza

    scientifica ed economica di questa risorsa

    naturale è stata oggetto di studio in Italia sin

    dalla fine del secolo XIX.

    Il Comitato Glaciologico Italiano fin dal 1895

    ha coordinato il monitoraggio dei ghiacciai

    italiani permettendo la raccolta di una delle

    serie più lunghe al mondo di osservazioni

    delle variazioni delle fronti glaciali. Il nuovo

    Catasto dei Ghiacciai Italiani, realizzato dal

    Gruppo di Ricerca Glaciologia dell’Università

    degli Studi di Milano, Dipartimento di Scien-

    ze della Terra “Ardito Desio”, nell’ambito diuna proficua collaborazione fra mondo della

    ricerca e sponsor industriali, rappresenta un

    ulteriore importante contributo allo studio

    Thecryosphereis oneofthe mostimpor-

    tantcomponents of the climate systemand atthe sametime isvery sensitive to

    climatevariations.Very rapid glacier shrinking over the planet representsoneof theclearestevidence ofcli-matechange.Thedeclineof theglaciersin theAlpshasbeen

    detected sincetheend ofthe firstpartof thenineteenth century, butthe rateof thisdeclinehasincreased dramatically sincethe80s andthealpineglaciershavelostmorethan 50% of their mass.For theend ofthe twenty-firstcentury, thesi-mulationssuggesta lossof75% ofglaciersvo-

    lumethatwill affectparticularly those below 3000 m. Glaciersare a fundamental resourceof fresh water for agricultural, civiland indu-strialuses.Therefore they are taken into particular con-sideration for monitoringand forecasting en-vironmentalmodifications related to climate

    change.Thescientific and economicrelevanceof thisnaturalresourcehas been thesubjectofstudyin Italy sincetheend of thenineteenth century.Since 1895, the Italian Glaciology Committeehascoordinated themonitoringof Italian gla-ciersby gatheringone ofthe longestseriesin

    theworld ofglacier frontchanges.The new Italian Glacier Inventory made bytheGlaciology staffofthe “ArditoDesio” EarthScienceDepartmentof theUniversity ofMilan,aspart ofa fruitfulcollaboration between re-search and industry sponsors, hasupdated tothefirstdecadeofthe twenty-firstcentury the

    inventories madesince 1925. Itrepresents afurther importantcontribution tothe study of Italian glaciers.

    union ofalpinism, participation in thescienti-fic and technological activitiesat high altitu-de, workingin the main mountain regionsof thePlanet, such as Himalaya, Karakorum, Alpsand African mountains, tomonitor theimpact 

    ofclimate changeon theseecosystems.Thanksto itslong-term experience, Ev-K2-CNRhasbeen able through its projects, tocollect uniquedata and to install an environmental monitoring network internationally recogni- zed and included in the main programs of UNEP and WMO such asGAW and SPICE. But 

    also data, information and modeling toolsusefultopolicy makersfor a specificmanage-mentof mountain territories. 

    The New Italian Glacier Inventory representsoneof themost significantresultsof thecol-laboration between Ev-K2-CNR and theEarthSciencesDepartment“ArditoDesio” ofthe Uni-

    versity ofMilan, theItalian NationalResearch

    Council and private companies, that allowedto summarize the current conditions of gla-ciers in Italy, a fundamental information forsupportinga correctmanagementof thepre-cious ‘water’resource in our country.

    Wilfried Haeberli - Director 1986-2010Michael Zemp - Director since 2010

    C hangesin glacier cover ofmountain ran-gesareamongthemoststrikingsignsinnatureof rapid climatechangeata glo-

    balscale.

    Documenting fluctuations of glaciers is, the-refore, a key element of worldwide climateobservation. Glaciers are indeed Essential Cli-mateVariables(ECVs) in the GlobalClimateObserving System (GCOS) of WMO, UNESCO,IOC, UNEP and ICSU. Using integrative con-

    cepts, this high-level science and policy-o-riented programme attempts to provide acomprehensive scientific knowledge basisin viewof – among others – understanding

    long-term/large-scaleprocesses in theclimatesystem, calibratingand validatingrelated mo-

    dels, detecting and attributing changes andassessingimpacts from such changes.Glacier inventories are fundamentally im- portant parts of such integrative conceptsof worldwideglacier monitoring, which isguidedand coordinated within the framework oftheGlobalTerrestrialNetwork for Glaciers(GTN-G)

    combiningthe World Glacier MonitoringSer-vice (WGMS; primarily glacier fluctuations),theGlobal Land-IceMeasurement from Space project(GLIMS; primarily space-born invento-ries) and theUS National Snowand IceDataCenter (NSIDC; primarily datamanagement).Theseinventories establish regionalto global 

    coverageand – together with longobservatio-nalfluctuation seriessuch as massbalanceorlength variation ofindividual glaciers– docu-mentglacier changesin spaceand time.

    Italy has played ahistorical pioneeringroleconcerningglacier inventories, havingcompi-led thefirst systematicand modern inventory

    asa productof theInternationalGeophysical Year, an examplefollowed sincethe late1960sby internationally coordinated attempts tocompleteand periodically repeatregional toworldwideinventories.Especially in combination with digitalterraininformation, importantquantitative informa-

    tion aboutthedistribution, characteristicsandchange in time of theItalian glacierscan bederived. Thenowavailabledata basisenablesadvanced model simulations to be run foranalysisof past, ongoing and possiblefuturedevelopmentsat regional scales and for wor-ldwide inter-comparison. Even detailed gla-

    cier-bed topographiescan be calculated and,hence, future landscapesbe anticipated, whi-ch may emerge with theprobable vanishingof glaciers. This in turn opensthe door foradvanced assessmentsof impactsfrom clima-te changeon cold mountainsand their oftendensely populated surroundinglowlands. We

    thank and congratulatethe authorsand spon-sorsof thepresentcontribution to globalgla-cier and climate observation. Our best wishesfor successful useaccompany thenew ItalianGlacier Inventory.

    dei ghiacciai italiani ed aggiorna alla prima

    decade del XXI secolo i catasti realizzati dal

    Comitato Glaciologico Italiano a partire dal

    1925.

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    Lintensa riduzione areale dei ghiacciai

    delle montagne italiane, che ha visto

    un’accelerazione negli ultimi decenni

    (Diolaiuti et al., 2012a; 2012b), trova riscontro

    su tutte gli altri settori delle Alpi e sulle altre

    catene montuose della Terra (Paul et al., 2004;

    2007; 2011; Zemp et al., 2008) ed è sicura-

    mente uno dei segnali più chiari ed evidenti

    esistenti in natura delle variazioni climatiche

    in atto e in particolare dell’aumento di tem-

    peratura media dell’aria (Brunetti et al., 2000;

    Casty et al., 2005; Brohan et al., 2006). Oltre

    ad essere i più attendibili indicatori climatici,

    i ghiacciai rappresentano un’importante ri-sorsa idrica, energetica, paesaggistica e turi-

    stica. Studiarne le dimensioni attuali e le più

    recenti variazioni è quindi utile ed importan-

    te anche a livello applicativo. Uno strumento

    ampiamente utilizzato a questo scopo è il

    catasto o inventario dei ghiacciai: un elenco

    che evidenzia le principali caratteristiche, a

    livello qualitativo e quantitativo, e permette,

    se ripetuto nel tempo, di valutare le relative

    variazioni (Rau et al., 2005; Paul et al., 2007;

    2010; Pfeffer et al., 2014). Quando alla fine

    degli anni ’70 del secolo scorso l’International 

    Commissionfor SnowandIce (ICSI) in un sim-

    posio in Svizzera gettò le basi per il Catasto

    Internazionale dei Ghiacciai, si indicarono tre

    principali motivazioni: 1) migliorare la cono-

    scenza dei cicli idrologici e dei bilanci idro-

    logici a scala locale, regionale e globale; 2)

    offrire i dati di base per la gestione delle risor-

    se idriche e per il loro utilizzo a scopo civile,

    irriguo e energetico, per la prevenzione deirischi ambientali, per il turismo; 3) contribuire

    allo studio dei fenomeni ambientali e dei pro-

    cessi guidati dal clima e dalle sue variazioni

    (Müller & Scherler, 1977).

    Il nostro Paese ha un’antica e grande tradi-

    zione nel campo dell’allestimento di catasti

    glaciali. Uno dei primi inventari in assoluto fu

    realizzato nel 1925 da Carlo Porro nell’ambito

    delle iniziative del Comitato Glaciologico Ita-

    liano (CGI); questo catasto riporta 774 ghiac-

    ciai (Porro, 1925; Porro & Labus, 1927). L’opera

    più significativa e all’avanguardia per il suo

    tempo è sicuramente il Catasto dei Ghiacciai

    Italiani realizzato fra il 1959 e il 1962 dal CGI

    con il supporto del Consiglio Nazionale del-

    le Ricerche (CNR). In quest’occasione furono

    inventariate 838 unità glaciali (comprenden-

    do ghiacciai in senso stretto e glacionevati),

    estese su una superficie totale di poco più di

    500 km2 (CGI-CNR, 1959; 1961a; 1961b; 1962).

    La metodologia di raccolta dati si basò essen-zialmente su cartografia e rilievi di terreno.

    Alla fine degli Anni Settanta del XX secolo il

    CGI partecipò al Catasto Internazionale dei

    Ghiacciai (World Glacier Inventory-WGI ), che

    venne pubblicato a livello di sintesi alla fine

    degli anni '80 (WGMS, 1989), mentre i dati dei

    singoli apparati vennero divulgati successiva-

    mente su un apposito sito internetdel World

    GlacierMonitoring Service (www.wgms.ch/ ) e

    del National Snow & Ice Data Center (NSIDC)

    www.nsidc.org/data/glacier_inventory . Per l'I-

    talia il catasto WGI venne realizzato da F. Sec-

    chieri per conto del CGI (Serandrei Barbero

    & Zanon 1993). La superficie totale risultò di

    circa 600 km2, con un sensibile incremento

    numerico degli apparati (Belloni et al., 1985;

    Smiraglia, 2008). I dati per il WGI vennero

    raccolti soprattutto dall’analisi di foto aeree,

    purtroppo in alcuni casi con una copertura

    nevosa non trascurabile.

    Nel 1989 il CGI, su incarico del Ministerodell’Ambiente, realizzò un aggiornamento

    del catasto, evidenziando una riduzione nu-

    merica e di superficie (la superficie comples-

    siva risultò di circa 480 km2) sia rispetto al Ca-

    tasto CGI 1959-1962, sia soprattutto rispetto

    al Catasto WGI (Ajassa et al., 1994; 1997). Da

    questo momento in poi è mancato un aggior-

    namento a livello nazionale, anche se sono

    stati realizzati ottimi catasti locali (regionali

    e provinciali) diffusi sia a livello cartaceo sia

    su appositi siti (fra gli altri, Zanon, 1990; SGL,

    1992; Comitato Glaciologico Trentino, 1994;

    Citterio et al., 2007; Maragno et al., 2008; Dio-

    laiuti et al., 2011; 2012a; 2012b; Bonardi et al.

    2012; Secchieri, 2012; D’Agata et al., 2014).

    Il progetto del Nuovo Catasto dei Ghiacciai

    Italiani, i cui risultati sono presentati in que-

    sto volume, si è posto l’obiettivo di colmare

    questa lacuna realizzando in tempi relativa-

    mente brevi un inventario del gla-

    cialismo italiano attuale.Come fonte principale da cui rica-

    vare i dati di base, in particolare le

    superfici dei ghiacciai, si sono scelte

    ortofoto ad alta risoluzione. La prima

    parte del presente volume è costitu-

    ita da un’Introduzione , che descrive

    il progetto, le metodologie utilizzate

    e le fonti di raccolta dei dati, le linee

    guida che si sono seguite per la scelta

    dei parametri qualitativi e quantitativi,

    anche in accordo alle indicazioni inter-

    nazionali. Segue un capitolo sui Ghiac-

    ciai italiani,  che offre sia un quadro

    sintetico e globale sulle caratteristiche

    attuali del glacialismo del nostro Paese,

    sia sette paragrafi regionali e provincia-

    li (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia,

    Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli-Vene-

    zia Giulia, Abruzzo). Ogni paragrafo regio-

    nale e provinciale è costituito da un testo

    che evidenzia, anche con grafici e foto,dimensioni e caratteristiche del glaciali-

    smo locale, da una bibliografia essenziale,

    da una serie di carte sintetiche che favori-

    scono la localizzazione e l’individuazione dei

    singoli apparati glaciali, da una serie di tabel-

    le che raccolgono le informazioni qualitative

    e numeriche e che costituiscono il risultato

    principale del progetto. In questi paragrafi

    si è proceduto anche ad un primo confronto

    con i dati del Catasto CGI 1959-1962. Come

    si ribadirà più volte, le metodologie di raccol-

    ta dati dei due catasti sono molto diverse e

    il confronto non può offrire che informazio-

    ni generali sulla tendenza dell’evoluzione

    del glacialismo nell’ultimo mezzo secolo. Un

    confronto, seppur meno approfondito, è sta-

    to realizzato anche con i dati del WGI. L’ultima

    parte di questo volume, sicuramente impor-

    tante per l’aggiorn

    ze sul glacialismo it

    che raccoglie i princ

    alta divulgazione d

    pubblicati tra il 196

    hesharp declin

    Italian glaciers

    leratedovertheal.,2012a;2012b),is

    andrates withthe g

    on otherAlpinesect

    Le motivazioni

    Study mo

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    8/204

    12

    wasthe Italian GlacierInventory;thiswas de-

    velopedby theCGIin cooperationwiththeNa-

    tionalResearchCouncil(henceforthCNR)inthe

     period 1959-1962. This data base, developed

    by analysingmaps and making fieldsurveys,

    reported838 glaciers(consideringbothactual 

    glaciersand glacierets) whichwere foundco-

    veringa totalareaofabout500 km2 (CGI-CNR,

    1959;1961a; 1961b;1962) .At theend ofthe

    1970s,the CGI waspar tof theinternational 

    teamleadingthe WorldGlacierInventory(hen-

    ceforthWGI), whichwaspublishedonlyin the

    endof 1980sasa synthesis(WGMS,1989)and

    laterwithfulldetailsatthededicatedwebpage

    hostedby theWorldGlacierMonitoring Servi-

    ce website (www.wgms.ch)and theNational 

    Snow& Ice DataCenter (NSDIC) (www.nsdic.

    org/data/glacier_inventory).The total ar ea of the Italian glaciation was

    shownintheWGIto beequaltoabout600km2 ,

    anda numericincreaseof glacierswasindica-

    ted (Belloni et al.,1985; Serandrei-Barbero &

     Zanon,1993; Smiraglia,2008).

    TheItaliandataenteredintheWGI,mainlyma-

    nagedbyF.Secchieri,derivedfromaerialphoto

    analysis andin some cases thephotos used

     provedto be affectedby a not negligiblesnow 

    coverage.At theend ofthe 1980s,the CGIwas

    charged by the Italian Environment Ministry

    to develop a newupdated glacier inventor y.

    In thedata baseobtained, theItalian glaciers

    werefoundtocover an ar eaof about480km2 

    thusindicatinganactualdecreasewithrespect 

    toboth theCGI (1959-1962)inventoryandthe

    WGI(Ajassaet al.,1994;1997).Thiswasthelast 

    Italian inventory;no othernationalstudiesto

    developa generalglacierdatabasehavebeen

    carriedout. Afterthattime, onlylocal(mainly

    r egional) inventor ies have been published(amongthe other s: Zanon,1990;S GL, 1992;

    Comitato Glaciologico Trentino, 1994; Citte-

    rioet al.,2007;Maragnoet al.,2008;Diolaiuti 

    etal., 2011;2012a;2012b;Bonardiet al.2012;

    Secchieri,2012;D’Agataet al.,2014).Then,the

     projectnamed “The New Italian GlacierInven-

    tory”, presented here,was conceived and de-

    velopedto fillthisscientificgap,and ina quite

    shor t time frameit haspr oduced the up-to-

    datedata baseneededto describethe overall 

    Italian glacial situation. Themain sour ceof  

    infor mation we used in our data mining(in

     particular,glacierarea values)are orthophotos

    featuringa highresolution.In thefirst partof 

    thisvolumewe provideageneral Introduction

    whichdescribesthe projectaims,the methods

    andtechniqueswe appliedand themainsour-

    cesofdatawe analysed;moreover,we describe

    the guidelineswe followed (accordingto the

    recommendationsreportedin themost recent 

    international literature) to compile the inven-tory andto choosethe main numer icaland

    descriptiveparametersto belisted.Thesecond

    chapter, ItalianGlaciers ,offers a pictureof all 

    themainfeaturesaffecting Italianglaciation.It 

    isfollowedby sevensub-chaptersdealingwith

    factsand figures describingItalianglaciersat 

    a regionalscale(Piedmont,AostaValley,Lom-

    bardy,Trentino, SouthTyrol,Veneto,Friuli-Ve-

    neziaGiulia andAbr uzzo) .Eachone ofthese

    sub-chaptershas a general description ofthe

    regionaldistribution ofglaciers, alsosupported

    bydiagramsand pictures,a referencelist repor-

    tingthe mainpapers describingthe regional 

    glaciation,andmapswhichhelp thereaderto

    understandthe correctlocation ofglaciers.Last 

    butnotleast,tablesareinsertedtodescribethe

    mainglacierfeaturesatpresentandthe chan-

    gesthatoccurredwithrespecttotheCGI(1959-

    1962)inventoryand theWGI.As regardsthese

    lattercomparisons,thereadershouldconsider

    thebroaddifferenceintechniqueandmethodsanddata sources between thenew Inventory

    andtheoldones.

    Suchprofounddifferencescastdoubtonthere-

    sultsobtained;in severalcases thechangesin

    Italianglaciationoverthelasthalf-centurymay

    havebeenunderestimated.Neverthelessthese

    resultsgivea generaloverviewoftheevolution

    ofthe Italiancryosphere.In theReferencelist  ,

    thelastpartofthisvolume,wereportthe scien-

    tificpapers dealing with Italian glacier sand

     published in the time window 1962-2014. This

     partis reallyofgreat relevanceforupdating our

    knowledgeof Italianglaciers.

    C

    ome strumento di base per l’indivi-

    duazione e la delimitazione dei corpi

    glaciali si sono utilizzate e analizzateortofoto messe cortesemente a disposizione

    per consultazione dalle strutture regionali e

    provinciali di pertinenza. Le ortofoto utilizza-

    te derivano da foto aree a grande scala, con

    limitata o assente copertura nuvolosa, riprese

    prevalentemente nel periodo estivo e tardo

    estivo quando la copertura nevosa sui ghiac-

    ciai è ridotta e il ghiaccio esposto è ben visi-

    bile e mappabile. Le ortofoto utilizzate sono

    state rilevate nel 2005 (Valle d’Aosta, Volo

    RAVA); 2007 (Lombardia, Ortofoto digitale a

    colori BLOM-CGR S.p.A.-IIT2000/VERS.2007);

    2008 (Provincia Autonoma di Bolzano-Alto

    Adige, Volo PAB); 2009 (Veneto: rilievo LIDAR

    Regione Veneto-ARPAV); 2009-2011 (Regio-

    ne Piemonte, Volo ICE); 2011 (Trentino, Volo

    PAT); 2011 (volo UM Friuli-Venezia Giulia). Le

    immagini sono tutte a colori e caratterizza-

    te da pixel con una risoluzione nominale di

    0,5 x 0,5 m. L’accuratezza delle immagini di-

    chiarata dai produttori è pari a ± 1 m. In unnumero limitato di casi si è ricorsi anche alla

    consultazione di immagini da satellite (Valle

    d’Aosta 2009 Immagini SPOT con risoluzione

    Metodologiee fonti

    di 6 m) o a dati di letteratura e di terreno (Friu-

    li -Venezia Giulia e Abruzzo). Le ortofoto sono

    state analizzate e utilizzate come layer base

    per delimitare in ambiente GIS (Geographic 

    Information System) i perimetri glaciali dai

    quali calcolare le aree di copertura. Questi

    dati insieme ad altre informazioni fondamen-

    tali (come toponimo, codice identificativo,

    coordinate del ghiacciaio, etc., si veda nei pa-

    ragrafi successivi l’elenco dettagliato) hanno

    popolato un data base relazionale che costi-

    tuisce il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani.

    Per la verifica e l’integrazione dei dati così ot-

    tenuti si sono utilizzati sia i catasti regionali

    e provinciali già esistenti, sia la documenta-

    zione cartografica, il tutto costantemente

    accompagnato da rilievi sul terreno. La vali-

    dazione finale è avvenuta ad opera di espertidel Comitato Glaciologico Italiano e delle va-

    rie Regioni e Province.

    Per la valutazione dell’errore dei dati catastali

    prodotti si è seguito l’approccio introdotto da

    Vögtle & Schilling (1999) e applicato in pre-

    cedenza da altri autori per calcolare l’errore

    planimetrico dei ghiacciai lombardi (Citterio

    et al., 2007; Diolaiuti et al., 2012a) e dei ghiac-

    ciai valdostani (Diolaiuti et al., 2012b). Il me-

    todo prevede il calcolo per ciascun ghiacciaio

    censito del buffer areale di incertezza che è

    funzione del perimetro del ghiacciaio stesso,

    della dimensione del pixel dell’immagine uti-

    lizzata e della efficacia della perimetrazione

    manuale effettuata dall’operatore (valutata

    di volta in volta e dipendente dall’esperienza

    dell’operatore e dalla sua conoscenza diretta

    della zona in esame). L’errore complessivo è

    pari allo scarto quadratico medio di tutti i buf-

    fer areali calcolati. Grazie all’ottima qualità e

    risoluzione delle immagini utilizzate e dell’ac-curata delimitazione manuale effettuata, il

    valore dell’errore planimetrico delle aree cen-

    site nel Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani

    è sempre risultato i

    calcolata. Fanno ecc

    particolari come le a

    o completamente ccoveredglacier sia se

    si vedano anche Kirk

    Diolaiuti, 2011). Que

    anni sono divenute

    rendono più diffico

    trazione degli appa

    nel settore termina

    l’area glaciale può v

    10%. Per limitare l’e

    ti casi durante la de

    cercato di tenere c

    morfologiche della

    ultime infatti posson

    ghiaccio ricoperto corretta posizione d

    Si è quindi tenuto c

    lesie di ghiaccio, di c

    superficiali, di cavità

    di zone convesse e

    scure per la presenz

    pure ancora con ne

    senza di torrenti e so

    origine è stato un ut

    care il limite della fr

    2004; 2009). Infine p

    teramente o parzialm

    (fra gli altri Miage, L

    proceduto nelle sco

    sul terreno che han

    dati GPS (GlobalPos

    sione relativi ai veri

     Anche la presenza d

    ire sulla corretta per

    Per ovviare a questo

    bra sono state escluI ghiacciai non ana

    questo motivo c

    meno dell’1% in ar

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    9/204

    14

    Ghiacciai del Gruppo Ortles Cevedale (Lombardia,Tren-tino eAlto Adige). In ambienteGIS sono stati deline-ati i perimetri glaciali sulla base dell’ortofoto a colori(BLOM-CGR S.p.A.-IIT2000/VERS.2007).Per gentileconcessionedella RegioneLombardia.Glacierslocated in the Ortles-CevedaleGroup (Lombardy,Trentinoand South Tyrol). In aGISenvironmenttheglacierboundariesaremapped used asbaselayer the color or-thophoto(BLOM-CGR S.p.A.-IIT2000/VERS.2007)Courtesy by RegioneLombardia

    to-ARPAV);2009-2011(RegionePiemonte,ICE 

    Flight);2011 (Trentino,PATFlight);2011 (UMfli-

    ghtFriuli-VeneziaGiulia).Theorthophotosare

     products available for purchase, featuring a

     planimetricresolution specifiedby 1pixel (pixel 

    size= 0.5m). Theplanimetricaccuracystated

    bythemanufacturersis±1m.

    Insome caseswealso usedsatellite imagesto

    improve the glacier mapping (Valle d’Aosta,

    2009 SPOTimagesfeaturinga resolutionof 6

    m)andfieldand liter ature data aswell(Fr iu-

    li-VeneziaGiuliaand Abruzzo).The colouror-

    thophotoshavebeenusedasbaselayerinaGIS

    (GeographicInformationSystem) environment 

    to detectand mapglacier boundaries. These

     permitted the calculation of glacier area va-

    lues.Theareadatatogetherwithother crucial 

    information(e.g.:glacier name,id code,coordi-nates,etc…seealsothefollowingparagraphs)

    wereenteredina databasewhich constitutes

    theNewItalianGlacierInventory.A crosscheck

    of theglacier datathus obtainedwas perfor-

    med consideringalreadyexistent regional or

    localinventories, recent published mapsand

    cartography, anddedicatedfield surveys.The

    finalvalidationof allthe NewItalianGlacier

    Inventorywasperformedbya teamofexperts

    selected fromthe Italian Glaciological Com-

    mitteeand/orfromtechnicalpersonneloflocal 

    administrations.

    To assess the potential er ror affecting data

    entered inthe newinventory, weadoptedthe

    appr oach intr oduced by Vögtle & S chilling

    (1999)andlargelyappliedinthe recentpast to

    evaluate the areaerror of Lombardyglaciers

    (Citterioetal.,2007;Diolaiutietal.,2012a)and

    ofAostaValleyglaciers(Diolaiutiet al.,2012b).

    Thismethodis basedonthe calculationofthe

    areabufferforeachmappedglacier.Thebufferextentdependson theglacierboundary,the

     pixel size and the uncertainty of the applied

    mapping(thislatterdue tothe manualopera-

    torand evaluatedfor eachglacierin relation

    tothe exper ience ofthe oper ator andto his/  

    her knowledge of the surveyed glacier area).

    Thefinalpr ecisionof thewhole glacier cove-

    ragewasdeterminedby takingtheroot ofthe

    squaredsum ofall thebufferareas.Thanksto

    thehighqualityand r esolution ofthe analy-

    sed or thophotos and the accur ate manual 

    mappingwe performed,the glacierarea data

    obtainedfeatur edan er ror lessthan± 2%of 

    theactual value.Fewexceptionsoccur in the

    caseof supraglacialdebris presence(i.e.: debris

    covered glaciers,both sensustrictuand sensu

    latu;see Kirkbride,2011and Smiraglia& Dio-

    laiuti, 2011).These conditions are becoming

    evenmorefrequentoverrecent yearsandare

    makingit more difficult anduncer tainto de-

    tectand mapglacieroutlines;particularly theglaciersnoutmapping isdifficultsinceatlower

    elevations debris coverage can reachhigher

    depth.In suchconditions themapped glacier

    ar ea canbe under estimated byup to10% of 

    the actualvalue.To reduce the error, whene-

    verdebrisoccursat theglaciersurface,wealso

    considered glacier morphologicalfeatures; in

    fact,thesemay indicatethe occurrenceof bu-

    riedicethusimprovingthecorrectmappingof 

    glacier limits. Then wetookinto account the

    occurrenceof: icecliffs andice pinnacles,be-

    dieres andepiglacialstreams,supraglacialla-

    kesand waterponds,glaciermoulinsand sur-

    faceroughness,darkareasdueto higherwater

    content or ar eas showing clear changes of  

    elevation,meltwater streamsoriginating from

    heavilydebris-coveredareas(Paulet al.,2004;

    2009).In someselectedcases,wheneverthesu-

     praglacialdebris wasabundant, thus partially

    ortotallycoveringtheablationarea(i.e.:Mia-

    ge,Lys,Belvedere andSolda glaciers),we also performedad hoc field surveys using GPS te-

    chniquestomapthe actualglacierboundaries.

    Lastbutnotleast,shadowoccurrencecandrive

    anincreaseintheerr

    Therefore,in ourwor

    dowareaswhich,in

    sed,representonlya

    than1%of thewhol

    Fromtheorthophot

    infor mation on glac

    lowingtherecomm

    al.,2010;Cogleyetal

    thesedatawereente

    cierInventoryas we

    number, ar ea cove

    summarizedat a ge

    (i.e.:mountaingroup

    andplots.

    Inorderto permitfru

    thesenew glacierda

    in previous regionaventories,we sorted

    classification (7 size

    0.10-0.5km 2 ; 0.5-1 k

    km2 and>10km2 ). T

    introducedby Paul

    sedthe Swissglacie

    been applied toItal

    al.(2007),Maragnoe

    (2011,2012a;2012b)

    to theAustrianglac

    (2009),andto theFre

    al.(2014).

    Thenumberof glac

    thetwo availableda

    and the NewItalia

    eitherto unreliabled

    inthe aerialphotos(

    cloudcoverand/ors

    debris coverage,or

    glaciers.Toavoidinc

    theglacierchangest1960s–2014(i.e.:com

    andtheNewItalianG

    sideredonlythe glac

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    10/204

    16

    denominazioni specifiche già codificate in ca-

    tasti regionali, si sono preferibilmente utiliz-

    zati i relativi toponimi. Nel caso non vi fossero

    toponimi precedenti, si sono utilizzati, ove

    possibile, sostantivi e aggettivi localizzativi

    (Est, Centrale, Inferiore, etc.) aggiunti al nome

    già in essere; nel caso non fosse possibile uti-

    lizzare aggettivi specifici (ad esempio perché

    già presenti o poco intuitivi), si è mantenuto

    per il ghiacciaio principale il toponimo pre-

    esistente, aggiungendo ai singoli frammen-

    ti il numero romano (I, II, etc.) partendo dal

    ghiacciaio principale oppure seguendo, ove

    possibile, l’andamento orografico-idrologico

    del Catasto CGI. Questi stessi criteri sono stati

    seguiti anche per ghiacciai di nuova identifi-

    cazione non presenti nei catasti precedenti.

    Una situazione opposta è quella degli accor-pamenti, per cui si è creata una sola unità

    glaciologica quando nel Catasto CGI erano

    elencate più unità. Ciò è stato fatto nei casi

    in cui si è deciso di privilegiare nella topono-

    mastica l’aspetto glaciologico (in particolare

    l’unitarietà morfodinamica) rispetto a quel-

    lo storico e tradizionale. I casi più noti sono

    quelli dell’Adamello (in precedenza suddiviso

    in sei ghiacciai autonomi) e quello del Belve-

    dere (già trattato in tre unità separate).

    In Alto Adige, seguendo il Catasto CGI, si è

    mantenuta la toponomastica bilingue: si è in-

    fatti utilizzato il toponimo italiano seguito dal

    nome tedesco. In numerosi casi non è stata

    riscontrata uniformità fra i toponimi italiani

    e tedeschi del CGI e quelli del catasto della

    Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige

    (PAB); quest’ultimo inoltre tende ad utilizzare

    lo stesso nome sia per il ghiacciaio principale

    sia per quelli derivanti da frammentazioni. In

    queste situazioni si è quindi preferito indica-re nel campo Nome o nel campo Note tutti

    i toponimi italiani e tedeschi utilizzati sia nel

    Catasto CGI sia nel catasto PAB. Ciò ha deter-

    minato una maggiore complessità nella con-

    sultazione delle tabelle, garantendo però la

    completezza delle informazioni.

    A livello generale tutte le frammentazioni e

    gli accorpamenti e le variazioni di topono-

    mastica rispetto a fonti precedenti sono state

    segnalate nelle Note al fine di rendere possi-

    bile l’identificazione univoca del ghiacciaio e

    la ricostruzione della sua storia.

    2) Codice

    Si è utilizzato come codice base il numero del

    Catasto CGI con eventuali modifiche derivan-

    ti da situazioni locali codificate in catasti re-

    gionali o provinciali o da particolari esigenze

    di chiarezza.

    Nel caso di frammentazioni o di ghiacciai non

    presenti nel Catasto CGI ed identificati suc-cessivamente, si è mantenuto il numero CGI

    per il ghiacciaio matrice o per quello imme-

    diatamente precedente a livello topografico.

    Ai ghiacciai derivanti o non identificati prece-

    dentemente si è assegnato il codice CGI se-

    guito da punto e decimale (.1 o .2 , etc.). La

    successione è stata dettata dall’andamento

    orografico-idrologico del CGI oppure da cri-

    teri dimensionali e genetici.

    Poiché nel presente Catasto si è scelta una

    suddivisione regionale o provinciale di tipo

    politico-amministrativo, a differenza del Ca-

    tasto CGI basato su una successione stretta-

    mente orografico-idrologica, la sequenza nu-

    merica dei ghiacciai nei due catasti presenta

    differenze.

    3) Codice WGI

    Sono stati utilizzati i codici ufficiali WGI con

    dodici cifre. Nel caso di ghiacciai non elencati

    nel WGI (frammentazioni successive o ghiac-ciai non identificati precedentemente), la ca-

    sella relativa è stata lasciata vuota.

    4) Coordinate

    Il sistema utilizzato è il WGS 84, sistema di

    riferimento del GPS ormai universalmen-

    te in uso. Le coordinate sono sessagesimali

    (xx°xx’xx’’N e yy°yy’yy’’E) e si riferiscono al

    centro del poligono che rappresenta il peri-

    metro glaciale censito nel Nuovo Catasto dei

    Ghiacciai Italiani.

    5) Gruppo Montuoso

    Per ogni ghiacciaio si è utilizzata, con piccole

    modifiche in funzione di particolari situazioni

    locali, la suddivisione basata sulla classifica-

    zione SOIUSA (Suddivisione OrograficaInter-

    nazionaleUnificatadelSistemaAlpino) con la

    seguente successione (Marazzi, 2005):

    Raggruppamento montuoso: SEZIONE – Sot-

    tosezione - Settore di Sottosezione.Nella sequenza verticale delle singole schede

    regionali i ghiacciai sono stati raggruppati in

    settori montuosi più tradizionali, in qualche

    caso non totalmente coincidenti con la Sot-

    tosezione SOIUSA.

    6) Bacino Idrografico

    È stato indicato il bacino idrografico principa-

    le seguito da due o al massimo tre bacini di

    ordine inferiore, seguendo sostanzialmente il

    Catasto CGI.

    In rari casi particolari (ad esempio per l’Ada-

    mello) si è indicato anche un secondo bacino

    principale con i suoi bacini di ordine inferiore

    7) Tipologia

    Sono state utilizzate tre tipologie, che fanno

    riferimento a classificazioni internazionali,

    come WGI, GLIMS, IHP-IACS, ESIG e nazio-

    nali (SGL e SAT) (si veda ad esempio Müller

    & Scherler, 1977; SGL, 1992; Rau et al., 2005;WGMS, 2012; Kargel et al., 2014):

    ● Vallivo: ghiacciaio costituito da una bacino

    di accumulo ben definito dal quale si origina

    una lingua che scorre in una valle ben defi-

    nita dal punto di vista geomorfologico. Si

    definisce “vallivo semplice”quando vi è un

    solo bacino di accumulo dal quale fluisce la

    lingua; “vallivo composto”, quando la lingua è

    formata dalla coa lescenza di due o più lingue

    minori provenienti da altrettanti bacini collet-

    tori.

    ● Montano: ghiacciaio, anche di notevoli di-

    mensioni, che non sviluppa una lingua valli-

    va e che è collocato su versanti montuosi. E’

    condizionato nella sua forma e nella sua evo-

    luzione dalle caratteristiche morfologiche del

    sito che lo ospita (e.g.: circo, falda, nicchia,

    calotta, pendio, canalone, sospeso, altopiano

    con lingue radiali, etc.).

      Glacionevato: indicato nella letteraturainternazionale come glacieret , è una massa

    di ghiaccio di forma indefinita e di limitata

    estensione, ospitata in una concavità mon-

    tuosa, spesso circhi glaciali preesistenti, ca-

    ratterizzata da flusso molto lento o del tutto

    assente. Deve essere osservabile per almeno

    due anni di seguito. Può formarsi all’inizio di

    una fase glaciale o durante una deglaciazione

    e può quindi essere considerato la fase em-

    brionale o terminale di un ghiacciaio in senso

    stretto. Nel presente Catasto per attribuire ad

    un apparato la classificazione tipologica di

    glacionevato si è utilizzato prevalentemente

    un criterio dimensionale e pertanto si sono

    considerati glacionevati tutti i corpi glaciali

    con superficie inferiore a 0,05 km 2. Nel caso

    di apparati di dimensioni comprese tra 0,09 e

    0,05 km2 si è tenuto conto per attribuire que-

    sta tipologia anche di caratteristiche morfo-

    logiche o di informazioni da letteratura (Rau

    et al., 2005).

    8) Area (in km2)

    È indicata l’area di ciascun ghiacciaio in km2 

    con due decimali ca

    tro delimitato in am

    recente utilizzata. C

    tastabilità è stato sc

    accordo alla lettera

    et al., 2004; Rau et a

    rea del ghiacciaio fo

    sono state riportate

    regionale, illustrand

    re situazione.

    9) Anno del rilievo

    È stato indicato l’an

    to o della fonte cui s

    10) Area CGI (km2)

    È stata inserita l’are

    1962. Nel caso di frastata attribuita al gh

    tre per il ghiacciaio o

    sella si è lasciata vu

    esplicitata nelle No

    classificato estinto in

    venisse classificato

    corrispondente cod

    gli appositi campi; i

    mantenuto vuoto, in

    sificato estinto in CG

    11) Area WGI km2

    È stata inserita l’area

    lato per l’Italia fra la

    zio degli anni ’80. N

    l’area WGI è stata a

    ginario, mentre per

    derivati la casella si è

    12) Esposizione

    È stata espressa in ocon sigle maiuscole:

     2)Codice

    3)CodiceWGI 

    4)Coordinate

    5)Gruppo montuoso

    6)Bacino Idrografico

    7)Tipologia

    8)Area(inkm 2 )

    9)Annodelrilievo

    10)AreaCGI(km 2 )

    11)AreaWGIkm 2

    12)Esposizione

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    11/204

    18

    Toassign a name toeach glacier wemainly

    referred to the CGI inventory (1959-1962). In

    somecasesweneededtoupdatethename,due

    to actualchangesin glacier morphologyand

    type,orduetolocalsituationsalreadyconside-

    r edintheWGI or in pr eviouslocalor r egional 

    inventories.If theglaciernamewaschanged,it 

    wasreportedandexplainedinthe“Note” field.

    S ome main guidelineswer e applied, and in

     particular:

    theglaciername, in order tomake identifica-

    tioneasier,is formulatedby themainlocation

    namefollowedby otherdetails(e.g.:Superiore,

    Inferiore,Alto,Centrale,etc.).Wedidnot insert 

    theword “Ghiacciaio”(orother synonyms,such

    as“Vedretta”),theonlyexceptionsbeingwhere

    “Ghiacciaio” or “Vedretta”were followedby a

    qualificativeadjective (e.g.:VedrettaRossa or

    Vedretta Lunga/Langenferner). Whenthe lo-

    cationnameincludedaspecificgeographicor

    morphologicindication(e.g.:Passo,Cima,Piz-

     zo,Lago, etc..)we maintained this valueat the

    headoftheglaciername(e.g.:CimadiForame,

    Passod’Amola).

    The indication of the cardinal directionswas

    fullyreportedandwepreferredtousethename

    (Nord, Sud-Ovest,etc..)insteadof the adjecti-

    ve (Occidentale, Meridionale, etc, ) ; the only

    exceptionbeingwheretheadjectivereferredto

    anothername(e.g.:in thecase ofa mountain

     peak, such as Levanna Orientale). Particular

    attention wasgiven to attributingthe correct 

    name after glacier fragmentation. In these

    cases,weconsider ed asnewlyformedallthe

    glaciersderivedfrom clearand unambiguous

    fragmentation,detectableatthe yearofthein-

    ventorysurvey(i.e.:onthe analysedorthopho-

    to) and exceedingthe chosenarea threshold

    of0.01km2. Insome cases, thefragmentation

    hasoccurredonlyveryrecently(aftertheacqui-

    1)Glacier Name

    GhiacciaiodiGalambra(codiceCGI26)nelGruppodelMoncenisioinunacartolinadel1954(fotoBogliaccino,ArchivioSMI)GalambraGlacier(CGIcode 26)inthe Moncenisiomountaingroupfroma 1954postcard(photoBogliaccino,courtesyArchive SMI)

    sitionof theorthophotos weanalysed), sowe

    couldnotreportthederivedglaciersasnewin-

    dependenticebodies,andweonlyreportedthe

    occurrenceof a fragmentation,the dateand

    thesourceof such infor mationin the “Note”

    field (e.g.:Lysand LexBlancheglaciers,which

    on theorthophotosstillappearedas a whole

    glacierbody,thoughin veryrecenttimesboth

    exper ienced thedetachment ofpar t of their

    tongues).

     As regards the name to be assigned to the

    newlyformedglaciers,we mainly referred to

    thenamereportedin alreadypublishedregio-

    nalor localinventories,ifany.When noname

    wasalreadyassignedtothe newlyformedgla-

    cier ,weindicatedit byaddingto thenameof  

    themain fragmentedglacieranadjectivesta-

    tingthelocationofthefragment(Est,Centrale,Inferiore,etc.);in othercases wemaintained the

    nameofthemainfragmentedglacieraddinga

    cardinalnumber(I,II,etc.)rangingfromthelar-

    gestto thesmallestremnantice bodies,or fol-

    lowing anorographicor a hydrologicsequen-

    ce.Thesecriteriahavealsobeenappliedtonew 

    glaciers;weconsideredactualnewglaciersthe

    oneswithoutany previoussurveyin theolder

    records(CGIinventoryand WGI),generallydue

    toheavysnowor debriscoveragewhichmade

    themundetectablebypastsurveyors.

     Another case is glacier fusion. We decided to

    indicateas asingleglaciersometheice bodies

    which were part ofthe same systemfr oma

    morphologicaland/ora dynamicpoint ofview.

    Themostwellknowncases aretheones ofthe

    Belvedere and Adamello glaciers. These gla-

    ciersappearedin thepast inventoriesas frag-

    mented,into6 (Adamello)and3(Belvedere)ice

    bodies.In theNewItalianGlacierInventorywe

    reportedthem as twocomplexglaciers(Ada-

    melloand Belvedere,in Lombardyand Pied-

    mont,respectively).

    InAltoAdigewe maintainedboththeItalian

    andtheGermannam

    CGIinventory).In se

    werefoundamong

    German)reportedin

    oneslistedinthe Bol

    ce(PAB)glacierinve

    naldatabasethesa

    boththe mainglaci

    fromfragmentation

    r edto list allthe It

    ( fromthe PAB inven

    ventoryas well)inth

    field. In thisway,for

    mostcompleteinfor

    tailsalsomeant gre

    tingthenewglacierd

    Inshor t, in the “Not

    mentationand/orfuofthe surveyorthe s

    topermita univocal

    cierandthemostacc

    evolution.

    WeincludedtheIDc

    ventorywithonlya f

    cations reportedin a

    orlocal inventories.

    Inthecaseofglacier

    mentation phenome

    inclusionin theCGId

    IDcodebasedonthe

    mainfragmentedgl

    dotand anor dinal

    Toassign theor din

    sequencebasedon

    drology,orthe sizeo

    r ein our newinven

    sortingthemaccord

    we haveidentifiedt

    ministrative bounda

    ven somedifference

     2)Glacier code

    Ghiacciaio di Galambra (codiceCGI 26) nel gruppo del Moncenisio,attualmenteestinto (foto M. Tron,2009)GalambraGlacier (CGIcode 26) in theMoncenisiomountain group, atthe momentextinct (photocourtesy M. Tron,2009)

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    12/204

    20

    11)AreafromWGI(km 2 ) 12)Aspect 13)Note

    Ghiacciaio di Malavalle/Malavalle/ÜbeltalGlacie

    Ghiacciaio di Malavalle/ Übeltal (875) nel gruppo BreonieOccidentali (foto G.L.Franchi, 1991)Malavalle/ÜbeltalGlacier (875) in theBreonieOccidentalimountain group (photoCourtesy G.L. Franchi, 1991)

    Weenteredin thenewdatabasetheareavalue

    ( inkm2 ) reported in the WGI. These values for

    theItalianglaciersare referredtodata sources

    datingbetweentheendof the1970sand the

    beginningof the1980s.In caseofglacierfrag-

    mentation,the WGIareavaluewas attributed

    to themain glacier body andno data were

    entered in the derived glacier fragments.The

    occur rence of such cases wasexplained and

    detailedinthe “Note”field.

    Glacier  Aspect wasreported.It wasevaluated

    considering45°aspectbins,thusgiving8 main

    classes:N;NE;E; SE;S;SO;O; NO.

    The “Note”  fieldwas usedto listinformation

    onglaciername,occurrenceoffragmentation,

    glacierfusion,glacierextinction,occurrenceof 

    supraglacial debris, detachment of a part of 

    theglacierbody,etc…

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    13/204

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    14/204

    24

    Carta di distribuzione dei ghiacciai italianiDistribution map ofItalian glaciers

    ü

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    78

    910

    11

    12

    13

    14

    15

    16

    17

    1920

    18

    21

    22

    23

    24

    PIEMONTE

    LOMBARDIA

    VENETO

      FRIULI -

    VENEZIA

    GIULIA

     ALTO ADIGE/

    SUD TIROL

    TRENTINO

    V.D’AOSTA

     ABRUZZO

    ..

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    15/204

    26

    On t he I ta li an s id e o f t h e A lp s a b o ut  

    1/5th ofthe Alpine glaciationis loca-

    ted.A total glacierized areaof 369.90

    km2  wasfound,a nonnegligiblevalueif com-

     pared to theone of the Alpsas a whole(2050

    km2 ,Paul etal., 2011).Thetotal numberof Ita-

    lianglaciersis 903(alsoconsideringtwosmall 

    icebodies onthe Apennineswhichconstitute

    theCalderone Glacier),a largevaluewith re-

    specttothe Alpinecensus(3370glaciers,Paul 

    etal., 2011)and theyfeature anample distri-

    bution, fromthe Maritimeto theJulian Alps.

    Theglaciersizeand typecovers a widerange

    as well: from the biggest Italian glacier,the

     Adamelloice cap,to Lysand Forni,large valley

    glaciers whichfeature several accumulation

    basins(andthenclassifiedas“confluentvalley

    glaciers”), tothe smallmountainglaciersand

    glacierets.

     Accordingto the regional distributionwe ap-

     plied in the New Italian Glacier Inventory, the

    largestpart ofthe glacierized areaof Italyre-

    Sul versante italiano delle Alpi si localiz-

    za poco più di un quinto dell’intero gla-

    cialismo alpino.

    La superficie complessiva dei ghiacciai ita-

    liani risulta infatti di 369,90 km2, valore im-

    portante se confrontato con quella degli

    apparati dell’intera catena (2050 km2, Paul

    et al., 2011). Per quanto riguarda il numero,

    i ghiacciai italiani censiti sono 903 (compre-

    si i due piccoli corpi glaciali appenninici che

    costituiscono il noto Calderone), con una di-

    stribuzione che interessa tutti i settori della

    catena, dalle Alpi Marittime alle Alpi Giulie,

    a fronte di un totale alpino di 3770 apparati

    (Paul et al., 2011).

    Le dimensioni e le tipologie sono molto di-

    versificate: si passa infatti dal grande alto-

    piano dell’Adamello, il più vasto apparato

    glaciale delle Alpi Italiane, ai vasti ghiacciai

    vallivi a bacini composti come i Forni e il Lys,

    fino ai piccoli ghiacciai montani e ai minu-

    scoli glacionevati.

    Tenendo conto della suddivisione regionale

    e provinciale seguita nel presente Catasto, la

    Regione più glacializzata risulta la Valle d’A-

    osta (36,15% della superficie totale), seguita

    dalla Lombardia (23,71%) e dall’Alto Adige

    (23,01%). Meno estese le coperture glaciali

    delle altre Regioni con i minimi in Friuli - Ve-

    nezia Giulia (0,05%) e in Abruzzo (0,01%) (fig.

    1).

    Il numero più elevato di corpi glaciali si regi-

    stra in Lombardia (230), seguita da Alto Adi-

    ge (212), Valle d’Aosta (192), Trentino (115) e

    Piemonte (107). Molto più limitato il numero

    in Veneto, Friuli -Venezia Giulia e Abruzzo (ri-

    spettivamente 38, 7 e 2) (tab. 1 e fig. 1).

    Le superfici medie regionali evidenziano

    chiaramente l’elemento più caratteristico del

    ghiacciai italiani, la loro ridotta superficie.

    A fronte di una superficie media nazionale di

    0,41 km2, si passa da 0,70 km2 in Valle d’Aosta

    a 0,09 km2 in Veneto.

    PIEMONTE 107 115 28.92 55.84 -8 -26.92 -48%

    VALLE D’AOSTA 192 204 133.73 180.91 -12 -47.18 -26%

    LOMBARDIA 230 185 87.71 115.30 45 -27.59 -24%

    TRENTINO 115 91 30.96 46.47 24 -15.51 -33%

    ALTO ADIGE 212 206 85.12 122.22 6 -37.10 -30%

    VENETO 38 26 3.23 5.70 12 -2.47 -43%

    FRIULI V.G. 7 7 0.19 0.38 0 -0.19 -50%

    ABRUZZO 2 1 0.04 0.06 1 -0.02 -33%

    TOTAL 903 835 369.90 526.88 68 -156.98 -30%

    sultedto belocatedinAostaValley(36,15%of 

    the total value), thenin Lombardy(23,71%)

    and SouthTyrol (23,01%). The other regions

    featuredminorvaluesof glacierarea andthe

    minimawerefou nd inFriu li - VeneziaGiu lia

    (0,05%)and Abruzzo(0,01%). Asregardsthe

    glaciercensus,thehighestnumberofglaciers

    wasfound in Lombardy (230),then in South

    Tyrol (212), Aosta Valley (192), Trentino (115)

    andPiedmont(107). A verysmall number of 

    glacierswaslocatedin Veneto,Friuli- Venezia

    Giulia andAbruzzo(38, 7 and2 respectively)

    (tab.1 andfig.1). Themeanareavaluefeatu-

    redby eachglacier regionclearlyindicates that 

    theItalianglaciation isformed byseveralsmall 

    andsmallericebodies.The Italianaverageva-

    luewasfoundequalto 0,41km2 , froma regio-

    nallevelthe meanvalueswereranging from

    0,70km2 (AostaValley) to0,09km2 (Veneto).

    Numero ghiacciaiNuovo Catasto

    Numberof glaciers-NewInventory 

    Numero ghiacciaiCatasto CGINumberof 

    glaciers-CGIInventory 

    Area Nuovo Catasto (km2)Cumulativearea -New 

    Inventory(km2 )

    Area CatastoCGI (km2)

    Cumulative area - CGIInventory (km2)

    Variazionen° ghiacciai

    Changeinnumberofglaciers

    Variazionearea (km2)

     Areachange(km2 )

    Variazionearea (%)

     Areachange (%)

    Distribuzione, area e variazioni dei ghiacciai italiani suddivisi per Regioni.Le variazioni prendono in considerazione l’intero campione, non solo i ghiacciai comuni ai due catasti

     Areaand changes affectingthe Italian glacierssorted accordingtothe Region wherethey arelocated (the

    wholesample isconsidered, notonly theones common tothe tworecords ofdata)

    Distribuzione percentè indicata anche l’areRegioni (in basso); pe

     Areafrequency distribulocated (above); thelabItalian glacierssorted anumber ofglaciersof e

    40%

    35%

    30%

    25%

    20%

    15%

    10%

    5%

    0%

    2

        G    l   a   c    i   e   r    A   r   e   a    (    %    )

        N   u   m    b   e   r   o    f    G    l   a   c    i   e   r   s    (    %    )

    Fig.1

    Tab.1

    30%

    25%

    20%

    15%

    10%

    5%

    0%

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    16/204

    28

    Per meglio caratterizzare la distribuzione di-

    mensionale del glacialismo italiano, i ghiac-

    ciai sono stati classificati in relazione alla

    loro estensione areale e sono stati suddivisi

    nelle sette classi dimensionali già utilizzate

    in analisi precedenti e relative sia a settori

    del glacialismo italiano sia a campioni alpini

    europei (i.e.: 10 km2, fig. 3).

    La distribuzione dimensionale dei ghiacciai

    italiani rispecchia quella di altri settori della

    catena alpina e di altre catene montuose (si

    vedano ad esempio Paul et al., 2011 e Raco-

    viteanu et al., 2008) e vede la prevalenza di

    piccoli ghiacciai e un numero assai limitato

    di grandi apparati (i.e.: > 10 km2). Su un’area

    complessiva di 369,90 km2 suddivisi fra 903

    unità glaciali, l’84 % dei ghiacciai per numero

    si colloca nelle prime due classi dimensionali,

    ma ricopre solo il 21% della superficie tota-

    le. I ghiacciai di area maggiore di 1 km2 sono

    solo il 9,4% del numero totale, ma coprono

    una superficie del 67,8%. Alla classe areale

    più estesa (>10 km2) appartengono solo tre

    ghiacciai: il Ghiacciaio dei Forni (11,34 km 2) in

    Lombardia, il Ghiacciaio dell ’Adamello (16,44

    km2) in Lombardia e Trentino, e il Ghiacciaio

    del Miage (10,47 km 2) in Valle d’Aosta. Questi

    tre apparati glaciali, i più estesi delle Alpi Ita-

    liane, rappresentano da soli il 10,3 % dell’inte-

    ra area glaciale nazionale.

    Tobetterdescribethe sizedistributionof gla-

    ciersinItalywe sortedarea dataaccordingto

    sevensize classes alreadyapplied in previous

    regional and internationalAlpine inventories

    (i.e.: 10km2 )(fig. 3).The size

    distributionof theItalian glaciationresultedin

    agreementwiththe onesfoundon other sec-

    torsof theAlps andotherglacierized mountain

    chainsofthePlanet(amongtheothersbyPaul 

    etal. ,2011and byRacoviteanu et al., 2008)

    withalargenumberofsmallicebodies(i.e.: 10km2 ).

     Applyingthis size classificationwe foundthat 

    about84%of thetotalglaciernumberis com-

     posedby glaciersminor than0.5 km2  covering

    onlythe21% ofthe total area. Glacierswider

    than1km2 areabout 9,4%ofthe totalnumber,

    butthey cover 67.8%of thetotalarea. Inthe

    biggestsize class(>10km 2 ) onlythree glaciers

    arefound: ForniGlacier(11.36km2 )in Lombar-

    dy, AdamelloGlacier(16.44km 2 ) in both Lom-

    bardy andTrentino,andMiage Glacier(10.47 

    km2 ) inAosta Valley.Altogetherthese threeice

    bodies coverabout10.3%of thewholeItalian

    glaciationarea.

    Distribuzionedellearee deighiacciaiitaliani in funzionedi 7classi dimensionali(in altovalori in % sultotale); ivalorisopralecolonneindicanoleareediciascunaclassein km2 . Distribuzio-nedel numerodei ghiacciaiitalianiin funzionedi7 classidimensionali(in basso, valoriin % sul totale); ivalori soprale colonneindicanoil numerodi ghiacciaidic iascunaclasse

     Areafrequencydistributionofthe Italianglaciers(above,dataarepercentagevalues(%) withrespecttothe totalcoverage).Areaweresorted accordingto7 sizeclasses.The labelsshowtheareavalue(km 2 )of eachsizeclass. NumberfrequencydistributionoftheItalianglaciers(below,dataarepercentagevalues(%) withrespectto thetotalglaciernumber).Numberwere sortedaccordingto7 sizeclasses.The labelsshowthe numberofglaciersof eachsizeclass.

        G    l   a   c    i   e   r    A   r   e   a    (    %    )

        N   u   m    b   e   r   o    f    G    l   a   c    i   e   r   s    (    %    )

    10

    30%

    25%

    20%

    15%

    10%

    5%

    0%

    18.89

    56.93

    41.18

    56.15

    103.43

    53.75

    38.25

    10

    60%

    50%

    40%

    30%

    20%

    10%

    0%

    496

    263

    5942 32

    8 3

    Questa distribuzio

    vede la prevalenz

    ghiacciai, trova risc

    classificazione tipol

    ciai italiani (2,8% de

    infatti classificabili

    quasi totalità si può

    tano”e “glacionevat

    Utilizzando l’intero

    delle superfici attua

    CGI 1959-1962, pur

    ficoltà derivanti da

    con metodologie m

    la tendenza ad una

    GlaG

    Fig.3

    Suddivisione dei ghi

    In legenda il valore % ro totale di apparati).I numeri riportati sul di apparati per tipo.

    Fig.4

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    17/204

    30

    glaciernumberresultedincreasedand 68new 

    icebodieswerefound:infact,835glacierswere

    listed inthe CGIInventory(thislatterreported

    838glaciers,butthreeofthemwerelocatedin

    Franceand thennotsuitable tobe insertedin

    a nationalrecordof data),insteadthenew in-

    ventorydescribed 903icebodies.The number

    increaseof glaciersis manlydue tobothfrag-

    mentationphenomena(whichare particularly

    frequentduringa glacierretreatingphase)and

    identificationof glacierswithout anyprevious

    mentionin thepast inventory(generallydueto

    abundantsupraglacial debris coveragewhich

    mayhavesuggestedinthepastto considerex-

    tincttheglacier,now thehighresolution source

    of datawe analyzed permittedto detect evi-

    denceofglacieractivityandthentoanalyzethe

    icebodyandinsertitsdataand featuresinthe

    newinventory). One-hundred andeightygla-

    cierslistedintheCGIinventoryresultnowtobe

    extinctand accordinglythey arenot reported

    intheNew ItalianGlacierInventory.Thesegla-

    ciersweremainly locatedinSouth Tyrol(i.e.70),

     AostaValley(i.e. 37)and Lombardy(i.e.28) (see

    chapter“Listof extinctglaciers”).Theseglaciers

    altogetherwerecoveringanareaof 22.77km2.

    Thisarealoss representsabout15%of thewho-

    le glacierretreatwe evaluatedby comparing

    theCGIdata setto theNew GlacierInventory.

    Glacier extinction was notthe unique factor

    influencingon thepresentnumberof glaciers;

    infact,theactualcensusof Italianglaciersalso

    dependson otherfactors:thefusionofglaciers

    which werepreviously listed as separate and

    independenticebodies (i.e.15 glaciers,among

    theothersthe Adamelloandthe BelvedereGla-

    cier); theidentification of 263new icebodies

    notmentioned and listed before (45glaciers

    wereclassifiedas extincticebodiesin theCGIIn-

    ventoryandnow arerecognizedas activeones,

    28glaciers werenotlistedand 180icebodies

    derivefrom fragmentations of largerglaciers).

    Summarizing theabovereportedfactors give

    anoverallincreasein thetotalglaciernumber:

    369.90km2  inthepresenttime,tab.1). Surely

    thiscomparisonis limitedby thedifferentsour-

    ces,methodologiesand techniques appliedin

    compilingthetwo recordsof data.Considering

    the regional subdivision we have introduced

    toanalyzetheItalianglaciation,it resultedan

    arealossrangingfromthe strongerreduction

    experiencedby glaciersin Friuli-VeneziaGiulia,

    Piedmontand Venetoto thesmallerdecrease

    of Lombardy glaciers (passible of underesti-

    mations,seethelast partofthisChapter).The

    PIEMONTE 78 28.62 50.96 22.34 44% 16.30%

    VALLE D’AOSTA 156 132.74 174.56 41.82 24% 30.50%

    LOMBARDIA 156 86.64 114.07 27.43 24% 20.00%

    TRENTINO 72 29.75 44.76 15.01 24% 13.90%

    ALTO ADIGE 132 83.29 112.90 29.61 26% 21.60%

    VENETO 23 2.51 3.36 0.85 25% 0.60%

    FRIULI V.G. 4 0.17 0.29 0.12 41% 0.02%

    ABRUZZO 1 0.04 0.06 0.02 33% 0.01%

    TOTAL 622 363.76 500.96 137.2 27% 100%

    10 km2 

    Total

    Numero ghiacciaiNumberofglaciers 

    RegioneRegion

    Classe dimensionaleSizeclass

    Area Nuovo Catasto (km2)Cumulativearea -New 

    Inventory (km2 )

    Area Catasto CGI (km2)Cumulativearea -CGI 

    Inventory(km 2 )

    Riduzione area (km2) Areadecrease(km2 )

    Riduzione area(% per Regione) Areadecrease

    (%withrespecttotheCGI Regionalvalue)

    Riduzione area(% sul Totale)

     Areadecrease(%withrespecttothetotalareareduction)

    Distribuzione, area e variazioni dei ghiacciai italiani presenti in entrambi i catasti (campione comune

    confrontabile).

    Distribuzione, area e v(campione comune co

     Areadistribution and changes ofa subsetof Italian Glaciers(the subsetof glacierscommon to both the

    recordsof datais considered).

    from835icebodies li

    the903actualonesre

    Inventory. A second

    medwiththeWGIda

    listed1381Italian gla

    of608,56km2. Thisc

    of478glaciersanda

    km2 (39%ofthe tota

    foundin Friuli-Vene

    (57%)andTrentino(5

    setheareachangeso

    ofhalf a century, w

    Glacier Inventory lis

    data(tab.2 andfig.

    glacierswe compare

    theoneobtainedby

    alltheglacierfragm

    cierInventory.In ca

    glaciersnotlisted int

    thecomparisonwas

    of glacierscommon

    composedby 622ic

    ring500.96km 2  in t

    Tab.2

    Tab.3

    zione di 137,20 km2 corrispondenti al 27% del

    totale.

    Anche esaminando l’evoluzione areale a livel-

    lo di singole Regioni, si ha la parziale confer-

    ma di quanto precedentemente osservato:

    le maggiori riduzioni percentuali regionali si

    sono verificate per il Piemonte e il Friuli-Ve-

    nezia Giulia (tutte superiori al 40% del valore

    regionale, ma insieme pari a solo il 17% del

    totale nazionale). Le Regioni dove la riduzio-

    ne areale è meno intensa sono Lombardia e

    Trentino (entrambe 24% del valore regionale,

    ma insieme pari al 34% del nazionale) e Alto

    Adige (26% del regionale e 21,60% del tota-

    le). La Valle d’Aosta contribuisce da sola ad

    una rilevante parte delle perdite (24% regio-

    nale e 30,50% del totale) (tab. 2).

    Il calcolo delle variazioni areali avvenute tra i

    due catasti è stato anche effettuato per clas-

    se dimensionale (Tab. 3 e fig. 5). L’analisi hapermesso di evidenziare la diversa evoluzio-

    ne degli apparati glaciali in funzione delle

    loro dimensioni; si veda la fig. 5, dove si può

    osservare come i ghiacciai con una superfi-

    cie minore evidenzino la maggiore variabi-

    lità delle variazioni (dallo 0 al 90%), mentre

    i ghiacciai maggiori presentano variazioni

    via via meno intense (tipico andamento non

    lineare decrescente, riscontrato anche da

    Paul et al., 2004 per i ghiacciai svizzeri e Dio-

    laiuti et al., 2012 per i ghiacciai valdostani

    nell’intervallo 1975-2005).

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    18/204

    32

    I risultati delle variazioni areali fra il Catasto

    CGI e il Nuovo Catasto sono stati confrontati

    con quanto ottenuto da vari autori in diver-

    se aree glacializzate delle Alpi. Per l’intera

    catena alpina Maisch (2000) ha valutato una

    riduzione globale del 27% dalla metà del XIX

    secolo alla metà degli anni ’70 del XX secolo.

    Su un periodo più breve (1973-1998) Kääb

    et al. (2002) osservarono nelle Alpi Svizzere

    (Vallese) una riduzione del 21%. La maggiore

    riduzione areale ha riguardato i ghiacciai di

    piccole dimensioni (area

  • 8/19/2019 Catastro Glaciares Italia

    19/204

    34

    (i.e.:a meanannualareadecreaseof0.63%).In

     particularattentionhas tobe paidto theaccu-

    racyfeaturedbytheCGIdatawhichcouldhave

    affectedtheobtained results.

    In fact, thesmallarea decreasefoundfor the

    Italianglaciers comparingthe two inventories

    couldbe due to i) misunderestimatedglacier

    areain theCGIinventory(1959-1962)thusgi-

    vinganunderestimationof glacierlossesor ii)

    apeculiar glacierbehaviourfeaturedby theIta-

    liansample andlinked toparticularmorpholo-

    gyand climateconditions.

    Thenafurtheranddeeperdiscussionisneeded

    tounderstandthe meaningof ourfindingsand

    their reliability. As regards the evaluation of 

    theoverallerroraffectingour comparisonswe

    cannotstateanactualvaluesincenoinforma-

    tionondataaccuracywereprovidedbytheCGI 

    surveyors;differentlytheNew GlacierInventory

    resultedfeaturinga meanerroralwaysminor

    than± 2%of thecomputed areavalue.Then

    adifferentstrategyhastobe appliedto obtain

    anestimationofthereliabilityofCGI Inventory

    dataandon thepotentialerroraffectingsuch

    database.

     Asuitable occasiontoevaluate theaccuracyof 

    CGIdata isoffered byregionalglacier database

    developedinthe recentyearsby analysingae-

    rialphotographsacquiredin theFifties.Among

    theothers,the glacierrecordsby Diolaiutiet al.,

    (2011)andD’Agataet al.(2014),who described

    two representative subsamples of Lombar-

    dy glaciersin thetimeframes1954-2003and

    1954-2007respectively,gavethepossibility ofa

    comparisonwithCGI Inventoryareadata.

    Diolaiutietal. (2011)estimatedanareachange

    of28 glaciersin theDosdèPiazzigroup(Lom-

    bardyAlps)during1954–2003of –3.97 km2±

    1.3%(–51%oftheareacoveragein1954).D’A-

    gataet al.,(2014)studiedtherecentevolution

    of 43 glaciers located in the Ortles-Cevedale

    group(Stelvio NationalPark, Italy) by analy-

    singsurface areachangesfrom 1954 to2007,

    thusallowingtodescribeglacierchangeson a

    relativelylongtime window.Further,thesubset 

    of Alpine glacierschosenfor theanalysisare

    amongthe best knownand stu died of Italy,

    alsocomprisingthe widest Italian valley gla-

    cier. Theanalysis providedareasurfacechan-

    gesas-19.43km2 ±1.2 %,approximately-40%,

    from1954to2007.Smallglaciers contributed

    stronglytototalarea loss.Since these authors

     publisheddetailedtables reportingallthe data,

    itwaspossiblefor55icebodiesa deeperanaly-

    sisby comparing the1954areavaluewiththe

    onereportedin theCGIInventory(anddating

    backto1959-1961timeframe).Then foreach

    glacierofthesubsetweevaluatedthedepartu-

    rebetweenthe1954valueand theCGIinven-

    toryvalue.Theabsolute valuesresultedranging

    fromaminimumof0.02km2 toa maximumof 

    5.92km2 , withan averageof 0.38km2.Adding

    allthe absolutedeparture values,it resulteda

    misunderestimated areaof 18.12km2  forthe

    Ortles-Cevedaleand of 2.67 km2  fortheDo-

    sdè-Piazzigroup.Thesevalues correspondtoan

    errorofabout37% and35%of theactualarea

    featuredbythe twoanalysedmountaingroups.

    Thelargesterrorresulted affectingthe widest 

    Italianvalleyglacier(i.e.Forni);in fact,its area

    wasoverestimatedof about42% (i.e.:20 km2

    inthe CGIInventoryand14.08km2  inD’Agata

    etal.,2014analysing the1954aerialphotos).In

    spite of thislargeoverestimationexperienced

    bytheForniglacier,the largestpartof glaciers

    inthe subsetresulted affectedby underestima-

    tions(rangingfrom5% to80%).

    Su relythisis a comparison ofa smallsu bset  

    withrespecttothe wholeItalianglaciation(903

    glaciersin theNew GlacierInventory)andthe

    dateofacquisitionofthecompareddatasetsis

    notperfectly overlapping(1954vs 1959-1961),

    neverthelessit cangivesomeelementsfor fur-

    therdiscussion.

    From the one hand these resu lts su ggested

    thattheCGIInventoryvaluesare affectedby a

    non-negligibleerrormainlydue tothesource of 

    dataapplied(i.e.fieldphotographsandmaps

    featuringa scale of1:25,000)thuslimitingthe

    reliabilityof theareachangesderivedfromthe

    comparisonwith theNew Inventory(whichin-

    steadisbasedonhighresolutionimagery).The

    error wehaveevaluatedfor thisglaciersubset 

    suggestsanunderestimatedareaof thewhole

    Italianglaciationinthe CGIinventoryof about 

    30%,thus suggestingalarger arealossover the

    lasthalfa centuryin strongeragreementwith

    theother Alpine literature (Kääbet al.,2002;

    Knolland Kerschner,2009).

    Fromtheotherhand,inspiteofthewideerrors

     probably affecting the whole CGI Inventory

    sample, a general regression trendis found

    andthisis a truthfulenvironmentalimpact of 

    climatechangewhich suggeststo performfur-

    ther